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di Christopher Black per the New Eastern Outlook L’accordo di cessate il fuoco di Minsk-2 è morto, ma nessuno vuole seppellirne il cadavere putrefatto. Sin da quando è stato siglato nel febbraio di quest’anno, i governi del Donbass e la Russia si sono impegnati al massimo per attenersi ai suoi termini, sperando che, contro ogni previsione, la giunta di Kiev avrebbe fatto lo stesso. Una vana speranza. Poroshenko e i suoi alleati fascisti,
– Vittorio Nicola Rangeloni * – Dopo oltre un anno dall’inizio dei conflitti nella città di Pervomaysk, parecchie famiglie vivono tutt’ora sotto terra nei rifugi di epoca sovietica. Siamo stati nel rifugio di una vecchia fabbrica della città, ed abbiamo incontrato bambini, anziani e famiglie che da un mese ed un anno non hanno altra soluzione che vivere in condizioni assurde. Non è facile trovare lo scantinato per chi non ne
– Stefano Orsi – Oggi è l’anniversario dell’assedio di Lugansk: un anno fa arrivava al culmine l’avanzata delle forze di occupazione ucraine, che chiudevano in una sacca le forze di autodifesa del Donbass e la popolazione civile, in gran parte rifugiata oltre i confini russi. Quello che fu il punto di massimo avanzamento ucraino, che separò di fatto le due repubbliche, segnò anche l’inizio della riscossa novorussa: i miliziani della
– Stefano Orsi – 12 agosto 2015. Le Forze Armate Ucraine lanciano una grossa offensiva nel Donbass proprio oggi, giorno in cui tutta la Russia commemora le perdite nella tragedia del Kursk. Non siamo di fronte ad un temporaneo intensificarsi dei bombardamenti, ad uno di quegli episodi dolorosi ma circoscritti a cui ci siamo abituati negli ultimi mesi, ma a combattimenti estesi e violenti su più fronti: questa è effettivamente
Zakharchenko, Deinego e Pushilin fanno il punto sugli accordi di Minsk2 ***** Sottotitoli in italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it
Il Washington Post sembra essere completamente scioccato dal recente tasso di approvazione per Putin: “Pensate che I russi siano stanchi del conflitto con l’Occidente? No, secondo il tasso di approvazione per il Presidente Vladimir Putin, che mercoledì ha raggiunto il record dell’89% (…) Il rating per Putin è salito dal 65% registrato a gennaio all’80% due mesi dopo, per poi rimanere sugli 80, come riportano le statistiche del moscovita
Il periodo compreso fra il primo attacco a Slaviansk e il primo accordo di Minsk è stato non solo quello più difficile per la DPR e l’LPR, ma anche quello in cui si sono consolidate le opinioni dei cosiddetti “militaristi” e “pacificatori”. Metto di proposito questi termini fra virgolette perché sono entrambi abbastanza approssimativi. Se si fa uno spaccato delle opinioni giornalistiche sull’argomento, si vede che la gran maggioranza dei
Cari amici, Per prima cosa, voglio solo farvi sapere che sto lavorando a due interviste che, penso, troverete interessanti: una con Michael Hudson ed un’altra con un esperto sulla Siria, che preferisce rimanere anonimo. Entrambe dovrebbero essere molto interessanti. Datemi qualche altro giorno per pubblicarle. Adesso passiamo all’Ucraina. Un rapporto da leggere ed un video da guardare [NdT: entrambi in inglese]. Tirando le somme: la situazione è molto MOLTO tesa.
Un attacco frontale al filo-atlantismo e alla politica di rigore della Merkel. Dalla leader dell’opposizione Sahra Wagenknecht una dura critica alle ingerenze USA in Europa. Dai rapporti con la Russia all’approvazione del TTIP, dal caso Grecia alla sudditanza alla Troika. ***** Video pubblicato da PandoraTV Traduzione a cura di Maria Heibel
Il leggendario Alexey Mozgovoj comandante della Battaglione Prizsrak (fantasma) è stato assassinato in un attentato che ha visto coinvolti anche la scorta e un numero imprecisato di civili. – Angelo Mandaglio – È di ieri sera [23 maggio n.d.r.] la notizia che un commando di sabotatori infiltrato nella Repubblica Popolare di Lugansk ha fatto saltare il convoglio di auto composto da quella cui viaggiava Alexey Mozgovoj e da due della