– Stefano Orsi –

Il 9 dicembre scorso, dopo pesanti combattimenti è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco (“silenzio operativo”). Nonostante ciò non ci siamo fatti troppe illusioni in merito alla possibile tenuta dell’accordo. Nulla infatti cambiava rispetto al precedente accordo di settembre: niente confini, nessun ritiro delle truppe dell’esercito governativo dai territori occupati nel Donbass indipendente. In una parola: nessuna garanzia di una duratura sospensione del confronto.

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Era quindi evidente che si trattasse soltanto di un ennesimo tentativo di guadagnare del tempo per preparare un’offensiva e magari approfittare di qualche spaccatura politica interna alla Novorussia. Così è stato e non credo sia un caso che, dopo i fatti sanguinosi legati alla morte del discusso comandante “Batman”, ora le truppe ucraine abbiano ripreso i pesanti bombardamenti su Donetsk, colpita più volte negli ultimi due giorni e su Horlovka, anch’essa sotto attacco. Non credo neppure che sia un caso che questo attacco violento da parte ucraina avvenga dopo i fatti tragici di Parigi, in un momento in cui l’opinione pubblica mondiale è distratta e rivolta altrove.

Come di consueto analizzeremo la situazione zona per zona, iniziando dal fronte sud, nella zona di Mariupol e Telmanovo.

Settore Mariupol – Sud

Sud - Mariupol

Sud – Mariupol

Intorno a Mariupol al  momento il fronte è relativamente tranquillo, sono segnalati alcuni scontri intorno alla periferia cittadina, e truppe ucraine in movimento verso le posizioni dei partigiani novorussi; nei giorni scorsi c’è stato un attentato esplosivo in città.

Salendo verso nord si segnalano combattimenti presso la cittadina di Hranitne, punto strategico per il ponte che permette di controllare la strada TO512.

Hritanje

Novotroits’ke

Salendo ancora verso nord si giunge alla regione mineraria di Novotroits’ke. Qui i combattimenti sono di elevata intensità, le truppe governative sono presenti in forze, equipaggiate con armamenti pesanti e tentano di occupare l’importante e vitale centro minerario con la copertura di artiglieria ed elicotteri. Uno sfondamento delle linee novorusse in questo settore potrebbe consegnare i governativi  il pieno controllo dell’importante arteria stradale  H20, che collega Donetsk a Mariupol. Si tratta di un disegno sempre ben presente nei piani offensivi di Kiev.

Settore di Donetsk

A fine Novembre le truppe Novorusse, con un’importante manovra a tenaglia, erano riuscite ad allontanare gli occupanti ucraini dalle fatiscenti strutture dell’aeroporto. Poco prima del cessate il fuoco, poi, lo stato maggiore di Kiev  aveva lanciato una offensiva mirante alla riconquista del sito, manovra risoltasi in magri guadagni ed ingenti perdite. I governativi avevano occupato con un contingente il vecchio terminal, contingente che poi ha mantenuto le proprie posizioni dopo l’entrata in vigore del “silenzio operativo”: l’avvicendamento ed il rifornimento di questa unità avviene attualmente (o almeno avveniva sino a ieri) sotto la vigilanza e con il consenso delle unità novorusse. E’ nel corso di questa operazione  che è rimasto nuovamente ferito al braccio sinistro anche il comandante della Brigata Motorola, come sua abitudine sempre in prima linea al fianco dei suoi uomini.

Nei giorni scorsi, sono ripresi violenti i bombardamenti sulla inerme popolazione civile: ecco il filmato che riprende le reazioni di alcuni residenti della capitale del Donbass.

Dopo i bombardamenti, le truppe di Kiev hanno ripreso gli assalti alle postazioni novorusse: si è distinto nuovamente, come a novembre, il Battaglione Vostok  (in questo filmato è ripresa una postazione di mitragliatrice del battaglione).

Sud ovest Donetsk Marinka

Sud ovest Donetsk Marinka

Sono al momento sotto attacco i reparti a difesa della periferia sud ovest di Donetsk, il quartiere Petrovs’kyi, che subiscono bombardamenti e attacchi via terra. Sono segnalati blindati in movimento tra Staromykhailivka e Donetsk.

Pesky, posizione contesa, è attaccata pesantemente: per ora le truppe a difesa del sobborgo reggono il colpo. Non si contano più le salve di artiglieria ucraina che piovono sulla popolazione civile di Donetsk ( e fa veramente rabbia vedere a Parigi il presidente ucraino Poroshenko ad una manifestazione contro il terrorismo, lui che ha le vittime civili di questa guerra sulla coscienza, ma del resto era in buona compagnia.) La popolazione è esasperata. Stato d’animo comprensibile visto che il ritorno della guerra vanifica le speranze di riuscire a trascorrere in pace l’inverno.

Le postazioni ucraine nei pressi di Adviivka, a nord ovest della città, sono state a loro volta colpite dalle artiglierie novorusse in risposta agli attacchi.

Serttore di Horlivka

La città è stata pesantemente colpita da artiglierie e razzi. Oltre ai missili Grad, sono stati impiegati i più potenti Hurricane, dotti di testata convenzionale più potente e di gittata maggiore: i difensori novorussi stanno impiegando anche droni per mappare gli ammassamenti di truppe ucraine e valutarne la consistenza. Per il momento non sono segnalati scontri diretti di grossa entità.

Saliente di Debal’tsevo

La solita spina nel fianco novorusso, per il momento non vengono segnalato particolari battaglie, ma il lavoro degli scambi di artiglieria sulle prime linee lascia pochi dubbi sulla avvicinarsi di una offensiva governativa.

Settore Nord-Lugansk

Forse i combattimenti ravvicinati di maggiore intensità si sono tenuti su questo scacchiere. Lungo la strada TI303 l’esercito ucraino ha tentato di sfondare le difese della LNR ma si è per ora arrestato di fronte alle difese opposte dai partigiani novorussi che non hanno ceduto terreno. Carri armati T72 e T62 seguiti da blindati sono in movimento lungo la strada oggetto di contesa, sono segnalati diversi reparti ucraini nei pressi di Novotoshtovskoe, nei pressi del posto di blocco n.29, dove invece si è svolta una battaglia.

Blindati di Kiev sono stati distrutti e respinti vicino a Zolobok e a Donets’kyi. Altri scontri e blindati dell’esercito sono stati distrutti presso Krims’ke, dove Kiev ha dispiegato il battaglione “Crimea”. Si ricordi che in questo settore i partigiani della LNR schierano diversi reparti composti da Cosacchi.

A margine delle situazioni locali, ho letto diverse testimonianze di avvistamenti e scontri con reparti di commandos e guastatori infiltrati oltre le linee della DNR: altra notizia che potrebbe preludere a una escalation del conflitto.

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