Si può solo immaginare quanto il Cremlino abbia goduto nel vedere stampato un articolo di Radio Free Europe intitolato “Guerra e Pace petrolifera: la situazione di stallo russo-saudita è finita – a quale costo per il Cremlino?”

Eppure, nessuno nel mondo della geopolitica sa che le storie di RFE sono uno specchio a doppio senso, che riflette la verità dalla più grande menzogna, offrendo una visione inaspettata delle persone dietro il circo della propaganda americana. Dopotutto, chi nel mondo crede che Vladimir Putin abbia mai fatto un cattivo affare quando si tratta di espansione degli affari russi? Se il Dipartimento di Stato USA afferma che la Russia ha perso o commesso un errore, potete scommettere il vostro ultimo dollaro, euro o rublo che Putin ha appena scalzato qualcuno che si trovava in cima. E nel caso del recente taglio della produzione del petrolio, per il quale il presidente degli Stati Uniti ha implorato, il leader russo ha raggiunto di nuovo il suo obiettivo. La storia vera arriva alla fine del pezzo di propaganda di RFE:

“Tuttavia, i motivi alla base della mossa della Russia sono oscuri, e potrebbero essere stati molteplici. Alcuni analisti hanno affermato che Mosca era intenzionata a punire l’industria americana degli scisti bituminosi, mentre altri hanno affermato che il coordinamento della Russia con l’OPEC+ potrebbe essere stato minato da obiettivi diversi più ampi, che vanno al di là dei mercati energetici”.

Quindi, il canale di propaganda inizia “sapendo” che Vladimir Putin si è sottomesso ai sauditi. Quindi, per riassumere il loro genio onnisciente, tornano alla verità. Trump era disperato poiché la pandemia di coronavirus aveva praticamente spazzato via la domanda di petrolio in America. È primavera, e l’Europa non ha bisogno di spedizioni di GNL dagli Stati Uniti, quasi tutti i paesi hanno gas a sufficienza per andare avanti. Le economie stanno crollando perché la maggior parte si basa sull’energia e su altre produzioni insostenibili, e Putin ha isolato la Russia da simili squilibri economici. La realtà della strategia di Vladimir Putin, come sempre, è nel semplice approccio pragmatico che usa per i problemi. Una storia di News Click riassume:

“Un affare perfetto è quello dove tutti i protagonisti ne ricavano qualcosa. Tutti i paesi produttori di petrolio guadagneranno se il prezzo del petrolio risalirà. A conti fatti, il gruppo OPEC+ guidato da Arabia Saudita e Russia ha concluso domenica al fotofinish un accordo per ridurre drasticamente la produzione di petrolio di un totale di 9,7 milioni di barili al giorno per riequilibrare l’offerta e la domanda nel mercato mondiale e spingere i prezzi a salire”.

Questo nuovo accordo porta al paese di Putin un extra di 70-80 milioni di dollari di entrate al giorno. I sauditi riescono a mantenere il loro regno di castelli di sabbia ancora per un po’ grazie al prezzo aumentato delle loro ultime riserve. Trump riesce ad evitare un paio di pignoramenti e guadagna un po’ di tempo prima che la disoccupazione minacci la sua campagna di rielezione. Alcune élite americane proteggono un po’ dei loro miliardi. Ma alla fine vince solo la Russia.

Il gioco non assomiglia per niente alla descrizione che ne fanno i propagandisti che lavorano a Washington. Il petrolio di scisto americano era finito ancor prima di iniziare. Alcuni miliardari hanno ottenuto un po’ di profitti, ma non è mai stato pensato per durare. La Russia ha sempre avuto in mano tutte le carte, e ora Putin ha conquistato facilmente un altro punto nella sua partita della politica energetica. I sauditi non contano nemmeno nel lungo termine. Trump si occupa solo della rielezione e del posizionamento dei membri della sua élite. La Russia continua a guadagnare influenza nel mondo, e senza che il Cremlino debba neanche sforzarsi. In un certo senso, l’eredità di Putin si sta costruendo su migliaia di tonnellate di resoconti di giornali mondiali sui suoi presunti fallimenti. Pensateci un attimo. Quanto è potente il tuo messaggio, quando un sacco di giornali riportano la tua immagine? Nessun leader nella storia del mondo ha ricevuto così tanta contrarietà.

Infine, la notizia che il presidente francese Emmanuel Macron vuole organizzare una tregua mondiale con Putin durante la pandemia di coronavirus, segnala la nuova realtà delle recenti mosse di Putin. Trump e la sua America che avrebbe dovuto fare di nuovo grande, hanno voltato le spalle al resto del mondo. Persino alcuni degli Stati Uniti ora si sentono abbandonati e sottoposti a pressioni da un’amministrazione che sembra più una dittatura che un esecutivo democratico. Allo stesso tempo, il Cremlino offre quotidianamente rami di ulivo a Washington, raccontando di una Russia desiderosa di voler giocare in squadra nella crisi a venire.

Adesso ditemi. Quanto è mai costata una mossa di Putin a un cittadino russo? Chi sta vincendo per la Russia, dopo tutto? Forse la risposta non è ovvia per tutti sulla Terra, ormai.

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Articolo di Phil Butler pubblicato su New Eastern Outlook il 24 aprile 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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