ss-160715-turkey-coup-mn-10_dea88cd73182cdb5e88e9f994ec2e3e4.nbcnews-ux-2880-1000Quando ho udito per la prima volta che in Turchia stava avvenendo un colpo di stato, il mio primo pensiero è stato che questo era il modo con cui gli Stati Uniti intendevano punire Erdogan per le sue improvvise scuse alla Russia. Si, certamente, mi rendevo conto che c’erano molte altre possibili spiegazioni, ma questa era quella in cui avevo sperato. Avevo anche detto alla mia famiglia che, se questo era un colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti e se la stessa cosa la dicevano Erdogan e i suoi sostenitori, allora gli Stati Uniti avrebbero visto i sorci verdi. Meno di 24 ore dopo, le mie speranze sono state esaudite:

Ministro turco incolpa le autorità americane dell’organizzazione del tentato golpe

Kerry rimprovera la Turchia per aver insinuato che Washington avrebbe preparato il colpo di stato contro Erdogan

Erdogan ha proseguito imperterrito ed ha continuato con una dichiarazione pubblica. “Caro Presidente Obama, te l’ho già detto, arresta Fethullah Gulen o rimandalo in Turchia. Tu non hai ascoltato. Te lo chiedo di nuovo, dopo il tentativo di golpe, estrada quest’uomo dalla Pennsylvania alla Turchia. Se siamo partners strategici, fa quello che è necessario”, ha detto Erdogan. Ha anche esplicitamente definito ogni nazione che aiuti Gulen “un’aperta nemica della Turchia”.

Ora, dobbiamo ricordare che Erdogan ha una lunga storia di zig, seguiti da zag, perciò non credo che non sarebbe in grado di riabbracciare caldamente Obama in un prossimo futuro, ma lo trovo abbastanza improbabile. Perché? Semplicemente perché ci sono un sacco di prove indirette di come gli Stati Uniti siano, davvero, dietro questo golpe. Considerate questo:

Il golpe ha coinvolto un numero enorme di persone. Possiamo farci un’idea della magnitudine di questo colpo di stato osservando le gigantesche purghe che in questo momento stanno avvenendo in Turchia. Secondo diverse fonti, esse coinvolgono non meno di 6.000 persone, molti ufficiali anziani (compresi 5 generali e 29 colonnelli), 2.745 fra giudici e pubblici ministeri. Perciò, la prima cosa che dobbiamo chiederci è che probabilità c’è che gli Stati Uniti non sapessero nulla di quello che stavano preparando i complottisti? Io sostengo che in una nazione praticamente in guerra, dove sono dispiegate forze degli Stati Uniti coinvolte in azioni di combattimento nella vicina Siria e in Iraq e dove sembra che gli Stati Uniti abbiano 50 testate nucleari tattiche, l’idea che gli Stati Uniti non si siano resi conto di quello che stava accadendo è perlomeno forzata. La Turchia è uno stato membro della NATO e la cosa, in termini pratici, significa che gli Stati Uniti hanno il pieno controllo dell’esercito turco e noi sappiamo, grazie a Sibel Edmonds, che lo stato profondo turco ha stretti legami con quello americano, e dovremmo credere che negli Stati Uniti nessuno si era accorto di nulla?

Inoltre, quando Erdogan dice che gli Stati Uniti non si sono affrettati a condannare il golpe, ha assolutamente ragione. Infatti, è stato abbastanza divertente, per me, vedere come tutti i media occidentali riferissero che il golpe aveva avuto successo, mentre gli Iraniani e i Russi dicevano che era fallito. Se, da entrambi le parti, si è trattato di un caso di pii desideri, che cosa ci dice questo delle relative aspettative?

Adesso guardiamo alla cosa dal punto di vista di chi ci guadagna

Alcuni, compreso Fethullah Gulen, hanno ipotizzato che questo colpo di stato sia stato un’operazione false flag, organizzata dallo stesso Erdogan. Ed è anche vero che [Erdogan] ha dichiarato che questo golpe è stato “un dono di Dio… perché questo sarà un motivo per far pulizia nel nostro esercito”. Ma la realtà è che questo colpo di stato è un grosso imbarazzo per Erdogan, che aveva già purgato molte volte le forze armate turche e che non avrebbe potuto correre il rischio di vedere un false flag programmato trasformarsi in una cosa seria: anche il Generale Bekir Ercan Van, il comandante della base aerea turca di Incirlik, è stato messo agli arresti dalle autorità turche con l’accusa di complicità in un tentativo di colpo di stato. Perciò, non solo questo golpe ha dimostrato che Erdogan era odiato dai massimi vertici delle forze armate turche, ma il fallimento del golpe ha avuto come risultato una enorme purga, che indebolirà in modo sostanziale l’esercito turco, che è coinvolto non solo in Siria, ma anche in una sanguinosa guerra civile contro i Kurdi. Per cui, l’idea che sia stato lo stesso Erdogan a scatenare questo colpo di stato, a me sembra perlomeno forzata.

Poi, naturalmente, c’è la Russia. E, anche se concordo in pieno con il fatto che la Russia beneficerà moltissimo di questo fallito golpe, sono anche convinto che i Russi non abbiamo mai neanche minimamente avuto i mezzi per scatenare un colpo di stato in Turchia. Né i Kemalisti, né i sostenitori di Gulen sono filo-russi e la Russia, semplicemente, non ha l’entratura necessaria per innescare un golpe militare in questo importante membro della NATO.

E per quanto riguarda gli Stati Uniti, se il golpe avesse avuto successo, essi avrebbero potuto insediare al vertice del potere in Turchia un leader militare più compiacente e probabilmente più affidabile. Ora che però il golpe è fallito e con Erdogan che sembra essere furioso nei confronti degli Stati Uniti, sono questi ultimi i gran perdenti della situazione. Ma se il golpe avesse avuto successo?

Tenete a mente che la guerra dell’8 agosto 2008 [in Georgia] e il caso della “sindrome da personalità multipla” degli Stati Uniti riguardo alla Siria ha dimostrato come non esista una politica estera americana univoca. C’è la politica estera della Casa Bianca, c’è la politica estera della CIA, c’è la politica estera di Foggy Bottom [quartiere di Washington dove ha la sede il Dipartimento di Stato – NdT] e c’è la politica estera del Pentagono. Sappiamo anche che esiste una politica estera alternativa da parte dei Neoconservatori. Ognuno di questi potrebbe aver spinto all’azione i complottisti, proprio come i Neoconservatori avevano indotto Saakashvili ad attaccare l’Ossezia del Sud.

Ora che comunque il golpe è fallito, c’è una forte possibilità che la situazione si evolva in senso favorevole alla Russia e, anche se i Russi non avranno mai fiducia in Erdogan, si rendono anche pienamente conto degli oggettivi vantaggi che la Russia può raccogliere dalla situazione attuale. L’obbiettivo ultimo potrebbe essere quello di stimolare l’uscita della Turchia dalla NATO, ma personalmente dubito che ciò sia possibile. Un obbiettivo molto più realistico potrebbe essere quello di accettare che la Turchia rimanga nella NATO, almeno nominalmente, ma che, perlomeno in Siria, Erdogan accetti la realtà dei fatti sul terreno, così come è stata creata dai Russi. Il fatto che Lavrov e Kerry si siano accordati su un cessate il fuoco congiunto di lungo periodo, i cui termini esatti devono rimanere segreti, mi fa capire che i Russi hanno costretto gli Stati Uniti a fare concessioni che questi ultimi non vogliono rendere pubbliche (il contrario non è possibile perché è Mosca ad avere ora tutte le carte in mano e Kerry non ha mezzi per fare pressioni sulla Russia). In altre parole, adesso che anche gli Stati Uniti hanno in pratica gettato la spugna, almeno temporaneamente, ai Turchi non è rimasto nessun motivo per cercare di imporre qualcosa alla Siria.

La situazione attuale ha l’enorme potenziale di potersi sviluppare in modo favorevole alla Russia. Spero che i Russi usino un po’ di pensiero creativo e sfruttino al massimo questa situazione nuova per consolidare lo stato delle cose sul terreno in Siria. L’opzione migliore per la Russia sarebbe quella di avere nella Turchia un partner affidabile e prevedibile. Purtroppo, questo non succederà. La seconda miglior opzione è quella di avere una Turchia debole, che sprechi la maggior parte dell’energia e delle sue risorse affrontando delle crisi interne. Questo sembra essere quello che accadrà nel prossimo futuro. In ogni caso, questa è una buona cosa per la Russia, la Siria e, in pratica, per l’intera regione.

The Saker

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Pubblicato su Thesaker.is il 18 Luglio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it

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