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La Siria al voto per le elezioni legislative.

Nel clima di questi giorni, in cui sono ripresi molti scontri coi terroristi, e l’ISIS che non pare desistere dai sogni ormai infranti di un Califfato dominante, la Siria è chiamata al voto legislativo. Sì, in un Paese democratico si vota, non vi stupite; mica avrete creduto alle fandonie della Dittatura del Presidente Assad vero?? Se così fosse potete leggere qualcun altro.

Certamente l’attesa del voto ha giocato un ruolo davvero importante nel fraseggio di questi giorni, in cui le truppe sono state movimentate, ma ancora non si capisce dove avverrà la nuova grande offensiva siriana, anche se i sospetti ci sono.

Esaminiamo dunque cosa sia accaduto in questa settimana che ha preceduto il voto democratico in Siria.

Fronte di Aleppo

Il fronte di questa importante e martoriata città, si è molto riscaldato negli ultimi giorni, lo esamineremo su tre diverse aree sulle quali sono avvenuti fatti degni di menzione o attenzione.

Aleppo sud 12-4-2016

Aleppo sud 12-4-2016

Nei giorni in cui stavamo seguendo la preparazione e la concretizzazione della liberazione della città cristiana di Qaryatayn, i terroristi di Al-Nusra (legati ad Al-Qaeda, non mi stancherò mai di ripeterlo) hanno sferrato una pesante offensiva contro le forze siriane su un fronte che va da Khan Touman ad Aziz.

Purtroppo per loro, adesso che le loro forze d’assalto si sono sfogate, tirando un bilancio, di sicuro non hanno guadagnato nulla, hanno perso molte forze e uomini, e guadagnato del terreno solo a Tel Eis, poche centinaia di metri; tenuto conto del fatto che in loco non vi erano forze d’élite siriane o di altri paesi alleati, la loro offensiva si riduce in un fallimento assoluto. Nei giorni scorsi sono arrivate notizie di un rafforzamento di questo settore, con l’arrivo anche di commandos iraniani, unità corazzate siriane e di Hezbollah.

Se anche dovessero riprovarci, pagherebbero un conto ancor più salato.

Campagna aerea su questo fronte: è stato abbattuto, pare con missile antiaereo spalleggiabile, o quantomeno portatile, un cacciabombardiere siriano, un SU-22, veicolo decisamente superato, risalente agli anni 70, il pilota, che si è lanciato, è stato catturato, ma vivo.

Intensi sono stati i bombardamenti sulle forze terroriste in questo settore, ingenti i danni causati loro; al termine di questa offensiva, Al-Nusra si può considerare più indebolita.

9, 10, 11 aprile

I rinforzi proseguono la loro marcia verso il fronte di Aleppo: dalle dichiarazioni del Primo Ministro siriano, Wa’el al-Halaqi le forze congiunte siriane e le forze aeree Russe, starebbero pianificando la liberazione delle aree urbane di Aleppo e delle periferie di Damasco.

Che ci sarà un’offensiva nella zona è certo; che il bersaglio possa essere l’intera parte della città ancora occupata non saprei, anzi, riterrei prioritario magari separarla del tutto dalle linee di rifornimento dei terroristi, proiettando invece le truppe verso la completa chiusura del corridoio a nord della città; dopodiché attenderei la loro resa; mentre obbiettivo di maggiore interesse strategico sarebbe sicuramente il ricongiungimento con l’enclave isolata a nord di Idlib, attuale capitale dei terroristi di Al-Nusra e altre sigle legate ad Al-Qaeda; da questa posizione si potrebbe mettere in seria difficoltà la logistica di tutto il sistema dei rifornimenti takfiri.

12 aprile

All’alba di oggi forze di Hezbollah si sono lanciate all’assalto di Al-Eis: nei piani c’era la riconquista del villaggio per stanare le truppe di Al-Nusra che vi si annidano.

Al fianco dei militari Hezbollah si sono schierate le truppe iraniane della 65° Brigata Paracadutisti e le truppe irachene di Kata’ib Hezbollah.

Devo purtroppo riportare che la buona preparazione delle difese approntate dai miliziani Qaedisti, che evidentemente oltre alle armi, hanno ricevuto un buon addestramento da parte di paesi compiacenti che non sto neppure a ricordarne i nomi, hanno permesso loro di assorbire l’impatto dell’assalto, ritirandosi anche da buona parte del villaggio e stemperando l’assalto; a mezzogiorno, ora locale, gran parte del villaggio risultava infatti in mano alle forze alleate della Siria, grazie anche all’appoggio dell’aviazione e delle artiglierie.

Mantenendo il controllo di una strategica altura, la collina Al-Eis, i miliziani di Al-Nusra, hanno atteso il cessare del bombardamento e sono quindi partiti loro al contrattacco.

E’ stato in quel momento che i comandi alleati , preso atto dell’impossibilita momentanea di prendere la collina strategica, decisiva per il controllo del villaggio, hanno deciso di ritirarsi per evitare perdite inutili di preziosi uomini, come d’uso da tempo nella dottrina militare di questa guerra da parte siriana, e le truppe qaediste si sono rimpossessate del villaggio perso quasi del tutto poche ore prima.

Aleppo nord

Aleppo nord Al-Sheik Maksud 12-4-2016

Aleppo nord Al-Sheik Maksud 12-4-2016

Il settore nord della città, presidiato da forze curde, è stato pesantemente attaccato e bombardato dai terroristi, assieme ai “ribelli”, distinzione resasi necessaria dalle condizioni del cessate il fuoco.

Durante questi attacchi, portati da circa 1500 terroristi, sono anche avvenuti alcuni lanci di granate a gas, di colore giallo, come vedrete nel video; alcune fonti ipotizzano si tratti di gas a base di fosforo, molte persone si sono recate presso ospedali cittadini lamentando pesanti problemi respiratori: finora sono state contate 9 vittime di questo attacco.

Al momento invece si combatte poco più nord nei pressi della zona industriale; qui, oltre alle forze dell’esercito arabo siriano, stanno combattendo, e anche piuttosto bene, le unità palestinesi di Liwa Al-Quds. E’ duplice la valenza di questo attacco: il primo mantenere l’iniziativa e costringere ad una risposta i terroristi, la seconda è di alleggerire gli attacchi e la pressione che viene esercitata sul quartiere curdo di Aleppo difeso dalle truppe YPG.

Ancora dal nord della provincia, le milizie miste ribelli-terroristi (al-Qaeda) stanno ingaggiando le forze ISIS ed avanzano lungo la fascia di confine con la Turchia: godono infatti della copertura delle artiglierie Turche molto attive in quel settore; per ora va bene così..

9, 10, 11 aprile

Aleppo nord , confine turco 12-4-2016

Aleppo nord , confine turco 12-4-2016

L’offensiva dei ribelli, con Al-Nusra e altre sigle, lungo la fascia di confine turca, è arrivata al capolinea.

Nella notte tra il 9 ed il 10 di aprile, ISIS, ha iniziato una serie di operazioni militari per arginare le fastidiose iniziative dei ribelli e terroristi sostenuti apertamente da Ankara, che non faceva mancare loro il fuoco dell’artiglieria da oltre confine.

In poche ore sono caduti 8 paesi uno dietro l’altro.

Arrivando il giorno 11 a riconquistare tutto il terreno perso nei giorni precedenti a causa degli attacchi dei ribelli filo-turchi, addirittura la città di Al-Rai è stata ripresa, e ancora non pare intendano fermarsi: forse mirano a prendere addirittura Aziz; i ribelli e terroristi, chiusi dopo l’offensiva ultima siriana in questo settore, tra i Curdi ad ovest e l’ISIS ad est, non lascia loro scampo, unica speranza potrebbe essere la fuga in massa verso i confini turchi, dal loro protettore.

Tra le dichiarazioni che fanno piacere, sottolineo la denuncia fatta dai comandi dei ribelli FSA che hanno lamentato la totale assenza di aiuti aerei da parte US Air Forces, segno che l’aver rifiutato sempre la collaborazione con la Russia e la Siria, pone oggi i loro “figliocci” alla mercé dei “figliastri”. Le milizie ISIS hanno fatto largo uso di vetture imbottite di esplosivo con a bordo un volontario suicida incaricato di lanciarsi contro le difese dei “ribelli” e annientarne le difese, arma più volte utilizzata contro i difensori di Deir Ezzour che invece resistono da anni; tramite queste tecniche hanno potuto avere facilmente la meglio e riprendere tutto il terreno perso fino a 48 ore fa.

Altra notizia confortante, il figlio di un predicatore Kuwaitiano, lo sceicco Mohammad Al-Hussam, è caduto in combattimento nel nord di Aleppo; era affiliato, col grado di comandante sul campo, all’esercito terrorista di Harak Al-Ahar Sham, vi si era unito per combattere la Siria dopo l’appello alla guerra santa lanciato dal padre, nemico giurato del governo laico della Repubblica araba di Siria, era un sunnita, strano, anche lui….

12 aprile

Nuovo bombardamento con granate chimiche sul quartiere di Sheikh Maqsoud, questa mattina i terroristi appartenenti alla fazione di Jaysh al-Islam, hanno iniziato un ennesimo bombardamento rivolto a colpire la popolazione civile, principalmente curda; il quartiere è infatti sotto controllo da parte dell’YPG curdo.

Il gas identificato come utilizzato in questi attacchi sarebbe Cloro, i cui effetti sono: provoca irritazioni cutanee, gravi irritazioni oculari, letale se inalato, molto tossico per gli organismi acquatici.

Non una bazzecola come si può ben vedere.

Durante lo scorso attacco si sono contati 9 civili deceduti e 29 ricoverati.

La domanda sorge spontanea: come mai queste notizie di utilizzo di armi chimiche letali da parte di terroristi, non vengono riportata dai nostri media; il livello di approntamento di armi non convenzionali sta aumentando, ricordo come in passato, quando ancora i terroristi godevano del pieno appoggio dei nostri governanti che li chiamavano ribelli al regime dittatoriale e ce li dipingevano come eroi, ordinando che i servizi televisivi ne celebrassero le gesta e dipingessero come feroci oppressori i siriani che vi si opponevano difendendo il loro Paese; ricordo l’attacco chimico di cui furono vittima molti soldati siriani e molti civili alla periferia di Damasco, e il fatto che di questo venne subito accusato il Presidente Assad (si accusato di aver gasato i propri soldati ed i propri concittadini avete letto bene); vi fu un tale clamore e risonanza per questi fatti che tentarono di scatenare un’offensiva militare contro la Siria, proposta portata avanti principalmente da Francesi ed Inglesi, ma che per fortuna non si concretizzò.

Ebbene i fatti oggi come allora smentiscono quella menzogna, venduta come verità: furono i terroristi ad utilizzare armi chimiche, per provocare l’intervento armato dei Paesi occidentali contro la Siria; allora ebbero molto risalto le notizie dalla Siria, mi domando come mai oggi nessuno ne riporti alcunché…

Nel 2015 gli attacchi con cloro furono 12: dobbiamo aspettarci che i loro miliziani di rientro in Europa possano recare con se materiali per assemblare ordigni chimici, e questo è un fatto: non una preoccupazione.

Aleppo est

Le recenti agenzie di oggi, a sorpresa, danno la notizia del riposizionamento delle unità speciali siriane note come Forza Tigre, sul fronte est di Aleppo.

Conosciamo ormai molto bene le caratteristiche salienti di queste unità: la grande preparazione tecnica nelle tecniche di combattimento, la proverbiale capacità di porre in essere le azioni che si prefiggono, velocità unita a grande coraggio ed acume tattico che fanno di questi uomini la spina nel fianco dei terroristi di ogni sigla; ovunque si siano presentati, la vittoria li ha accompagnati.

Se ora sono stati nuovamente riassegnati a questo fronte, si prevedono tempi duri per i terroristi del Daesh.

Sul fronte di Palmira, da dove provengono, restano attive le unità speciali Liwa Suqour Al-Sahra ( i Falchi del Deserto) che di certo non le sono inferiori.

Chiaramente non è stata diffusa la precisa destinazione, vi sono sul piatto molteplici possibilità, da Al-Bab a Deir Hafir fino alla sponda sud del lago Jaboul.

Damasco

Damasco est, cementificio 12-4-2016

Damasco est, cementificio 12-4-2016

Abbiamo osservato come siano fuggiti in massa i terroristi dell’ISIS, dopo aver constatato la loro incapacità di fermare le truppe dell’esercito arabo siriano che stavano assaltando le loro posizioni difensive per liberare la città cristiana di Qaryatayn; come avevamo spiegato, erano state viste dirigersi ad est e poi a sud apparentemente verso l’Iraq.

Non è stato così, gli sgherri del Califfato si sono redistribuiti nel settore desertico da loro controllato che da Qaryatayn scende fino alla provincia di Damasco.

E’ stata senza dubbio un’ottima scelta da parte loro, che hanno mantenuto il più possibile intatte le loro forze, mentre a Palmira erano stati massacrati.

Poi hanno subito iniziato una serie di azioni di attacco, anche se non di massa, azioni simili alle tecniche di guerriglia, con rapidi assalti e ritirate altrettanto veloci: usando i loro agili Pick-up, si muovono, sul terreno disabitato, veloci e spietati.

Ad est di Damasco hanno colpito l’Ai-Gayat e assaltato con meno successo Sistino, mentre più a nord, lungo la M2, è stato attaccato un cementificio, dove ben 300 operai sarebbero stati rapiti, ma non sono purtroppo ancora ben chiare le circostanze.

Di sicuro si trovano in una situazione molto delicata e pericolosa. Dalle ultime informazioni, pare che almeno 140 prigionieri sarebbero scappati dalla prigionia dell’ISIS: attendiamo ulteriori notizie.

9, 10, 11 aprile

In questi giorni si sono susseguiti gli scontri in questo settore, devo notare come l’ISIS abbia allargato il controllo su diversi settori di queste aree scarsamente popolate e desertiche; una base aerea siriana, base degli Assi Aerei, a vederla in foto sembra anche una base moderna e funzionale, speriamo resista ai sicuri attacchi dei prossimi giorni.

Dolente nota, devo riportarvi la notizia di un altro abbattimento di un caccia siriano proprio in questo settore; anche qui come ad Aleppo, l’abbattimento sarebbe avvenuto grazie all’impiego di qualche arma antiaerea ancora non identificata; potrebbe però trattarsi di qualche tipo di missile spalleggiabile, MANPAD, recentemente fornito ai terroristi da qualche nazione compiacente.

L’abbattimento è avvenuto in zona di combattimento ad est della base aerea di Dumeyr lungo la M2.

A differenza di Aleppo, in questo caso l’abbattimento è stato rivendicato dall’ISIS: il pilota si è eiettato ed è atterrato col paracadute in territorio controllato dall’esercito arabo siriano.

Qui vi posto un video, che ho visto l’altro giorno: si può osservare, per l’appunto, la base aerea in questione, con i bunker ed i caccia al loro interno; il caccia che prende il volo, a prima vista potrebbe sembrare un Mig-23, caccia intercettore, con le ali a geometria variabile; in realtà all’occhio attento non sfugge che in realtà sia un Mig-27 caccia bombardiere, versione modificata e ottimizzata per l’attacco al suolo proprio del Mig-23.

In questo settore sono da segnalare, in questi giorni, diversi scontri sia tra ISIS e esercito siriano, e anche tra ISIS e Ribelli di Jaish al Islam; sono stati attaccati anche diversi posti di blocco siriani, oltre al già citato cementificio di Badia. Dei numerosi ostaggi presi dai terroristi presso il cementificio, a tutt’oggi non ho trovato alcuna notizia ne buona ne cattiva.

Damasco, il Goutha est 12-4-2016

Damasco, il Goutha est 12-4-2016

In questi giorni le Forze congiunte siriane, hanno sferrato diversi attacchi nella zona del Ghouta est, qui le forze ASA (esercito arabo siriano), verso le ultime ore della notte, sono avanzate tra Adra e Douma; subito sono iniziati violenti scontri, con vittime da ambo i lati; le formazioni presenti tra i terroristi fanno capo per lo più a Jaish al Islam; le forze siriane sono avanzate e hanno preso il controllo di diversi posti di blocco terroristi, e anche di un deposito, ritenuto molto importante per la logistica di questo settore del fronte terrorista. La città di Douma, è la roccaforte principale dei terroristi in tutto il settore a nord di Damasco: potremmo ritenere che proprio questa sia l’obbiettivo dei militari di Damasco.

Latakia

Latakia 12-4-2016

Latakia 12-4-2016

Nella provincia di Latakia, si sono susseguiti attacchi e contrattacchi da ambo le parti, nessuna azione di massa, ma comunque si è trattato di scontri di un certo interesse.

Il fronte di Al-Nusra ha infatti tentato di recuperare alcuni punti strategici conquistati di recente dai siriani, questo, in un momento in cui si sta attendendo il prossimo fronte di offensiva siriana, e nessuna vera informazione sta trapelando.

Tralasciando cime identificate con numeri di quota, il principale attacco dei miliziani Qaedisti c’è stato sulle cime di Jabal al-Qal’at e Jabal al-Akrad; ora, entrambe, sono state riprese, come ogni altra cima montuosa che era stata presa di mira e magari temporaneamente riconquistata dai terroristi; si è trattato di una vera prova di tenuta, cui gli uomini del 48° Reggimento forze speciali dell’esercito siriano hanno saputo rispondere al meglio delle loro capacità, uscendo vincitori dallo scontro.

Come sempre alle truppe d’élite si sono affiancate le Forze di Difesa Nazionale (NDF), le milizie del partito SSNP, i marines siriani, che sono rientrati qui dal fronte di Qaryatayn: una formazione che può contenere dunque ogni azione offensiva portata dai nemici.

Palmira

Palmira 12-4-2016

Palmira 12-4-2016

Procedono con le dovute attenzioni, ma anche celermente, i lavori di sminamento della moderna città di Tadmur come dell’antica Palmira. A mano a mano che i lavori procedono, nei vari quartieri bonificati, innumerevoli sono state le trappole esplosive trovate anche nelle abitazioni; gli abitanti rientrano dai campi profughi siriani. Questa è di sicuro una bella notizia.

ISIS si fa sentire: oggi a nord di Palmira, presso la ex caserma della 555^ brigata, ci sono stati pesanti scontri a fuoco con miliziani che saggiavano la risposta siriana, che c’è stata forte e risoluta.

Sul fronte est di Homs, in località non specificata, si è registrato un incidente che è sostato la vita a due piloti di elicottero russi.

Le circostanze dei fatti non sono ancora stati chiariti , ma un elicottero d’attacco Mi-28 russo in missione è precipitato e i piloti non sono sopravvissuti.

Deir Ezzour

Deir Ezzour 12-4-2016

Deir Ezzour 12-4-2016

Sono stati molteplici, quasi giornalieri, gli attacchi che i tagliagole del Califfato hanno portato contro la base e la città che resistono assediati da molto molto tempo.

Oggi è stato colpito il distretto di Harabish, cercando di farsi strada attraverso le fattorie che vi si trovano; siamo lungo le sponde del fiume Eufrate, lungo la valle fertile.

E’ prontamente intervenuta la 104° brigata di paracadutisti della Guardia Repubblicana che, assieme alle milizie di Difesa Nazionale, sono riusciti a respingere i tagliagole, confermati 13 abbattimenti prima del loro ritiro.

Anche presso il quartiere di Al-Baghayliyah nel distretto nord, oggi, si sono registrati conflitti a fuoco con ISIS.

Ed è così praticamente ogni giorno dal 7 aprile scorso.

Stefano Orsi

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