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I Russi stanno arrivando! Davvero?

Il 22 maggio 1949, il primo Segretario della Difesa degli Stati Uniti James Forrestal, che promuoveva ardentemente la russofobia e l’isteria anti-russa nella società americana, si gettò dalla finestra, e le ultime parole pronunciate dalla sua bocca furono: “I Russi stanno arrivando”. Oggi, a quasi trent’anni dalla fine della Guerra Fredda, la russofobia resta una componente chiave della politica estera statunitense, portata avanti in modo fervido dai sostenitori del cosiddetto

Guerra Ibrida, da Palmira a Panama

I documenti di Panama, spogliati fino all’osso, potrebbero rivelarsi, come ho sostenuto, essenzialmente un’operazione di guerra mediatica innescata dalla NSA – che dovrebbe attaccare opportunamente i “nemici” dell’emisfero meridionale (come le nazioni del BRICS) e pedine occidentali selezionati e sacrificabili. Nel loro stato attuale, le carte di Panama si sono trasformate in un’operazione psicologica armata travestita da “fuga di notizie a cura di attivisti”, direttamente dal libretto della Guerra Ibrida. L’implacabile, esperta copertura mediatica globale

Zio Samuel punta il dito (ovvero i “Panama Papers”)

I cosiddetti “Panama Papers“, che vengono presentati dai media corporativi di tutto il mondo come il nuovo mega-super-uber Wikileaks, sono semplicemente l’ultima psico-operazione strategica degli Stati Uniti. Naturalmente non si materializzerà mai nessuna prova certa di tutto questo, ma date un’occhiata a questo sommario abbastanza valido della soffiata: La fonte: uno spione anonimo che ha posto la condizione di non essere mai contattato. Il supporto mediatico: 400 giornalisti di 107 organizzazioni