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Introduzione: la proverbiale “nebbia di guerra” contro Internet Ascoltando tutte le innumerevoli opinioni e notizie (queste ultime per lo più false) su quanto è accaduto nei giorni scorsi in Ucraina, ho la sensazione di osservare mondi quasi non collegati. Il primo mondo è quello puramente militare, e in questo mondo è accaduto un incidente piuttosto piccolo. In questo mondo, è anche possibile che i russi abbiano messo in atto un’astuta
Quindi, sembra che la Pelosi sia sbarcata a Taiwan. Questa è un’ENORME vittoria per gli invincibili Stati Uniti, e la Cina, con tutte le sue vuote minacce, ha perso la faccia. Sono così quei comunisti malvagi: capiscono solo il linguaggio della forza e, quando affrontati dalle forze unite della democrazia, cedono. Giusto? Giusto?! Beh…… Sì, se la tua esperienza in relazioni internazionali, questioni militari e Cina (o Russia) deriva dalla
Nota: dopo esser stato lontano tre mesi, è un vero piacere tornare al blog. Detto semplicemente, mi siete mancati e mi mancava scrivere analisi. Sono quindi veramente deliziato di essere tornato e voglio ancora una volta ringraziare tutti coloro che hanno aspettato pazientemente che ricaricassi le batterie. Il vostro sostegno significa tutto per me. Grazie di tutto! Il Saker. . Cinque mesi fa, il 24 febbraio, la Russia ha cominciato
Ho appena sentito Trey Gowdy e alcuni altri pezzi grossi del Partito Repubblicano condannare le “terribili violazioni della legalità” fatte oggi dai manifestanti: mi tolgo il cappello difronte a queste persone, sono davvero degli ipocriti fenomenali. Quando i poliziotti e i sindaci si rifiutano di proteggere gli innocenti, la legalità va alla grande! Quando le agenzie dalle sigle incomprensibili spendono milioni in una classica caccia alle streghe, la legalità va
La situazione in Bielorussia si sta evolvendo rapidamente e non per il meglio, per non dire altro. Tante cose sono successe ma questo è, secondo me, un breve sommario degli sviluppi più cruciali: La scorsa domenica c’è stato un successo importante per l’opposizione bielorussa: in numerose città sono scese in piazza grandi folle e, nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sono state pacifiche. Ora la Bielorussia ha il proprio
Guardate questo video di diplomatici dell’UE (e di altri paesi) che depongono fiori nel luogo in cui è morto di recente un bielorusso: https://video.img.ria.ru/Out/Flv/20200813/2020_08_13_POSLYRIA16x9_pqk43qxa.n1c.mp4 Questa azione è davvero mozzafiato nella sua ipocrisia e totale delusione. Perché? Beh, per prima cosa, questi tizi non si rendono conto che la loro reputazione è stata distrutta da quando hanno “garantito” l’accordo tra Yanukovich e gli ucronazisti, un accordo che, come tutti sappiamo, è
Un rapido aggiornamento sugli eventi in Bielorussia: Per farla breve, sono avvenuti due importanti sviluppi: La mia ipotesi è che ormai Lukashenko abbia capito (di nuovo) che l’Occidente lo vuole morto. E ha capito che è stato truffato dall’SBU ucraina e, molto probabilmente, da elementi all’interno del suo KGB. Le forze di sicurezza bielorusse (polizia antisommossa e KGB) hanno spietatamente represso l’opposizione, e in questo momento sembrano avere il controllo
Alcuni dei miei lettori di lunga data potrebbero aver notato che io scrivo molto raramente (se mai l’ho fatto!) sulla Bielorussia o sul Presidente Lukashenko. Come sempre in questo blog, c’è sempre una ragione per la quale io menziono qualcosa, e ce n’è una per la quale io non menziono qualcos’altro. Nel caso della Bielorussia e di Lukashenko, la ragione per cui non scrivo niente su di loro era esattamente
Ci sono due nomi che spesso scatenano una reazione molto forte e ostile da parte di molti russi: Aleksandr Solzhenitsyn e Vladimir Rezun alias “Viktor Suvorov”. L’elenco delle accuse contro questi due uomini di solito comprende: Aleksandr Solzhenitsyn: ha parlato di circa 66 milioni di persone uccise dal regime sovietico, ha parlato favorevolmente del generale Andrej Vlasov, era un fantoccio della CIA, era un antisemita, un nazionalista russo e un
Nel mio articolo del 25 luglio intitolato “Il dilemma di Zelenskyj”, avevo sottolineato la strutturale asimmetria della configurazione del potere in Ucraina a seguito della schiacciante vittoria di Zelenskyj su Poroshenko: anche se una grande maggioranza di Ucraini ha chiaramente votato per fermare la guerra e ripristinare un qualche tipo di pace nel paese, le vere leve del potere nello stato del Banderastan post-Maidan sono tutte in mano ad ogni