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Il governo afgano, diretto dagli Stati Uniti, era il più grande produttore ed esportatore mondiale di oppio, morfina e del loro prodotto finale, l’eroina. Come fece la prima volta che assunse il potere a metà degli anni ’90, il movimento talebano, antidroga e anticomunista, sta chiudendo il commercio di droga. I miliardi di dollari di oppio e morfina che fluivano in Asia Centrale, Russia, Iran, Turchia, Pakistan e Asia Sudorientale
E’ impossibile non incominciare dall’ultima scossa di una serie di sorprendenti terremoti geopolitici. Esattamente 20 anni dopo l’11 Settembre e il conseguente attacco della Guerra Globale al Terrore, i Talebani terranno una cerimonia a Kabul per festeggiare la loro vittoria di quella sbagliata Guerra Eterna. Quattro esponenti chiave dell’integrazione euroasiatica (Cina, Russia, Iran e Pakistan), insieme a Turchia e il Qatar, saranno ufficialmente presenti e assisteranno al ritorno ufficiale dell’Emirato
Molti di voi devono averlo sentito: i Talebani organizzeranno un grande festeggiamento l’11 Settembre per celebrare la liberazione dell’Afghanistan dall’occupazione statunitense e la creazione del nuovo governo afghano. I russi e i cinesi sono stati invitati. Così come i pakistani. Non si è sicuri dell’Iran (voi lo sapete?). Il governo afghano potrebbe essere definito un “governo Guantánamo” poiché 5 membri sono ex ostaggi della Base navale di Guantánamo e uno,
In realtà, ci sono stati molti attacchi terroristici in Crimea, ma o non ci sono stati arresti o il danno effettivo è stato minimo. Quindi non è qualcosa di nuovo. Questa volta, l’SBU ucraino ha assunto dei tizi per piazzare esplosivi. Sono stati catturati tutti. Ora arriva il fatto importante: tutti questi attacchi sono stati pianificati e coordinati dall’SBU ucraino o dal servizio di intelligence militare ucraino GUR (sì, come
Scrivono Nancy Lindisfarne e Jonathan Neale: negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono scritte un sacco di sciocchezze sull’Afganistan. La maggior parte di esse nasconde importanti verità. Primo, i talebani hanno sconfitto gli Stati Uniti. Secondo, i talebani hanno vinto perché hanno un maggiore sostegno popolare. Terzo, non si tratta del fatto che la maggioranza degli afgani ama i talebani. Il fatto è che l’occupazione americana è stata crudele
Da quando ho scritto la mia panoramica sulle cause e le implicazioni del disastro di Kabul le cose non sono migliorate negli ultimi tempi. È chiaro che l’amministrazione “Biden” ha cercato con tutte le forze di controllare i danni, ma questo ha solo peggiorato le cose (basti pensare ai colloqui di Biden con la nazione). È anche chiaro che non c’è modo in cui gli Stati Uniti possano evacuare tutti
L’Iran ha forti ragioni per credere che l’improvviso ritiro delle forze occidentali sia stato progettato per creare instabilità e caos in Afghanistan. Circa 20 anni fa, dopo la schiacciante sconfitta dei Talebani in Afghanistan e il completo ritiro del sostegno da parte di Pakistan e Arabia Saudita sotto la pressione degli Stati Uniti, la Forza Quds iniziò a dialogare con l’organizzazione talebana, apparentemente di poca importanza. All’epoca, molti pensavano che
Nell’ottobre dello scorso anno ho scritto un editoriale intitolato “Esattamente, quando è crollato l’Impero Anglo-Sionista?” in cui ho presentato la mia tesi che l’Impero è morto l’8 gennaio 2020, quando gli iraniani hanno attaccato le basi statunitensi con missili, e gli Stati Uniti non hanno fatto assolutamente nulla. Sì, questa è stata la decisione giusta, ma anche quella che, almeno per me, ha segnato la morte dell’Impero come lo conoscevamo.
Il 15 agosto i Talebani sono arrivati [in inglese] a Kabul. La leadership talebana è entrata nel palazzo presidenziale, che ore prima il presidente afgano Ashraf Ghani aveva abbandonato per fuggire in esilio. I confini nazionali erano stati chiusi, e nel principale aeroporto internazionale di Kabul non si sentivano altri rumori se non le grida di quegli Afgani che avevano lavorato per gli Stati Uniti e la NATO: sapevano che
Approfittiamo di un periodo di pausa su tutti i fronti per parlare di Afghanistan e del ritiro in corso da Kabul.