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“Al diavolo Washington!” Colonnello Douglas Macgregor . Introduzione: L’Atlantico e l’Europa A giudicare dal suo nome, NATO, l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, ha sempre riguardato solo gli Stati Uniti e il Regno Unito, un accordo tra gli americani e il mezzo americano Churchill. Dopotutto, che rilevanza ha il “Nord Atlantico” per la Germania baltica o l’Italia mediterranea, per non parlare della Grecia egea e della Turchia del Mar Nero?
Oramai è chiaro che l’odierna escalation della Nuova Guerra Fredda è stata pianificata più di un anno fa. Il piano dell’America di bloccare il Nord Stream 2 era in realtà parte di una strategia per impedire all’Europa occidentale (“NATO”) di cercare la prosperità attraverso il commercio e gli investimenti reciproci con Cina e Russia. Come annunciato dal presidente Biden e dai rapporti sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, la Cina
Questa storia ha tutti i requisiti per essere definita una teoria del complotto, e potrebbe non avere senso per voi senza una qualche base del contesto. Prima che gli Stati Uniti entrassero nella Seconda Guerra Mondiale, era stata scatenata una enorme campagna di propaganda anti-tedesca, portata avanti per anni dal Comitato Creel, guidato da Walter Lippmann e Edward Bernays, quest’ultimo nipote di Freud (1)(2). L’informazione attaccava tutto ciò che era
Il coinvolgimento della Russia nel conflitto globale si è concluso non solo con la sconfitta, ma con il crollo dell’esercito e una rivoluzione. Nonostante ciò, godette di alcuni successi spettacolari che contribuirono enormemente alla vittoria dell’Intesa. 1. La Battaglia di Galizia (agosto-settembre 1914) La Battaglia di Galizia fu decisiva nello scontro tra Russia e l’Impero Austro-Ungarico nella fase iniziale della Prima Guerra Mondiale. Circa 2 milioni di soldati e 3.500
Una volta, tanto tempo fa, proprio all’inizio degli anni Duemila, dissi a un mio amico, finanziere/economista per studi e anche un po’ banchiere per lavoro, che negli anni a venire una crisi avrebbe atteso il mondo occidentale, una crisi al cui confronto il collasso dell’Unione Sovietica sarebbe apparso come un gioco fanciullesco sul prato. Il mio amico non si trovò d’accordo con me, più che altro perché la nostra chiacchierata
Non diventeranno vecchi, come noi che siamo rimasti a invecchiare: L’età non li logorerà, né gli anni li condanneranno; Al calare del sole, e al mattino, Li ricorderemo. – Laurence Binyon, Prima Guerra Mondiale Quando ero a scuola in Scozia, moltissimi anni fa, imparammo a conoscere la Prima Guerra Mondiale da un illustre storico che amava animare le sue lezioni con piccoli aneddoti. E un giorno ci disse che durante
Sebbene l’ultimo zar russo, Nicola II, amasse considerarsi un uomo di pace, favorì l’espansione dell’Impero russo, e considerava la Germania la principale minaccia al suo territorio. Sono trascorsi cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, dal novembre 1918 al novembre 2018. Con la celebrazione della Giornata dell’Armistizio, l’11 novembre 2018, è arrivato il momento giusto per guardare indietro a quei tempi difficili dalla prospettiva di uno scrittore cosacco russo.
Per alcuni la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 in Russia è ancora, cento anni dopo, il singolo evento emancipatore più importante della storia umana. Per queste persone essa ha un’importanza maggiore rispetto alla Riforma Protestante o alle rivoluzioni americana e francese che l’hanno preceduta, in quanto è andata oltre l’emancipazione religiosa o politica, e ha generato emancipazione sociale; e con essa la fine dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo che descrive
La storia vera dietro La Caduta di Michael Flynn è stata confermata da un insider bene informato, che aveva precedentemente dettagliato il modo in cui si svilupperà la politica estera dell’amministrazione Trump. Secondo la mia fonte, che avevo soprannominato “X”, “Flynn [in inglese] è stato rimosso perché stava smuovendo le acque per un attacco contro l’Iran che avrebbe avuto conseguenze disastrose. Avrebbe causato attacchi iraniani contro le fonti di petrolio occidentali
Di recente molti dei commentatori più acuti hanno iniziato ad evidenziare il fatto che il piano per ”rendere nuovamente grande l’America” di Donald Trump potrebbe trovarsi di fronte ad un problema: la mancanza di fondi. Gli Stati Uniti sono in bancarotta, sprofondano sempre di più in un debito inestinguibile, incapaci di raggiungere un tasso di crescita economica che riesca almeno a contenere la crescita di questo debito. Sono nel bel