Aggiornamento al 4 febbraio
Analisi generale: In questi giorni stiamo assistendo ad una importante e significativa accelerazione delle operazioni dell’esercito siriano ai danni delle varie formazioni terroristiche.
Il differente “passo” che si osserva tra diversi reparti dello stesso esercito, ci dice anche come differente sia, al momento, l’addestramento ed il riarmo garantiti allo stato delle cose. I 4 anni di combattimenti sono stati evidentemente pesanti per la Siria ed il suo esercito, le aggressioni subite da parte di potenze straniere per mezzo di organizzazioni terroristiche, da esse finanziate, addestrate ed armate, ha logorato in profondità i mezzi di cui il governo disponeva all’inizio di questa guerra sporca e sanguinosa. L’intervento della Russia ha iniziato a giocare un ruolo importante prima ancora dell’intervento diretto, ovvero da quando, qualche mese prima dell’ inizio dei bombardamenti, era iniziato lo scambio di informazione e consiglieri sul campo, cooperazione che aveva dapprima consentito di arrestare l’avanzata delle milizie ISIS da un lato e Al-Nusra e FSA (principali formazioni della galassia terrorista) dall’altro, senza però riuscire ad invertire la marcia di codesti nemici della pace e dell’umanità. In seguito (e precisamente dopo il 30 settembre 2015) venne compiuto il secondo passo, con il diretto intervento delle forze armate russe, avvenuto con l’invio delle forze aerospaziali presso Latakia. Le missioni russe si sono concentrate contro depositi di armi, munizioni, carburanti. Sono state colpite le forniture petrolifere verso i paesi compiacenti, ed è stata apertamente indicata la Turchia come mandante delle formazioni insorte. Ad oggi i più di 8000 raid aerei hanno seriamente indebolito le capacità dei terroristi di muoversi tra i vari fronti ed approntare rapidamente difese di fronte agli attacchi siriani. Così stanno collassando i fronti a nord della provincia di Latakia e attorno ad Aleppo. Altrove osserviamo l’esercito limitarsi a contenere le milizie ed azzardare offensive verso obbiettivi immediati e limitati.
Altro ruolo importante lo hanno avuto senza dubbio le forniture di moderni sistemi d’arma, come i tank T90, che sostengono l’avanzata della 4° divisione ad Aleppo o della Forza tigre che avanza attorno alla base di Kuweires.
Paradossalmente il vile atto di aggressione che la Turchia ha messo in atto il giorno 25 novembre 2015, abbattendo a tradimento un caccia russo mentre era impegnato a bombardare formazioni di guerriglieri turcomanni su suolo siriano, ha causato l’intensificarsi proprio dei bombardamenti russi contro ogni obbiettivo che varcasse i confini della Turchia, tagliando così drasticamente i vitali rifornimenti di cui avevano goduto fino ad allora i terroristi “moderati”.
L’arrivo poi di moderni sistemi di difesa aerea integrata, sia S-400 russi che l’arrivo per i siriani di batterie di S-300 modificati ed aggiornati, ha scongiurato ulteriori ingerenze straniere nella soluzione al conflitto in Siria.
Esaminiamo ora la situazione sui vari fronti
Fronte di Daraa
Proseguono gli scontri con le forze congiunte di Al-Nusra ed FSA nella provincia: sono segnalati scontri ad Athman, dove l’esercito contende il controllo del villaggio all’FSA. Sheik Maskin, invece, è stata interamente liberata dalla presenza dei terroristi che hanno perso anche alcune posizioni nei dintorni della cittadina.
Fronte di Al Qaryatayn
Dopo la recente offensiva ISIS le forze siriane sono riuscite a contenere gli attacchi dalle posizioni difensive allestite attorno a Maheen, ma finché non si avrà ragione di questa roccaforte ISIS, i terroristi saranno sempre un grave problema di sicurezza strategica in tutto il settore. Andrà quanto prima affrontato il problema, non ritengo possa essere ulteriormente dilazionato.
Fronte di Palmyra
Anche in questo settore, in stallo da tempo, ISIS non accenna a indebolirsi: continua giornalmente a pungolare le difese siriane cercando un varco in cui intrufolarsi per respingere i suoi nemici indietro e garantirsi maggiore sicurezza e libertà di manovra. L’ultimo attacco patito dalle truppe dell’ Esercito Arabo Siriano si è svolto ieri.
Fronte dell’ Autostrada 42
Lungo questa importante via di comunicazione nei giorni scorsi era stata segnalata, da alcune fonti, attività dell’esercito lungo le stazioni dell’oleodotto. Confermo oggi che una formazione proiettatasi in pattugliamento avanzato ha preso il controllo di alcuni pozzi petroliferi presso la località di Itria, non distante da Burj At-Tathia.
Fronte di Hama
Nel nord della provincia proseguono gli scontri con le forze congiunte delle formazioni terroristiche (compresi i “moderati” del FSA) che tentano di riconquistare posizioni perse nei mesi scorsi: per queste puntate vengono contenute e rintuzzate e non appaiono incisive come in passato.
Fronte di Latakia
Non cala la frizione tra le truppe schierate nel settore: l’esercito in questi giorni h portato alcuni attacchi, principalmente da sud, partendo dal settore di Dzhebely al-Rus, ed è riuscito a portarsi a ridosso di Kinsabba, che ormai dista 2 chilometri in linea d’aria dal grosso delle truppe guidate dalla 103° brigata. Resistono per ora i perni difensivi dei terroristi sul fronte che scende dalla frontiera con la Turchia: Wadi e più a nord Nawarah.
Fronte di Deir Ezzour
Resta sempre difficile la posizione della zona controllata dagli uomini 137° brigata di artiglieria e dai Paracadutisti del generale Zahr Eddine che, nonostante tutte le probabilità giocassero a loro sfavore, sono riusciti a mantenere il controllo del loro settore e ad adottare tutte le misure per assicurare la tenuta del perimetro difensivo, compresa la sua riduzione, per favorirne la difesa.
Fronte di Aleppo – Kuweires
Prosegue molto bene l’offensiva guidata dalla “Forza Tigre” e dall’unità dei “Falchi del Deserto”. Al momento sono giunti alla periferia di Rasn Al Abd, hanno conquistato anche il villaggio di Tybee e alcune fonti hanno dato pochi minuti fa la notizia che alcune unità avanzate sarebbero penetrate nell’importante centrale termoelettrica di Aleppo, posta lungo la M4: sarebbe davvero un grande obbiettivo raggiunto.
Fronte di Aleppo – Nord
La 4° divisione meccanizzata, ben rinforzata con moderni T90 russi e con apparati di difesa elettronica contro i numerosi missili anticarro TOW (di produzione americana) in dotazione regolare ai terroristi di Al-Nusra ed all’ISIS, procede senza sosta nella rapida ed inarrestabile avanzata.
Dopo aver raggiunto la liberazione della cittadina di Zahrah, località sciita, non si è fermata e ha proceduto verso nord liberando in breve tempo Mayer e Kafr Naya. Altra notizia importante è che in questo settore a coordinarsi con le forze siriane ci sono i combattenti curdi dell’ YPG, che avanzano anch’essi contro i terroristi di Al-Nusra della FSA. Queste forze stanno combattendo a Al-Harbi, Faisal Millem, hanno liberato Kashti-ar e la fattoria Faisal interrompendo la M214 .
Sul lato sud di questo fronte invece si combatte sia a Bayanoun che a Ratyan, ancora più verso Aleppo: Bash Kay, Al Mallah e Jabal Al-Cali. Queste ultime località sono sul corridoio che collega la parte est di Aleppo, controllata dai terroristi di Fsa e Al-Nusra e che pertanto di ora in ora va assottigliandosi sempre più.
Sul settore di Aleppo, da Kuweires alle regioni curde, si stanno concentrando gli sforzi maggiori delle forze aeronautiche sia russe che siriane.
Aggiornamento al 5 febbraio
Fronte di Aleppo
La 4° divisione meccanizzata governativa ha riconquistato Ratyan scacciando le forze terroriste di Al-Nusra e dell’FSA; ora avanza verso sud ed è arrivata alle porte di Hayang, le cui difese sono al momento bersagliate da missili MLSR ed artiglieria. Qualora anche in questo settore le forze governative riuscissero ad operare una congiunzione, le milizie che occupano la parte orientale di Aleppo potrebbero restare isolate dalle forze principali della ribellione. E’ quindi logico attendersi, ove non riuscissero più a resistere in questo settore, una loro precipitosa fuga.
Come ho anticipato in tempo reale [sulla pagina facebook di Saker Italia n.d.r.], ieri notte le prime pattuglie di esploratori di Forza Tigre, con un’azione fulminea, avevano raggiunto la centrale termoelettrica di Aleppo, appena a sud della M4. Attualmente stanno combattendo per ottenerne il pieno controllo: impressionante la loro progressione su questo fronte.
ISIS, che durante le ultime settimane non è riuscita ad organizzare un’azione di contrasto efficace, ieri ha abbozzato un attacco sulle postazioni difensive siriane nella zona di Al Sin. Nell’attacco gli uomini del califfato hanno impiegato kamikaze a bordo di veicoli imbottiti di esplosivo senza trarne grandi vantaggi, visto che l’esercito è riuscito a neutralizzare gli assalitori prima che si avvicinassero troppo. In un secondo momento i terroristi sono partiti all’assalto dei siriani per allontanare le loro unità dalla linea di fronte che delimita la zona industriale di Aleppo. E’ questo il “collo” del saliente in cui si trovano le forze dell’ ISIS: situazione particolarmente pericolosa perché se i reparti regolari schierati presso la zona industriale riuscissero a ricongiungersi con la Forza Tigre che avanza da Kuweires, chiuderebbe in una sacca i terroristi ancora presenti a sud della M4.
L’attacco ISIS si è replicato anche su altri fronti attorno alla base aerea per cercare di impegnare le forze lealiste e distrarle dall’azione offensiva: cercano evidentemente di guadagnare tempo prezioso.
Fronte di Daraa
Ieri ho anticipato che erano in corso combattimenti presso Atman. Oggi possiamo annunciare che le forze siriane hanno completato la liberazione del centro: grazie a questo progresso ora possono guardare ad ampi territori prima difficilmente raggiungibili: un grande successo davvero. Le brigate siriane impegnate fanno parte della 5° e 6° divisione, coordinano truppe della Forza di Difesa Nazionale e volontari palestinesi.
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