Brian Milakovsy @bmilakovsky
2 apr 2019 13:44
Non sono un esperto di elezioni ucraine, e non ho nessun nuovo dato da aggiungere al dibattito.
Ma vivo ormai da quattro anni a Severodonetsk (nell’area del Donbass controllata dal governo) e pongo molte attenzioni alla regione che mi sta attorno. Perciò ecco i miei due centesimi su queste affascinanti elezioni.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Un sacco di gente ha osservato che il Donbass controllato dal governo (più della metà delle due province, circa il 35% della popolazione e tanti rifugiati interni) ha votato pesantemente per Boiko, uno dei candidati del blocco dell’opposizione. Come al solito, le due province mostrano qualche differenza e Lugansk è come un Donbass “concentrato”.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Quasi tutti i seggi elettorali nella provincia di Lugansk hanno dato la maggioranza, assoluta o relativa, a Boiko. Pochi sono andati a Zelensky, uno a Poroshenko (negli uffici comunali di Severodonetsk). Il 44% dei voti sono andati a Boiko e, aggiungendovi quelli di Vikul, l’altro candidato del blocco delle opposizioni, si ha un 53% di voti per il Partito delle Regioni del vecchio regime.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Quindi la forza politica tradizionalmente dominante ha preso la maggioranza… ma quasi la metà dei voti è andata da altre parti. La gente locale dice che questo risultato è un ritorno al dominio del blocco dell’opposizione, ed è diverso da quello prima della guerra, quando Poroshenko, nel 2014, aveva avuto la maggioranza relativa del 33%, e quando cinque candidati ex comunisti o regionalisti avevano preso insieme il 35% dei voti.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
La storia del 2019 è che Poroshenko e Tymoshenko (solo il 5%, un terzo in meno rispetto al 2014) stanno sgretolandosi, e che Lyashko è stato completamente rifiutato. Questi ultimi due candidati hanno una significativa presenza dei loro partiti nella provincia di Lugansk, ma nessuno compra più il vecchio populismo. Zelensky ha sicuramente rubato molto del loro combustibile, ed ha ottenuto il 25% dei voti.
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Guardiamo da vicino il risultato di Poroshenko: dal 33% del 2014 al 6,7% del 2019. Lui ha deluso sia i conservatori del Donbass, che lo pensavano pragmatico e capace di siglare un accordo con la Russia, sia i liberali, che credevano all’attivazione delle politiche del Maidan.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Ho letto dei post su Facebook di un veterano dell’esercito e attivista locale, che nel 2014 aprì, in piena guerra, un ufficio del blocco di Poroshenko a Lisichansk, e che nel 2019 ha votato per Zelensky! La sensazione è che Poroshenko abbia restituito la provincia alle vecchie élite regionali.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Fra le mie conoscenze ho alcuni vociferi fedelissimi di Poroshenko, inclusi funzionari provinciali, imprenditori, piccoli esercenti, volontari affiliati all’esercito. Conosco anche alcuni rumorosi ed entusiasti sostenitori di Zelensky. Ma la marea del blocco dell’opposizione è rimasta silente, una silenziosa marcia della cultura politica tradizionale verso i seggi elettorali.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
La parte rurale del settentrione della provincia è distinta dal Donbass industriale (che è parte della regione storica della Sloboda Ucraina) ma ha dato la preferenza al blocco dell’opposizione in misura non minore. Qui si parla di più l’ucraino e si è spesso osservato che il separatismo vi ha poca presa. Ma la nostalgia sovietica è forte e l’economia è miserabile per i contadini.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Queste elezioni hanno mostrato che la cultura politica del Donbass è distinta perfino dal resto dell’Ucraina orientale. Zelensky ha preso una solida maggioranza nella vicina Kharkov, superando Boiko+Vikul. Il dominio del blocco dell’opposizione è stato frantumato a Zaporizhya, Kherson, Mikolayiv.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Oggi, il blocco dell’opposizione domina nel Donbass e in poche specifiche zone culturali, come il confine con la Russia delle province di Kharkov e Sumy, la Bessarabia meridionale.
Brian Milakovsy @bmilakovsky
Zelensky si è distanziato abbastanza dall’identità del Maidan e dalle politiche del linguaggio/storia ucraini, ed ha convinto molti meridionali/orientali che erano vicini alle idee rivoluzionarie. Al contrario del dogmatico e pieno di princìpi Poroshenko. Ciò ha funzionato a Kharkov ma non è stato abbastanza per sciogliere il nodo politico del Donbass. Fine.
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Serie di tweet di Brian Milakovsky su Twitter pubblicata il 2 aprile 2019
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia
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