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Una combinazione di errori (per ignoranza o intenzionale) e alcune rilevanti omissioni di fatti hanno lasciato il pubblico americano senza informazioni sul perché i Palestinesi siano andati alle Nazioni Unite, e cosa stiano cercando di ottenere. Il più grande errore ripetuto dai media in centinaia di titoli e articoli è che i Palestinesi stiano cercando di essere riconosciuti come Stato alle Nazioni Unite. Ma la Palestina è già di fatto
La strategia militare americana si basa su tre presupposti. Già nel 1945 gli Stati Uniti davano per assodato che avrebbero avuto la superiorità aerea: sapevano che avrebbero dovuto lottare contro i Sovietici per averla, ma davano per certo che sarebbero stati in grado di ottenerla, almeno nelle aree dove serviva (superiorità aerea locale). La Corea ha opposto una certa resistenza, ma l’aeronautica militare americana ha potuto bombardarla senza particolari limitazioni.
Un recente discorso del principale diplomatico dell’UE, Josep Borell, lascia intravedere un nuovo ordine politico filo-asiatico nel continente europeo, mentre la Germania si prepara a guidare il blocco di 27 nazioni. Ma è solo uno stratagemma per frenare l’egemonia cinese? Un cambiamento significativo nell’equilibrio globale del potere potrebbe essere all’orizzonte, se vogliamo credere alle dichiarazioni fatte dal capo della politica estera europea Josep Borrell, mentre si rivolgeva ad un gruppo
Le prime misure prese contro il Covid-19 in Cisgiordania sono state adottate all’inizio di marzo dopo che sono stati confermati sette casi a Betlemme, collegati ad un gruppo di turisti greci. L’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha dichiarato lo stato di emergenza e imposto il lockdown della città, bloccando ogni ingresso e ogni uscita, e applicando il coprifuoco ai residenti. L’ANP ha anche annunciato restrizioni in tutta la Cisgiordania, compresi i
Dopo che Israele fu creato, nel 1948, la Turchia divenne il suo partner più importante nel Medio Oriente. Ankara riconobbe lo stato ebraico già nel 1949, e allacciò relazioni diplomatiche ufficiali, mostrando chiaramente in questo modo la direzione della politica estera turca. I primi due primi ministri israeliani, David Ben-Gurion e Moshe Sharett, parlavano turco. Tuttavia, negli ultimi decenni, le relazioni tra i due paesi sono state spesso caratterizzate dall’alternanza
La lotta che dura da decenni per decine di migliaia di israeliani contro l’essere strappati dalle proprie case, per alcuni si tratta della seconda o terza volta, dovrebbe essere una prova sufficiente per vedere come Israele non sia quella democrazia liberale di stile occidentale che afferma di essere. La scorsa settimana, 36.000 beduini, tutti cittadini israeliani, hanno scoperto che il loro stato sta per renderli rifugiati nel proprio paese, portandoli
Introduzione: in primo luogo, molti amici mi hanno recentemente suggerito di intervistare il Professore Seyed Mohammad Marandi [in inglese]; poi, ho letto questo interessantissimo articolo su Moon of Alabama [in inglese] e ho deciso di chiedere al Professor Marandi di condividere le sue idee sull’attuale situazione in Iran, Golfo Persico e nel resto del Medio Oriente. Lui ha gentilmente accettato di rispondere alle mie domande nonostante i suoi frenetici e
La giornalista indipendente e attivista canadese per i diritti umani Eva Bartlett, che ha partecipato alla manifestazione autorizzata su via Akademika Sakharova di Mosca del 10 agosto, ha raccontato a Russia Today le sue impressioni, e ha confrontato le manifestazioni in Russia con quelle in Venezuela, Canada e nella striscia di Gaza. Secondo quanto affermato, lei si è sorpresa del fatto che molti giovani che hanno partecipato alla manifestazione erano
Esaminiamo gli scenari di questa settimana Kenya, caso Silvia Romano Il governo italiano pare interessarsi un po’ di più della nostra connazionale rapita il 20 novembre dello scorso anno, sono più di quattro mesi che non abbiamo più notizie di lei. La Farnesina sta facendo pressione sul governo keniota affinché consenta alla nostra task force investigativa di recarsi nel Paese africano per coordinarsi con la polizia e gli inquirenti locali.
Innanzitutto, perché questa ossessione di bombardare intere nazioni fino a farle tornare all’“età della pietra”? Articolo molto interessante su RT oggi: “Il capo delle IDF, trasformatosi in candidato a primo ministro, ha propagandato in una campagna pubblicitaria le stragi e il bombardamento di Gaza fino all’“età della pietra” (per favore leggete l’articolo completo [in inglese] – è breve e molto illuminante). Quando l’ho visto ho subito ripensato ad un diplomatico