Settimana intensa e ricca di novità, sono principalmente 4 i fronti attivi.
Vediamo dunque di partire da dove ci eravamo lasciati con l’ultima analisi, il fronte di Aleppo.
Fronte nord di Aleppo
Ci siamo lasciati con le forze siriane che avevano raggiunto la strada Castello, ebbene, a distanza di qualche giorno, sono riusciti a tenerla.
Non sono certamente mancate le azioni dei terroristi volte a riaprire il passaggio, ma nessuna ha avuto il successo sperato.
Le Unità Tigre hanno sistemato un adeguato dispositivo di artiglieria che riesce a colpire con sufficiente potenza e saturazione i punti dove si concentrano le truppe qaediste per attaccare, causando di conseguenza enormi perdite tra i miliziani, annullandone le potenzialità.
Gli attacchi si sono ripetuti più volte, anche con blindati e carri in supporto alle forze di fanteria.
L’aviazione russa e siriana hanno colpito le retrovie, rifornimenti e trasporti di carburante.
Le Unità Tigre, hanno proceduto, come avevamo ipotizzato, ad una progressiva occupazione di punti di resistenza da fortificare per difendere l’avanzata su entrambi i fianchi, alcune fattorie sul fianco destro e una cima strategica sul fianco sinistro.
Gli attacchi non sono arrivati solamente dalle posizioni esterne al fronte di avanzata, il fianco ad ovest per intendersi, ma anche dal fronte est, quello verso la parte di città occupata dai terroristi, che hanno subito pesantemente lo shock di restare circondati senza via di fuga.
Nella notte tra il 12 ed il 13 luglio, Al-Nusra ha nuovamente inviato uomini all’assalto delle Mallah farm, ma è stata respinta con gravi perdite di uomini e materiali, tecniche, bmp e un carro armato.
14 luglio 2016
Si moltiplicano le dimostrazioni di dissidi interni alle fazioni delle alleanze Qaediste, innanzitutto il rifiuto da parte di Ahrar al Sham, alleanza di gruppi sia islamisti che addirittura salafiti, di partecipare ancora ad altri attacchi contro le postazioni prese dai soldati siriani presso le Mallah Farms, avendo giudicato ormai come inutili e suicide le ultime operazioni condotte dai terroristi per cercare di riprenderne il controllo. Ricordo infatti come si siano susseguiti violentissimi attacchi ma che ognuno di essi abbia portato solamente e principalmente a perdite pesanti di uomini e mezzi tra le fila dei terroristi.
Questo distinguo è importante perchè da un lato conferma le stime siriane sulle pesanti sconfitte inflitte ai nemici, dall’altro ci appare come una crepa negli accordi che in questi ultimi mesi avevano visto le tante fazioni agire coordinate e divenire via via più pericolose con i loro assalti numericamente consistenti e con mezzi in appoggio alla fanteria. Ciò fa ben sperare che, anche in altri fronti, queste lotte proseguano e rompano la loro alleanza rendendole meno pericolose dal punto di vista offensivo.
Un segnale di possibili defezioni, rare tra gli islamisti legati ad al Qaeda, è stato reso manifesto dall’appello lanciato dalla fazione di Liwaa al Hurriya al Islamiye, 15 dei suoi combattenti avrebbero infatti abbandonato le loro posizioni portando via tutta l’attrezzatura loro consegnata, armi munizioni mezzi ecc.. Quindi i loro militanti al momento iniziano a ritenere meno pericoloso rischiare la Sharia che affrontare le forze siriane. Il morale delle loro truppe evidentemente è basso, la sconfitta subita, anzi le sconfitte, subite nel nord di Aleppo pesano e molto, tanto che nessun attacco portato dalle forze circondate in Aleppo est ha prodotto il minimo avanzamento dei terroristi, che invece perdono ancora terreno anche nel settore urbano ad ovest.
Fronte di Aleppo città

Aleppo centro città dopo la chiusura della Castello road, gli attacchi terroristi dal 7 al 15 luglio 2016
Dalla mattina successiva alla chiusura di Aleppo-est in una sacca, i terroristi si sono scatenati in un pesantissimo bombardamento contro il centro storico della città, gli antichi quartieri assiri in particolare, in 4 giorni sono ormai una sessantina le vittime accertate, innumerevoli i feriti anche gravi.
Le autorità hanno dovuto provvedere all’evacuazione della popolazione civile da alcuni quartieri a rischio.
I comandi di Al-Qaeda in Aleppo, hanno compreso a cosa vanno incontro e hanno tentato sia di riaprire la via, fallendo, che saggiare le difese siriane ad est, attaccando in direzione della zona industriale di Sheik Najiar. Fino ad ora i tentativi si susseguono sempre violenti, le difese hanno retto molto bene agli assalti e nessuna breccia si è aperta per i miliziani di al Qaeda.
Spostandoci attorno all’antico forte, vi sono stati diversi attacchi, e i miliziani dell’alleanza, ad un certo punto hanno emesso un comunicato di conquista della posizione sulla torre dell’orologio, subito poi smentita, hanno tuttavia tentato più volte di arrivarci.
Facciamo subito una considerazione in merito: l’Alleanza Qaedista si trova con molte centinaia di combattenti, sommati sono alcune migliaia, per capirci, bloccati dentro Aleppo est, e ora per loro, avendo ben poca popolazione dietro cui farsi scudo, restano poche opzioni. Tentare di aprirsi la strada verso le loro linee, e finora hanno fallito, o conquistare l’altra parte di città, che sarebbe un suicidio evidente.
In entrambe le opzioni non pare avrebbero molte possibilità di riuscita, inoltre, attaccando, sostengono un volume di fuoco veramente pesante che starà intaccando velocemente le loro riserve, a breve cesseranno ogni ostilità e si impegneranno nello scavo di lunghi tunnel per raggiungere fuori città i loro commilitoni. Lavoro di scavo molto pesante che farebbe impallidire l’abate Faria.
Da notare inoltre, come tutte le posizioni siriane, abbiano retto bene agli attacchi dei miliziani della città, credo anche grazie al fatto che dall’inizio del conflitto, questi ultimi, siano stati principalmente impegnati a difendersi e tendere agguati in ambiente urbano e pertanto siano ben poco avvezzi ad una guerra di movimento in campo aperto, le loro speranze si stanno riducendo al lumicino.
Ad ovest della città, lungo le strade Almothana e Shihan, le forze di fanteria della 4 Divisione meccanizzata, sono avanzate combattendo nei quartieri all’interno delle due strade, avvicinandosi alla Castello road, fermandosi proprio pochi metri prima, nei pressi dei capannoni della Sadcop, i combattimenti in questo settore sono stati abbastanza violenti, ma non paragonabili a quelli delle Mallah farms, ed è un buon segno.
14-7-2016
La 4° Divisione ha raggiunto ormai la rotonda Layramoun, lungo la Castello road, al confine con i quartieri di Kalidiyeh e i fabbricati della Layramoun gas, tra le due strade di cui vi abbiamo già parlato. Nonostante il difficile ambiente urbano, notoriamente ostico nei combattimenti, i soldati siriani non trovano la resistenza determinata che si attendevano.
Il consolidamento di queste posizioni, se si riuscirà a portarle fino a contatto col quartiere Sheyk Maqsoud, sotto controllo curdo, permetterà di definire in maniera stabile il punto di controllo che i soldati di Damasco stanno difendendo sulla Castello road, garantendo una posizione di difesa del settore estremamente solida e scoraggiando ogni ulteriore tentativo qaedista di riaprire la strada per Aleppo est .
Provincia di Aleppo: Il fronte curdo
Negli ultimi giorni, la nuova offensiva curda contro l’abitato di Manbij sta dando i suoi frutti, ma ancora una volta si evidenzia il pesante tributo di sangue pagato dalle forze curde per avanzare in città.
Ormai è trascorso più di un mese, quasi due a dire il vero, da quando la città roccaforte takfira nel nord della provincia di Aleppo, è stata presa in assedio dalle truppe curde, dette SDF per scopi di immagine, e pian piano l’anello difensivo ISIS è andato restringendosi.
Nelle mappe potete vedere ed apprezzare meglio come nei diversi momenti le forze SDF sono riuscite a chiudere gli spazi ai terroristi, i quali hanno imposto un pesante dazio di vittime, mediante un combattimento serrato casa per casa e utilizzando con nota abilità, mezzi motorizzati blindati ed imbottiti di esplosivo per causare rallentamenti o respingere gli assalti dei nemici.
Solo il giorno 13 due sono stati i mezzi kamikaze lanciati contro gli assedianti e hanno causato più di una decina di vittime e molti feriti.
Ormai la battaglia appare alle battute finali, essendo fallito e fermo il fronte di coloro che anche coraggiosamente, ammettiamolo, si erano lanciati alla conquista di diversi villaggi per aprire da sud un passaggio per la città e consentire l’evacuazione dei loro militanti assediati. Questo fronte, a causa delle molte vittime degli scontri si è arenato quando ormai mancavano circa 8 Km alle linee delle difese cittadine.
Una volta completata la conquista di Manbij, le forze curde, potranno concentrarsi nuovamente verso l’avanzata, raggiungere le altre forze curde ad ovest passando per Al-Bab. Questo permetterà loro non solo di riunire le loro forze, ma anche di diminuire la pressione ISIS sui fronti settentrionali per l’esercito siriano. (sempre che……..)
Fronte sud di Aleppo
Il fronte che ha destato tante preoccupazioni a causa dell’avanzata dell’alleanza Qaedista, al momento è fermo, appare quindi probabile che l’alto numero di vittime causate dalle difese siriane, sia l’aviazione che le artiglierie, unitamente ai combattenti di fanteria, fosse verosimilmente esatto e che abbia portato a più miti consigli i comandi qaedisti, inoltre numerosi sono stati i mezzi motorizzati persi in battaglia, sia carri armati che di trasporto truppe, cosa che peserà sicuramente parecchio nel prosieguo delle operazioni.
Provincia di Damasco
Est Goutha
Continuano i passi avanti delle Forze armate Siriane, l’avanzata procede villaggio dopo villaggio, nelle mappe potete ben notare come i progressi siano stati davvero significativi a testimonianza delle difficoltà in cui versano le truppe terroriste.
La liberazione dei villaggi di Maydaa, Al-Balariyah, Kasimija, ha aperto le porte all’acquisizione di una grande area rurale che porta direttamente ad altri centri come Mejdani Al Nashabiyah, i villaggi di Al-Fara, Al Nasr, As-Salak, Al Khanum, Hazrama, sono piccoli per rappresentare un difficile ostacolo per le forze siriane e pertanto ci attenderemmo una ulteriore avanzata destinata a ridurre significativamente la sacca dei terroristi qui imprigionati.
La diplomazia siriana e russa tuttavia, si è rimessa al lavoro, e ciò spiegherebbe l’attuale pausa nei combattimenti che dura da almeno 48 ore.
Una delegazione sarebbe giunta a Duma, dove avrebbe incontrato i capi di alcune importanti fazioni, che qui poggiano pesantemente su importanti famiglie a base tribale, l’attuale situazione militare e le evidenti prospettive appena menzionate, sono sicuramente una pesante spada da gettare sulla bilancia delle ipotesi e proposte diplomatiche, l’attesa che si prolunga lascerebbe intendere che le trattative intavolate stiano fornendo motivi di discussione e trattative preludio , si spera di possibili accordi che eviterebbero perdite umane, se accolte con convinzione e reciproco vantaggio, il pragmatismo è una caratteristica positiva sia russa che siriana, avremmo non solo una immediata riduzione della sacca, ma si otterrebbe il rientro sotto il controllo del governo di una quantità di combattenti e importanti famiglie, che gioverebbe e non poco nell’economia futura dei combattimenti in Siria.
Devo notare come la recente nomina del 22 giugno scorso, da parte del Presidente siriano Assad, del nuovo Primo Ministro l’ing. Imad Khamis, già ministro dell’energia, veda la famiglia della nuova guida dell’esecutivo siriano, avere proprio le radici in questa regione, dove vanta legami e forti alleanze con molte influenti famiglie, il che fa sperare in offerte di pace vantaggiose ed appetibili per tutte le parti in causa, vedremmo nuovamente la politica e la diplomazia trionfare sulle armi e la violenza.
Daraya
E’ proseguita in maniera spedita l’offensiva siriana.
La parte difesa dalle milizie islamiste è praticamente ridotta ad una fetta di tessuto urbano, avendo perso tutte le aree rurali con le recenti offensive siriane.
Oggi giungono notizie di altri scontri dal fronte sud, nella zona della Moschea Nur ad-Din.
In centro, l’artiglieria ha colpito alcuni edifici utilizzati dalle milizie, come si vede nel filmato.
E’ importante notare, che mai come ora, le forze siriane riescano a mettere sempre in difficoltà le milizie islamiste , anche in questa che è da sempre stata una loro roccaforte, l’accelerazione progressiva testimonia il cedimento delle truppe che non riescono più a contenere gli assalti dell’esercito.
Nelle mappe potete apprezzare questi progressi.
Provincia di Daraa
Sud della Siria
Negli ultimi giorni, il sud della Siria è tornato a riscaldarsi, a causa di un duplice attacco delle unità del FSA che partendo dalla loro base in Busra, hanno attaccato le difese siriane basate in Bakka, lungo l’autostrada 109 e Al-Mudjemir in direzione dell’autostrada 110 .
Entrambe le iniziative si sono risolte in un fallimento. Per fortuna le posizioni si sono mantenute entro i precedenti confini.
Resta da capirne il significato, cioè se dietro questi attacchi non vi sia per caso il tentativo di monitorare la capacità di risposta delle unità siriane che presidiano i villaggi e se assieme o dietro i miliziani FSA non vi siano “consiglieri” occidentali alla stregua di quanto accade nel nord con le SDF.
Stefano Orsi
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