Non so se l’avete notato, ma la solita folla di denigratori di Putin è stata stranamente silenziosa in questi giorni, specialmente coloro che io chiamo “patrioti dell’ urràh”. Alcuni dei loro blog hanno semplicemente chiuso, altri paiono congelati, e quelli ancora minimamente attivi hanno pochissimi visitatori (no, non dirò qui i loro nomi, sia per una questione di principio sia per non indirizzare traffico verso quelle cloache). In apparenza si stano tutti stancando di gridare i loro slogan preferiti (“Putin si è venduto”, “Putin ha tradito la Novorussia!” “Putin è un burattino degli oligarchi!”, etc…). La ragione per questo improvviso calo di energie è semplice. I denigratori di Putin hanno appena subito una serie di dolorose sconfitte politiche. Esaminiamole una per una:
1) La Russia ha riaperto completamente il rubinetto del Voentorg [N.d.T.: un termine russo che signifca “commercio militare” e indica l’insieme dele operazioni di sostegno militare, armi e attrezzature, ai novorussi da parte della Russia] e l’ha fatto quasi apertamente (questo è il motivo dell’enorme convoglio di camion nel centro della città di Donetsk, per essere del tutto sicuri che venisse filmato e messo su YouTube). Se questo basterà come deterrente contro un attacco della giunta non è chiaro, ma si è oramai dimostrato come l’idea che la Russia “si sia venduta la Novorussia” sia falsa. 2) Al Club di Valdai Putin ha fatto il suo discorso più anti-occidentale (trascrizione qui) dal suo famoso discorso di Monaco del 2007. Come Mikhail Khazin ha coerentemente interpretato, sembra probabile che Putin stia per dare un ultimatum all’ Occidente a proposito di nuove regole nelle relazioni internazionali. Lo vedremo al suo discorso alla Assemblea Federale. 3) Molti leader chiave della Novorussia hanno apertamente espresso il loro completo supporto e fiducia per Vladimir Putin: tra loro Givi, Motorola, Bezler e altri. 4) Alexander Zakharchenko è stato eletto con una schiacciante maggioranza in Novorussia. Per settimane i denigratori di Putin ci hanno detto che Zakharchenko era l’uomo del Cremlino (parlando della svendita della Novorussia) e che la gente della Novorussia non si fidava di lui. Anche in questo caso si è oramai dimostrato che è tutta una storia. 5) Infine, i “patrioti dell’hurrà” hanno cercato di convincere Igor Strelkov a partecipare ad una dimostrazione nazionalista “per la Novorussia” ma, in realtà “contro Putin”, ma lui li ha mandati a spendere con durezza. Ha detto che anche se la situazione è molto lontana dalla perfezione, coloro che gridano per togliere di mezzo Putin stanno agendo nell’interesse dei “nemici della Russia” e che stanno cercando di “dare fuoco alla propria casa” (Colonel Cassad si è occupato ripetutamente di questo).
In altre parole, in un breve lasso di tempo tutte le bugie dei denigratori di Putin sono state dimostrate false, il popolo di Novorussia ha fatto la scelta “sbagliata”, e ora persino Strelkov ha fermamente condannato questi pseudo-patrioti. Nessuna sorpresa che ora stiano silenziosamente leccandosi le ferite… Vorrei, tuttavia, chiarire le seguenti cose. Benché io davvero disprezzi questi denigratori di Putin per la loro disonestà intellettuale e per essere nel caso migliore degli utili idioti, non sto accusando tutti coloro che sono critici nei confronti di Putin di essere dei denigratori di Putin. In Russia ci sono problemi reali ed oggettivi e il Cremlino sta davvero muovendosi a zigzag. Come ho deto molte volte, c’è una lotta a morte in corso tra la “gente di Putin” (sovranisti eurasiatici) e coloro che sono a favore della “big money” occidentale (integrazionisti atlantici). Putin sta combattendo su entrambi i fronti contemporaneamente: contro l’Impero USA al di fuori dalla Russia e contro quello che lui chiama la “5° colona” dentro la Russia. Vero, sta vincendo su entrambi fronti (la sua popolarità di recente ha raggiunto qualcosa vicino a uno “stratosferico” 80%, che io sappia), ma non ha ancora conseguito alcuna vittoria decisiva su nessuno dei due fronti. La buona notizia è che la gente sia della Russia sia della Novorussia sta chiaramente capendo quel che succede, e gli argomenti pseudo-patriotici dei denigratori di Putin hanno molto poco sostegno. Questo non signifca che Putin sia una qualche divinità che non può essere criticata, ma che per essere credibili con la gente di Russia e Novorussia, è necessario che queste critiche siano intellettualmente oneste, basate sui fatti e ben intenzionate, e che non facciano semplicemente parte di una campagna denigratoria. (trad. it Kjai)
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