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L’esame della situazione militare al 24 gennaio evidenzia la continua e regolare avanzata delle forse governative nella regione Nord Occidentale di Latakia.

Fronte di Latakia

Latakia, il fronte nord 24-1-2016

Latakia, il fronte nord 24-1-2016

Al-Rabiyah 24-1-2016

Al-Rabiyah 24-1-2016

Come preannunciato, la fuga precipitosa dei terroristi dell’ “Esercito Libero Siriano” e di Al- Nusra dal fronte dei combattimenti attorno a Al-Rabiyah ne ha provocato la veloce caduta.

Nel pomeriggio tardo di ieri [23 gennaio n.d.r.] le forze guidate dalla 103° brigata siriana si sono mosse da sud alla volta di Toros e Al-Rabiyah. Il loro veloce incedere ha innescato un vero e proprio panico nelle milizie turcomanne e nei terroristi di Al-Nusra, che hanno iniziato una precipitosa ritirata verso nord e verso est al fine di mettersi in salvo dal rischio di isolamento ed annichilimento ormai certo. L’esercito siriano ha efficacemente tallonato il nemico in ripiegamento in modo da evitare che potesse riorganizzarsi su qualche nuova linea di fronte, fronte che ormai si attesta su una direttrice quasi perpendicolare, che va dal confine turco fino al monte Murad .

Già giungono però notizie di combattimenti attorno a Wadi e alle cime del monte Kardakli e di quota 584, di Moct. E’ quindi possibile che l’offensiva possa ancora proseguire, anche se precauzioni elementari suggerirebbero di accertarsi di avere le necessarie linee di logistica attivate alle spalle prima di gettarsi all’inseguimento dei nemici in rotta.

N.B. Ieri sera [23 gennaio n.d.r.] si erano diffuse voci della presa di Al-Rabiyah nella serata, voci smentite dagli stessi comandi siriani che hanno precisato che l’operazione è partita alle prime luci dell’alba di questa mattina [24 gennaio n.d.r.]. Solo dopo violenti scontri con le forze di ultima difesa della città, i governativi hanno occupato la città durante la giornata del 24 gennaio.

Fronte di Hama

Hama 24-1-2016

Hama 24-1-2016

Da stanotte è iniziata un’offensiva piuttosto sostenuta nella provincia di Hama: diverse sigle di terroristi si sono riunite per attaccare la zona di Maan, già teatro di diversi scontri con le forze siriane, hanno preso il controllo di alcuni villaggi, tra cui Al-Khaymat e Al-Shathat dopo violenti scontri con le guarnigioni governative.

Sul posto è presente l’87° brigata della 11 Divisione corazzata siriana, che non mancherà di organizzare le contromosse. Inoltre dovrebbero ancora essere presenti ed operativi in loco reparti per le operazioni speciali di Forza Tigre, lo stesso gruppo che opera anche con altri reparti a nord della base di Kuweires.

Il villaggio di Maan è un villaggio alawita: quando, in precedenza, venne occupato dai terroristi , la popolazione civile dovette subire violenze di ogni tipo, e sono purtroppo stati segnalati anche dei massacri operati dai tagliagole del FSA (esercito libero siriano, i filo-americani).

Fronte di Kuweires

Kuweires 24-1-2016

Kuweires 24-1-2016

Nei giorni scorsi era stata segnalata, ma non l’ho riportata in attesa di conferme, la presenza di circa 50 consiglieri militari russi (alcuni li hanno chiamati marines, ma forse intendevano spetsnaz), comunque ora l’informazione sembra confermata. Il personale militare russo sarebbe arrivato al seguito di molto materiale bellico sofisticato (si è parlato, fra l’altro, di batterie di missili S-300).

Di certo c’è che i missili terra-aria S300, già acquistati dai siriani e la cui consegna era stata “congelata” dalla Russia in seguito agli accordi del 2013, sono stati di nuovo promessi dopo l’intervento russo nel paese, e vengono ora messi a disposizione delle forze armate siriane.  Con la liberazione della base di Kuweieres e il suo pieno recupero funzionale ed operativo, emerge l’esigenza di difenderla adeguatamente non tanto dal Califfato o delle varie sigle ribelli, quanto da eventuali attacchi dei Turchi, che mal sopportano le sconfitte dei terroristi. Altro loro impiego potrebbe essere il miglior collegamento con le forze aeree russe e siriane sul campo di battaglia in vista di ulteriori offensive nel settore.

I recenti successi tattici e militari sul campo di battaglia, successi che sorprendono sempre di più il mondo, potrebbero infatti essere frutto della presenza di addestratori dei reparti speciali russi che coordinano le azioni dell’esercito e delle milizie siriane, non tralasciando i necessari addestramenti di base e più sofisticati alle tecniche di combattimento moderne e più efficaci. Se questa ipotesi fosse vera, spiegherebbe meglio il sempre maggiore successo che l’esercito di Damasco coglie sul campo di battaglia.

Fronte di Nabk

Nabk 24-1-2016

Nabk 24-1-2016

E’ la prima volta che segnalo questo fronte: si tratta di una provincia tra Homs e Damasco, poco sotto il fronte di Al Qaryatayn. Il fatto che ne debba parlare è strettamente legato alla segnalata, urgente, necessità di conquistare Al Qaryatayn, al fine di spezzare le linee di collegamento che permettono al Daesh di portare avanti il loro disegno di tagliare i collegamenti tra Homs e Damasco.

Ho segnalato come le forze siriane abbiano tagliato le principali vie di rifornimento alla roccaforte ISIS , ma come, nel contempo, il Califfato abbia fatto affluire a sud altre unità di combattimento e ora pare stia ingaggiando la 128° brigata nella sua caserma vicino alla base aerea di Nasiriyah, sulle alture del Qalamoun.

La cosa è preoccupante in quanto manifesta la capacità ISIS di recuperare l’iniziativa militare di fronte ad ogni rallentamento siriano. Inoltre è la visione strategica di questa operazione a destare ulteriori preoccupazioni: si svolge infatti a poca distanza da un’altra sacca attiva del terrorismo del Levante, sacca che è al confine tra il libano e la Siria e controlla il passo di confine di Zemrani. Se le forze del Califfato prendessero il controllo della base della 128° brigata, che al momento opera più a nord, di fronte a Al-Qaryatayn, si troverebbero a non più di 10 Km dalla M5 e anche l’altra sacca terrorista sarebbe alla medesima distanza, ipotizzabile quindi un loro pericolosissimo congiungimento.

Ecco quindi l’imperativa necessità di portare il colpo di grazia ad Al Qaryataynm, tagliare ogni via di collegamento con i reparti più a sud del Daesh e inficiarne quindi ogni possibilità operativa futura. Se ciò venisse fatto, ISIS sarebbe costretta al ripiegamento verso il confine iracheno e Palmyra, perdendo il controllo di tutta l’autostrada 53, che potrebbe si essere approntata come nuovo fronte di resistenza, ma senza alcuna roccaforte significativa cui appoggiarsi per logistica di rifornimenti alle spalle. Questo procurerebbe un grande futuro vantaggio tattico per i siriani: ecco perché le milizie si sono mosse per creare questo diversivo e fermare le operazioni su Al Qaryatayn.

Al Sheik Maskin

Sheik Maskin 24-1-2016

Sheik Maskin 24-1-2016

 

Le forze siriane hanno preso il controllo di quasi l’80% della città, e l’Esercito Libero Siriano appare sempre più in difficoltà, nonostante, come si può osservare nel filmato, dispongano di artiglieria, mortai e carri armati, e molto materiale bellico fornito loro da compiacenti potenze straniere.

Aggiornamento al 25 gennaio

Oggi giornata relativamente calma, per quanto possa dirsi calma una giornata di guerra civile. Solo due fronti mostrano qualche movimento degno di nota.

Sul Fronte di Kuweires la Forza Tigre è ancora in azione. Dopo la conquista di Qatar e di Tal Al-Hatabat, oggi con una ennesima azione fulminea, hanno assaltato e conquistato anche il vicino villaggio di Arbid al-Judaydah. Queste manovre di espansione ripartono dalle posizioni acquisite nei giorni successivi alla liberazione della base assediata e la loro funzione è sempre la medesima: assicurare una fascia di sicurezza attorno all’importante base aerea per poter garantire il suo utilizzo non solo ai caccia, ma anche ai necessari cargo di rifornimenti necessari alla logistica. Altra ragione è l’avvicinamento alla Aleppo Terminal Power Plant, la centrale termoelettrica ancora in mano ISIS.

Fronte di Kuweires 25 gennaio

Fronte di Kuweires 25 gennaio


Il secondo teatro in evoluzione è Sheik Maskin. Nei giorni scorsi le continue battaglie si sono succedute senza soluzione di continuità. Oggi l’esercito siriano è praticamente in controllo di tutto l’abitato della cittadina, i terroristi di al-Nusra e del SFA sono stati nei sobborghi.

Sheik Maskin

Sheik Maskin

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