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Su questa pagina [in russo] si afferma con esultanza “Addio America, è finita!”. Devo ammettere che il bello deve ancora venire. La tesi viene argomentata in maniera anche corretta, tuttavia le prove a suo sostegno sono in qualche modo indebolite dall’approccio passionale ed emotivo. Qui vogliamo essere meticolosi, e perciò andremo oltre quell’approccio, vale a dire che prenderemo una tesi da un testo emotivo e lo eviscereremo, per indagare dove
Dal 1995 l’Italia non ha mai avuto un bilancio in pareggio. Anche l’Olanda è andata in deficit per molti anni, ma si trattava di deficit per lo più inferiori, e qualche volta si è realizzato un surplus. Una grossa differenza fra italia e Olanda è che l’Italia è stata afflitta da un debito creatosi per la maggior parte negli anni ’80. Negli anni ’90 è riuscita a ridurlo in maniera
“Europa a guida franco tedesca”: quante volte abbiamo sentito questa espressione, diventata ormai un luogo comune, un assioma che non necessita di dimostrazione. Da un certo punto di vista in questa “visione” c’è del vero: il progetto europeo nasce, infatti, dall’incontro dei due maggiori rivali continentali dai tempi del Sacro Romano Impero ad oggi. E sicuramente, nella fase cruciale più vicina ai giorni nostri, il rapporto Kohl – Miterrand è
Con i dati recentemente diffusi secondo cui il tasso di crescita dell’Eurozona nel 2017 [in inglese] è stato del 2,5%, si ufficializza che l’Eurozona è arrivata ad un “decennio perduto”: il suo tasso di crescita medio annuale dal 2008 al 2017 è stato dello 0,6%. Wow…va male. Va ancora peggio che per il “Ventennio Perduto Giapponese”. I due “decenni perduti” del Giappone hanno entrambi superato le recenti performance dell’Eurozona: Giappone 1991-2000:
Perché questo titolo? – Perché la Grecia non è obbligata a continuare a giocare la carta della vittima, né ad essere masochista. La Grecia sembra soffrire la Sindrome di Stoccolma – è innamorata del proprio sequestratore. La Grecia potrebbe cambiare questa (situazione). Uscire dalla prigione, uscire dalla UE e uscire dall’euro. La Grecia potrebbe tornare alla propria moneta sovrana, alla propria banca centrale sovrana, fare la propria politica monetaria e
Mercoledì 29 marzo, l’Alta Corte di Londra ha preso una decisione curiosa sulla controversia russo-ucraina riguardante un credito di tre miliardi di dollari concesso da Mosca nel dicembre 2013 al governo Yanukovych. Penso che questa decisione potrebbe entrare nei libri di testo dei cavilli legali come esempio di come si può evitare una responsabilità politica. Il 16 febbraio 2016 la Società The Law Debenture Trust Corp. (che si fece da
Il crollo finanziario degli Stati Uniti diventa sempre più inevitabile e in modo sempre più evidente. Finora, durante la sola amministrazione Obama, il debito americano formale e dichiarato è raddoppiato, impennandosi da dieci a trenta trilioni di dollari. Le stime sul totale del debito americano però, comprendenti le passività non finanziate sono molto più alte e si aggirano in un intervallo compreso tra i centocinquanta e i trecentocinquanta trilioni di
L’Ucraina si sta avvicinando inesorabilmente a dichiarare bancarotta sul suo debito pubblico, ammontante a 70 miliardi di dollari, di cui 40 sono di debito estero. Quest’ultimo è diviso quasi a metà fra creditori privati e creditori ufficiali, cioè stati stranieri e istituzioni finanziarie internazionali. A dire il vero, il fallimento c’è già stato in Ucraina, perché il 23 settembre Kiev non ha pagato i 500 milioni di dollari della rata
“Quelli che gli dei vogliono distruggere, prima li rendono pazzi” recita una citazione attribuita erroneamente a Euripide. Essa sembra descrivere lo stato corrente delle cose riguardo il dispiegarsi dell’imbroglio greco. È una tragedia greca in ogni dettaglio: abbiamo i vari Eurocrati — eletti, non eletti, prossimi non eletti — che inciampano sul palco sputando fuori sciocchezze fantasiose, ed abbiamo il coro dell’elettorato greco che, con il referendum, annuncia forte al
Terza parte del documentario di Vladimir Solovyov sulla vita politica del presidente russo Putin, oltre le grottesche e volgari rappresentazioni occidentali che lo dipingono ora come un “dittatore”, ora come un “nuovo Hitler”, perchè si rifiuta di svendere il suo Paese all’Impero. I rapporti con l’amministrazione Bush, abbastanza cordiali in quanto la Russia non era ancora in grado di prendere di petto l’Impero, e quest’ultimo non aveva ancora capito chi