Oggi ci occuperemo del punto sui principali fronti siriani, esaminando le posizioni dei giorni precedenti e confrontandole con quelle odierne al fine di valutare meglio i progressi delle ultime due settimane di guerra.

Provincia di Aleppo

Zona della base aerea militare di Kuweires

È passato più di un anno da quando iniziavamo ad occuparci della guerra in Siria e proprio il fronte di Kuweires, base allora assediata da ISIS, era al centro delle nostre attenzioni.

Oggi pare di raccontare una storia completamente diversa tanto è mutata la situazione sul campo di battaglia.

Vi mostro quindi la mappa delle posizioni al momento della liberazione della base e poi quella dell’ultima situazione operativa nel settore.

                                                                  Base aerea di Kuweires giorno 18-11-2015

Potete apprezzare bene i mutamenti positivi….

                                                                               Provincia di Aleppo 7-3-2017

Vediamo ora come la situazione sia evoluta nei giorni scorsi.

                                       Provincia di Aleppo, sponde del lago Al Assad, giorno 8-3-2017

L’esercito siriano ha completato la liberazione dei villaggi lungo le sponde del Lago Assad, in seguito è sceso ancora più a sud e ha preso il pieno controllo delle prese d’acqua che alimentano il canale dell’acquedotto di Aleppo. In seguito alla forte resistenza ISIS lungo il perimetro della base aerea militare si è attestato sulle posizioni prese.

 

                                   Base aerea di Kuweires, avanzata siriana verso Dayr Afir, giorno 17-3-2017

L’esercito siriano si è mosso in direzione di Dair Afir avvicinandosi alla cerchia difensiva delle truppe del califfo poste a difesa attorno alla città. Dopo ha saggiato la consistenza del fronte meridionale, le truppe del Daesh non hanno opposto molta resistenza e l’avanzata è proseguita decisa. Le Unità Tigre hanno spinto le truppe siriane con forza verso sud chiudendo in una piccola sacca le esigue truppe Daesh rimaste intrappolate che in brevissimo sono state annichilite o si sono arrese.

                                                Base aerea di Kuweires, offensiva siriana , giorno 18-3-2017

Il fronte ha quindi assunto una conformazione lineare molto favorevole ai siriani, che hanno liberato in tal modo truppe per una nuova e decisa offensiva.

                           Base aerea di Kuweires, la roccaforte di Dayr Afir è quasi circondata, giorno 21-3-2017

Come avete letto nell’ultima scorsa, ipotizzavo la chiusura dell’autostrada M4 per chiudere di fatto Dair Afir, ultima roccaforte ISIS in provincia, in una sacca e costringere alla resa le truppe che la difendono.

I comandi Siriani, vista la forza ISIS sul campo (sono dati che non possiamo avere), chiaramente, hanno optato per sospendere le operazioni a nord del canale dal lago Assad e di proseguirle invece dal fronte sud.

Un villaggio alla volta con rapidità e decisione, le Unità Tigre hanno guidato i battaglioni all’attacco e, giorno dopo giorno, come vedete, non si sono fermate. Ora, di fatto, Dayr Afir è letteralmente circondata. La principale via di fuga è sotto tiro per un lungo tratto e, a breve, i siriani potrebbero avere buon gioco da nord nel liberare l’aeroporto militare di Djirah e chiudere del tutto la via, occupando la M4 che porta a Tabqa e Raqqa per ricongiungersi con le truppe in avanzata da ovest. La sacca a quel punto diverrebbe sigillata e le speranze per i miliziani jihadisti dell’ISIS si ridurrebbero alla morte o alla resa con transito garantito verso Raqqa.

Palmira

                                                                                           Palmira 21-3-2017

Sono proseguiti, finora senza alcun intoppo, i progressi delle truppe siriane nella loro marcia per riprendere i territori che controllavano prima della grande offensiva ISIS di dicembre u.s..

Come potete notare nella mappa, sono stati ripresi i silo e altre posizioni ad est che mai erano state ancora liberate.

Video dei combattimenti:

Nei giorni scorsi c’è stato un raid israeliano in questo settore, gli aerei di Tel Aviv hanno sconfinato invadendo lo spazio aereo siriano e hanno tentato di colpire alcune unità Hezbollah che operano nel settore di Palmira.

In questo settore non sono stati schierati i pochi S300 consegnati ai siriani pertanto l’unica risposta di Damasco è stata di lanciare tre vecchi S200, missile antiaereo risalente addirittura agli anni 70, che pare non abbiano colpito gli aerei sconfinanti, ma che li hanno inseguiti poi fino in territorio di Israele, se la ricostruzione dei fatti è corretta. La tensione in questi giorni è cresciuta, come anche l’irritazione della Russia per le ingerenze gravissime del regime di Tel Aviv, che ancora una volta colpisce le truppe impegnate nella lotta al terrorismo.

Damasco

                                       Quartiere di Jobar, sobborgo di Damasco, offensiva di al Qaeda, giorno 21-3-2017

Il settore a nord est della capitale si è improvvisamente animato nei giorni scorsi, diversi sono stati gli attacchi siriani a nord della sacca di Jobar dove un’altra sacca era stata attaccata dall’esercito siriano e si trova in evidente difficoltà.

Ieri i miliziani presenti nel Goutha est, quasi tutti di gruppi aderenti all’Alleanza Qaedista Tahrir Al Sham o HTS, che da mesi si vedono retrocedere di fronte agli attacchi siriani che li stanno chiudendo in una sempre più stretta morsa, pare abbiano optato per una offensiva che, ripetuta più volte nella mattinata di oggi , ha portato alla conquista, da parte dei jihadisti, di alcuni edifici, tra cui il capannone di una fabbrica tessile. Nulla di che in realtà. In effetti l’attività dei miliziani comporta un dispendio enorme di risorse: sono chiusi in una sacca che ha delle permeabilità certamente, ma esse non possono in alcun modo fornire un flusso di rifornimenti costante e comunque sufficienti al sostegno di un’offensiva prolungata o intensa, anzi, agendo in questo modo, essi stanno in realtà causando una velocizzazione della caduta della sacca stessa del Goutha est, in quanto i caduti e le risorse sprecate attaccando non potranno essere rimpiazzate nel breve e neppure nel medio periodo. Terminata questa fase, riprenderà l’azione da est dei battaglioni siriani che ridurranno ulteriormente lo spazio controllato dai gruppi che vi combattono, li chiuderanno man mano verso l’area abitata delle cittadine di Duma, Kafr Batna, Arbin, Sakba tutte verso la parte occidentale del Goutha est. Alla fine sappiamo bene che si arrenderanno e si faranno trasferire nella sacca di Idlib.

Nel mentre che vi scrivo, leggo che una controffensiva dell’esercito è in corso e i miliziani si starebbero ritirando dai magri guadagni ottenuti oggi.

Hama

Tra le cittadine di Suran e Mardaas, le forze jihadiste di Al Qaeda stanno portando un attacco di cui al momento abbiamo poche notizie circa le dimensioni effettive delle forze in campo. Certamente è da mettere in correlazione con le recenti nuove adesioni alla ATS, nuova sigla della Grande Alleanza Qaedista che fu Jaish al Fateh poi dissoltasi a causa dell’intervento turco che di fatto ha richiamato i miliziani da lei controllati a nord e che ora, vista la cessata campagna bellica, potrebbero essere ridiscesi in Idlib attraverso la Turchia.

Seguiremo l’evolversi della situazione.

Raqqa

                                                                          Settore di Raqqa, giorno 21-3-2017

Procede a spron battuto l’avvicinamento ed il posizionamento dei fronti curdi attorno alla pseudo capitale del Califfato che dubito fortemente si trovi ancora in zona combattimenti. Comunque potete vedere come, arrivati lungo le sponde dell’Eufrate da nord est, si stiano ora spingendo verso la cerchia difensiva jihadista meglio presidiata.

Deir Ezzour

La situazione al momento rimane stabile, non sono mancati gli scontri, ma al momento le truppe del califfo restano impegnate altrove e speriamo siano annientate.

Per oggi è tutto, seguirò l’evoluzione dei fronti più caldi per gli eventuali aggiornamenti importanti.

Stefano Orsi

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