La resa dei conti a Qaryatayn
Questa mattina hanno avuto inizio le operazioni “serie” dell’esercito siriano per raggiungere l’obbiettivo strategico di liberare la città cristiana di Qaryatayn.
Questa città è da mesi una spina nel fianco dell’esercito siriano, punto di massimo avanzamento (perdonatemi la similitudine con il Football americano), da qui ISIS contava di occupare Maheen e poi Sadad, per arrivare a spezzare la Siria tra Damasco ed il resto del Paese. Un piano che ha goduto di ogni favore da parte della “coalizione” a guida americana, che , pur avendo ogni mezzo disponibile per colpire le centinaia di mezzi ISIS che si muovevano nel deserto avanzando, se ne guardò sempre bene temendo di poter favorire il presidente Assad, per loro obbiettivo primario da colpire anche per mano del Califfato.
Ebbene dopo diversi “tira e molla” di cui vi abbiamo ampiamente informato da questa estate, ora sembra si sia alfin giunti alla “Resa dei conti”.
Con gli ultimi rinforzi arrivati il 31 u.s. il dispositivo militare schierato da parte siriana è di assoluto valore e commisurato al gravoso impegno che lo attende: attaccare una piazzaforte che si prepara a questa battaglia da mesi, con depositi di armi e munizioni ben sotterrati e difese approntate per la bisogna, abbiamo visto bene come si siano difesi con i denti a Palmira e nonostante ciò abbiano perso.
Anche qui potranno resistere per un po’, ma il procedere delle operazioni avrà un esito certo e non sindacabile, ISIS verrà cacciato da Qaryatayn.
Stamane l’attacco iniziale è stato frontale rispetto al nemico, muovendosi lungo la strada che da Maheen porta diretta alla zona delle operazioni, le forze siriane hanno attaccato e conquistato le fortificazioni approntate sulle colline ad ovest della città, Dahr Al Arz e Hazm Al-Abayad non hanno resistito molto sebbene si siano difese sono state sopraffatte, il fronte si sta spostando velocemente sulla cerchia urbana.
Nel pomeriggio è ripartita anche l’offensiva da sud di cui vi abbiamo parlato nello scorso aggiornamento, si era trattato come spiegato di un assaggio, per verificare il livello delle difese takfire e prendervi le misure.
Le prime truppe siriane si sono appena impossessate di alcune posizioni all’interno del frutteto a sud della città e delle fattorie di Ras’al Ayn.
Anche da sud siamo ormai a ridosso della cerchia urbana, le prime difese ISIS si sono quindi rivelate inefficaci per le truppe siriane schierate su questo fronte, ottima cosa.
Aggiungo che proprio mentre vi sto scrivendo, iniziano a girare agenzie che annunciano le truppe siriane a ridosso dei primi quartieri cittadini con i primi scontri al loro interno, e questo è un altro ottimo segnale.
Non manca chiaramente l’apporto insostituibile degli aerei sia russi che siriani.
Spero anche di poter vedere in azione i Mi-28NE di stanza nella vicina base aerea di Shairat.
Altra precisazione: assieme ai recenti arrivi di rinforzi siriani (due brigate della 4° divisione meccanizzata) sono arrivati reparti di forze speciali russe a “consigliare” sulle operazioni in corso, in precedenza avevano operato al fianco dei siriani anche a Palmira.
Fronte di Palmira
Mi arrivano le prime informazioni riguardanti l’avvio delle operazioni di avanzata verso est lungo la M20 da Palmira, si tratta delle avanguardie siriane che apriranno la strada individuando le fortificazioni nemiche man mano che avanzeranno, segnalandole opportunamente alle forze aeree.
Segnalo l’attivazione degli specialisti russi per lo sminamento dei fronti di Palmira di cui vi carico una foto.
Fronte di Aleppo
Sono in corso alcuni attacchi di Al-Nusra contro le forze siriane che presidiano la campagna a sud della città di Aleppo.
Per ora i siriani stanno contenendo bene gli attacchi e causano ingenti perdite agli assalitori i quali non sono andati oltre alla temporanea conquista di un piccolo villaggio lungo la linea di contatto Tel-Eis, inoltre si stanno pesantemente esponendo agli attacchi dell’aviazione siriana che ora utilizza anche la base di Kuweires.
Vedremo a breve se Al-Nusra ne avrà a sufficienza e rientrerà con le pive nel sacco.
Stefano Orsi
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