Tag "Jihad"

Obama, ISIS e la Fratellanza Musulmana. Il “Progetto segreto” PSD-11 per creare cambiamenti di regime in tutto il Medio Oriente

C’è stato grande scalpore per la recente decisione del presidente degli Stati Uniti Trump di ritirare le truppe americane dalla Siria, motivando la decisione con l’ampia sconfitta subita dall’ISIS, il cosiddetto Stato Islamico. Ciò che sta alla base della decisione e, più importante ancora, ciò che era dietro l’emergere a sorpresa dell’ISIS in tutta la Siria nel 2014, punta i riflettori su documenti ancora classificati della presidenza di Obama. Se

L’irruenta dichiarazione di Al Qaeda a Idlib

Danny Makki             @dannymakkisyria 12:48 – 14 ott 2018   Serie di tweet sull’ultima irruenta dichiarazione di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) [l’attuale incarnazione di Al Qaeda in Siria] riguardante la zona di attenuazione del conflitto a Idlib e la scadenza del termine ultimo per l’accordo. E’ chiaro dalla retorica usata che essi continueranno a combattere e a rifiutare l’accordo.     Danny Makki       

Terrorismo islamico: il nostro alleato per 38 anni

  Caro diario, non posso mostrare questa lettera alle persone innocenti dell’America e del mondo, quindi è solo tra te e me. Immagina lo shock e l’oltraggio se dico che dobbiamo abbracciare il terrorismo islamico! L’uomo della strada non capisce cosa ci sia in gioco e di come a volte le élite devono contare sul “caos controllato” per un bene superiore. I terroristi islamici sono strumenti meravigliosi nelle guerre per

Daesh e il forte fetore di morte in Occidente

Ogni volta che Daesh aggiunge una perla alla sua tragica collana degli attacchi dei “lupi solitari “ o della “rete” – come a Manchester, Parigi, Londra, Nizza, Berlino – l’Occidente si infuria contro quei “perdenti malvagi” (copyright Donald Trump). Ogni volta che la formidabile macchina militare dell’Occidente aggiunge una perla alla sua tragica collana dei “danni collaterali” – in Libia, Yemen,Somalia o nelle aree tribali del Pakistan – regna il

“Qui c’è ancora odore di sangue: tutti i profumi d’Arabia non lo cancelleranno da questa piccola mano” Shakespeare, Macbeth, V-I

Per fortuna Gabriele Del Grande è tornato a casa. Impossibile non gioirne, perché le carceri turche non si augurano a nessuno, ma anche perché a questo punto il martirologio, in mancanza di martire, probabilmente cesserà. Nonostante questo, prosegue il processo di beatificazione del “blogger, giornalista indipendente mai iscritto all’albo, documentarista, regista” che, in circostanze e per motivi ancora da chiarire, è stato fermato in Turchia mentre, così ha riferito, cenava

Iran: target del Pentagono (e del Daesh)

Il Generale Joseph Votel  – comandante del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) – ha recitato la sua versione del Dottor Stranamore di fronte al Comitato delle Forze Armate della Camera statunitense. “Ci dobbiamo concentrare sulle opportunità di fermare l’Iran con le armi o altri mezzi”. Orwelliani come possono essere i nostri tempi, suona comunque come una dichiarazione di guerra. Con la conseguenza intrinseca di fare a pezzi l’accordo sul

Come i guerriglieri vivono in clandestinità (scritto da un operativo degli Spetsnaz incaricato di scovarli, con foto)

INTRODUZIONE Il Blogger Molonlabe opera nel settore del contro-terrorismo nel Caucaso Russo (più probabilmente in Inguscetia). In questo articolo descrive la vita dei guerriglieri. Ho pensato che valesse la pena tradurlo, non tanto per condividere i suoi racconti, ma piuttosto per far vedere com’è miserabile in generale la vita dei guerriglieri/partigiani. Credo che sia stata più o meno la stessa in tutti i posti e in tutte le epoche, da

La verità sul fondamentalismo islamico

L’autore ha scritto almeno cinque diverse versioni di questo saggio, il tutto nel tentativo di trasmettere lo stesso messaggio a diversi livelli di apertura destinati a pubblici diverso. Parti di esso sono state usate da alcuni qui e là, e anche pubblicate, a volte con buone intenzioni e talvolta con intenzioni subdole. Sulla scia dell’orribile crimine contro Parigi e la sua gente, l’onere sulle spalle di chi può diffondere luce