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Il Saker: per favore presenta te stesso e le tue attività politiche passate e presenti. Karganovic: Mi chiamo Stephen Karganovic. Le mie origini sono serbe, russe e polacche. Da parte di padre sono stato in grado di rintracciare le radici familiari nella città di Khmelita, nel distretto di Smolensk. Nella prima metà del 19° secolo Jurij Karganovic possedeva l’allora probabilmente obsoleto incarico di стольник (stolnik) nel capoluogo regionale di Iskorosten.
Il 24 marzo 1999 era un ordinario giorno di scuola di metà settimana a Belgrado (mercoledì). All’improvviso, metà della mia classe liceale se ne andò in silenzio per andare a casa prima, citando i parenti d’oltreoceano che dicevano che la campagna di bombardamenti della NATO era iniziata nel sud, inclusa un’autorizzazione per colpire Belgrado. I miei amici e io (per i quali la TV satellitare era un lusso inimmaginabile!) lasciammo
Nella Prima Guerra Mondiale, c’era un ritornello popolare in Francia e in Occidente che esprimeva in generale sostegno e simpatia per i loro valorosi alleati serbi, che si opponevano agli eserciti nemici sul Fronte macedone: Pauvres Serbes… Quel ritornello è ancora molto attuale ma non è più esclusivamente limitato alla sfera morale, com’era in gran parte cento anni fa. Oggi, incarna la triste condizione generale della fallita nazione serba (di
Il corrente genocidio di fatto nella Repubblica dello Yemen, in una guerra la cui fase più intensa è iniziata nel 2015, è stato fino a poco tempo fa ignorato dai media occidentali. Ciò che è stato ignorato è anche il casus belli fondamentale per la guerra saudita sostenuta dagli Stati Uniti, apparentemente contro gli Houthi sciiti da parte dei wahhabiti sunniti dell’Arabia Saudita. Come praticamente in ogni guerra e destabilizzazione,
Spesso mi viene chiesto di spiegare perché paesi come l’Iran appaiano così aggressivi nel farsi coinvolgere in guerre all’estero e nel creare alleanze che sanno destinate a provocare le peggiori e più paranoiche reazioni di alcuni dei loro vicini. La mia risposta è che la percezione della minaccia è sempre relativa rispetto a quale lato della barricata si guardano le cose. L’Arabia Saudita e Israele ovviamente percepiscono le azioni iraniane
Con la liberazione di Aleppo nella Siria settentrionale, sembra che il governo di Damasco sia sulla strada giusta per mettere fine al terribile conflitto che ha causato quasi sei anni di distruzione nel paese. Ma pensare che il conflitto siriano sia sul punto di essere risolto, significa ritenere che sia stato combattuto in un vuoto geopolitico, disconnesso dai piani delle altre potenze regionali e mondiali. In effetti, la guerra per
Ci sono pochi dubbi sul fatto che le cosiddette democrazie occidentali stiano gravitando verso politiche sempre più autocratiche. Il potere esecutivo si esercita tramite formulazioni politiche segrete, da imporre agli elettori o agli altri paesi senza alcun rispetto del controllo democratico. Gli Stati occidentali stanno di nuovo flirtando col fascismo – come in periodi oscuri dell’inizio del secolo scorso. Ecco qua un’istantanea di una tendenza preoccupante. Il Segretario di Stato inglese
La russofobia è una cosa molto interessante da osservare. Per primo, diamo uno sguardo alla parte alta dello spettro. In un articolo dell’Atlantic Council intitolato “La Russia pianifica una offensiva primaverile in Ucraina, avverte l’ex capo della NATO Wesley Clark” [in inglese, NdT], il generale Wesley Clark, il moderato democratico che cercò di far scoppiare la Terza Guerra Mondiale, dichiara che i russi stanno preparandosi a lanciare un’offensiva primaverile fra