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I ribelli siriani delle formazioni dei Leoni Orientali e dell’Esercito di Ahmad al-Abdo – facenti parte dell’Esercito Siriano Libero (FSA) – affermano di stare attaccando “intensamente” le milizie filogovernative sostenute dall’Iran nel deserto orientale della Siria, con un’operazione denominata “La Terra è Nostra”. I partecipanti a quest’offensiva sono circa quattromila, e i principali avversari sono lo Stato islamico (IS), l’Esercito Arabo siriano (SAA) e le forze siriane alleate del governo.
Il caos è scoppiato a Marawi, città nel sud delle Filippine assediata dai miliziani, che hanno issato le bandiere del cosiddetto Stato Islamico. Situata nell’isola meridionale di Mindanao, la città è di poco arretrata rispetto all’area principale di operazioni di Abu Sayaff, affiliato di Al Qaeda, nelle vicine isole di Jolo e Basilian. La testata inglese Indipendent, nell’articolo “I militanti collegati all’ISIS prendono in ostaggio preti e fedeli nelle Filippine”
Sul National Interest è comparso un curioso editoriale, scritto da Hans Binnendijk e David Gompert, soci scelti aggiunti della RAND Corporation. Intitolato “Il Ruolo della NATO nelle Operazioni di Stabilizzazione Post-Califfato” [in Inglese], tenta di difendere il coinvolgimento della NATO in ogni dove, dalla Libia alla Siria all’Iraq, per favorire la stabilità a seguito della sconfitta dello Stato Islamico. Gli autori propongono che la NATO arrivi a riempire ciò che
Undici morti e decine di feriti in ciò che appare come un attacco terroristico alla rete metropolitana di San Pietroburgo. Gli analisti occidentali stanno attribuendo la colpa dell’attentato o ai terroristi ceceni presenti in Russia, o a gruppi terroristici affiliati ai fronti che stanno combattendo in Siria. Gli analisti occidentali stanno inoltre cercando di consolidare una versione che minimizza da una parte il significato degli attacchi, e dall’altro li usa
La recente espansione delle forze militari statunitensi in Siria è nient’altro che il risultato prevedibile di un preciso programma che tiene sotto tiro la Siria fin dall’inizio della artificiale “Primavera Araba”. Il Britannico Independent, nell’articolo, “Marines statunitensi inviati in Siria per collaborare all’assedio della “roccaforte di Raqqa” [in inglese] vorrebbe spiegare che: Centinaia di marines Usa sono arrivati in Siria armati con artiglieria pesante in preparazione di un assalto a Raqqa,
[Sto ancora recuperando dal tour di presentazione del libro (che è andato bene), perciò ecco una replica tempestiva. Trump ha appena vietato l’ingresso ai migranti da un elenco di paesi “terroristi” che era stato ideato dall’amministrazione Obama. Manca dalla lista il paese terrorista numero uno: l’Arabia Saudita. Ma sarebbe troppo sperare che Trump modifichi la lista di Obama; non importa chi è il presidente, Stati Uniti e Arabia Saudita sono praticamente
I momenti salienti della battaglia di Aleppo in un film di Anna News. (sottotitoli incompleti) ***** Sottotitoli in Italiano a cura di Mario per SakerItalia.it
Un abitante di Aleppo descrive la vita nella città quando comandava “l’opposizione moderata”. ***** Sottotitoli in Italiano a cura di Mario per SakerItalia.it
L’esercito siriano (SAA) e i suoi alleati hanno fatto grandi progressi ad Aleppo est. Là, come pare da tutte le altre parti, i fronti degli jihadisti stanno crollando. Le divisioni interne dell’opposizione, riflesso delle divisioni fra i loro sponsor, ostacolano tutti i loro tentativi di intraprendere nuove iniziative, e la campagna aerea russa nelle retrovie dei “ribelli”, largamente sottotraccia, diminuisce le riserve dei materiali disponibili e di personale. Un nuovo
Le ricadute della grande vittoria di Trump sono incalcolabili. Storica. Incredibile. Epica. Sono senza parole. Trump ha sfidato tutti i pronostici in quello che è ormai chiaramente il ripudio da parte degli Stati Uniti dell’establishment criminale che ha distrutto il paese… e nessun candidato rappresentava quell’apparato istituzionale meglio di Hillary Clinton, la Regina della corruzione. Trump è diventato il 45° presidente degli Stati Uniti senza l’aiuto di nessuno dei