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Iniziamo un bollettino-SITREP in pieno stile di guerra, notizie buone e notizie pessime.

Fronte di Latakia

 

Latakia L'offensiva terrorista

Latakia: L’offensiva terrorista

 

Negli ultimi tempi questo fronte risulta tornato in grande fermento.

Inizialmente, dopo uno stato di relativa quiescenza, un’offensiva siriana condotta dalla 103° Brigata della Guardia Repubblicana, la storica unità che ha condotto e sostenuto quasi interamente lo sforzo bellico e di coordinazione su questo fronte, sembrava prospettare la definitiva chiusura del fronte. Erano giunti a contatto col confine turco e pareva prossima la parola fine ed il trasferimento per intero del fronte nella provincia di Idlib.

Proprio questa possibilità ha scatenato i terroristi della recente alleanza pan-Qaedista che ha riunito Arhar al Sham, Jabhat Al-Nusra e molte altre sigle di gruppi jihadisti. Sigle che ora operano in maniera coordinata, spostando grosse unità da un fronte all’altro e amplificando di conseguenza l’efficacia della loro azione.

La controffensiva ha portato i terroristi, non senza che vi sia il sospetto dell’aiuto turco (almeno anche solo per un comodo e sicuro passaggio di truppe attraverso il confine turco) a recuperare tutto il terreno perduto e andare ancora oltre.

Il punto è che, se i vertici dei comandi siriani non avevano ben compreso l’imperativo strategico di isolare in una grande sacca il grosso dei terroristi qaedisti dal costante flusso di rifornimenti che giunge attraverso il fronte turco, coordinando subito una grande offensiva da Latakia e da Aleppo per ricongiungersi sopra Idlib, pare che invece i comandi qaedisti, abbiano compreso il rischio, e si siano portati avanti attaccando proprio su Aleppo sud ed ora su Latakia, per mettere in difficoltà le forze siriane che stavano rafforzando i capisaldi.

Arriviamo a questi giorni.

In questi ultimo giorni i terroristi hanno tentato una offensiva su alcune postazioni in quota dei siriani, l’obbiettivo era la riconquista del loro ex caposaldo Salma, ma ogni attacco è stato respinto.

In zona sono stati riportati rinforzi di Marines siriani e ora anche Falchi del Deserto. Inoltre sono state stimate perdite consistenti da parte terrorista durante il fallito attacco. Oggi però, sono tornati ad attaccare ancora più in forze su un’altra località.

Partendo da nord di Kabani, la loro roccaforte, hanno attaccato verso ovest, da due punti per poi convergere su Kinsibba, le difese siriane sono state costrette , dopo i primi violentissimi scontri, a ritirarsi. Cadute alcune cime strategiche in mano agli Jihadisti, Kinsibba si è venuta a trovare sotto il possibile fuoco incrociato e, divenuta indifendibile, è stata abbandonata.

Ora il fronte si è attestato su alcune cime sopra Sillif, sul fronte sud dell’offensiva, e su Kinsibba sul lato nord dell’offensiva. Le difese siriane si attestano su Wadi Basur e Sillif per opporre resistenza alla loro avanzata.

Sembra ora che i siriani stiano abbandonando anche una frazione, Sebba, poco più a sud delle cime conquistate, penso per la medesima ragione di Kinsabba.

2-7-2016

Anche Wadi Basur ha ceduto di fronte agli attacchi dei terroristi, ora non resta che sperare che gli attacchi aerei russi, finalmente giunti, riescano a causare loro sufficienti danni da desistere dall’andare oltre. Nel frattempo stanno giungendo rinforzi siriani per stoppare gli assalti dei Qaedisti.

Più di 100 i bersagli colpiti dai raid aerei, ora i raid proseguono e si attende un imminente o almeno necessario contrattacco siriano. Nel caso non avvenisse in tempi rapidi, si prospettano ulteriori arretramenti dell’esercito perchè significherebbe un’evidente difficoltà ad operare con le forze in campo, attendiamo ed osserviamo.

Ho inserito una mappa topografica per poter apprezzare meglio le curve di livello

 

Fronte del Nord-Aleppo

Aleppo nord, i combattimenti alle fattorie Makkah 1-2-07-2016

Aleppo nord: i combattimenti alle fattorie Makkah 1-2-07-2016

Continuano da più giorni gli scontri tra le forze speciali siriane, che coordinano le unità congiunte, e i gruppi di miliziani dell’Alleanza Qaedista che tentano di ostacolarne l’offensiva.

Sono diversi giorni che le Unità Tigre hanno preso il controllo di parte delle fattorie di Mallah, punto fortificato delle milizie jihadiste.

Hanno avanzato con difficoltà, ma grande determinazione, utilizzando bene artiglieria e razzi per aprirsi la strada. I mezzi corazzati hanno preso parte alle operazioni affiancati dalla fanteria, e questo ha dato appoggio alla fanteria da un lato e impedito che i mezzi, fossero trasformati in facile bersaglio per armi anticarro dentro i centri urbani.

Ottimi quindi i primi rapporti dal fronte.

La resistenza è davvero notevole, a costo di grandi perdite i gruppi dell’Alleanza stanno opponendo forte e tenace resistenza. Si sono già succedute tre differenti e pesanti controffensive jihadiste. Per ora le Unità Tigre riescono a tenere le posizioni. Fonti vicine alla jihad, il solito osservatorio ecc ecc, affermano, con stime ovviamente in difetto, in circa un centinaio i caduti tra i terroristi in questi due giorni, mentre per i governativi sarebbero prossimi ad almeno 200. A stima saremmo portati a valutarne circa 150 credibili, che sono molti, molti meno quelli dell’esercito e milizie, per fortuna.

In effetti diversi passaggi di questi momenti di combattimento ci hanno rappresentato lo stato dell’arte dell’arretrare combattendo per attirare sotto il fuoco concentrato il nemico, la famosa contromarcia, che avviene in uno scenario di combattimento, non certo in decine di Km, ma che anche questa volta si è rivelato efficace e ha permesso , al termine degli assalti, di mantenere tutte le posizioni finora conquistate, assorbendo dapprima l’urto degli assalti, per poi neutralizzarli costringendo alla ritirata i superstiti.

Nel video vengono mostrati i resti del fallito attacco terrorista sulle postazioni siriane alle fattorie Mallah, si susseguono intensi questi contrattacchi, ma fino ad oggi le truppe guidate dalle Unità Tigre sembrano resistere bene e con la giusta tattica.

2-7-2016

Le truppe siriane alle prime ore di oggi, hanno sferrato un nuovo assalto e anche le fattorie a sud di quelle Mallah sono ora sotto il controllo siriano.

Sono segnalati intensi i combattimenti, è chiaro che la posta in gioco forzerà i terroristi della grande Alleanza Qaedista a gettare in combattimento tutte le forze di cui riusciranno a disporre, pena la perdita del collegamento con la parte di Aleppo che stanno ancora occupando. Questo ne segnerebbe il destino e lo comprendono bene, per cui attendiamoci ulteriori assalti disperati e in forze.

Al momento un difficile e lunghissimo chilometro di terreno irto di mortali pericoli separa le forze siriane dalla conquista dell’ultima strada rimasta aperta verso Aleppo est. Un dannato e lunghissimo chilometro.

Fronte Est-Goutha

Est-Goutha, 1-2-07-2016 le offensive siriane da est

Est-Goutha: 1-2-07-2016 le offensive siriane da est

Procedono senza soste le operazioni siriane per affondare il coltello nella sacca dei terroristi. Sono mesi che i progressi si susseguono, lenti ma costanti, come potete vedere nella mappa e nel video dell’agenzia SANA.

Dopo la totale conquista di Al-Bahariyah, le truppe siriane si stanno espandendo, dapprima verso sud ovest, ora verso nord ovest, non concedono tregua alle forze jihadiste.

Poco più a nord, ora è l’altra roccaforte Mayda’a ad essere oggetto di attacco, da est le forze siriane avanzano e hanno preso ormai la metà del villaggio, davvero un buon momento.

Senza alcun dubbio , al morale dei soldati, ha fatto molto molto piacere ricevere la gradita visita del presidente Bashar Al-Assad, direttamente sulla linea del fronte sud della sacca, qui potete vederne il video.

Fronte del Qalomoun

Qalomoun 2-7-2016

Qalomoun: 2-7-2016

L’aereo è caduto in questa enclave sotto controllo terrorista. Il pilota si è gettato con il sedile eiettabile ed è stato catturato. E’ da tenere presente che ufficialmente la zona è stata inserita tra quelle aderenti al cessate il fuoco, per cui non ha subito da molto tempo ne attacchi ne bombardamenti.

Il pilota è stato condotto davanti alle telecamere e filmato, in seguito è apparsa la foto del suo cadavere con un evidente colpo alla nuca, giustiziato.

E’ emerso che il primo gruppo lo avrebbe consegnato, dicono, ad Al-Nusra, sebbene appaia strano che sia presente a Qalamoun, sospetto in realtà che si sia trattato di un interrogatorio condotto da elementi del NSA, il famigerato New Syrian Army, nuova formazione creata sempre dai servizi segreti occidentali, con al suo interno, per affermazione degli stessi interessati, elementi di unità speciali occidentali di varie nazionalità. Hanno loro stessi emesso agenzie in cui annunciavano la presenza di loro consiglieri sul campo. Sono in possesso di alcune mappe, reperibili in rete, che mettono direttamente in collegamento il Qalamoun con i territori al confine tra Siria e Giordania-Iraq, attraverso i quali è avvenuto il fallito tentativo dell’NSA di colpire ISIS a sud di Deir Ezzour al confine con Iraq.

Qalomoun, territorio sotto controllo NSA 2-7-2016, principalmente deserto disabitato

Qalomoun: territorio sotto controllo NSA 2-7-2016, principalmente deserto disabitato

Perché uccidere un pilota siriano e in questo modo, perchè farlo dopo un interrogatorio, non vi era ragione di risentimento, sono mesi che nessun aereo siriano bombarda la zona, perchè quindi?

Credo che la ragione risieda nell’interrogatorio stesso, il prigioniero potrebbe aver udito o visto la presenza di elementi che dovevano rimanere nascosti e che una volta rivelatisi non avevano altra scelta che eliminare l’ufficiale perchè non parlasse.

NSA in Siria, zona di confine con la Giordania, da cui si sono introdotti in Siria, presumibilmente, e con Iraq

NSA in Siria: zona di confine con la Giordania, da cui si sono introdotti in Siria, presumibilmente, e con Iraq

Di chi si può trattare? Credo che si sia trattato di ufficiali dei servizi speciali, i famigerati consiglieri, che stiano coordinando i movimenti dell’NSA dall’interno del territorio siriano e che la loro presenza non rivelata nel Qalamoun debba restare segreta.

Stefano Orsi

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