Le sitrep si devono ormai succedere molto di frequente a causa dell’accelerazione imposta dalle truppe del Presidente Assad all’avanzata in danno delle varie formazioni terroriste, moderate o estremiste a seconda delle preferenze dei vari commentatori. Si tratta di risultati non casuali, ma frutto del lavoro preparatorio, oserei dire “certosino” portato avanti dalle forze aeree russe, che non si sono limitate affatto a mandare una quarantina (si, sono grossomodo una quarantina…) di aerei per i bombardamenti, ma hanno compiuto una enorme azione di supporto (fornendo pezzi di ricambio per i velivoli siriani di produzione sovietica, rimettendoli in grado di volare) addestrato a nuovi standard i piloti siriani, messa a punto tutta la logistica dei rifornimenti per l’esercito di Damasco (mezzi corazzati, blindati, munizioni, apparecchiature di ultima generazione, batterie antiaeree, lanciarazzi, radar, e quant’altro). E’ stato un lavoro preparato in brevissimo tempo e accompagnato da tutto l’apparato legato al combattimento: centri di comando per coordinare le operazioni, identificazione di nuovi bersagli e priorità, collegamento con le forze in campo.
Questa azione è stata intrapresa a metà settembre e ora se ne vedono bene i frutti, iniziando dal fronte maggiormente “curato” quello di Latakia.
22 gennaio 2016
Fronte di Latakia
Il punto di svolta su questo fronte si è decisamente avuto con la presa della roccaforte terrorista di Salma, da allora tutti i fronti tenuti da FSA, Al-Nusra e altre sigle di tagliagole al soldo straniero, gli uomini hanno iniziato un ripiegamento continuo dovuto alla loro impossibilità di creare nuovi fronti attrezzati per arginare le truppe siriane che avanzano con grande determinazione.
Nella giornata di ieri, come segnalato, Al-Nusra aveva tentato di attaccare a nord i Salma, ma il tentativo è stato immediatamente stoppato.
Poco più ad ovest, invece, gli uomini della 103° brigata hanno coordinato e condotto vari assalti e tutti sono andati a buon fine nel migliore dei modi. Si sono distinti i rinforzi della brigata Falchi del Deserto.
Coordinandosi hanno sviluppato due direttrici di avanzata convergenti: da nord hanno preso Jabal Al-Saud, Karabacakli, Baldirli, Ablakli, le cime 465 e 489, ma non si sono fermati per cui già domani ritengo ci possano essere altri aggiornamenti importanti.
Da sud invece, partendo dal punto di avanzata scorsa Al-Sukkariah hanno continuato a premere determinati sul fronte terrorista che ha ceduto dopo i primi scontri. Sono state così liberati in breve tempo diversi villaggi: Jebel Hanadik, La cima Krc, Jebel Barzhdukola, Jebel Masibin, Jebel Caf Allah, Kubayvara.
Un progresso che ha dell’incredibile. Ora l’ultima roccaforte delle formazioni ribelli sostenute da americani e turchi è Rabyiah, già nel mirino delle forze siriane. Non credo reggerà per molto, per cui diversi altri villaggi ad ovest verranno a breve chiusi in una sacca.
E’ quindi possibile una prossima conclusione delle operazioni in questa provincia.
Fronte di Deir Ezzour
Proseguono in un assordante silenzio gli scontri a Deir Ezzour, ancora alcuni territori che prima dell’assalto del Califfato rientravano nel perimetro difensivo dell’esercito,risultano occupati dai terroristi del Daesh. Le perdite tra i difensori siriani negli scontri sono state sicuramente inferiori a quelle dei tagliagole isis, ma è anche vero che la guarnigione della città, circondata, non dispone di avvicendamenti o rinforzi. I difensori vengono riforniti con lanci di rifornimenti dai Russi, ma la cattura nemica del loro deposito di armi rende difficile la situazione.
Qui lo dico e qui lo nego: ho l’impressione che se non si arrivasse ad uno sblocco della situazione, che potrebbe prodursi solo facendo giungere numerosi rinforzi in loco, a breve il generale Zahr Eddine, comandante della 104° brigata paracadutisti, potrebbe dover ordinare di ridurre il perimetro di sicurezza della zona controllata per garantire la tenuta dei fronti difensivi e ridare slancio alle operazioni di contrattacco.
Misura sicuramente pesante ma temo necessaria a breve se non giungeranno truppe fresche di rinforzo.
Oggi, nella zona, l’aviazione siriana e russa, hanno colpito diversi obbiettivi del Califfato nel tentativo di alleggerire la pressione sulla base siriana. Sono stati distrutti obbiettivi presso Al-Jafra, Al-Jnaina, Al-Jabe’a, Al-Bghailinye, Mahmida, e attorno ad Ayash, che è il deposito di armi e munizioni più grosso della base.
Aggiornamento del 23 gennaio 2016
Fronte di Kuweires
Con una mossa a sorpresa, dopo due giorni di relativa calma, l’unità per operazioni speciali Forza Tigre ha sferrato un’offensiva sullo strategico villaggio di Qatar lungo il fianco del fronte di avanzata verso Al Bab. Diciamo che questo centro ha rilevo strategico perché offriva una base per i terroristi troppo prossima alla via che porta ad Al-bab. L’operazione odierna era dunque indispensabile per poter proseguire verso nord est, e quindi andava presa. Già giorni fa vi avevano tentato, ma la resistenza delle milizie del Daesh aveva consigliato di a spostarsi altrove la propria puntata offensiva.
Probabile quindi che truppe IS IS siano state richiamate a nord e le rimanenti non siano riuscite ad opporsi all’azione sempre rapida fulminea ed imprevedibile cui ci stanno ormai abituando i temibili membri di queste forze davvero speciali.
Bravi ragazzi, un colpo da manuale!
l’apporto russo nel conflitto è stata provvidenziale per il governo Siriano ed il suo apparato militare di difesa;tuttavia penso che i progressi siano dovuti anche e soprattutto a nuove strategie e tattiche suggerite daI COMANDANTI di vario livello ed consiglieri della missione russa ,a difesa della SIRIA ,
Ciò che sarebbe interessante sapere è se l’intelligence e le forze speciali a terra russe in Siria si sono già scontrate con gli yankee che dirigono le manovre dei ribelli e dello S.I.
Io penso che la recente notizia di personale militare USA ( che nemmeno si nasconde più) che sta predisponendo una base aerea nei pressi del confine siriano-turco sia la manifestazione della volontà americana di impelagare la Russia in un conflitto che la costringerà ad impegnare più forze ed risorse oppure ad abbandonare la Siria e predisporsi a difendersi partendo dal suo giardino di casa nel Donbass.
La situazione la vedo pericolosissima soprattutto perché gli USA hanno bisogno di” vincere ed umiliare ” la Russia per tenere a freno la corsa della Cina a liberare il mare cinese dalla presenza minacciosa militare americana.