AVVERTENZA: questo pezzo contiene immagini che possono turbare le persone sensibili e facilmente impressionabili. Qualora siate fra queste vi sconsigliamo di procedere nella lettura.
Articolo di Cesare Corda
Durante l’ultima settimana abbiamo visto e rivisto l’immagine di Anna Frank, in moderno restyling, prima con la casacca della Roma, e poi, per par condicio, via via anche con quelle di tutte le altre squadre di calcio Italiane, su tutti i giornali e in tutti i notiziari.
Quasi nessuna tra le principali penne del giornalismo nostrano più incline alla lacrimuccia si è sottratta al liturgico compito di condannare i tifosi della Lazio responsabili dell’oltraggio.
I due minuti dell’indignazione, tappa intermedia verso i due minuti dell’odio di Orwelliana memoria, funzionano alla perfezione nella realtà virtuale dell’adesione immediata e acritica di moltitudini indistinte di account alle veline di chi controlla l’informazione e gli umori del pubblico.
Per carità, il fotomontaggio è stato un gesto censurabile e di pessimo gusto (si sa, il Q.I., come tante altre qualità, non è distribuito equamente tra gli esseri umani, e i responsabili di quella stolta bravata probabilmente non ne sono stati forniti in gran misura).
Eppure l’enfasi con la quale il fatto è stato condannato è veramente eccessiva. Il coro dei giornalisti zelanti e delle vestali del pensiero unico mi ha creato qualche prurito di troppo.
Odio i caroselli mediatici, che puzzano lontano un miglio di ipocrita perbenismo e di tedioso conformismo. Troppo facile essere sempre seduti dalla parte della ragione.
Persino Mattarella si è sentito in dovere di dare un segnale di vita e di dichiarare il gesto “disumano” e parlare addirittura di “allarme per il Paese”. E con lui tutti i media. Tutta l’opinione pubblica Italiana in coro. Signori, suvvia.
Ho avuto modo di discuterne con alcuni amici facendo loro notare che magari, una volta esternato il biasimo verso gli imbecilli autori del fotomontaggio, si sarebbe potuto passare tutti ad occuparci di altri problemi a noi più contingenti e che toccano le vite di tanti Italiani.
Chessò, delle centinaia di migliaia di nostri connazionali (perlopiù giovani e con titolo di studio medio-alto) che ogni anno sono costretti a lasciare il Paese per sopravvivere. Oppure di quelli che non ce la fanno più e si suicidano, magari in circostanze oltremodo drammatiche, come è successo pochi giorni fa alla famiglia di Como. Situazioni estreme, che purtroppo in Italia si verificano ormai con cadenza quasi quotidiana e che, sinceramente, toccano la mia sensibilità molto più di ciò che avviene negli stadi.
Un amico mi ha risposto in sintesi che la condanna all’Antisemitismo e all’ideologia Nazista è una cosa, tutto il resto è un altra cosa. Inutile sovrapporre piani diversi e stabilire ordini di priorità tra fatti non confrontabili.
Personalmente, ho sempre avuto una forte allergia a queste esplosioni di moralità collettiva che di spontaneo hanno ben poco e sono quasi sempre dirette contro l’obiettivo sbagliato, ma accetto l’argomentazione. Ci può stare se partiamo dal presupposto che, nella memoria storica della nostra generazione e di quelle che la hanno preceduta, non c’è nulla di più orribile della immane e indescrivibile tragedia causata dall’ideologia nazista e dall’Olocausto, al confronto dei quali ogni altra nostra difficoltà quotidiana, anche quelle più gravi e apparentemente insuperabili, impallidiscono.
Giusto allora parlare solo di Nazismo senza andare fuori tema.
Forse questa è l’occasione buona per farlo.
In Europa oggi infatti esiste uno Stato che si richiama apertamente all’ideologia Nazista dalla quale ha preso a prestito anche la simbologia: l’Ucraina “filo-Europea” (sic!) nata dal Colpo di Stato di Maidan del 2014.
L’Ucraina, (sul fatto che si tratti di uno Stato che difficilmente può essere fatto coincidere con una Nazione e che ha molti problemi a riconoscere la propria Storia mi sono soffermato in altra occasione: http://sakeritalia.it/ucraina/ucraina-il-paese-in-guerra-con-la-propria-storia/ ), in mancanza di meglio, ha recentemente eletto come suoi paladini i collaborazionisti di Hitler: Stepan Bandera e Roman Shukhevych, dichiarati addirittura Eroi Nazionali dai Governi “filo-Europei” (ri-sic!) di Kiev.

Marcia di Neonazisti Ucraini con le bandiere rosse e nere dell’UPA, i collaborazionisti di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale
Si tratta di personaggi che, con l’ UPA (Українська Повстанська Армія, il famigerato “Esercito Insurrezionale Ucraino” attivo in Galizia e Volinia negli Anni Quaranta del Secolo Scorso) hanno sulla coscienza centinaia di migliaia di vittime, principalmente Ebrei, ma anche Polacchi, Russi, rappresentanti di altre minoranze etniche e Ucraini anti-Nazisti trucidati durante la Seconda Guerra Mondiale.
A voler fare un paragone è un po’ come se la Norvegia innalzasse a suo Eroe Nazionale Quisling, o se l’Italia elevasse un qualche Pavolini. Con la non trascurabile differenza che nè Quisling nè Pavolini hanno provocato un numero di vittime neanche lontanamente paragonabile a quelle causate da Bandera e Shukhevych.
Eppure oggi i poster di questi due personaggi, che eufemisticamente definiamo discutibili, tappezzano le strade e le piazze di Kiev e delle altre principali città Ucraine.
Purtroppo però il regime di Kiev non si è fermato all’apologia di Nazismo, alla adozione della simbologia Nazista e alla riabilitazione e glorificazione dei protagonisti di quell’oscuro periodo della sua Storia.
Da oltre tre anni tutta l’Ucraina, e le regioni “separatiste” del Sud e dell’Est in particolare, sono percorse da squadroni di paramilitari Neonazisti (i famigerati Battaglioni “Aidar”, “Azov”, “Dnipro” ecc…) che si macchiano dei più efferati crimini.
Il 2 Maggio 2014 a Odessa, i Neonazisti Ucraini hanno attaccato e malmenato brutalmente un gruppo di pacifici manifestanti “filo-russi”. Dopo averli messi in fuga li hanno attirati in trappola nella Casa dei Sindacati, dove hanno bruciato vive un centinaio di persone.
Nelle regioni contese del Donbass i punitori Ucraini, con le croci uncinate tatuate sulle spalle e le mostrine delle Schutzstaffel sulle divise, ogni giorno bombardano le abitazioni dei civili che si trovano oltre la linea del fronte, nei territori controllati dalle Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk.
Sorte non migliore tocca ai civili che abitano dalla loro parte del fronte, nelle zone occupate dagli Ucraini, ma che sono ritenuti simpatizzanti dei “separatisti”. Quasi ogni giorno ne sparisce qualcuno. A distanza di mesi alcuni cadaveri sono stati ritrovati orrendamente mutilati e con gli organi asportati e probabilmente rivenduti al mercato nero.
Una volta alcuni paramilitari di Kiev hanno fatto anche irruzione nel reparto maternità di un ospedale, incidendo svastiche sulla carne viva dei neonati ritenuti figli di “filo-russi”. E la lista degli orrori potrebbe durare ancora a lungo, ma penso che possa bastare così.

Lezioni di Storia in una scuola Ucraina: Adolf Hitler, Stepan Bandera e Roman Shukhevych, i “padri nobili” di uno Stato senza Nazione, che non trova nel proprio passato nulla di meglio di cui andare fiero.
Ora: tutte le anime belle che in questi giorni hanno partecipato al teatrino mediatico su Anna Frank sono tenute a sapere queste cose?
Forse no, visto che i media Italiani, fedeli ai dettami di disinformazione imposti dai padroni Euro-Atlantici, le tacciono e l’Ucraina, nell’immaginario collettivo dell’Italiano medio, nonostante la relativa vicinanza geografica, è vista ancora come un Paese abbastanza remoto.
O forse sì, perché oggi comunque gli strumenti per informarsi ci sono a prescindere dalle manipolazioni dei media di regime e, insomma, fatti non foste a viver come bruti.
Ma sorvoliamo e che ciascuno occupi il suo tempo libero ad informarsi, o non informarsi, di ciò che gli pare e piace.
Magari qualcuno potrebbe obiettare che i Nazisti Ucraini non sono alla fine un nostro problema. Invece sì che lo sono, e grande come il monumento della Madre Patria di Kiev.
A parte il fatto che viviamo tutti sotto lo stesso cielo dello stesso Continente, c’è da ricordare che l’Ucraina è oggi uno Stato economicamente e finanziariamente fallito, mantenuto solo grazie ai prestiti di quei Paesi che appoggiano la politica del suo Governo, quindi di fatto mantenuta dai soldi della UE, visto che gli USA, quando gettano nel caos qualche angolo del Pianeta, lasciano poi saggiamente ai vassalli l’ingrato compito di raccogliere i cocci. Dunque le tasse del contribuente Italiano oggi servono anche ad armare i simpaticissimi Battaglioni della Morte di cui sopra.
Ancora, per dare un contentino al governo “filo-Europeo” di Kiev e aiutarlo ad illudere la popolazione Ucraina che il Paese stia per “entrare in Europa”, dall’ 11 Giugno scorso la UE ha adottato un regime senza visti per i cittadini Ucraini. Adesso tutti i criminali di ritorno dal fronte, e che in nessun modo si possono abituare alla vita civile, hanno la possibilità di vagabondare senza restrizioni per tutta la UE … E vi assicuro che sono molto più cattivi e temibili dei tifosi della Lazio.
Comunque non voglio mettere in croce più di tanto tutti coloro che hanno pubblicato sulla propria bacheca di Facebook una foto di Anna Frank. Sicuramente hanno una certa predisposizione al gregge, ma so anche benissimo che molti lo hanno fatto in buona fede e con le migliori intenzioni.
Ma i nostri Governanti? Quelli che oggi si dichiarano scandalizzati per la bravata dei tifosi degli aquilotti e parlano di “gesto disumano” e di “allarme per il Paese”? Loro almeno sono tenuti a sapere quello che succede in Ucraina? In questo caso direi proprio di sì.
Eppure … Eppure, ecco la Boldrina (sì, proprio lei, la monocorde campionessa del femminismo, delle “risorse” e del politicamente corretto) che invita ad un incontro ufficiale e siede al fianco nientepopodimeno che di Andriy Parubiy, Neonazista dichiarato e cofondatore, insieme ad Oleg Tyahnybok, prima del Partito Nazional Sociale Ucraino e poi di Svoboda, entrambe formazioni apertamente ispirate al Partito Nazional Socialista di Hitler.
Ecco Renzi che stringe la mano sporca di sangue di Poroshenko e gli da bonarie pacche sulla spalla. Lo stesso fa ovviamente Mattarella, per il quale “disumani” sono gli stupidotti della Lazio, ma non i mandanti delle carneficine di Donetsk e Lugansk. Mentre il piddino Pittella si spinge addirittura oltre, e in preda ad un esilarante, quanto avvilente, cortocircuito ideologico, si reca a Kiev a tenere un comizio insieme ai Neonazisti Ucraini di Svoboda, alleati di Forza Nuova.
Al pari dei nostri Governanti si sono comportati i nostri media. Quei media che per cinque giorni hanno tenuto in prima pagina il fotomontaggio di Anna Frank sono gli stessi media che da oltre tre anni e mezzo evitano in ogni modo di informarci sulla guerra e sui massacri che avvengono nelle pianure del Dnepr e del Donec. E quelle poche volte che ne danno resoconto è per scambiare volontariamente i carnefici con le vittime.
Pensate forse che, se i nostri giornali e telegiornali avessero dedicato al Donbass anche solo una piccola frazione dello spazio dato ai fatti dell’Olimpico, la nostra coscienza collettiva relativa alla tragedia dell’Ucraina Orientale non ne avrebbe tratto giovamento?
Se avessero pubblicato in prima pagina almeno una sola volta una foto come questa,
i manifestanti di Odessa bruciati vivi, mentre cercavano di scappare alla furia dei loro aguzzini, adesso la Boldrina potrebbe sedere allo stesso tavolo con uno dei mandanti della strage?
O se ci avessero fatto vedere le immagini della tremenda fine di Kristina, giovane madre di Gorlovka, con la sua bambina neonata
o del bambino Vania Voronov, che sotto le bombe dei Nazisti Ucraini ha perso il fratellino, le gambe, una mano e la vista?
Renzi e Mattarella potrebbero ancora stringere la mano di Poroshenko, che quei bombardamenti li ha ordinati?
Vi sgomenta più la foto di Anna Frank con la maglia della Roma o queste?
Penso non ci sia bisogno di altri commenti. Una nuova forma di Nazismo ci minaccia veramente, ma non è quello di cui scrivono i nostri giornali. È quello di chi scrive sui nostri giornali. Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico, che la voce che li comanda è la voce del loro nemico …
E allora, giornalisti servi e falsari, almeno evitiamo i caroselli mediatici, le bandierine colorate e la morale un tanto al chilo.
Lasciate stare Anna Frank, che ne avete abusato molto più voi di quei poveri disgraziati che hanno fatto il fotomontaggio.
Troppo comodo prendersela con il bersaglio facile, il disadattato, il deculturizzato, il reietto da stadio, e chiudere entrambi gli occhi davanti ai potenti, ai vostri datori di lavoro, a chi vi impone cosa scrivere e cosa tacere, a coloro che stringono senza vergogna le mani di discepoli di Hitler veri, in carne ed ossa, Europei dei Ventunesimo Secolo, con migliaia di vittime sulla coscienza.
Continuate pure a servire i vostri padroni come avete sempre fatto, ma almeno evitateci l’ipocrisia e la doppia morale. Avete tirato troppo la corda della menzogna e della mistificazione e, così facendo, avete ormai perso ogni residua credibilità.
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A cura di Cesare Corda per Sakeritalia.it
“Un amico mi ha risposto in sintesi che la condanna all’Antisemitismo e all’ideologia Nazista è una cosa, tutto il resto è un altra cosa. Inutile sovrapporre piani diversi e stabilire ordini di priorità tra fatti non confrontabili.
Personalmente, ho sempre avuto una forte allergia a queste esplosioni di moralità collettiva che di spontaneo hanno ben poco e sono quasi sempre dirette contro l’obiettivo sbagliato, ( ma accetto l’argomentazione). etc,etc”
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Accettare o non accettare un’opinione avversa dipende dalla nostra capacità di sintesi la complessità delle situazioni storicamente determinate ,passate e presenti, a cui si fa riferimento.
In UE /Occidente esiste una Libertà teorica scolpita nelle Leggi degli Stati che si considerano civili che deve tuttavia fare i conti con la Libertà di espressione ,messa ai ceppi ,che deve la sua esistenza alla paura o timore dei singoli di scoprirsi e diventare -bersaglio o vittima -della opinione pubblica coltivata ed autorizzata ad esprimersi nelle redazioni dei Media.
Prendiamo atto che i popoli della UE/Occidente sono ,nella loro maggior parte ,incapaci di comprendere che mentre deplorano l’ideologia Nazista e le sue applicazioni storiche ,fino al maggio 1945, sono tuttavia incapaci di vedere che i metodi nazisti si sono raffinati e trovano attuazione i guerre segrete(Africa/Medio Oriente/ sud America/Oriente/est Europa) non dichiarate a date in appalto, perché le élite responsabili ,di quanto avviene in Europa e nel Mondo ,sopprimono le notizie quando i delitti delle loro politiche stanno per venire alla luce.
Controllare le Redazioni dei Media è il primo comandamento dell’impero d’Occidente.
Niente Notizie?niente delitti da perseguire e niente Timore di essere perseguiti quando i popoli troveranno in sé i propri Liberatori.
Chissà chi gestisce il traffico degli organi espiantati e chissà in quali cliniche vengono “reimpiantati” .
Per capire il perché di certa ipocrisia bisogna prima capire chi sono i mandanti di certi boia.
A buon intenditor, poche parole.
Dopo tutto sono sempre simboli formati con 6 segmenti….