Ho dato a questo saggio un titolo da “fake news” per una buona ragione: indirizzare la vostra attenzione sul fatto che il presidente in carica della Russia è troppo gentile, per il suo e il nostro bene. Non fa minacce come fece il suo predecessore, il capo dell’Unione Sovietica, nel 1956. Non batte la scarpa sulla scrivania mentre parla all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come fece anche Nikita Khrushchev. Così, noi europei e americani siamo ignari dei pericoli della guerra calda con la Russia che rischiamo perseguendo la nostra attuale politica estera di mettere la Russia in un angolo. La guerra non potrebbe essere più lontana dalle nostre menti, poiché, diciamo a noi stessi, nessuno vuole la guerra.

A causa del suo comportamento sopra citato, a causa del lancio del primo Sputnik durante il suo mandato in carica e dell’invasione delle forze sovietiche in Ungheria per scopi di cambio di regime, a causa dei test atmosferici di bombe all’idrogeno molto potenti che il suo paese stava producendo per fare la guerra contro di noi, Khrushchev diede l’impressione all’ampio pubblico e anche alle classi politiche occidentali di essere una persona aggressiva, scortese e alla testa di un paese pericoloso.

Khrushchev ci propose una politica di “convivenza pacifica”, facendo capire che la sua non accettazione da parte dell’Occidente equivaleva alla non esistenza della vita sul nostro pianeta. Di conseguenza, Khrushchev e il suo paese furono sempre trattati con rispetto e timore dai nostri paesi. Lo considerammo un tipo rude, ma nessuno osò dire che era un delinquente, un assassino di giornalisti, ecc., quel genere di cose che oggi si sente regolarmente quando i nostri politici e mass media descrivono Vladimir Putin. Nessuno parlava allora della Russia come di “una stazione di servizio, non un paese”, come di un luogo che non produceva nulla che il mondo voleva, o diceva che era solo una potenza regionale che si comportava male, tutte cose che Barack Obama usava per giustificare la sua decisione di isolare la Russia e tagliare tutte le relazioni possibili con questo stato paria, anche i canali di comunicazione stabiliti decenni fa in seguito alla Crisi dei Missili cubana per dare stabilità e prevedibilità nelle condizioni della Guerra Fredda.

In contrasto con Khrushchev e gli altri leader governativi dell’URSS, Putin agisce e parla in modo molto civile. Ancora oggi, in un periodo di Nuova Guerra Fredda, di scontri permanenti con l’Occidente, di dure sanzioni economiche imposte al suo paese e di provocatorie esercitazioni militari della NATO su una scala senza precedenti ai confini della Russia, Putin parla ancora di “colleghi” e “partner” in Occidente, al fine di mantenere la pace ed evitare un’escalation di tensioni che potrebbero, a suo avviso, portare rapidamente a scontri armati.

Da dove viene la finezza di Putin? Bisogna capire che nel suo passato c’è molto più del suo servizio nel KGB. Durante gli anni ‘90 ha prestato servizio nell’amministrazione del sindaco liberale di San Pietroburgo Anatoly Sobchak. Nella sua veste di vice sindaco responsabile degli investimenti esteri, ha avuto a che fare con un’intera processione di uomini d’affari e politici provenienti da Europa e Stati Uniti. Faceva parte dell’entourage filo-occidentale del sindaco, e quando è asceso alla presidenza nel 1999 ha mantenuto molti dei suoi compagni liberali vicini a lui. Costituiscono ancora oggi una fazione influente nella politica del Cremlino.

Sin dai suoi primi giorni al potere, Putin sperava di integrare la Russia nella NATO e, più in generale, nel mondo occidentale. Putin è stato il primo capo di Stato a telefonare a George W. Bush dopo l’attacco al World Trade Center e generosamente offrire un aiuto sostanziale, aprendo il cortile della Russia in Asia centrale alle forze americane per fornire supporto logistico all’operazione che gli Stati Uniti avrebbero lanciato contro i Talebani in Afghanistan.

Sfortunatamente, le speranze di Putin per il reciproco riscaldamento delle relazioni e dell’integrazione sono state deluse. A quel tempo, Washington considerava la Russia un paese in declino a lungo termine e una potenza marginale. Nel 2002, gli Stati Uniti si sono ritirati dal Trattato Anti Missili Balistici, uno dei primi trattati per limitare gli armamenti, risalente al 1972, dimostrando il loro disprezzo per l’interesse russo alla stabilità e la trasparenza, e perseguendo una politica di alterazione dell’equilibrio strategico del potere a loro favore. In seguito abbiamo visto il progressivo deterioramento delle relazioni tra la Russia e l’Occidente che dura ancora oggi. A seguito di ciò, abbiamo visto lo sviluppo da parte della Russia di nuovi sistemi d’arma denominati “asimmetrici”, che utilizzano tecnologie all’avanguardia che Putin ha finalmente rivelato pubblicamente nel suo discorso alle camere congiunte del Parlamento russo l’1 marzo 2018. Disse allora con perfetto chiarezza, ma con un linguaggio calmo e non minaccioso, che queste armi potrebbero penetrare tutto ciò che gli Stati Uniti hanno messo in atto per assicurare a sé stessi la possibilità di un primo attacco nucleare. Ha rivendicato per la Russia piena parità strategica con gli Stati Uniti, e, ovviamente, con la NATO, nonostante la Russia abbia un budget militare che è 12 volte inferiore a quello americano.

Il discorso di Putin dell’1 marzo 2018 era rivolto al suo popolo nel mezzo della campagna elettorale presidenziale. Era rivolto anche alle classi politiche e militari americane. Purtroppo, non ha parlato ai popoli americani o europei senza mezzi termini, come Khrushchev fece una volta. E così ci è stato permesso di addormentarci.

Oggi, la gente tende ad ignorare il fatto che la Russia è l’unico paese al mondo in grado di ridurre in cenere gli Stati Uniti e/o l’Europa in 30 minuti. Non abbiamo alcuna percezione dei rischi di guerra che derivano dalle operazioni delle nostre forze militari vicinissimo alla Russia e alle loro forze per procura in Siria, in Ucraina… e forse presto in Venezuela. Questo, in condizioni di quasi assenza di comunicazioni affidabili tra le nostre leadership civili e militari e di totale mancanza di fiducia reciproca tra tutte le parti.

Durante la Guerra Fredda dovettero essere affrontati alcuni falsi allarmi di attacchi di missili balistici intercontinentali o bombardieri. Oggi ci possono essere 15 minuti tra l’allarme e la distruzione totale in arrivo. Anticipando la possibilità di un primo attacco che decapiti la leadership nazionale, i lanci di risposta sono stati automatizzati e funzionano secondo il principio della “mano morta”. In effetti, lo scenario da fine del mondo descritto così brillantemente da Stanley Kubrik nel suo film degli anni ‘60, Il Dr. Stranamore, è diventato operativo qui e ora, anche se il pubblico non ne ha la minima idea.

Questa, amici miei, è la ragione per cui dico che Vladimir Putin ha reso un cattivo servizio alla sua e alla nostra gente impegnandosi nella diplomazia pubblica con i popoli americani ed europei senza spaventarci adeguatamente, in modo da farci capire e costringere i nostri politici e i media a fare lo stesso.

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Articolo di Gilbert Doctorow pubblicato il 30 gennaio 2019 sul suo blog
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

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