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Prosegue il momento di difficoltà per le forze siriane, che ancora sono costrette ad inseguire nemici, che, purtroppo, stanno ritrovando la sicurezza persa in questi mesi, durante i quali l’intervento militare russo ha dato un contributo determinante nel causare pesanti sconfitte militari dei terroristi, su tutti i campi di battaglia recentemente esaminati.

Ora stiamo assistendo ad una fase di grave indecisione, o impossibilità di compiere le decisioni che risulterebbe opportuno prendere, fase che sta garantendo alle forze qaediste e Isis di recuperare l’iniziativa sul campo.

Assistiamo quindi al susseguirsi, su diversi fronti, di nuove offensive e attacchi anche sanguinosi contro i civili siriani, già pesantemente provati da anni di combattimenti tra il loro esercito e i terroristi al soldo di interessi estranei alla Siria.

Esamineremo ora le quattro aree attive nei combattimenti, iniziando da Palmira.

Fronte di Palmira

Fronte di Palmira 11-12-13 maggio 2016

Fronte di Palmira 11-12-13 maggio 2016

Più volte abbiamo sperato che stesse partendo la fase di marcia verso Deir Ezzour, lungo l’autostrada M20 che parte da Palmira; invece per il momento ci sono stati solo magri progressi. Il dispositivo schierato a difesa della città è insufficiente, le maggiori unità sono state riposizionate altrove al termine della conquista dello storico centro dell’antica Roma.

ISIS non attendeva altro, ben sapendo di non poter lasciare l’iniziativa in mano ai siriani, ha iniziato una serie di azioni offensive, come avete letto nelle scorse SITREP, dapprima riconquistando la base della 550° Brigata, poi tornata in mano siriana, e successivamente attaccando con successo il saliente di Dzebely Ash-Shaer, con gli annessi impianti estrattivi del gas metano; saliente che mai era caduto in precedenza nelle loro mani. Ma non è tutto, mentre i comandi damasceni preparavano la controffensiva, tre giorni l’ISIS ha invece attaccato più a sud nei pressi di Jawhar, aggirando le forze siriane raggruppate per la controffensiva.

Questa iniziativa è stata stoppata da unità Forza Tigre, intervenute tempestivamente in loco, presso Al-Mahra, dove si trovano altri impianti di metano.

Il fermo imposto dalle forze speciali, non ha fatto desistere i terroristi, che hanno optato per un ulteriore aggiramento delle forze governative.

Il nuovo attacco ha avuto luogo a nord della base aerea Al-Tifur.

A bordo dei loro veloci ed agili pick-up (generalmente Toyota, prendetene nota in caso voleste cambiare auto….) i takfiri hanno dato l’assalto alla base della 525° brigata della 18° divisione; ormai è chiaro che puntino all’isolamento delle forze schierate in Palmira, occupando la strada che le collega a Homs.

Qualche sprovveduto ha pensato bene di riportare ancora le chiacchiere diffuse a vanvera dall’osservatorio siriano per i diritti umani, agenzia autoreferenziale che diffonde notizie principalmente allo scopo di fare propaganda ai terroristi e ai loro finanziatori; detto osservatorio asseriva ieri che Palmira fosse rimasta circondata su tre lati, in quanto i tagliagole ormai avevano occupato l’arteria di comunicazione con Homs.

Al di là del fatto che essendo inserita nel fianco dell’ISIS Palmira ha a nord , sud, e est la presenza di forze ostili, per cui si può sempre dire che sia circondata su tre lati; ma santo cielo, se davvero avessero preso la 32 per Homs, al limite si sarebbero visti circondati del tutto….

Della serie, le sparo grosse e nemmeno mi preoccupo di controllare ciò che dico….

Comunque oltre alla base anzidetta ISIS non è riuscita a scendere: sono intervenuti nuovamente reparti siriani, tra cui forze speciali, e hanno ingaggiato battaglia arrestandone l’impeto offensivo.

Anche oggi stanno combattendo in questo settore. Falchi del deserto e raid aerei russi, molto violenti, hanno cauterizzato una ferita nel fianco dello schieramento.

Al momento i siriani sono riusciti a riportarsi a ridosso della base di Muhajarah, della 525°, speriamo riescano a riprenderla senza pagare un prezzo troppo salato.

Nel frattempo i comandi militari, non sono rimasti a guardare.

E’ in corso un’offensiva che ha riportato la bandiera del presidente Assad e della Siria alle porte degli impianti dei campi metaniferi: le truppe NDF e Liwaa Al-Fatemiyyoun, guidate da Forza Tigre, si sono attestate su Tel-Sawwanah.

Speriamo che dopo essersi infranta sugli scogli, l’onda offensiva takfira subisca la risacca e venga risucchiata indietro sulle sue posizioni.

In provincia di Homs è morto un altro soldato russo: stava facendo scorta al convoglio della delegazione che si sta occupando dei colloqui di riconciliazione tra il governo siriano e molte fazioni armate, principalmente legate a tribù o locali, non ad Al-Qaeda; ricordo che sono più di 100 quelle che vi hanno aderito.

Sono stati colpiti da un bombardamento dei terroristi sulla città di Homs, e il soldato ha riportato ferite gravi al punto da non sopravvivere.

Mentre mi ero preso una pausa, l’esercito siriano è riuscito a liberare la base di Muhajarah, fatto che migliora di molto la situazione relativamente all’offensiva ISIS.

Fronte di Aleppo

Aleppo sud

Aleppo sud 13 maggio 2016

Aleppo sud 13 maggio 2016

Proseguono serrati i combattimenti attorno a Khan Touman,villaggio occupato dalla nuova alleanza Jaish Al-Fateh.

In questi giorni abbiamo avuto modo di monitorare i combattimenti: sono stati segnalati diversi, almeno tre casi, di carri T90 colpiti da missili Tow; uno solo però si sarebbe danneggiato in maniera significativa, ma, sebbene colpito nella parte posteriore della torretta, dove è posizionato l’impianto di autocaricamento e lo stoccaggio delle munizioni, non è esploso, per cui lo si è visto sì fumante, ma integro, e si presume anche salvo l’equipaggio.

Si può intravvedere in lontananza, il mezzo colpito, che prosegue la corsa.

I raid aerei sono stati molto intensi su questo fronte in tutti i giorni presi in esame.

I raid aerei russi, almeno trenta nella sola serata del 12 maggio, sono stati accompagnati da un intenso fuoco di artiglieria siriano, che si è abbattuto sulle postazioni dei terroristi.

Si ripetono i bollettini che parlano di rinforzi che stanno confluendo in zona in vista di un massiccio contrattacco, che spero non abbia come ambizione la sola riconquista di un paio di villaggi.

Ho già ampiamente discusso sulla necessità di chiudere ad una grossa fetta dei terroristi qaedisti ogni via di rifornimento dalla Turchia, e di come questa necessità sia legata alla campagna nel fronte a sud di Aleppo.

Aleppo città

Aleppo città 13-5-2016

Aleppo città 13-5-2016

Ogni giorni i civili di Aleppo subiscono i lanci delle ormai famigerate bombe barile, fabbricate artigianalmente dai terroristi: vengono lanciate senza sosta contro le zone residenziali della città.

Nella periferia nord, presso l’ex campo profughi palestinesi di Handarat, occupato da combattenti qaedisti, si è svolto un goffo tentativo di attacco da parte di un gruppo di combattenti palestinesi e reparti dell’esercito: hanno attaccato il quartiere pesantemente presidiato con l’appoggio iniziale dell’artiglieria, ma da subito si è capito che l’operazione non andava come sperato ed alla fine tutte le truppe siriane inviate hanno dovuto battere in ritirata.

Segnalo che Amnesty international ha accusato formalmente i terroristi antigovernativi, definiti dai media occidentali come “ribelli”, di crimini di guerra contro la popolazione civile; i fatti indicati sono riconducibili ai bombardamenti continui sul quartiere curdo di Sheik Maqsoud presso Aleppo: resta da capire come mai non si siano accorti di analoghi e forse anche peggiori bombardamenti contro la popolazione civile siriana operati dai medesimi soggetti.

Aleppo nord

Aleppo nord 13 maggio 2016

Aleppo nord 13 maggio 2016

I combattimenti tra terroristi qaedisti e ISIS procede bene: i combattenti morti si accumulano, e i villaggi trovano alternanza di occupanti a darsi il cambio giorno dopo giorno; al momento ISIS pare ancora in vantaggio, dato che il territorio occupato da Al-Qaeda si sta riducendo un po’ ogni giorno.

Bombardamenti di razzi su Kilis, città turca, sono stati segnalati dalle autorità di Ankara, per voce dello stesso premier Erdogan; la Turchia non esclude l’intervento nel nord della Siria per colpire ISIS.

Nel frattempo per allenarsi, i jet turchi, hanno bombardato la città del Kurdistan turco Diyarbakir.

Fronte di Homs-Hama-Idlib

Massacro di Zarah 13 maggio 2016

Massacro di Zarah 13 maggio 2016

Dobbiamo dare notizia di un pesante tributo di sangue pagato dalla pacifica comunità Alawita, stiamo parlando della cittadina di Zarah, a nord di Homs.

Nella recente offensiva, le forze armate qaediste di Harakat Al-Ahrar Sham hanno catturato l’abitato, e l’esercito è stato costretto ad abbandonare le sue posizioni retrocedendo di qualche centinaio di metri a nord; a questo punto è scattato un vero massacro: secondo i superstiti fuggiti, i miliziani avrebbero rastrellato gli abitanti casa per casa e li avrebbero uccisi sommariamente, disarmati e a sangue freddo; non hanno badato a chi vi fosse, anziani, uomini, donne, bambini, il sangue è corso a fiumi.

Gli scampati sono stati poi trasferiti in un altro villaggio nella Piana di Al-Rastan.

Un conteggio di stima delle vittime della carneficina sarebbe attorno alle 120 vittime.

Faccio notare che i delegati delle potenze occidentali si siano formalmente rifiutate di inserire queste formazioni qaediste e sanguinarie nella lista nera, non riconoscendole per ciò che sono: sanguinari fanatici assassini. Proseguono così nella vergognosa farsa di chiamarli ribelli, e tutto questo nello stesso momento in cui si consumava la strage.

Sono ripresi gli scontri anche più a nord , tra le province di Hama e Idlib, dove negli scontri e bombardamenti sarebbero stati uccisi quasi trenta terroristi.

Provincia di Idlib, bombardamento su base aerea di Abu Duhur

Provincia di Idlib, bombardamento su base aerea di Abu Duhur

Sempre nella provincia di Idlib, un pesante bombardamento a tappeto da parte dei russi, avrebbe devastato alcuni edifici della base aerea di abu Duhur, dove avrebbero trovato la pace eterna almeno una trentina di combattenti di Jabhat Al-Nusra.

Tra i bombardieri c’era anche un Tu-160 che può trasportare in una sola volta 20.000 Kg di ordigni esplosivi.

Fronte di Deir Ezzour

Deir Ezzour 13 maggio 2016

Deir Ezzour 13 maggio 2016

Ogni giorno, davvero ogni giorno, leggo di continui tentativi dei combattenti del Califfato, di infiltrarsi tra le difese della città e della base aerea, ma mai questi attacchi riescono ad aprire una breccia: speriamo riescano sempre a respingere i loro attacchi.

Nella prossima SITREP esamineremo anche la situazione a nord di Damasco.

Per ora vi lascio, è tutto.

Stefano Orsi

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