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Mentre il sanguinoso conflitto in Ucraina continua, la retorica degli armigeri imperiali a Washington e di alcuni alleati si sta fissando sempre più con un obiettivo: la vittoria contro la Russia. Queste parole dovrebbero essere usate con parsimonia, soprattutto date le loro tendenze vincolanti e accecanti. Quando il termine “resa incondizionata” [in inglese] fu usato per la prima volta dal Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt alla Conferenza di
In primo luogo, poiché l’intera stampa occidentale strepita con rabbia impotente, la Russia ha lanciato otto missili Kalibr contro una delle principali basi NATO in Ucraina occidentale. La base è stata completamente distrutta e ci sono molti (più di 180) mercenari morti, e ancora più feriti. La base si trova vicino al confine polacco il che, naturalmente, ha scatenato ancor più isteria. L’importanza dell’attacco è questa: la Russia ha dimostrato
La franca e generalmente costruttiva discussione che ha avuto luogo al summit di Ginevra del 16 giugno 2021 durante l’incontro fra i presidenti Vladimir Putin e Joseph Biden si è conclusa con l’accordo di aprire un dialogo sostanziale sulla stabilità strategica, riaffermando la premessa cruciale che la guerra nucleare è inaccettabile. Le due parti hanno anche raggiunto un’intesa sull’opportunità di impegnarsi in consultazioni sui temi della sicurezza cibernetica, sulle operazioni
Un nuovo ed esplosivo report pubblicato da rappresentanti di alto livello della politica estera europea, che hanno richiesto un forte impegno per cambiare il governo russo, è la più chiara indicazione di come, sia il blocco che l’ordine politico europeo, siano ai ferri corti. L’impressionante documento, che ha perfino esortato il Belgio ad pubblicare il proprio canale propagandistico in lingua russa, presenta un miscuglio strano di aggressione, ipocrisia e linguaggio
La capitale doveva essere trasferita in un’altra città, e la metropolitana – demolita. A metà ottobre 1941, le truppe Naziste si stavano rapidamente avvicinando a Mosca. Le città sovietiche che circondavano Mosca, una ad una, cadevano in mano al nemico. I tedeschi sarebbero potuti entrare in città da un momento all’altro. Così, il 15 ottobre 1941, Stalin – noto per la sua propensione a svegliarsi tardi e lavorare fino a
La vita dei dipendenti dell’ambasciata degli Stati Uniti non è mai stata facile. 1. Un devastante incendio nel 1977 Il 27 agosto 1977 l’ambasciata degli Stati Uniti prese fuoco. L’incendio iniziò all’ottavo piano e si diffuse rapidamente in tutto l’edificio. “Successe un po’ dopo le 22:30 di venerdì sera. Mi stavo rilassando nel mio appartamento a Spaso House [la residenza dell’ambasciatore] quando squillò il telefono. La maggior parte dell’ottavo piano
Oggi affronteremo diversi argomenti e varie aree di crisi. Intanto invito tutti a guardare la SitRep registrata con Sascha di SakerItalia che tratta argomenti attinenti strettamente la mia rubrica con altro materiale video e fotografico. Mi raccomando se gradite il nostro lavoro, iscrivetevi al canale youtube. Siria Durante lo svolgimento della 20° missione congiunta russo turca, lungo la M4 tra Saraqib e Jisr al Shougur, un ordigno posto lungo il
“Il nostro sistema di istruzione umanistica superiore è come un nastro trasportatore carico di malcontento” era il titolo di un programma trasmesso domenica sul canale televisivo “Rossija-1”. La ragione di ciò è stata la controversa dichiarazione fatta dall’insegnante di una prestigiosa università di Mosca, Gasan Guseinov (nella foto), che ha affermato che la lingua russa è “una fogna” e che la Russia è “diventata selvaggia”. “Sono sorpreso che la Russia
Il Daghestan è una delle repubbliche che costituiscono la Federazione Russa: si trova nella parte caucasica dello stato e conta due milioni e mezzo di abitanti, circa l’80% dei quali di etnia Alana. La religione di gran lunga prevalente nell’area è quella musulmana sunnita. L’islam ha una storia molto antica in Daghestan, in quanto fu islamizzata tra la fine del VII e l’inizio del VIII secolo d.C., in piena espansione
La giornalista indipendente e attivista canadese per i diritti umani Eva Bartlett, che ha partecipato alla manifestazione autorizzata su via Akademika Sakharova di Mosca del 10 agosto, ha raccontato a Russia Today le sue impressioni, e ha confrontato le manifestazioni in Russia con quelle in Venezuela, Canada e nella striscia di Gaza. Secondo quanto affermato, lei si è sorpresa del fatto che molti giovani che hanno partecipato alla manifestazione erano