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Con il prezzo del greggio a 20 dollari al barile, Mohammed Bin Salman sta scoprendo quello che succede quando il mondo non ha più bisogno del tuo petrolio. Vali soltanto per l’abito che indossi. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MBS) non può più invocare la scusa della giovinezza o dell’inesperienza. Quel tempo ormai è passato. Quello che hai davanti è quello che ti spetta. Il malgoverno, le
Sta accadendo qualcosa di curioso in Arabia Saudita e nello Yemen. Per la seconda volta in un mese le forze Yemenite allineate con gli Houthi hanno circondato e catturato reparti di soldati sauditi e di mercenari delle dimensioni di una Brigata. I media Houthi riferiscono che 2.400 combattenti e diverse centinaia di veicoli sono stati catturati. I rapporti dicono che 500 soldati sauditi sono stati uccisi. Questo video [in arabo]
Il corrente genocidio di fatto nella Repubblica dello Yemen, in una guerra la cui fase più intensa è iniziata nel 2015, è stato fino a poco tempo fa ignorato dai media occidentali. Ciò che è stato ignorato è anche il casus belli fondamentale per la guerra saudita sostenuta dagli Stati Uniti, apparentemente contro gli Houthi sciiti da parte dei wahhabiti sunniti dell’Arabia Saudita. Come praticamente in ogni guerra e destabilizzazione,
L’apparente omicidio del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi è un crimine scioccante che merita l’attenzione internazionale ricevuta, ma è comunque impossibile non chiedersi perché la morte di una singola persona riceva una copertura più ampia delle atrocità saudite in corso nello Yemen. È perché una storia drammatica che coinvolge una singola personalità è più facile da comprendere di una guerra combattuta per complesse questioni politiche ed etniche, oppure perché i
Per decenni gli Stati Uniti, insieme agli alleati della NATO, hanno aiutato l’Arabia Saudita ad esportare il metodo di indottrinamento politico conosciuto come wahabismo, allo scopo di radicalizzare e ingrossare le fila di mercenari usati per scatenare guerre per procura e manipolare le popolazioni occidentali direttamente a casa loro. Ciò che per la casata dei Saud fu inizialmente un mezzo per stabilire, espandere e consolidare il proprio potere nella Penisola
Il Leader Supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei ha affermato che la cooperazione tra Mosca e Teheran, assieme alla fine dei pagamenti reciproci in dollari USA, potrebbero isolare gli Stati Uniti e “respingere le sanzioni americane”. Il Leader Supremo ha aggiunto: “È possibile cooperare con la Russia nel trattare questioni su vasta scala che richiedono impegno e determinazione e cooperare con essa logisticamente”. In questo contesto, non dobbiamo dimenticare che la
La mattina del 10 novembre è stato annunciato che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non avrebbe partecipato all’incontro esclusivo con il suo omologo russo Vladimir Putin durante il summit dell’APEC in Vietnam. Questo annuncio è stato una grande sorpresa per Mosca, poiché in precedenza sia l’aiutante di Putin, Yuri Ushakov, che il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov avevano annunciato che l’incontro avrebbe avuto luogo regolarmente. Tuttavia, venerdì
I despoti dell’Arabia Saudita hanno sviluppato un piano che svende la Palestina. Gli è necessario al fine di ottenere l’appoggio degli Stati Uniti per la loro fanatica campagna contro ciò che percepiscono come il nemico, l’Iran. Un rapporto interno saudita, trapelato al giornale libanese Al-Akhbar, rivela i suoi elementi principali. (Nota: la veridicità del rapporto non è stata confermata. In teoria potrebbe essere una “trappola” fatta da altri. Ma Al-Akhbar
L’Iran e l’Arabia Saudita al momento non hanno relazioni diplomatiche, ma si scambiano spesso dichiarazioni retoriche infuocate circa lo stato di cose nel mondo. L’Iran incolpa i Sauditi per aver organizzato direttamente l’attentato terroristico dell’ISIS a Teheran nel giugno di quest’anno, mentre i Sauditi e i loro alleati hanno interrotto le relazioni con il Qatar dopo presunti commenti positivi sull’Iran da parte dell’emiro di Doha. L’Iran commemora le vittime dell’attacco