Vi racconterò ciò che mi è capitato di vedere l’altro giorno sul TG 24 di Sky.
Per la serie: “noi vorremmo che tu dicessi una cosa, ma invece ci dici il contrario”….
Arrivano i profughi dalla Siria attraverso un ponte umanitario organizzato da un gruppo di cristiani, cattolici ed evangelici che intervistano un padre di famiglia:
-“Scusi lei da dove viene?”
parla in italiano…
-” da Aleppo, siamo scappati perchè non c’era possibilità di lavorare e portare a casa il mangiare per la famiglia”
-” la guerra?”
-“Si troppo pericolo, tutti i giorni ci bombardano, arrivano sempre tante bombe sulla popolazione da parte dei terroristi….” !!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il servizio sfuma e torna la linea alla giornalista in sede.
Evidentemente speravano dicesse che le bombe fossero russe o almeno di Assad, invece dice ciò che ormai sappiamo bene: i terroristi, altrimenti detti da alcuni in malafede “ribelli moderati”, che occupano Aleppo est, stanno bombardando ogni giorno i civili con le loro stramaledette bombe barile, fatte con bombole del gas, riempite di esplosivo o anche , abbiamo visto i filmati, di agenti chimici pericolosi, cloro e fosforo, in alcuni casi anche gas sarin, e pretendono di farci credere quanto ci propinano.
Abbiamo visto tutti le immagini dell’ospedale colpito da ordigni esplosivi e ci è stato “DETTO” che si trattasse di bombe aeree lanciate forse da aerei siriani, e questa notizia è stata rilanciata in tutto il mondo occidentale come vera ed incontrovertibile, quando non lo è affatto.
Poi mi sono ricordato che in passato, i “ribelli moderati” avessero postato un loro video in cui ci mostravano orgogliosi, passo passo, il cammino di un loro camion blindato imbottito di quintali di esplosivi che disintegrava l’ala di un ospedale, sempre in Aleppo, causando decine di vittime. Era un ospedale oncologico e non pediatrico, certo, come se questo giustificasse il totale annichilimento della notizia sui telegiornali e giornali nazionali. Chi ricorda di aver sentito un solo servizio su tutto ciò?? CHI???
Nessuno.
Deve passare solo la versione cui devono attenersi i nostri giornalisti, la verità DEVE essere quella diffusa dai media, anche contro i fatti, anche contro ogni barlume di ragione e logica.
Qui le immagini di un attacco di Febbraio, diffuse da loro stessi…
Qui il video della distruzione dell’ospedale mediante camion bomba, nel 2013.
E ora la domanda sorge spontanea…
Se già sono stati capaci di far saltare in aria con un camion bomba un ospedale, secondo voi, avrebbero dei problemi oggi, che si trovano in difficoltà, a farne saltare un altro?? Magari pediatrico?
Credo che sappiate bene rispondervi da soli.
Passiamo ai fatti siriani: già una decina di giorni sono trascorsi dall’emissione di un rapporto delle operazioni sul campo, questo non perché non li si sia seguiti con il dovuto impegno, ma perché ancora oggi non vi è traccia di un’offensiva di grande portata, come quelle recenti; forse stiamo vedendo qualcosa muoversi, piuttosto lentamente, ad est di Palmira.
Fronte di Palmira
Dopo la conquista della città, è stato completato per intero il suo sminamento.
Ad operare sono stati principalmente sminatori, davvero ben preparati e coraggiosi, provenienti dalle fila dell’esercito russo.
Arrivati dalla base di Latakia, hanno compiuto un egregio lavoro, liberando la Palmira storica e poi dedicandosi alla moltitudine di appartamenti vuoti minati; per questa ragione molti abitanti sono stati trattenuti dal rientrare subito a casa loro, ma adesso stanno tornando tutti a casa, e questa è davvero una bella immagine di pace.
A questa possiamo aggiungere il concerto dell’orchestra di San Pietroburgo che si è tenuto l’altro giorno tra i monumenti della Palmira romana, davvero molto suggestivo e ricco di significato.
Veder tornare la musica e la cultura in una terra martoriata dalla guerra è stata davvero un’immagine di speranza per il futuro della Siria.
Negli ultimi giorni, sul fronte delle operazioni belliche, dobbiamo registrare lenti progressi sul campo: l’esercito siriano sta avanzando lentamente, anche troppo, se vogliamo essere sinceri. Certo non ne so di più dei comandanti sul campo, che avranno tutte le loro ragioni, ma i pesanti ed efficaci bombardamenti sia russi che siriani sulle postazioni ISIS, che stando alle cifre diffuse mieterebbero centinaia di vittime tra i terroristi, meriterebbero di essere messe meglio a frutto e procedere con maggiore efficacia negli affondi, per evitare che le difese si riassestino su nuove posizioni e che queste vengano debitamente preparate per opporre resistenza all’avanzata siriana. Poi magari mi sbaglio, ma lasciare ai terroristi il tempo di far affluire nuove truppe e rifornire le linee di combattimento, lascia loro anche altre opzioni aperte.
Opzioni che i terroristi, al contrario non tardano a cogliere, e con corretta tempistica.
Lasciando loro tempo per organizzare un’iniziativa, gli uomini del Califfato non perdono mai tempo, e veloci attaccano a bordo dei loro pick up, muovendosi a loro agio in mezzo alle dune ed alle colline nel deserto. I campi di estrazione di gas di Al sha’ar, a nord di Palmira, sono caduti in mano al Califfato ieri 5-5-2016, assieme a Dzhebely ash -Shaer, ed ora tocca all’esercito siriano rispondere anziché condurre l’azione.
Ecco perchè sostengo sempre la necessità di non concedere respiro al nemico costi quel che costi, occorre mantenere sempre l’iniziativa.
L’esercito per ora, lungo la M20, è alle porte di due punti strategici per arrivare ad Al-Shukna: devono prendere i pozzi di Arak e la stazione di pompaggio n. 13, che sono molto ben difese.
Fronte di Aleppo
Nei giorni scorsi, oltre ai pesanti bombardamenti sui civili effettuati dai terroristi con le famigerate bombe barile, autocostruite e lanciate con mortai rudimentali, ma micidiali contro aree urbane residenziali, costati decine e decine di vittime, abbiamo seguito l’offensiva delle fazioni Qaediste che si sono scagliate a più riprese contro le linee difensive siriane dal lato ovest della periferia cittadina.
Gli attacchi sono stati concentrati verso la postazione siriana della base di Zahra, avamposto per fortuna molto ben difeso da coraggiosi soldati. Numerosi lanci di missili americani TOW non hanno tuttavia permesso ai terroristi di far breccia e per diversi giorni sono sempre stati respinti.
Segnalo che sono stati impiegati, oltre ai missili TOW, anche alcuni mezzi corazzati T-55 sottratti tempo fa all’esercito siriano.
Il giorno 5, invece ha avuto inizio una nuova offensiva, nonostante fosse stato raggiunto un accordo tra americani e russi, per un nuovo cessate il fuoco in Aleppo, cessate il fuoco che militarmente è inutile, ma che se cessassero i bombardamenti sui civili potrebbe permettere loro di approvvigionarsi e riposare qualche giorno.
La nuova offensiva è avvenuta potente e determinata su Khan Touman ed Al Khalidiyah a sud di Aleppo.
Jaish al-Fateh ed alleati hanno attaccato pesantemente le difese siriane, bombardamenti di artiglieria e razzi autocostruiti sono stati impiegati senza parsimonia a sostegno dello sforzo bellico. Le truppe siriane hanno accusato molte vittime sia di soldati che di mezzi, sin da subito e ben presto si sono trovate costrette a ripiegare verso est.
Che gruppo è Jaish Al-Fateh? Risulterebbe essere un raggruppamento di diverse sigle di combattenti (tra le quali alcune note, Al-Nusra) ma principalmente Ahrar ash-Sham e Jund al-Aqsa, tutte organizzazioni estremiste legate ad Al Qaeda, decisamente ben fornite di armi e munizioni.
Entrambi i villaggi, prima Al-Kadhiyah ieri e stamane Khan Touman, sono purtroppo cadute in mano dei terroristi.
Anche qui devo fare un appunto ai comandi siriani: portare molte truppe in loco per poi tergiversare indecisi sul da farsi non porta risultati positivi, permette solo ai vostri nemici di studiare un’operazione, portare da mille rivoli, per sfuggire ai raid aerei, munizioni e mezzi sul fronte, e impiegarli per attaccare e costringere quindi alla risposta i siriani che perdono l’iniziativa anche su questo fronte.
Così non va, le informazioni ricevute nelle settimane scorse ci parlavano di migliaia di uomini giunti sul fronte di Aleppo per una nuova e decisa offensiva: tutti parlavano della città. Io ho sostenuto, e ancora sostengo, che invece sia necessario procedere verso ovest e ricollegarsi alla sacca siriana circondata a nord di Idlib e, con uno sforzo ulteriore, riunire questa al fronte di Latakia per eliminare ogni fonte di rifornimento ad una enorme massa di combattenti che si troverebbero allora tagliati fuori e destinati ad esaurire velocemente le scorte se attaccati con continuità. All’inizio sarebbe una battaglia cruenta e pesante per entrambi, ma con l’esaurirsi dei depositi e la loro individuazione ed eliminazione da parte delle forze aeree, diverrebbe via via più agevole per l’esercito di Damasco fino ad una probabile vittoria decisiva nel giro di pochi mesi, non certo settimane.
Fronte di Deir Ezzour
I combattimenti giornalieri laggiù non trovano un momento di tregua, l’esercito siriano non si limita a difendersi dagli attacchi del Califfato, ma attacca a sua volta.
Durante gli ultimi attacchi, gli uomini del comandante Zahar Eddine, sono avanzati decisi lungo l’autostrada Mayadin-Deir Ezzour, in direzione sud. Inoltre stanno ultimando la riconquista della base militare a sud dell’aeroporto, importante per migliorare il profilo del perimetro difensivo.
Tutte le offensive quotidiane ISIS sui vari quartieri della città ed area industriale,vengono costantemente respinti.
Fronte di Latakia
Non vi sono grandi scontri, anzi, purtroppo devo riportare quanto è stato confermato: stiamo assistendo ad un continuo flusso di rinforzi alle formazioni terroriste che hanno matrice turcomanna e sono legate ad Al-Qaeda: questi rinforzi sono stati individuati come un flusso proveniente dalla vicina Turchia, la cosa è sempre più preoccupante visto il diretto impegno turco per favorire il proseguimento della guerra e magari l’escalation militare, ipotesi che aprirebbe scenari potenzialmente catastrofici.
Nel video, uno di questi convogli, ascoltate i canti moderati di questi terroristi…..
Stefano Orsi
1) – E’ evidente che qualcosa sia accaduto di nuovo e che frena lo slancio splendido della riconquista di una città dopo l’altra a cui eravamo abituati;
a) – Dubito che si sia opacizzata la lucidità della elaborazione dello Stato Maggiore siriano, perchè non è venuto meno il contributo degli alti ufficiali russi alla elaborazione strategica…. e non è venuto meno il supporto militare russo che continua a martellare;
b) – E pare che non siano aumentati i Manpads sul terreno.
E allora?
2) – La situazione militare talvolta precede e crea la situazione politica e diplomatica – p. es. la brillante presenza russa consentì una vittoria diplomatica e politica enorme i cui effeti positivi perdurano.. ma non in eterno –
ma talvolta è la situazione politica che anticipa e imbriglia il campo di battaglia.
3) – La situazione politica e diplomatica è fluidissima.
Forse sbaglio, ma ho l’impressione che conquistare di forza Aleppo metterebbe Erdogan con le spalle al muro senza via di fuga diplomatica onorevole, e ciò lo costringerebbe a qualche pazzia per forzare il pieno e definitivo sostegno occidentale anti-russo e anti-Assad.
Ciò significherebbe consegnare su un piatto d’argento la Casa Bianca alla donnetta pazza e pericolosa e cattiva e pluriomicida: Hillary Rodham.
la Russia sta aspettando il prossimo inquilino della Casa Bianca, secondo me; e a Giugno il saudita Salman sarà in visita ufficiale a Mosca.