Prefazione: l’attesa del freddo
L’Europa del nord, fino all’Italia settentrionale, è ora nella morsa di un’ondata di freddo gelido (senza dubbio il risultato del riscaldamento globale). Di conseguenza gli osservatori si aspettano che l’offensiva invernale russa in Ucraina inizi quanto prima, anche se nessuno sa quando. Questo mese o il prossimo? Forse con un’entrata drammatica dalla Bielorussia, tagliando i rifornimenti della NATO? Nessuno lo sa. Per il momento le forze Alleate si accontentano di sbriciolare i coscritti e i mercenari del regime di Kiev, senza rifornimenti e congelati, sperando che, forse, si arrendano semplicemente in massa, nonostante i fucili del regime puntati alle loro spalle. Le condizioni sono tali che questo potrebbe accadere con pochissime perdite russe. Non c’è fretta. Oltre 500.000 soldati alleati e 500 carri armati con mimetica invernale stanno aspettando il loro momento per entrare e denazificare l’Ucraina. Aspetteranno il momento giusto.
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Introduzione: la liberazione dell’Europa
La Russia non poteva più permettere l’esistenza di un’Ucraina ostile, controllata dagli Stati Uniti, armata dalla NATO e presto nucleare. Pertanto sta per essere liberata. Sarebbe dovuto accadere molto prima, ma la Russia era troppo debole per farlo. Quando il regime di Zelensky cadrà miliardi di dollari di armi e forniture occidentali finiranno nelle mani dei russi. Il debito contratto dal regime di Kiev con l’Occidente per armi e forniture negli ultimi nove anni sarà cancellato. Il territorio del regime di Kiev sfruttato dagli Stati Uniti, il 40% dell’intero territorio, sarà ripreso senza alcun risarcimento. Questa sarà una piccola misura di compensazione per la distruzione che gli Stati Uniti e i loro vassalli europei, tra cui i bugiardi di Minsk I e Minsk II, Germania e Francia, hanno causato in Ucraina, soprattutto nel tanto bistrattato Donbass.
Oltre a completare la liberazione delle quattro province finora riconquistate, la Russia potrebbe riprendere altre quattro province russofone, quelle di Kharkov, Dnepropetrovsk, Nikolaev e Odessa, unendosi così alla Transnistria russa. Potrebbe verificarsi un colpo di Stato a Kiev, con il crollo dei resti dell’esercito, e la nuova Ucraina potrebbe diventare un alleato russo, come la Bielorussia, parte dello Stato dell’Unione [l’Unione Russia-Bielorussia]. Resta da vedere se le cinque province dell’estremo occidente dell’attuale Ucraina rimarranno alla nuova Ucraina, o se tre di esse torneranno alla Polonia e una ciascuna all’Ungheria e alla Romania. Tutto dipenderà da ciò che la Russia permetterà. Dopodiché l’intero fragile domino dell’Europa occidentale, frettolosamente messo in piedi dalla NATO, gestita dagli Stati Uniti e dalla sua ala politica, l’Unione Europea, potrebbe iniziare a venire giù. A Moldavia, Romania, Bulgaria e Ungheria, le ultime tre libere dalla NATO e dall’Unione Europea, potrebbe essere offerto gas a basso costo, come alla Serbia, sempre tormentata dalla NATO, con Montenegro e Macedonia. Con le loro élite fantoccio statunitensi rimosse dai propri popoli, tutti questi paesi potrebbero diventare alleati della Russia, recuperando la loro indipendenza dopo la servitù della gleba dell’Unione Europea e l’oppressione della NATO.
Ricordiamo che il vecchio “blocco orientale” sovietico è fallito proprio perché, come l’Unione Europea, tolse l’indipendenza a queste nazioni. Tuttavia la camicia di forza centralizzatrice del mondo sovietico è finita, e non tornerà. La stessa alleanza con la Russia, ma mantenendo l’indipendenza, potrebbe avvenire in Grecia e Cipro, liberate dalla NATO, dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Poi anche i tre paesi baltici e persino la Finlandia potrebbero diventare alleati della Russia, come la nuova Ucraina, con l’energia fornita dalla Russia e le loro minoranze russe cui finalmente venissero riconosciuti i diritti umani fondamentali. Dopodiché, prima l’Austria, l’Italia, la Germania e poi gli altri paesi dell’Europa occidentale dovranno prendere decisioni importanti sul loro futuro: sopravvivenza negoziale con Mosca o lento suicidio nazionale? La scelta può sembrare ovvia, ma deve essere la loro scelta. Analizziamo le tendenze attuali dei tre principali paesi dell’Europa occidentale, Germania, Francia e Regno Unito, per capire in quale direzione potremmo essere diretti.
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Germania: la lotta per la restaurazione del proprio paese
Il 7 dicembre i media tedeschi hanno annunciato l’arresto di venticinque “estremisti di destra” accusati di aver complottato per rovesciare il governo federale. Tradotto, significa che il governo tedesco gestito dagli Stati Uniti ha arrestato venticinque patrioti che volevano ripristinare la libertà in Germania. È interessante notare che tra questi patrioti figurano un membro della famiglia reale tedesca e un ex membro del Parlamento tedesco, o Bundestag. In una dichiarazione l’ufficio del Procuratore Federale tedesco ha affermato che circa cinquanta persone sono sospettate di essere parte “violenta” di un ampio movimento chiamato “Cittadini dell’Impero” (Reichsbürger), con un totale di 12.000 membri. In qualsiasi altro paese l’esistenza del patriottismo non sarebbe un problema. Ma nella Germania gestita dagli Stati Uniti, qualsiasi movimento patriottico è immediatamente definito “neonazista”, “filo-hitleriano” o “antidemocratico”, che è solo un codice propagandistico per dire che è a favore della sovranità, della Germania e della libertà.
Gli arrestati intendevano rovesciare il governo federale fantoccio, che deve giurare fedeltà agli Stati Uniti, e sostituirlo con un governo tedesco indipendente. I combattenti per la libertà rifiutano le istituzioni fascio-woke della Germania Federale imposte dagli Stati Uniti (non c’è nulla di così intollerante come il liberalismo). I procuratori tedeschi hanno nominato Heinrich XIII, il Principe Reuss, un discendente della casata dei Reuss, ex governanti di parti della Germania orientale, come uno dei leader del gruppo. È interessante notare che è stato detto che il principe Heinrich avrebbe cercato (senza ottenerlo) il coinvolgimento di rappresentanti russi nel presunto piano. Un’altra sospettata è Birgit Malsack-Winkemann, che è stata membro del Bundestag in rappresentanza del partito Alternativa per la Germania (AfD), dal 2017 al 2021. Dall’inizio di quest’anno lavorava come giudice presso il tribunale distrettuale di Berlino.
Nel 2017 il partito Alternativa per la Germania (AfD) è diventato il primo partito patriottico a conquistare seggi nel Parlamento tedesco da quasi 60 anni. Questo ha talmente sconvolto i servi tedeschi dello schema piramidale gestito dai truffatori feudali statunitensi che nel marzo 2021 il partito è stato messo sotto sorveglianza dai servizi segreti tedeschi, per aver cercato di liberare la Germania dalla tutela americana. Sebbene il movimento di resistenza sia stato per ora sconfitto, riteniamo che questa sia una battaglia persa, ma non una guerra persa. Altre battaglie arriveranno, mentre i patrioti tedeschi lottano per decolonizzare il loro paese e cercano di trovare, alla fine, la libertà. La Germania è la nazione più grande e più forte dell’Europa occidentale, e anche il suo barometro. Quando lì tutto va bene, va bene tutto anche altrove, tutto va al suo posto. Può la Germania finalmente liberarsi dal giogo statunitense, espellendo le truppe straniere, commemorando le 500.000 vittime del genocidio dei civili tedeschi perpetrato dalle bombe anglo-americane nel 1940-1945 e forse, alla fine, diventare una reale Confederazione di Stati tedeschi sovrani? Quel tempo deve arrivare. La libertà chiama.
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Francia: la rivolta del popolo
In Francia fu inventato l’Assolutismo con Luigi XIV (morto nel 1715), “il Re Sole”. Si dice che abbia detto: “l’Etat, c’est moi” – “Lo Stato sono io”, con il risultato che in Francia ebbe luogo una sanguinosa Rivoluzione. Poiché gli estremi generano sempre estremi, la Rivoluzione francese generò l’imperatore assolutista Napoleone. Da allora la Francia è stata governata da assolutisti, presidenti-re o presidenti-imperatori. Il loro slogan “lo Stato sono io”, sebbene sia ancora vero, ha fatto sì che ognuno di loro abbia avuto diritto al potere assoluto solo per pochi anni (l’unico frutto della Rivoluzione – un periodo di potere abbreviato e non a vita o ereditario). Dal 1944, dopo una lunga serie di governi corrotti del dopoguerra, di cui quello di De Gaulle è stato di gran lunga il meno nocivo, perché De Gaulle amava la Francia più del denaro (proprio come Putin ama la Russia più del denaro), l’attuale re di Francia è ora Macron, il candidato dei Rothschild. La Francia è in effetti governata da un Presidente per diritto divino, e Macron è conosciuto come “il Faraone”. Tuttavia non è il primo Faraone, poiché Mitterrand (1916-1996), che viveva nel palazzo presidenziale, con la moglie in un’ala e l’amante preferita nell’altra, è stato il primo. Ha persino costruito una piramide massonica di 666 lastre di vetro, che costituisce l’ingresso al Tempio della Conoscenza, il Palazzo del Louvre.
Ricordo una conversazione l’anno scorso con un tassista parigino, quando dovevo raggiungere velocemente l’antica cattedrale russa con delle valigie pesanti. Il tassista era un tipico africano francese, del Camerun. Vedendo che ero un sacerdote mi disse senza mezzi termini, con il suo accento afro-francese, che l’odiato Macron era un finocchio, “un pédé”, oppure aveva una bella ragazza al fianco. Dopotutto, come potrebbe un uomo normale andare a letto con una donna di venticinque anni più grande di lui? (Macron ha sposato una delle sue maestre, quasi coetanea di sua madre; secondo alcuni, la signora super-botossica in questione dovrebbe essere processata per pedofilia femminile, poiché si dice che Macron fosse minorenne quando i due si sono uniti per la prima volta). Le opinioni dell’autista africano sul Covid e sulle vaccinazioni obbligatorie dello Stato francese erano altrettanto schiette di quelle sui gay. Lo cito perché la sua visione del mondo mostra il grave scollamento tra l’élite sofisticata in stile Macron e l’effettiva base francese. In realtà, sembrava proprio un tassista di Mosca.
Et justement (non so come si dica in italiano), Macron è osteggiato dal popolo, che protesta insieme ai Gilet Gialli, la popolare ma brutalizzata Resistenza francese. L’élite francese ha paura perché il popolo francese è incline alla rivolta (frondeurs). Per questo motivo lo Stato francese dispone di una forza speciale permanente di polizia antisommossa (la C.R.S., fondata nel 1944, e che ha sostituito direttamente le SS, mantenendo a lungo più o meno la stessa gestione e la stessa uniforme) per reprimere le rivolte dei “bifolchi”. Inoltre, lo Stato francese teme che alle ultime elezioni francesi dell’aprile 2022 sarebbe potuto essere eletto un governo nazionalista guidato da Marine Le Pen. Questo avrebbe messo in discussione non solo l’intero Stato francese, ma anche la macchina burocratica dell’Unione Europea, che dipende in larga misura dal modello francese. Se i francesi sconfiggessero la loro élite, la burocrazia dell’Unione Europea sa che i francesi andrebbero al potere e che, poiché i francesi sono contro l’Unione Europea, l’intera fantasia di Bruxelles cadrebbe (e i burocrati perderebbero i loro posti di lavoro profumatamente pagati, i loro privilegi e le loro generose pensioni). È l’intera ideologia della classe dirigente francese e dell’Unione Europea che viene messa in discussione in Francia. Chi vincerà? Non lo so, ma c’è solo una frase per descrivere la situazione: fragile per l’élite.
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Regno Unito: la divisione prima della libertà
Il Regno Unito si trova in una posizione molto più precaria persino della Germania e della Francia. Queste ultime sono state costrette a sostenere gli Stati Uniti solo da tre generazioni. Fino ad allora erano indipendenti. Tuttavia, l’élite britannica è stata all’origine del male americano, l’ha coltivato consapevolmente e con forza a partire dal 1914 e lo fa tuttora. Il fatto che la lingua degli Stati Uniti e del Regno Unito sia fondamentalmente la stessa significa che gli americani hanno un potere immenso nel Regno Unito, al punto che la lingua inglese moderna è disseminata di americanismi inconsci. Molti inglesi sono obesi quasi quanto molti americani, si vestono come gli americani, e i loro figli cantano canzoni americane con accento americano. I quasi sessanta milioni di persone che vivono nei resti della vera Inghilterra sono sul punto di perdere la loro identità. La BBC, noto organo della classe dirigente, e i tabloid britannici che sostengono lo Stato, manipolano le menti incolte di decine di milioni di persone. A molti è stato fatto il lavaggio del cervello, tanto che non esiste un movimento di opposizione alla classe dirigente britannica, né un parallelo con i Gilet Gialli francesi.
Il problema è che la maggioranza dei cittadini del Regno Unito, soprattutto in Inghilterra, è stata nel corso dei secoli “istituzionalizzata”, cioè cooptata nella classe dirigente britannica anti-inglese, e le sono stati fatti sentire i vantaggi (?), in termini finanziari e di prestigio, di stare dalla parte dei britannici. Sono stati così passivizzati che molti europei continentali si chiedono se, invece del sangue, gli inglesi abbiano il tè nelle vene. Tuttavia, nel 2022 sempre più persone si sono rese conto che i “vantaggi” di stare dalla parte britannico/americana si sono notevolmente ridotti. Tanto più che la divisiva Brexit non ha portato al ripristino della sovranità e al recupero dei confini, come promesso dal newyorkese Johnson, ma ha invece portato il Regno Unito alla posizione feudale onoraria di 51° Stato degli Stati Uniti. In Inghilterra non è ancora nato un ampio movimento di resistenza nazionale. Tuttavia c’è speranza nella frangia celtica. Sicuramente in Scozia, nel Galles del Nord e in alcune parti dell’Irlanda c’è una resistenza attraverso i loro partiti nazionali, lo Scottish National Party e il Welsh National Party, e il Sinn Fein in Irlanda, anche se sono tutti seriamente minati dal wokeismo.
Il Regno Unito inventato dalla classe dirigente britannica è oggi un Regno Disunito (DK, [Disunited Kingdom]). Abbastanza presto, probabilmente entro una generazione, ci saranno quattro Paesi indipendenti nelle Isole del Nord Atlantico (IONA): Inghilterra, Irlanda (riunificata), Scozia e Galles. Perché è proprio attraverso lo sciogliersi del sinistro groviglio di nodi che formano l’attuale “unità” imposta e l’avvento della divisione che si potrà arrivare alla vera unità. Non si tratterà di un’unità politica, ma di un’unità d’interessi. Le quattro future nazioni sovrane delle isole britanniche e dell’Irlanda hanno molto in comune in termini di geografia, storia e cultura condivise. Purtroppo tutto ciò che hanno in comune è stato messo in ombra dalla classe dirigente statale, oppressiva e centralizzante. Questo è stato fissato nella capitale normanno-britannica di Londra, con la sua onnipotente City sionista, per quasi mille anni. Quest’oppressione è simboleggiata dalla famiglia reale straniera. Gli inglesi hanno perso la loro famiglia reale e il resto dell’élite nazionale dopo che l’ultimo re d’Inghilterra, Edmund Ironside, fu assassinato nel 1016. Da allora i monarchi sono stati tutti stranieri: danesi, normanni, francesi, gallesi, scozzesi, olandesi, tedeschi. Nessuno ha avuto a cuore gli interessi delle Quattro Nazioni, perché tutti erano stranieri, molti dei quali non sapevano nemmeno parlare inglese e avevano il cuore altrove. Tuttavia, la speranza di una seria ricerca d’identità e poi di un vero risveglio nazionale in Inghilterra e nelle altre Tre Nazioni rimane.
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Conclusione: il lungo cammino verso la libertà
Sono in corso le battaglie per la libertà dall’oppressione nei tre paesi più potenti e popolosi dell’Europa occidentale, due nell’Europa continentale, uno in un arcipelago al largo, un po’ come il Giappone americanizzato dall’altra parte dell’Eurasia settentrionale. Per il momento l’enorme peso dell’oppressione, della soppressione e della repressione secolari sembrerebbe rendere impossibile la vittoria dei loro popoli zombificati in una qualsiasi di queste battaglie. Eppure ci sembra che, ironia della sorte, sia proprio quel peso che opprime i popoli nei tre contesti così diversi a garantire la vittoria. Quando è troppo è troppo, le rivolte dei popoli, le cui identità nazionali sono state oppresse, soppresse e represse così pesantemente e così a lungo, stanno arrivando. La sovranità della Germania, della Francia e delle Quattro Nazioni deve essere ripristinata, e le minoranze che se ne sono rese conto in ciascuna di esse stanno crescendo. Sempre più persone si rendono conto che la restaurazione potrà avvenire solo quando si saranno liberate dalle élite che si alimentano a vicenda. E queste élite dipendono interamente dall’élite aliena degli Stati Uniti, che sta dietro a tutti loro e tira tutti i loro fili.
Oggi il Regno Unito è in sciopero perché i salari non tengono il passo con un’inflazione da record, causata quasi interamente dalle “sanzioni” anti-russe e anti-libertà imposte dall’élite della classe dirigente. Alcuni sostengono che l’evento britannico del 2022, la morte della Regina Elisabetta II all’età di 96 anni, sia stato il risultato dell’incontro con Liz Truss, avvenuto due giorni prima, che le ha fatto capire a che punto era arrivato il suo paese (una popolare barzelletta britannica dice che ora c’è la prova che nessuno è senza cervello – Liz Truss è l’eccezione che conferma la regola). Al figlio di Elisabetta, Re Carlo, sono state lanciate uova. (Ricordate come ha tradito Diana?). Nessuno, nemmeno il repubblicano più devoto, avrebbe mai pensato di lanciare uova contro sua madre. Poi c’è lo scandaloso Harry, Duca di California, completamente innamorato e sotto scacco della moglie attrice americana, che a quanto pare è “nera”. (I wokeisti che chiamano “nera” questa donna, che sembra essere una donna bianca abbronzata, sono forse semplicemente daltonici?). Forse, così come la Francia dichiara una nuova Repubblica ogni volta che attraversa una grave crisi (ora è alla sua quinta), il Regno Unito, o meglio l’Inghilterra, visto che di questo si tratta, dichiarerà ancora di avere una nuova Dinastia, che è ciò che accade lì ogni volta che ha una grave crisi. In ogni caso la Regina Elisabetta II è stata sicuramente la fine di qualcosa: addio, Casa di Saxe-Coburgo-Gotha-Windsor? Ciao, Casa Reale Inglese – Ironside II?
Anche il tandem franco-tedesco, che gestisce essenzialmente l’Europa occidentale continentale dalla Dichiarazione di Schumann del 1950, è in difficoltà. La Germania sovranista vuole tornare ad essere la Germania, e la Francia sovranista vuole tornare a essere la Francia. Ma gli Stati Uniti, che comandano, non permetteranno né l’una né l’altra cosa. Tuttavia, una volta che gli Stati Uniti saranno stati screditati perdendo la loro guerra in Ucraina, allora tutto diventerà possibile in Europa, così come tutto è diventato possibile in Asia, una volta che gli Stati Uniti ne sono stati cacciati (gli Stati Uniti ora detengono solo la striscia costiera occupata della Palestina, la punta meridionale della penisola coreana, e le coste del Giappone, di Taiwan e di Singapore). Ci stiamo dirigendo verso una nuova Europa occidentale, è vero, non in linea retta, ma nei tortuosi zigzag delle bugie dei nipoti di nazisti come Ursula von der Luegen. Ciò che la Germania e la Francia finiranno per fare sarà il modello, e determinerà le azioni di tutta l’Europa occidentale, cioè dell’Unione Europea a 27 più il Regno Unito, la Svizzera, la Norvegia e l’Islanda, i 31 europei. Riteniamo che un accordo con la Russia, e la formazione dell’asse Mosca-Berlino-Parigi-Londra, quello che sarebbe dovuto nascere nel 1914, sia l’unica cosa che può salvare i 31 europei dalla servitù della gleba al feudalesimo statunitense. Ora il regime di Kiev ha uno slogan politico: “L’Ucraina è l’Europa”. Non ha senso, perché anche la Russia è Europa, e non c’è Europa non russa senza Europa russofona. Sono due metà di un tutto, ciascuna con un’area simile di circa cinque milioni di chilometri quadrati. I 31 europei devono fare una scelta: vivere sotto lo stivale transatlantico, premuto sulla sua faccia da 3.000 miglia di distanza, o scegliere la liberazione e la sovranità. Quest’ultima significa vivere da buoni vicini con l’Europa locale e russofona e con il resto dell’Eurasia, dove geograficamente, storicamente e culturalmente l’Europa è già ed è sempre stata.
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Articolo di Batiushka pubblicato su The Saker il 13 dicembre 2022
Traduzione in italiano di Confab per SakerItalia
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L’errore dei Russi – a partire dal Cremlino – è stato proprio quello di non rendersi pienamente conto che avrebbero dovuto favorire la liberazione dell’Europa, a partire dall’occidente europeo, interferendo a fin di bene, ma discretamente se non segretamente, in paesi come l’Italia, per non parlare dei primi due paesi continentali citati nell’articolo.
Dugin già da tempo ha ben compreso che i Russi avrebbero dovuto farsi carico della liberazione dell’Europa, anchenel loro interesse vitale di potenza mondiale rinata, nonché – siamo realisti! – anche per creare una loro estesa “area di influenza”, necessaria per una grande potenza.
Oggi le cose sono più difficili, rispetto al passato, perché l’impero del male che ha il suo cuore nero negli usa, constringendo i Russi alla OMS in ukraina, è risuiscito a separare di netto la potenza Russa dal gran parte dell’Europa continentale, per mantenere ed estendere a ogni costo il suo dominio, nonché a riportare risorse finanziarie nel suo cuore nero – gli usa – impoverendo l’Europa con le “sanzioni anti-russe” imposte.
Cari saluti
A mio avviso non ci saranno rivoluzioni in Europa che abbiamo come scopo la liberazione dei territori nazionali da basi militari americane.
Se esse si manifestassero sarebbero considerate sempre tardive dalla Russia e, nel caso che essa mettesse gli scarponi a Kiev e insediasse un governo provvisorio, la Nato si guarderebbe dall’entrare in forze oltre il nuovo Limes anche perché la Russia dovrà necessariamente istituire una cintura di sicurezza che passi per ostacoli fisici naturali e nel contempo le consenta di governare l’utilizzo delle infrastrutture logistiche a ridosso dell’Europa.
Non si faranno più concessioni ad Ovest.( Si scordassero di ricucire scambi commerciali).
Non ci sarà alcuna convivenza pacifica perché il precedente esperimento è stato a favore dell’Ovest che considerava l’élite russa un ceto inferiore alla stregua di quella degli indiani d’America ,quando la classe dirigente americana programmò l’esproprio delle Terre dei Nativi e si espanse a oriente fino al Pacifico .
Non ci sarà più un altro Gorbacev e relativo entourage ,corteggiato da Europa e USA perché aprisse le porte della Russia europea ed asiatica all’impero dei bianchi d’occidente .
Mosca non è stata incendiata e se anche lo fosse tutte le città capitali della Nato sarebbero spazzate dall’atomo.
Gli USA confidano di potere condurre per anni una guerra convenzionale ma con carne da macello ucraina?
Cosa ne penseranno gli Ucraini quando non arriverà più loro la voce del Governo, tramite TV e internet, e non sapranno dove sia fuggito il governo su cui avevano affidato la loro ingenua fiducia?
26/12/22
Be’, le ultime notizia sono che purtroppo dirottano altra carne da macello nel donbass, ad artemovsk, dove hanno preparato una seconda e terza linea di difesa, e quindi i tempi si dilatano, forse non ci puo’ essere una offensiva, per ora…quindi continua il duello muscolare che, a mio modesto avviso, il blocco russia-cina puo’ benissimo vincere; non solo sul piano militare, ma portando a compimento le strategie geo poilitiche nei paesi arabi, sudamerica ed ovviamente l’asia. La speranza e’ che l’ex egemone ammortizzi il trauma, piano piano.
Se la Nato(USA) non riuscirà ,entro fine inverno, a conseguire qualche risultato strategico sul Terreno,la sua superiorità militare enfatizzata nei film di Hollywood, avrà un effetto psicologico sui Paesi che li esaltavano senza spirito critico.
I Russi potrebbero anche non tentare di strappare un successo territoriale ma limitarsi a collaudare schemi di guerriglia, di concerto con i bielorussi, incaricati a proteggerli da aggiramenti Nato sulle loro posizioni.
L’Inverno ci dirà come i Paesi Europei gestiranno sia la loro ipocrita Unione politica ed economica sia i loro comportamenti operativi nei riguardi dell’Ucraina e dei problemi economici e sociali interni.
Nel frattempo la Russia attuerà tutto quanto occorra per depotenziare personaggi mediatici interni che hanno ,dato l’impressione di lavorare per i Paesi ostili.
Dovranno rassegnarsi a ritirarsi in posizioni defilate e non farsi più sentire.
La Guerra ,nelle sue conseguenze ,razionalizza il mercato dei soggetti che hanno influenza nei comportamenti dei cittadini/consumatori.
Infine, si vedranno i primi risultati delle attività del controspionaggio interno la cui efficienza sarà testimoniata dalla diminuzione di sabotaggi che finora erano verosimilmente rubricati anche come incidenti per non intimorire la popolazione ,soprattutto urbana delle grandi città ,che è soggetta alla pressione psicologica della “pubblica opinione .”
In tutto questo, c’è sempre da chiedersi cosa succederà alle popolazioni russofone delle province dell’Ovest ucraino, a partire da Kiev fino ai confini polacco , rumeno e moldavo. Famiglie in cui i maschi non possono lasciare l’Ucraina (su specifica legge del prossimo Nobel ZEL* ),costrette quindi a stare al freddo e al buio, e passibili di angherie e violenze da parte delle milizie ucrofasciste. Che succederà a loro ?
– di Dimitry Medvedev(Tratto da suo scritto di oggi 28/12/22, su Saker Italia)
[Come sappiamo, la storia dopo la tragedia si ripete spesso come una farsa. Più di cento anni fa, la nostra “opposizione extrasistemica” si augurava ardentemente la sconfitta della nostra patria nella Prima guerra mondiale. Il risultato fu il crollo dell’impero, due rivoluzioni e una sanguinosa guerra civile, che uccise 17 milioni di persone di diverse opinioni politiche. hostis publicus
Leggendo le nuove opere della feccia di Stato del XXI secolo fuggita all’estero, non riesco a liberarmi della sensazione che dopo la grande tragedia sia arrivato il tempo della disgustosa farsa. Ancora una volta le infinite maledizioni alle autorità e l’augurio di una pronta sconfitta della patria in guerra, e spesso i sogni non complicati di distruzione della Russia di oggi. È disgustoso leggere queste cose, soprattutto se si considera che in mezzo a questi abomini i nostri soldati difendono il nostro Paese, rischiando la vita ogni giorno e mostrando meraviglie di vero eroismo. E questi pazzi si augurano quotidianamente la morte dei loro connazionali e del loro Paese. È incomprensibile. Anche se, a quanto pare, considerano tutti coloro che ora combattono o almeno sostengono la vittoria sul nazismo ucraino, persone di grado inferiore, incapaci di emozioni fini e di un’adeguata percezione della vita. Materiale umano stupido e trasandato. In poche parole, disprezzano tutti noi, che siamo la stragrande maggioranza nel nostro Paese. Perché sto scrivendo di questo?
In primo luogo. I traditori che odiano il proprio Paese al punto da invocarne la sconfitta e la distruzione devono essere considerati hostis publicus, nemici della società. Indipendentemente dalla qualificazione giuridica delle loro azioni. Come nemici dello Stato o “enemy of the State”, per usare il loro equivalente americano preferito. Dovrebbero essere saldamente ancorati a questa definizione. Anche se non sono mai stati avviati procedimenti amministrativi o penali nei loro confronti.
In secondo luogo. A questi individui non dovrebbe essere permesso di tornare in Russia per il resto della loro vita. Dovrebbero essere completamente tagliati fuori dalle fonti di reddito del nostro Paese, indipendentemente dalla loro natura. Questa situazione immorale, in cui i traditori, che desiderano la sconfitta del loro Paese, guadagnano parallelamente sulla Russia, deve essere fermata una volta per tutte.
Terzo. Il ritorno di queste persone può avvenire solo se prima viene fatto un pentimento pubblico inequivocabile e, in casi appropriati, solo attraverso l’amnistia o l’indulto.
Anche se sarebbe meglio per loro non tornare.]
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Quali riflessioni attivano in Voi/Noi?
Una situazione simile c’è sempre stata in Italia; qualunque partito governi c’è sempre una parte della- Popolazione – che parteggia per la rovina ed asservimento del nostro Paese.
La si dovrebbe cacciare come suggerisce Medvedev?
Veramente, in italia (ammesso che questa parola abbia un senso, ma ammettamo di si) é sempre stato il governo di turno, senza eccezioni, che ha parteggiato, organizzato, promosso la rovina e l’asservimento “del nostro Paese”
Che poi il padrone fosse l’inghilterra, piuttosto che la germania, piuttosto che gli usa, poco importa.
Da vittorio emanuele II fino a meloni i governi italiani sono stati antiitaliani.
https://www.youtube.com/watch?v=NS25r2Mv-Mc
– In Italia le bombe nucleari USA[B61-12], che farà la Russia
Pangea Grandangolo Dentro la Notizia – 20221115
intervista integrale a Vladimir Kozin, esperto russo del Centro Studi Politico-Militari
E’ terribile che l’Occidente ( i privati miliardari che hanno conquistato con la corruzione dei ceti politici e delle Magistrature , ogni Paese del continente europeo), pensino che sia permesso tutto alla loro
volontà di Potenza.
L’impero americano ha deciso di credere che la conquista del Paradiso russo sarà una passeggiata ; solo una distruzione in casa USA e UE metterà fine alla cupola criminale che tiranneggia il Pianeta.
29/12/2022