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Inizialmente modellata sulla rapida strategia per vincere la guerra di Hitler, l’offensiva della NATO non doveva durare più di tre o quattro giorni prima che la Jugoslavia cedesse. Alla fine durò più di settanta giorni. Mentre il 24 marzo è passato in gran parte inosservato in Occidente, dove avrebbe dovuto suscitare enormi sfoghi di vergogna e pentimento, a Mosca è stato ricordato da Marija Zacharova, che lo ha giustamente definito
Per l’Occidente, l’unica soluzione finale alla questione del Kosovo sarebbe che la Serbia lo riconoscesse come uno Stato indipendente – altri aspetti di “normalizzazione” di cui si parla sono solo trampolini di lancio. Quando il mese scorso il Presidente della Serbia Aleksandar Vucic ha incontrato Donald Trump per firmare un accordo volto a normalizzare le relazioni con la sua provincia separatista del Kosovo, molti analisti hanno visto l’incontro come un
Il combattente per la libertà preferito dal presidente Bill Clinton è stato appena incriminato per omicidio di massa, tortura, rapimento e altri crimini contro l’umanità. Nel 1999, l’amministrazione Clinton lanciò una campagna di bombardamenti di 78 giorni che uccise fino a millecinquecento civili in Serbia e Kosovo, in quella che i media americani descrissero con orgoglio come una crociata contro il pregiudizio etnico. Quella guerra, come la maggior parte delle
Mike Pompeo è diventato il primo Segretario di Stato ad aver visitato la Bielorussia in 26 anni. Il 1 febbraio è arrivato a Minsk e ha incontrato il presidente Alexander Lukashenko. La visita è avvenuta durante il periodo che vede nuove tensioni tra Minsk e Mosca in merito alle forniture energetiche e la riluttanza da parte di Lukashenko ad adempiere agli obblighi bielorussi previsti nell’accordo dell’Unione Russia-Bielorussia. Southfront ha in
Quando Zelenskyj è salito al potere, c’erano due opzioni fondamentali che avrebbe potuto scegliere. Queste opzioni erano, approssimativamente: Opzione uno, mettere il pragmatismo al di sopra dell’ideologia: compiere uno sforzo risoluto per affrontare i problemi più urgenti dell’Ucraina. Per lo meno, Zelenskyj avrebbe potuto ordinare alle sue forze di smettere di sparare, e di ritirarle ad una distanza di sicurezza (Zelenskyj aveva la piena autorità per farlo appena dopo insediamento,
Il 24 marzo 1999 era un ordinario giorno di scuola di metà settimana a Belgrado (mercoledì). All’improvviso, metà della mia classe liceale se ne andò in silenzio per andare a casa prima, citando i parenti d’oltreoceano che dicevano che la campagna di bombardamenti della NATO era iniziata nel sud, inclusa un’autorizzazione per colpire Belgrado. I miei amici e io (per i quali la TV satellitare era un lusso inimmaginabile!) lasciammo
Nella Prima Guerra Mondiale, c’era un ritornello popolare in Francia e in Occidente che esprimeva in generale sostegno e simpatia per i loro valorosi alleati serbi, che si opponevano agli eserciti nemici sul Fronte macedone: Pauvres Serbes… Quel ritornello è ancora molto attuale ma non è più esclusivamente limitato alla sfera morale, com’era in gran parte cento anni fa. Oggi, incarna la triste condizione generale della fallita nazione serba (di
Il Generale Ratko Mladić, ora 75enne, è stato condannato la settimana scorsa al carcere a vita dal tribunale illegale della NATO, noto come Tribunale Penale Internazionale per l’Ex-Jugoslavia (ICTY). Vale la pena ricordare qui che, proprio come il Presidente Serbo-Bosniaco Radovan Karadžić e il Presidente serbo Slobodan Milošević, Mladić è stato arrestato e consegnato ai suoi tormentatori della NATO dalle autorità serbe. Questo ci dice tutto ciò di cui abbiamo
Il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Yugoslavia (ICTY), controllato dall’Occidente, è stato incaricato di emettere la sentenza del vincitore, cioè il contrario della realtà. Nel marzo 2016, il tribunale ha ingiustamente condannato il leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic per molti capi d’accusa per il genocidio di Srebrenica, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, infliggendogli una pena di 40 anni di prigionia. A 71 anni d’età, è in pratica una
Il rapporto pubblico [in Inglese] del Direttore dell’Intelligence Nazionale sul presunto [in Inglese] hackeraggio russo si apre col “giudizio chiave” che “gli sforzi della Russia per influenzare le elezioni presidenziali statunitensi del 2016 rappresentano la più recente espressione del desiderio di lunga data di Mosca di minare l’ordine democratico liberale guidato dagli Stati Uniti”. Questa è una affermazione forte, che suggerisce una sfida fondamentale e sostenuta del Cremlino alla libertà occidentale, che