In Ucraina sembra più facile essere un sostenitore anti-russo che una voce filo-russa. In gioco c’è un fattore paura che ha a che fare con la violenza e la minaccia di azioni legali.
Sulle questioni russo-ucraine c’è stata una tendenza nell’establishment anglo-americano, e in alcuni altri circoli, a fornire una falsa data di inizio della provocazione.
Considerate che la riunificazione della Crimea con la Russia ha portato ad un aumento delle tensioni con l’Occidente – omettendo ciò che è emerso in precedenza, con il rovesciamento del presidente democraticamente eletto dell’Ucraina – seguito dall’insediamento di elementi nazionalisti anti-russi nel governo ucraino.
Allo stesso modo, il presunto accumulo di forze russe vicino al confine ucraino la scorsa primavera in genere trascura ciò che è accaduto in precedenza. In particolare, l’aumento delle truppe del regime di Kiev lungo l’area vicina ai ribelli del Donbass.
Un altro esempio è come alcuni vedono una precedente crisi energetica in Europa ritraendo la Russia come colpevole. Viene omesso che il regime di Kiev ha mancato i suoi pagamenti energetici alla Russia, insieme al fatto che l’Ucraina dirotta l’energia destinata ad altre parti d’Europa. Questa azione del regime di Kiev è arrivata dopo che la Russia ha deciso di interrompere il suo invio di energia in Ucraina.
L’accordo sul gasdotto Nord Stream proposto dalla Germania con la Russia è stato indubbiamente avviato con la motivazione di non dipendere troppo dall’utilizzo dell’Ucraina come rotta di transito per l’energia russa. Invece di riconoscere un errore, i sostenitori del regime di Kiev come Arsenij Yatsenyuk hanno vomitato stronzate sul progetto Nord Stream [in inglese], davanti a personaggi come il Consiglio Atlantico.
Contrariamente a Yatsenyuk, la Russia si è dimostrata un fornitore di energia affidabile. Uno dei numerosi esempi è la guerra del 2008 nel Caucaso, che ha visto continuare la fornitura energetica russa alla Georgia. La Russia comprende perfettamente il lato negativo di non apparire come fornitore di energia affidabile. Trattenere l’energia è un’arma a doppio taglio che non serve gli interessi russi.
I commenti seguenti a ciò che il presidente russo Vladimir Putin ha detto di recente su Russia e Ucraina [in inglese] omettono ciò che ha portato alla sua dichiarazione sulla questione. Alcuni invece suggeriscono che abbia fatto un’inutile provocazione venuta fuori dal nulla.
Non molto tempo fa, il regime di Kiev ha emesso un disegno di legge storicamente inaccurato sullo status dei popoli indigeni in Ucraina [in inglese]. I tartari di Crimea sono elencati come un popolo indigeno, a differenza dei russi. Il primo è arrivato in Crimea dopo (non prima) la presenza dei Rus (che costituiscono i moderni russi, ucraini e bielorussi) su quel territorio. Dopo aver appreso di questo disegno di legge sul regime di Kiev, Putin ha detto di poter preparare una risposta dettagliata sulla storia di Russia e Ucraina [in inglese].
Il succo di ciò che Putin ha detto su Russia e Ucraina non è particolarmente nuovo. L’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, ha detto lo stesso nel 2014 [in inglese]. Secondo me (e alcuni altri) il passo indietro di Zelenskyj è dovuto all’influenza sproporzionata degli individui nazionalisti anti-russi nell’Ucraina controllata dal regime di Kiev.
In generale, sembra più facile in quel territorio essere un sostenitore anti-russo che una voce filo-russa. In gioco c’è un fattore paura che ha a che fare con la violenza e la minaccia di azioni legali.
Tornando più indietro, prima di Putin e Zelenskyj, Pavlo Skoropadskyj ha sostenuto una “Federazione di Tutte le Russie”, composta da Russia e Ucraina [in inglese]. Nel corso del tempo in tutto lo spettro politico da sinistra a destra, ci sono state richieste russe e ucraine per una qualche forma di unità russo-ucraina.
È anche vero che ci sono ucraini che la pensano diversamente. La Russia post-sovietica ha formalmente riconosciuto l’Ucraina come entità indipendente. Non è realistico aspettarsi che la Russia abbandoni l’elemento filorusso tra gli ucraini. In effetti, il governo russo è stato criticato per non aver fatto abbastanza per questo sentimento.
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Articolo di Michael Averko pubblicato su Strategic Culture il 18 luglio 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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