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Lo scandaloso rifiuto dei membri della Presidenza della Bosnia ed Erzegovina (BiH), Željko Komšić e Šefik Džaferović, di incontrare martedì il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, indica che ciò che la Repubblica Serba ha avvertito per anni è corretto – che la BiH è disfunzionale ed è impossibile collaborare con Sarajevo. La loro mossa potrebbe anche essere collegata a mormorii a Washington sulle intenzioni di distruggere l’Accordo di Dayton
Il Saker: per favore presenta te stesso e le tue attività politiche passate e presenti. Karganovic: Mi chiamo Stephen Karganovic. Le mie origini sono serbe, russe e polacche. Da parte di padre sono stato in grado di rintracciare le radici familiari nella città di Khmelita, nel distretto di Smolensk. Nella prima metà del 19° secolo Jurij Karganovic possedeva l’allora probabilmente obsoleto incarico di стольник (stolnik) nel capoluogo regionale di Iskorosten.
La nostra indagine su Srebrenica [in inglese] indica alcune intuizioni molto importanti riguardanti Jasenovac. Jasenovac, per coloro che non hanno familiarità, fu un campo di sterminio nello “Stato Indipendente di Croazia”, satellite dei Nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, noto anche come “Auschwitz dei Balcani”. Qual è il collegamento? È che mentre il massacro di Srebrenica, derivato dal conflitto avvenuto nella ex Jugoslavia negli anni ‘90, era stato progettato principalmente
L’interferenza occidentale in tutto ciò che è bosniaco fa a malapena notizia. Non oggi, non ieri, non 26 anni fa, quando l’allora ambasciatore USA in Jugoslavia, Warren Zimmerman, incoraggiò il leader fondamentalista Musulmano bosniaco Alija Izetbegović a respingere un piano di pace [in inglese] – accettato, per inciso, dagli stessi leader serbo-bosniaci che presto sarebbero stati demonizzati dall’Occidente unipolare come “aggressori” della propria terra – che aveva buone possibilità di