La storia dell’evacuazione dei cittadini ucraini dalla Cina colpita dal Coronavirus è rivelatrice, in ogni suo aspetto. Non facciamo finta di non aver visto scene simili in altri paesi, anche in Russia. Ma erano simili, non uguali.
In Russia, nel villaggio di Varna, nella regione di Chelyabinsk, la popolazione locale si è opposta al collocamento dei pazienti cinesi affetti da Coronavirus nel sanatorio locale.
Ci sono casi di fobia cinese in tutto il mondo associati alla malattia.
Ma notiamo le significative differenze tra le situazioni a noi note e quanto è accaduto in Ucraina. In primo luogo, così come si è detto, a Varna la popolazione si è opposta al collocamento dei pazienti e in Ucraina a quello delle persone sane messe in quarantena perché provenienti dall’epicentro della malattia. In secondo luogo, in tutto il mondo ci si oppone agli stranieri (cinesi) mentre in Ucraina si oppongono ai loro stessi concittadini. Il resto del mondo sta cercando di salvare se stesso. In terzo luogo, proprio a Varna, la gente ha protestato contro il porre i pazienti in condizioni inadeguate che non garantivano la loro separazione dalle persone sane. Dopo le trattative con i dirigenti della regione, la questione è stata risolta. Permettetemi di ricordare che, quando dei russi sani provenienti dalla Cina sono stati messi in quarantena vicino a Tyumen, non si è visto accenni di proteste.
Quindi, in tutto il mondo la gente protesta contro gli stranieri, malati e immigrati, e chiede non solo di portarli in un qualche luogo, ma di garantire adeguate condizioni di isolamento. In Ucraina la gente protesta contro persone che sono sane e native; allo stesso tempo si chiede di portarli lontani dai propri occhi, e che è meglio ucciderli e basta. In tutto il paese si stava minacciando di bruciare gli sfortunati.
E non si tratta di psicosi di massa. Abbiamo tutte le ragioni per parlare di un’azione pianificata contro il presidente Zelensky. Le azioni erano troppo ben organizzate. È fin troppo chiaro che qualcuno ha organizzato la fuga di notizie riservate in tempo reale, è fin troppo chiara l’apparizione di tecniche del Maidan e fin troppo chiara l’enfasi nel forzare il confronto e nel rifiutare qualsiasi compromesso. Quest’ultima è anch’essa una tecnica del Maidan volta a garantire che le autorità non possano trovare un terreno comune con i manifestanti, anche se lo vogliono.
Non è certo un tentativo di rovesciamento immediato di Zelensky; il rischio che l’Occidente non capisca o non apprezzi una tale mossa è troppo alto. E senza il sostegno dell’Occidente, nessun governo in Ucraina durerebbe a lungo. Si tratta quindi di screditare il Presidente, di intimidirlo e di farne uno strumento assolutamente obbediente nelle mani degli organizzatori del pandemonio.
Chi sono?
Dato che Zelenskij era già obbediente a Kolomoisky (anche se non tutti i desideri di quest’ultimo sono stati esauditi, non c’è stato un rifiuto diretto a rispettarli – era solo questione di tempo), sarebbe logico supporre che la riformattazione del presidente fosse necessaria agli oppositori politici di Kolomoisky, cioè al gruppo di Soros.
Hanno messo in gioco il governo di Goncharuk e, per qualche miracolo, è ancora Goncharuk ad emergere come principale beneficiario in questa crisi. Zelenskij è colpevole di tutto, “ha portato un’infezione in Ucraina”, mentre Goncharuk, impegnato in trattative dirette con i residenti locali (o almeno così ha riferito il servizio stampa del Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina), ha lavorato invece “per correggere gli errori di Zelenskij”.
Il giorno prima Soros aveva vinto due battaglie contro Kolomoisky: ha difeso il governo di Goncharuk durante lo scandalo per le intercettazioni del Gabinetto del Primo Ministro. La sostituzione di Bogdan Ermak sarebbe potuta avvenire e, molto probabilmente è avvenuta, senza la partecipazione di Soros, ma oggettivamente si è rivelata vantaggiosa anche per lui. Le perquisizioni effettuate dalla SBU nel canale televisivo “1+1” (guidato da Bakanov, che è vicino a Zelenskij), hanno messo Kolomoisky in svantaggio. È tempo che Soros consolidi il successo e tolga a Kolomoisky il controllo del presidente.
Zelensky è un codardo. Lo si sa dal 2014, quando, dopo la prima sgridata e la minaccia di mandarlo all’ATO [la cosiddetta “Operazione anti-terrorismo” del regime ucraino contro le popolazioni dell’est del paese, ree di non aver accettato il golpe del 22 febbario 2014], ha cambiato radicalmente il suo atteggiamento nei confronti del colpo di Stato in generale e dei militanti in particolare, ha strizzato l’occhio a quest’ultimi e ha fatto dichiarazioni anti-russe. Pertanto, se Zelenskij è adeguatamente spaventato, non dev’essere sostituito da un’altra persona. E cosa può spaventarlo più di una dimostrazione della completa disponibilità del Paese ad ammutinarsi per una semplice sciocchezza: qualche decina di cittadini sani devono passare due settimane in quarantena? Così è possibile organizzare un ammutinamento anche perché la mattina è cupa o l’inverno è stato senza neve.
La completa e irrazionale gestibilità della folla in cui la società ucraina si è alla fine trasformata è stata perfettamente dimostrata.
In primo luogo, i nazionalisti (o le persone che si considerano nazionaliste) non pensano nemmeno che, per l’ideologia che professano, dovrebbero preoccuparsi e sostenere i loro concittadini in difficoltà. Anche se le persone evacuate dalla Cina fossero malate, una società normale non si allontanerebbe da loro, ma cercherebbe di fornire ogni possibile assistenza. Ma non nel caso dell’Ucraina.
In secondo luogo, negando allo Stato la possibilità di mettere gli sfollati in quarantena ovunque, la società incoraggia le autorità a dissolverli semplicemente in silenzio senza quarantena, aumentando significativamente il rischio di un focolaio di epidemia in Ucraina. In altre parole, opponendosi alla quarantena, le persone non rafforzano la loro sicurezza, ma la indeboliscono. Questo è facile da capire, ma non lo capiscono, il che significa che hanno perso la capacità di pensare in modo critico, senza la quale è impossibile valutare adeguatamente anche la situazione più semplice. Sono cioè completamente controllati dai loro burattinai.
In terzo luogo, è sorprendente il livello di malizia immotivata e di crudeltà, così come la volontà di uccidere persone innocenti che non rappresentano un pericolo per voi, solo perché vivevano in Cina quando il Coronavirus ha iniziato a diffondersi in quel paese. Ciò significa che non saranno meno disposti e non meno crudeli ad uccidere persone e per qualsiasi altra ragione inverosimile.
In realtà, quello che è successo è quello di cui stavo scrivendo molto prima del 2014. Durante il crescente scontro civile (che ha portato alla guerra civile nel 2014), il livello di atomizzazione della società ha raggiunto il limite. I sistemi basati su interessi di gruppo hanno cessato di funzionare. I “patti del Maidan” non uniscono più i suoi aderenti. Il livello dei sistemi operativi è sceso, nella migliore delle ipotesi, alla dimensione familiare o, nella peggiore, il sistema si chiude su ogni singolo “sé”. Ogni individuo si percepisce come un super-valore, e tutti gli altri come concorrenti nella lotta per le risorse necessarie alla sopravvivenza di questo stesso “sé”.
Il processo è giunto alla sua logica conclusione. Dopo la distruzione dell’economia e lo squilibrio del management verticale, anche la società è scomparsa.
Al posto della nazione ucraina, i nazisti locali hanno creato una folla di individui avidi, estremamente stupidi e invidiosi che competono duramente l’uno contro l’altro per i beni materiali.
Una tale folla può essere davvero gettata contro chiunque in qualsiasi momento. Basta semplicemente dire (senza provare nulla) che la vittima ha usurpato i beni materiali, quelli che ogni membro della folla considera di sua proprietà.
A Zelensky è stata data una dimostrazione, a lui tocca ora muovere, solo che non ha un posto dove andare e non ha niente da fare. Nell’appestata caserma Ucraina egli non è un medico, non è un infermiere, ma solo uno dei pazienti.
*****
Articolo di Rostislav Ishchenko pubblicato su StalkerZone il 22 febbraio 2020
Traduzione in italiano di Diego per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
__________
La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.
L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.
No comments!
There are no comments yet, but you can be first to comment this article.