Il colpo di stato orchestrato dall’ Occidente a Kiev doveva essere un lavoretto sporco ma veloce: rovesciato il governo eletto, fatta piazza pulita di politici e partiti insensibili ai “valori europei” ed alla integrazione nell’ Unione, l’Ucraina sarebbe stata inserita velocemente nella NATO.
La “ricetta dei biscotti” di Victoria Nuland per l’Ucraina era in sostanza finalizzata a colpire la sicurezza nazionale e gli interessi geopolitici russi. Ebbene, non è andata esattamente come previsto. Questo non era senz’altro l’intenzione dei golpisti di Kiev e dei loro sponsor occidentali, ma la tragica vicenda Ucraina cambia in diversi modi e mette in discussione alcuni assunti politici comunemente dati per certi.
- Made in Washington: la sovranità compromessa.
Il colpo di stato di Febbraio ha cambiato l’Ucraina per sempre. L’ordine costituzionale del paese è stato scosso ed i suoi confini compromessi. La Crimea ha votato per un nuovo destino e il Donbass se n’è già andato per la sua strada. E’ molto improbabile che la gente della “Novorussia” possa aspirare ad essere governata nuovamente da Kiev. Sono stati ripudiati e fatti oggetto di attacchi militari, sono stati vittime di crimini di guerra oggi ben documentati. L’autodeterminazione di una parte della cittadinanza ucraina e le sofferenze delle genti dell’est del paese sono qualcosa di molto difficile da immaginare un anno orsono. La sovranità statale è fragile, persino in Europa. Elementi dei movimenti di protesta del Majdan e oligarchi al servizio solo dei propri interessi hanno scommesso sulle “buone intenzioni” del Dipartimento di Stato e di Bruxelles. Hanno ricevuto in cambio un paese irrimediabilmente distrutto e diviso. La dura realtà è che l’Ucraina è uno stato fallito che peserà sull’Europa e sulla Russia molto, molto a lungo.
- Kiev vuole un matrimonio con una ritrosa Unione Europea, ma tutto quello che avrà sarà un divorzio con la Russia.
Il cambio di governo violento a Kiev è stato preceduto da proteste contro la decisione del Presidente Viktor Yanukovich, democraticamente eletto, di differire l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. E’ vero: pospose la decisione; non respinse completamente la possibilità di sottoscrivere l’accordo in futuro. Al tempo la Russia si era offerta di sostenere l’Ucraina , che stava attraversando una pesante situazione finanziaria, con la somma di 15 miliardi di dollari e con un accordo generoso sulla fornitura di gas. Inoltre il Cremlino propose non una, ma tre volte, un modo per gestire gli interessi commerciali Russi nella relazione con l’Ucraina e l’Unione Europea. Ogni volta la porta gli è stata sbattuta in faccia.
Dopo il colpo di stato per molti di quelli che lo avevano sostenuto consideravano la svolta europea un dato di fatto. Ma questa opinione non era condivisa da molti in Europa, e meno che mai dai dirigenti di Bruxelles. Le stime dei costi necessari a salvare l’Ucraina da un completo fallimento crebbero di miliardi al passare di ogni mese. L’Unione Europea non vuole pagare, il Fondo Monetario Internazionale è diffidente verso l’impegno di Kiev a porre in atto riforme e gli Stati Uniti sarebbero piuttosto pronti a inviare un sostegno militare. L’Ucraina, quindi, si trova a fronteggiare un pericolo imminente di bancarotta e iperinflazione. E a lungo termine la situazione potrebbe essere ancora più nera.
La tradizione di forti legami economici e commerciali con la Russia sta venendo meno ed è difficile che questi rapporti possano mai tornare allo stesso livello del passato. Kiev ha chiuso il rapporto preferenziale con la Russia senza stabilirne un altro che possa sostituirlo. Questo lascia il paese in una situazione molto critica e l’Europa con un vicino lungodegente sulle sue frontiere.
- “Valori Europei” contro Dura Realtà.
Molti nel’Ucraina Occidentale e Kiev hanno visto la svolta europea come l’adozione di un “sistema di valori” alternativo. In realtà è questa l’immagine dei titanici cambiamenti in atto in Ucraina che fino ad oggi è stata venduta al pubblico occidentale. Il cosiddetto movimento di protesta prima del colpo di stato e poi da allora in seguito ha sempre proposto una chiave di lettura binaria: Europa = bene, Russia = male. Le conseguenze sono state catastrofiche non solo per tutti gli Ucraini, ma anche per l’immagine che Bruxellev voleva il mondo avesse dell’Unione Europea. Washington è ben nota per pratiche come rovesciare governi sgraditi. Anche la NATO dalla fine della Guerra Fredda si è fatta la reputazione di soggetto che usa la forza per perseguire i suoi fini politici. Ma fino alla crisi Ucraina questo non poteva essere detto dell’Unione Europea.
La pretesa di Bruxelles di essere un attore onesto è stata gravemente compromessa in quello che sarebbe divenuto il colpo di stato di Febbraio. Alla fine delle proteste a Kiev i negoziatori dell’Unione Europea richiesero riforme politiche ed elezioni anticipate. Ma quando venne usata la violenza per rovesciare il governo, l’Unione Europea ha disatteso gli impegni assunti. Bruxelles avrebbe dovuto prendere immediatamente le distanza dal regime golpista per salvaguardare la propria reputazione ed avanzare pretese di superiorità morale. In realtà, la tragedia Ucraina non è solamente un abissale fallimento politico per Bruxelles, ma anche un atto di frode, inganno e arroganza e presunzione. Presto Bruxelles dovrà rendere conto del perché abbia sostenuto un governo che include Nazisti patentati. Ù
- Washington ha ottenuto la tanto desiderata Nuova Guerra Fredda.
La cricca neocon di Washington non ha mai perdonato dalla Russia di non essersi arresa completamente dopo la fine della Guerra fredda. Per questo gruppo di zeloti politici tutto è un gioca a somma zero. Invece di inchinarsi la Russia si è limitata a riposizionarsi e ad orientarsi verso la modernizzazione per difendere, proteggere e preservare la sua sovranità nazionale. Abbiamo addirittura ragione di credere che i neocon volessero smembrare la Russia e vendere i suoi patrimoni alle compagnie occidentali per una nocciolina. Vladimir Putin ha posto un freno a queste fantasie (e questa rappresenta la ragione primaria per cui lo demonizzano). Putin e la sua Russia devono essere puniti per queste velleità di ribellione. E così Washingon (con Bruxelles nel ruolo di spalla) hanno deciso di impadronirsi dell’ Ucraina a spese della Russia. Nel caso non avesse funzionato (e non ha funzionato) allora si sarebbe dovuto smembrare l’Ucraina e farla pagare ai Russi in tutti i modi possibili. Da un punto di vista neocon l’”Operazione Ucraina” è stata un successo straordinario. Ogni possibile scenario finisce con quella che i noecon di Washington avrebbero voluto sin da quando Putin divenne Presidente: una Nuova Guerra Fredda.
- Putin: sempre sottovalutato, sempre incompreso.
L’Occidente si rifiuta consapevolmente di comprendere Putin. Di conseguenza lo sottovaluta. Quasi tutto quello che i dirigenti ed il pubblico occidentale sanno della crisi ucraina viene dal regime di Kiev. E’ un circolo vizioso. I governi occidentali hanno sostenuto il colpo di stato di Febbraio ed ora continuano a sostenere l’attuale gruppo di potere senza riserve. I media occidentali nella grande maggioranza ripetono quello che dice il regime di Kiev perché Washington vuole che sia così. E tanti saluti alla verità ed al giornalismo! Dall’altra parte: leggete quello che Putin ha detto e scritto da un anno a questa parte. Senza eccezioni il Presidente Russo ha richiesto un compromesso, autodeterminazione, distensione e, soprattutto, dialogo. I ripetuti rifiuti occidentali a questi inviti rappresentano un serio errore politico e storico. Putin ha coerentemente indicato strade percorribili per risolvere la crisi Ucraina, una crisi non creata dalla Russia. Oggi, trovare una strada per uscire da una catastrofe che, come quella Ucraina, assume dimensioni via via crescenti, potrebbe essere impossibile a causa della ostilità occidentale per la Russia e per Putin. Questo potrebbe essere l’ultimo errore che l’Occidente ha scaricato sull’Ucraina. In politica certe cose semplicemente non possono essere lasciate trascurate.
Peter Lavelle
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