Per diversi giorni ho cercato di raccogliere le mie riflessioni sulla guerra russo-ucraina, e di condensarle in un altro pezzo di analisi, ma i miei sforzi sono stati costantemente frustrati dall’ostinato rifiuto della guerra di stare ferma. Dopo un lento e progressivo rallentamento per gran parte dell’estate, gli eventi hanno cominciato ad accelerare, richiamando alla mente una famosa battuta di Vladimir Lenin: “Ci sono decenni in cui non succede nulla e ci sono settimane in cui succedono decenni”.
Questa è stata una di quelle settimane. È iniziata con l’inizio dei referendum in quattro ex oblast ucraini, per determinare se aderire o no alla Federazione Russa, accompagnati dall’annuncio di Putin che i riservisti sarebbero stati richiamati per aumentare il dispiegamento di forze in Ucraina. Un’ulteriore agitazione è scaturita dai fondali del Baltico, con la misteriosa distruzione dei gasdotti del Nord Stream. Circolano voci nucleari, mentre la guerra sul campo continua.
Nel complesso, è chiaro che ci troviamo nel periodo di transizione verso una nuova fase della guerra, con un maggiore dispiegamento di forze russe, regole d’ingaggio ampliate, e una maggiore intensità che incombe. La seconda stagione dell’Operazione Militare Speciale incombe, e con essa l’Inverno di Juri:
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Cerchiamo di elaborare tutti gli sviluppi delle ultime settimane, e di fare il punto sulla traiettoria dell’Ucraina.
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L’annessione
L’evento chiave al centro della recente escalation è stato l’annuncio di referendum in quattro regioni (Donetsk, Lugansk, Zaporizhia e Kherson) per determinare la questione dell’ingresso nella Federazione Russa. L’implicazione era ovviamente che se i referendum fossero andati a buon fine (una questione che non è mai stata in dubbio), queste regioni sarebbero state annesse alla Russia. Sebbene siano circolate voci secondo cui la Russia avrebbe ritardato l’annessione, ciò non è mai stato realmente plausibile. Consentire a queste regioni di votare a favore dell’adesione alla Russia per poi lasciarle fuori al freddo sarebbe monumentalmente impopolare e solleverebbe seri dubbi sull’impegno della Russia nei confronti della popolazione ucraina.
L’annessione formale è una certezza, se non il 30 settembre come si dice, ma entro la prossima settimana.
Tutto questo è piuttosto prevedibile, e completa il primo livello di annessioni che ho notato nelle analisi precedenti. Il ragionamento non è particolarmente complesso: liberare il Donbass e mettere in sicurezza la Crimea erano gli obiettivi minimi assoluti della Russia per la guerra, e mettere in sicurezza la Crimea richiede sia un ponte terrestre con collegamenti stradali e ferroviari (oblast di Zaporozhye) sia il controllo delle fonti d’acqua della Crimea (Kherson). Questi obiettivi minimi sono stati ora formalmente designati, anche se naturalmente l’Ucraina mantiene alcune attività militari in questi territori, e dovrà essere sloggiata.
Credo, tuttavia, che la gente abbia perso di vista il significato del referendum e della conseguente annessione. I punti di discussione occidentali si sono concentrati sull’illegittimità dei voti e sull’illegalità di qualsiasi annessione, ma questo non è molto interessante o importante. La legittimità dell’annessione deriva dal fatto che l’amministrazione russa possa, o meno, avere successo in queste regioni. La legittimità, in quanto tale, è solo una questione di efficacia del potere statale. Lo stato è in grado di proteggere, togliere e giudicare?
In ogni caso, quello che è molto più interessante dei tecnicismi dei referendum è ciò che dice, sulle intenzioni russe, la decisione di annettere queste regioni. Una volta annesse formalmente, queste regioni saranno considerate dallo Stato russo come territorio russo sovrano, soggetto a protezione con l’intera gamma di capacità russe, comprese (nello scenario più terribile e improbabile) le armi nucleari. Quando Medvedev l’ha sottolineato, è stato bizzarramente interpretato come una “minaccia nucleare”, ma ciò che in realtà stava cercando di comunicare è che questi quattro oblast diventeranno parte della definizione minima di integrità dello Stato russo – in altre parole, non negoziabili.
Credo che il modo migliore per formulare la questione sia il seguente:
L’annessione conferisce una designazione formale del fatto che un territorio è stato ritenuto esistenzialmente importante per lo stato russo, e sarà contestato come se l’integrità della nazione e dello Stato fosse a rischio..
Chi si fissa sulla “legalità” dei referendum (come se esistesse) e sul presunto ricatto nucleare di Medvedev non coglie questo punto. La Russia ci sta dicendo dov’è attualmente il limite delle sue condizioni minime di pace. Non se ne andrà senza almeno questi quattro oblast, e considera l’intera gamma di capacità statali da mettere in gioco per raggiungere quest’obiettivo.
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Generazione della forza
La decisione di indire un referendum e di annettere la regione sud-orientale è stata accompagnata dall’atteso annuncio di Putin di una “mobilitazione parziale”. In apparenza, l’ordine iniziale richiama solo 300.000 uomini con precedenti esperienze militari, ma la porta è lasciata aperta per successivi incrementi a discrezione dell’ufficio del Presidente. Implicitamente, Putin può ora aumentare la mobilitazione come meglio crede senza dover fare altri annunci o firmare nuovi documenti. Questo è simile al Lend-Lease americano o alla ”Autorizzazione all’uso della forza militare” in America, dove la porta è aperta una volta e il Presidente è poi libero di muoversi a piacimento senza nemmeno informare il pubblico.
Era sempre più chiaro che la Russia doveva aumentare il proprio dispiegamento di forze. Il successo dell’Ucraina verso il fiume Oskil è stato reso possibile dall’economia delle forze russe. L’esercito russo ha completamente svuotato l’oblast di Kharkiv, lasciando solo una sottile forza di controllo composta di guardie nazionali e milizie della LNR. Nei luoghi in cui l’esercito russo ha scelto di schierare consistenti formazioni regolari, i risultati sono stati disastrosi per l’Ucraina: la famigerata controffensiva di Kherson si è trasformata in un tiro a segno per l’artiglieria russa, con l’esercito ucraino che ha incanalato senza successo gli uomini in una testa di ponte senza speranza ad Andriivka.
Finora, in questa guerra, l’Ucraina ha ottenuto due grandi successi nella riconquista del territorio: il primo in primavera, intorno a Kiev, e ora la riconquista a fine estate dell’oblast di Kharkov. In entrambi i casi, i russi avevano preventivamente svuotato il settore. Non abbiamo ancora visto un’offensiva ucraina di successo contro l’esercito russo in posizione difensiva. La soluzione più ovvia, quindi, è quella di aumentare il dispiegamento di forze in modo che non sia più necessario svuotare sezioni del fronte.
L’aumento iniziale di 300.000 uomini è un po’ confuso. Non tutti gli uomini richiamati saranno inviati in Ucraina. Molti resteranno in Russia a presidiare il fronte, in modo da poter far ruotare in Ucraina le formazioni già pronte. Pertanto, è probabile che vedremo più unità russe arrivare in teatro molto prima del previsto. Inoltre, molte delle unità originariamente impegnate in Ucraina sono state allontanate dal fronte per essere riallestite e fatte riposare. L’entità e il ritmo della nuova generazione di forza russa probabilmente sconvolgeranno qualcuno. Nel complesso, la tempistica dell’aumento degli effettivi russi coincide con l’esaurimento delle capacità ucraine.
L’Ucraina ha trascorso l’estate inviando i suoi coscritti di secondo livello al fronte nel Donbass, mentre raccoglieva amorevolmente le armi donate dalla NATO e addestrava le unità nelle retrovie. Con il generoso aiuto della NATO, l’Ucraina è stata in grado di accumulare forze per due offensive su larga scala: una a Kherson (che è fallita in modo spettacolare) e una a Kharkov (che è riuscita a superare la forza di protezione russa e a raggiungere l’Oskil). Gran parte della forza di combattimento accuratamente accumulata è ora scomparsa o degradata. Sono circolate voci di una terza offensiva verso Melitopol, ma l’Ucraina non sembra avere la forza di combattimento per realizzarla, e consistenti forze russe sono nella regione, dietro le linee difensive già preparate.
Nel complesso, quindi, la finestra per le operazioni offensive dell’Ucraina si è chiusa, e quella che rimane si sta chiudendo rapidamente. L’ultima zona di intense operazioni ucraine è quella intorno a Liman, dove gli aggressivi attacchi ucraini non sono finora riusciti né a prendere d’assalto né a circondare la città. È ancora possibile che l’Ucraina prenda Liman e consolidi il controllo di Kupiansk, ma questo rappresenterebbe probabilmente il culmine della capacità offensiva ucraina. Per ora, l’area intorno a Liman è una zona di sterminio che espone le truppe ucraine attaccanti al fuoco aereo e terrestre russo.
La visione su larga scala dei rapporti di forza è la seguente:
L’Ucraina ha esaurito gran parte della forza di combattimento accumulata con l’aiuto della NATO durante l’estate, e avrà urgente bisogno di ridurre l’intensità di combattimento, per riequipaggiarsi e riarmarsi, proprio nel momento in cui la forza di combattimento russa nel teatro inizierà ad aumentare.
.Contemporaneamente, la capacità della NATO di armare l’Ucraina sta per esaurirsi. Analizziamo quest’aspetto più da vicino.
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L’esaurimento della NATO
Uno degli aspetti più affascinanti della guerra in Ucraina è la misura in cui la Russia sia riuscita a ridurre l’hardware militare della NATO senza combattere una guerra diretta contro le forze della NATO. In una precedente analisi ho parlato dell’Ucraina come di una forza vampiresca che ha invertito la logica della guerra per procura: è un buco nero che risucchia l’equipaggiamento della NATO per distruggerlo.
Le scorte cui attingere per continuare ad armare l’Ucraina sono ormai molto limitate. La rivista Military Watch ha notato [in inglese] che la NATO ha svuotato il vecchio parco dei carri armati del Patto di Varsavia, rimanendo priva di carri armati sovietici da donare all’Ucraina. Una volta che questi depositi saranno completamente esauriti, l’unica possibilità sarà di fornire all’Ucraina modelli di carri armati occidentali. Questo, tuttavia, è molto più difficile di quanto sembri, perché richiederebbe non solo un’ampia formazione degli equipaggi dei carri armati, ma anche una selezione completamente diversa di munizioni, pezzi di ricambio e strutture di riparazione.
I carri armati non sono però l’unico problema. L’Ucraina sta ora affrontando una grave mancanza di artiglieria convenzionale. All’inizio dell’estate, gli Stati Uniti hanno donato obici da 155 millimetri ma, con le scorte di cannoni e proiettili in diminuzione [in inglese], di recente sono stati costretti a ricorrere a robaccia trainata di calibro inferiore. Dopo l’annuncio [in inglese] di un’altra tranche di aiuti il 28 settembre, gli Stati Uniti hanno ora messo insieme cinque pacchetti consecutivi che non contengono proiettili convenzionali da 155 millimetri. I proiettili per l’artiglieria sovietica ucraina si stavano esaurendo [in inglese] già a giugno.
In effetti, lo sforzo per mantenere in funzione l’artiglieria ucraina ha attraversato alcune fasi. Nella prima fase, per rifornire i cannoni esistenti in Ucraina, le scorte del Patto di Varsavia di proiettili sovietici sono state svuotate. Nella seconda fase, all’Ucraina sono stati forniti mezzi occidentali di medio livello, in particolare l’obice da 155 millimetri. Ora che i proiettili da 155 millimetri si stanno esaurendo, l’Ucraina deve accontentarsi dei cannoni da 105 millimetri, con gittata nettamente inferiore a quella degli obici russi e saranno, in una parola, condannati in qualsiasi tipo di azione di controbatteria.
In sostituzione di un’adeguata artiglieria a canna, l’ultimo pacchetto di aiuti include altri 18 esemplari dell’arma preferita dai meme di internet: il sistema di razzi a lancio multiplo HIMARS. Ciò che non viene esplicitamente menzionato nel comunicato stampa è che i sistemi HIMARS non sono presenti negli attuali depositi degli Stati Uniti, e dovranno essere costruiti, quindi è improbabile che arrivino [in inglese] in Ucraina prima di diversi anni.
Le crescenti difficoltà nell’armare l’Ucraina coincidono con la rapida chiusura della finestra di opportunità operativa dell’Ucraina. Le forze accumulate durante l’estate sono state degradate nei combattimenti, e ogni successiva ricostruzione delle forze ucraine di primo livello diventerà più difficile a causa della distruzione degli effettivi e dell’esaurimento degli arsenali della NATO. Questo esaurimento arriva proprio quando la generazione di forze russe sta aumentando, preannunciando l’Inverno di Juri.
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La guerra d’inverno
Chiunque si aspetti che la guerra rallenti durante l’inverno avrà una sorpresa. La Russia lancerà un’offensiva nel tardo autunno/inverno, e otterrà guadagni significativi. L’arco di generazione delle forze (sia l’accumulo crescente di forze della Russia che il degrado dell’Ucraina) coincide con l’avvicinarsi del freddo.
Facciamo una breve nota sui combattimenti al freddo. La Russia è perfettamente in grado di condurre operazioni efficaci nella neve. Tornando alla Seconda Guerra Mondiale, l’Armata Rossa è stata più che capace di ottenere successi offensivi durante l’inverno, a partire dal 1941 con la controffensiva generale a Mosca, di nuovo nel 1942 con la distruzione della Sesta Armata tedesca a Stalingrado, e nel 1943-44 con due offensive di successo su larga scala iniziate in inverno. Naturalmente la Seconda Guerra Mondiale non è direttamente applicabile in tutti i sensi, ma possiamo stabilire che da un punto di vista tecnico esiste una capacità chiaramente consolidata di condurre operazioni in condizioni di freddo.
Abbiamo anche esempi più recenti. Nel 2015, durante la prima guerra del Donbass, le forze della LNR e della DNR hanno lanciato un’operazione a tenaglia che ha accerchiato con successo un battaglione ucraino nella battaglia di Debaltsevo. E, naturalmente, la guerra russo-ucraina è iniziata a febbraio, quando gran parte dell’Ucraina settentrionale era sotto zero.
Il clima invernale favorisce in realtà un’offensiva russa per molteplici ragioni. Uno dei paradossi delle operazioni militari è che il gelo aumenta la mobilità: i veicoli possono rimanere bloccati nel fango, ma non sul terreno ghiacciato. Nel periodo 1941-43, le truppe tedesche festeggiavano l’arrivo della primavera, perché il disgelo prometteva di impantanare l’Armata Rossa nel fango e di rallentare il suo slancio. La morte invernale del fogliame riduce anche la copertura disponibile per le truppe in posizione difensiva. E, naturalmente, il freddo favorisce chi ha un accesso più affidabile all’energia.
Per quanto riguarda la scelta della Russia di impegnare le sue nuove forze, ci sono quattro possibilità realistiche, che elencherò in ordine sparso:
- Riapertura del fronte settentrionale con un’operazione intorno a Kharkov. L’attrattiva di quest’opzione è evidente. Una mossa russa in forze verso Kharkov farebbe immediatamente crollare tutti i guadagni dell’Ucraina verso l’Oskil, compromettendo le loro retrovie.
- Un’offensiva su Nikolayev dalla regione di Kherson. Quest’operazione si avvicinerebbe ulteriormente all’obiettivo di un’Ucraina senza sbocco sul mare, e sfrutterebbe il fatto che le forze ucraine in questa regione sono malridotte dopo il fallimento della loro offensiva.
- Impegno massiccio nel Donbass per completare la liberazione del territorio della DNR catturando Slovyansk e Kramatorsk. Questo è meno probabile, poiché la Russia ha dimostrato di essere a suo agio con il lento ritmo delle operazioni su questo fronte.
- Una spinta a nord dall’area di Melitopol verso Zaporozhye. Questo salvaguarderebbe la centrale nucleare e porrebbe fine a qualsiasi minaccia credibile per il ponte terrestre verso la Crimea.
Altre possibilità le considero improbabili. Una seconda avanzata su Kiev avrebbe poco senso dal punto di vista operativo, poiché non sosterrebbe nessuno dei fronti esistenti. Mi aspetterei un’azione intorno a Kiev solo se la nuova generazione di forze fosse significativamente più grande di 300.000 unità. Altrimenti, è probabile che le offensive invernali della Russia si concentrino su fronti che si sostengono a vicenda. Ritengo probabile qualche movimento per riaprire il nord, poiché comprometterebbe completamente i guadagni dell’Ucraina in direzione di Izyum-Kupyansk. Si dice che si stiano spostando forze in Bielorussia, ma in realtà credo che l’asse Chernigov-Sumy sia più probabile di una nuova operazione a Kiev, perché potrebbe essere di supporto ad un’offensiva su Kharkov.
A livello generale, è chiaro che la finestra di manovra dell’Ucraina per condurre operazioni offensive si sta avvicinando alla fine, e che i rapporti di forza sul terreno oscilleranno decisamente a favore della Russia durante l’inverno.
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Nord Stream ed escalation
Mentre riflettevamo su questi sviluppi sul terreno, un’altra trama è emersa sott’acqua. Il primo indizio che qualcosa non andava è stata la notizia che la pressione nel gasdotto Nord Stream I stava calando misteriosamente. È stato poi rivelato che il gasdotto, insieme al Nord Stream II non operativo, aveva subito gravi danni. I sismologi svedesi hanno registrato [in inglese] esplosioni sul fondo del Mar Baltico e si è scoperto che i gasdotti sono pesantemente danneggiati.
Siamo franchi su questo punto. La Russia non ha fatto esplodere i propri gasdotti, ed è ridicolo insinuare che lo abbia fatto. L’importanza del gasdotto per la Russia risiedeva nel fatto che poteva essere acceso e spento, fornendo un meccanismo di leva e di negoziazione nei confronti della Germania. Nella classica formulazione del bastone e della carota, non si può muovere l’asino se la carota viene fatta esplodere. L’*unico* scenario possibile in cui la Russia potrebbe essere responsabile del sabotaggio sarebbe se qualche fazione integralista all’interno del governo russo ritenesse che Putin si stesse muovendo troppo lentamente, e volesse forzare un’escalation. Ciò implicherebbe, tuttavia, che Putin stia perdendo il controllo interno, e non ci sono prove a sostegno di questa teoria.
Perciò, torniamo all’analisi elementare e chiediamo: Cui bono? Chi ci guadagna? Beh, considerando che la Polonia ha festeggiato [in inglese] l’apertura di un nuovo gasdotto verso la Norvegia solo pochi giorni fa, e che un certo ex parlamentare polacco ha ringraziato cripticamente gli Stati Uniti su Twitter, è lecito fare qualche ipotesi.
Meditiamo brevemente sulle reali implicazioni della scomparsa del Nord Stream.
- La Germania perde quel poco di autonomia e flessibilità che aveva, rendendola ancora più dipendente dagli Stati Uniti.
- La Russia perde un punto di influenza sull’Europa, riducendo gli incentivi al negoziato.
- La Polonia e l’Ucraina diventano snodi di transito ancora più critici per il gas.
La Russia percepisce chiaramente questa mossa come una mossa di sabotaggio da parte della NATO, progettata per metterla all’angolo. Il governo russo ha dichiarato che si tratta di un atto di “terrorismo internazionale”, e che le esplosioni si sono verificate in aree “controllate dalla NATO”; la concatenazione di queste dichiarazioni è che incolpano la NATO di un atto di terrorismo, senza dirlo esplicitamente. Ciò ha provocato un’altra riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale russo.
Molte nazioni occidentali hanno consigliato ai loro cittadini di lasciare immediatamente la Russia, suggerendo di essere preoccupati per un’escalation (questo coincide con la folle affermazione dell’Ucraina secondo cui la Russia potrebbe essere sul punto di usare armi nucleari). Per il momento, mi aspetto che l’escalation russa rimanga confinata all’Ucraina stessa, probabilmente in coincidenza con il dispiegamento di altre forze di terra russe. Se la Russia si sentirà costretta ad intraprendere un’escalation fuori dal teatro, la possibilità più probabile resta quella di colpire i satelliti americani, le infrastrutture digitali o le forze in Siria.
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Sul baratro
Sono pienamente consapevole del fatto che le mie opinioni saranno interpretate come un “adattamento” dopo i guadagni dell’Ucraina nell’oblast di Kharkov, ma il tempo lo dirà. L’Ucraina è allo stremo, ha prosciugato tutto ciò che era utilizzabile dalle scorte della NATO per costruire una forza di primo livello durante l’estate, e quella forza è stata distrutta e degradata in modo irreparabile proprio quando la generazione di forze della Russia è destinata ad aumentare in modo massiccio. L’inverno porterà non solo l’eclissi dell’esercito ucraino, la distruzione di infrastrutture vitali e la perdita di nuovi territori e centri abitati, ma anche una grave crisi economica in Europa. Alla fine, gli Stati Uniti saranno lasciati a governare su un’Europa deindustrializzata e degradata, e su un residuo di Ucraina, uno Spazzaturistan segregato ad ovest del Dniepr.
Per ora, però, siamo nell’interregno, mentre si spengono le ultime fiamme della forza combattiva dell’Ucraina. Ci sarà una pausa operativa, e poi un’offensiva invernale russa. Ci saranno diverse settimane in cui non succederà nulla, e poi succederà tutto.
Durante questa pausa operativa, potreste essere tentati di chiedere: “È finita, Juri?”.
No, Compagno Premier. È solo iniziata.
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Articolo di Big Serge pubblicato su Big Serge Thoughts il 29 settembre 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.
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C’è della saggezza in questo articolo.
È guerra dentro i confini russi, a Mosca non sono sciocchi, una domenica di frenetiche riunioni suppongo, e il Presidente… che considero indegnamente il Mio Presidente..
(nessuno si scandalizzi, e se sì, menefrego!)
…sa di avere il Parlamento con 2 Camere, i vertici dello Stato, l’80% della società russa, i giornali, che lo sostengono nelle sue decisioni.
È guerra dentro i confini!
Penso che avverrà come scrive l’articolista…
…e anche con un 7% in più!
Considerando che l’articolo non tiene conto della disfatta lyman va anche bene. Disfatta non tanto militare quanto politica. Una buona ritirata può essere meglio,nell’economia complessiva di una guerra , di una vittoria di Pirro. Ma una disfatta politica che colpisce duramente alcune migliaia di nuovi cittadini russi alla mercé di quelli che sono senza se senza ma i sadici criminali ucraini e soprattutto apre moltissimi interrogativi sulla reale condizione delle forze armate russe e da la stura a polemiche davvero inusuali da quelle parti sospetti di tradimento e aria di regolamento di conti. Detto questo l’articolo può essere condivisibile se si da per scontato che la Russia abbia tutte le capacità e le forze militari e morali necessarie. Ma anche ammettendo questo si deve considerare che se la capacità della Nato di rifornire l’Ucraina e mantenere scorte proprie credibili è messa a dura prova nei prossimi mesi mi piacerebbe affrontare il discorso per ciò che concerne le capacità Russe per tutte quelle armi di precisione soprattutto aeree e antiaeree che mi pare scarseggino. Così come un evidente calo nell’uso di armi a lungo raggio navali ed aeree se dovuto a una riduzione delle scorte o ad un netto miglioramento delle capacità antiaeree ucraine. Praticamente non ci sono più attacchi nel centro nell’ovest o nella zona di Kiev. Ricordiamoci che oltre alle armi la nato fornisce un eccellente servizio di intelligence addestra i soldati ritenuti migliori fornisce direttamente truppe formate prelevate dai propri ranghi e addirittura pianifica e gestisce le informazioni sono sul campo.senza contare che mediamente si tratta di armi molto più performanti di quelle russe. Un Cesar penso valga ampiamente più di una batteria di D20. E nonostante i continui annunci di distruzione di mezzi e artiglierie pare che l’Ucraina disponga sempre di un buon volume di fuoco e di una aviazione più efficace dei primissimi mesi. L’arrivo degli harm evidentemente fa la differenza. Immagino inoltre che entro pochissimi mesi vedremo equipaggi dotati di f 16 con armi occidentali piuttosto avanzate e sempre migliori sistemi antiaerei mentre la soppressione dei.sistemi.aa è praticamente sparita da parte russa dopo le prime settimane
Insomma questo articolo dice anche cose condivisibili. Terreno ghiacciato , problemi con i carri al eri senza foglie arrivo di truppe russe in quantità ragionevoli ma non completa il quadro. E comunque io non farei mai troppo affidamento sulla debolezza del nemico e vero che l’esercito ucraino sarebbe sconfitto ampiamente senza la Nato ma la Nato c’è e pura tanta! Per cui permettetemi di non essere così ottimista.
Articolo rincuorante.
Una sola domanda: sarà abbastanza rapido il degrado ukrainofono, in termini di aistemi d’arma e soldataglia da cannone, e sarà abbastanza rapido (certo non immediata) il rafforzamento delle Forze Russe per liberare i territori?
Credo che si tratti di una questione di tempo, anzi, di tempi, perché il massimo sarebbe che il punto di svolta negativo, fra gli ukrainofoni, coincida grossomodo con l’arrivo massicio di rinforzi russi da impegare nelle ostilità.
Cari saluti
l’articolo fotografa una realtà verificabile è si proietta su un seguito molto incerto anche perché
tutto si muove con lentezza in Russia ,ch sin parte si può attribuire lkaa Prudenza in parte a
resistenze interne sia sul fronte dei radicali sia su quello dei sostenitori del compromesso con l’Occidente quando orami si è contatto che i compromessi sono solo una presa di tempo della controparte per regolare i conti successivamente quando riescano a organizzare delle forze interne nel campo avversario.
La Russia deve veramente nin fare più alcun passo indietro questo mese dopo la caduta di Limen.
Ora i guadagni di Territorio acquisiti vanno difesi e diventare le basi insuperabili per consentire
altro fronte più vicino a nord est da cui possano, i russi , disintegrare tutte le linee ferroviarie nei punti di attraversamento di ostacoli naturali ;fiumi e gallerie se ce ne sono e nodi di diramazione Diu altre linee e scali merci di movimentazione dei trasporti pesanti carri armati e autoveicoli che finora i russi hanno lasciato arrivare indisturbati sul fronte/i.
Con. le pianure innevate si potranno vedere anche meglio le movimentazioni su strade ordinarie e ferrovie e sul fiume Dnieper.
Vediamo se in Russia c’è ancora qualche comandante vincente e non solo impegnato ai
piegamenti di manovra che sono cedimenti e ritirate di fronte alle manovre di attacco Nato.
Confido che generale Inverno faccia la sua parte ma non basterà se non ci sono disponibili gli uomini giusti sia nelle linee di retroguardia sia nell’apparato scientifico e produttivo dei mezzi bellici.
2 ottobre 22.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/10/01/20221001120010-9b1315aa.jpg
https://sinistrainrete.info/2-non-categorizzato/23715-provvisorio6.html
– STATUS KVO
La situazione è LUNGI dall’essere stabilizzata. Ma molto LUNGI.
Il tentativo ora, da parte russa, sarà utilizzare la maggior concentrazione di forze su una decisamente minore linea di difesa per cercare di riequilibrare le forze in campo e stabilizzare la situazione. Un mese e mezzo, più o meno, per l’ingresso delle nuove forze, sarà il tempo da aspettare, ed entro cui resistere. Come già sottolineato, nessun tentativo di controffensiva e cercare di mantenere lo status quo. Seguiremo l’evolversi della situazione.
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https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/10/01/20221001155557-a4a82cf5.jpg
– ANCORA SOPRA CHERSON: DAVYDOV BROD SOTTO ATTACCO
Nonostante le enormi perdite, in termini di migliaia di uomini e centinania di mezzi, continuano gli attacchi kamikaze sopra CHERSON.
Verissimo! Personalmente colpirei qualsiasi mezzo di trasporto compresi pickup e furgoncini. Ma in particolar modo le cisterne sia ferroviarie che stradali
non sono ancora riuscito a comprendere il significato seguente: i Russi hanno distrutto l’aviazione Ucraina e controllano i cieli! Sue la situazione fosse quella perché i russi hanno lasciato avanzare fino al donbas si arreni sia autotrasporti eccezionali con tutta quella artiglieria di marca occidentale ,senza colpirla dall’alto con missili e artiglieria a lunga gettata?
Non hanno artiglieria che possa essere orientata sulle coordinate variabili dei trasporti in moto? OK, è possibile ma i nodi e ponti ferroviari. e stradali hanno coordinate da cui non possono spostarsi.
Non hanno personale istruito a sufficienza o confidavano solo sui missili ordinari superveloci che però non sono oggetto di produzione di massa?
Temo che ulteriori ripiegamenti metteranno in dubbio la stabilità della compagine di governo al comando civile e militare, ma soprattutto la fiducia dei russi civili ed anche quella più influente della popolazione di Mosca,in particolare , e se manca quella Putin sarà prima in difficoltà e poi in pericolo.
( oggi 2 ottobre 22, Le Figaro,così informa i suoi lettori!)
cosa ne pensate? qui c’informano che i russi che hanno evacuato erano sui 5000 effettivi;
dunque ,di tutta evidenza ,gli Ucraini e la Nato dovevano essere almeno il doppio?)
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DÉCRYPTAGE – Réussie, la manœuvre d’encerclement ukrainienne ouvre des opportunités à Kiev qui est parvenue à s’emparer d’un nœud ferroviaire important et s’ancre durablement sur l’autre rive de la rivière Donets.
Après avoir quasiment chassé les soldats russes de l’oblast de Kharkiv à la suite d’une contre-offensive éclair spectaculaire début septembre, les Ukrainiens poursuivent leurs manœuvres dans le sud de l’Ukraine et parviennent même à enfoncer sérieusement la nouvelle ligne de front tenue par les Russes le long des rivières Oskil et Donets dans l’est du pays.
À découvrir
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Autour de Lyman, bastion de l’autre côté de la Donets, défendu avec acharnement par les forces russes, les Ukrainiens ont effectué une astucieuse manœuvre d’encerclement avec deux têtes de ponts au nord et au sud-est de ce nœud ferroviaire situé dans l’oblast de Donetsk, formellement annexé par les Russes vendredi. Samedi dans l’après-midi, l’armée de Kiev est entrée dans la ville après que les effectifs russes – 5000 à 5500 soldats – l’ont évacuée, pour éviter d’être piégés dans un «chaudron», et se sont repliés plus à l’Est.
Décisive, la bataille de Lyman n’est pas la seule en cours puisque, plus au Nord, des combats meurtriers ont toujours…
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Scusa, ma nel mio post sull’articolo precedente riportavo tradotto parte dell’articolo principale di apertura di stamattina di komsomlskaia pravda dove vi è una onesta e cruda descrizione della battaglia persa a Lyman…
https://www.kp.ru/daily/27452.5/4656146/
Da precisare che è il giornale del partito comunista che appoggia senza riserve la guerra.
Capisco la preoccupazione di chi si concentra solo sulla guerra sul terreno. Ma se si guarda nel complesso è evidente e comprensibile il sangue freddo mostrato finora dalla classe dirigente russa. Ci sono delle scadenze a breve e medio termine, le elezioni in america, le tensioni sociali in europa che entro la fine dell’anno scoppieranno, e, quella più importante, quella del progressivo e inesorabile declino dell’impero, che sopravviverà ancora saccheggiando quello che resta in europa. Dell’ucraina all’impero non gliene importa niente, se non per cercare di dissanguare (l’isolamento economico si é rivelato un altro fallimento) la Russia, cosa che non sta avvenendo. L’ucraina è un ramo secco. La perdita di mezzi nato e ucraini sembra inesorabile, mi attengo a quello che si scrive: la mia impressione è che siano mosse della disperazione dettate anche dalla fretta. Cosa che la Russia non ha mai dimostrato, a parte l’accelerata sul riconoscimento delle nuove regioni. Rimane sempre l’unico dilemma, che porterebbe alla fine della civiltà.
Tutto bene ma senza la vittoria sul terreno la Russia è finita! diventerà quella colonia che Putin dice e diventata l’Europa. Non vorrai mica aspettare le elezioni di mid term 35 giorni per prendere decisioni. Sento parlare di trattativa segrete con gli Usa che se entro martedì porteranno ad un accordo bene se no guerra totale. Non c’è nessuna trattativa! Gli Usa stanno vincendo in questo momento e accettano solo una resa. l’Ucraina/Nato sta facendo la sua guerra totale sia contro le truppe che contro la popolazione civile del donbass , e questo è proprio il marchio di fabbrica della Nato, io non credo non rispondano perché pensano di essere in una trattativa io credo non rispondano perché non hanno le risorse e le capacità necessarie. Arriveranno senz’altro ma devono arrivare IERI.
Tra ieri e oggi, poco più di 24 ore, sono morti circa 1340 militari ucraini.
Non c’è che dire, un successo dopo l’altro per lo Spazzaturistan.
A breve ci sarà l’assedio di Cartagine in sedia a rotelle
Pagliacci ne abbiamo?
E dov’è il problema? Ammesso e per nulla concesso che i dati siano veri ( io sarei “soddisfatto” della metà) e del resto nulla dicono delle perdite russe. Gli ucraini vanno esattamente a morire dove e come lo mandano i propri ufficiali nato. Questi stanno già davanti alle nuove posizioni che non sono certo consolidate e bombardano pesantemente kremennaja. Tra 3 giorni cadrà anche questa è tra dieci anche svatovo sarà caduta. E qui ti sei giocato quasi tutto lugansky. I morti non sono un problema così come mezzi distrutti che vengono rapidamente reintegrati. La guerra non si gioca ai punti la vinci se raggiungi degli obbiettivi i talebani in Afghanistan hanno perso 20 volte quanto ha perso Nato +usa ma ala fine hanno vinto
.io spero davvero di sbagliare ma ho sentito ora le notizie da kherson.e nonostante perdite incredibili ( nel senso che non ci credo) gli ucraini stanno avanzando dopo aver individuato i buchi nella difesa russe, temo che i russi stiano per affrontare una disfatta sul campo. il tutto Mentre i generali cambiano alla velocità della luce e addirittura un intero reparto di soldati a contratto se n’è andato dalle proprie posizioni a lyman. Mi sembra una situazione molto complessa.
La critica di Kadirov è passionale. E istintiva… più rilevante è la difesa del gen. Lapin che mostra uno spaccato della realtà del fronte caratterizzato da insufficiente personale, e dal conseguente lacunoso apparato comunicativo dei reparti.
Dalla lettura si evince che la Operazione Speciale fu ben congegnata per i primi 3 mesi, poi l’afflusso imponente di aiuti occidentali la pose in una situaxione difficile, …eppure pochi soldati resistono molto bene, almeno per ora riuscendo a realizzare qualche ritirata con molto ordine, razionalità ed efficienza.
Buona lettura… e nervi saldi!
L’articolo è traduzione automatica di google, io ho tolto le foto.
Questo è il titolo:
“È stata nominata una persona responsabile della scomparsa di Liman?
Il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha fatto irruzione in un post arrabbiato sul suo canale Telegram. Ha suggerito che i responsabili della ritirata siano retrocessi e “con una mitragliatrice in mano siano inviati in prima linea per lavare via la vergogna con il sangue”
Dopo lunghe battaglie, le truppe russe lasciarono Krasny Liman
Dopo che le truppe russe hanno lasciato Krasny Liman, la rete è stata interrotta da una dichiarazione di Ramzan Kadyrov. Ha accusato Oleksandr Lapin, che comanda le truppe nelle regioni di Kharkiv e Luhansk settentrionale, di aver causato la perdita di un importante insediamento a causa delle sue azioni.
“… Il colonnello generale ha schierato combattenti mobilitati dall’LPR e da altre unità su tutte le linee della direzione di Limansk, ma non ha fornito loro la comunicazione, l’interazione e la fornitura di munizioni necessarie. Due settimane fa, il comandante generale maggiore delle forze speciali di Akhmat, il mio caro FRATELLO Apty Alaudinov, mi ha riferito personalmente che i nostri combattenti potrebbero diventare un facile bersaglio. Lo stato maggiore mi ha assicurato che non aveva dubbi sul talento di leadership di Lapin e non credeva che una ritirata fosse possibile a Krasny Liman e dintorni.
Una settimana dopo, Lapin trasferisce il suo quartier generale a Starobilsk, a cento chilometri dai suoi subordinati, mentre si siede a Lugansk. Come si possono gestire velocemente le unità, trovandosi a 150 km di distanza da esse? A causa della mancanza di una logistica militare elementare, oggi abbiamo lasciato diversi insediamenti e un ampio pezzo di territorio.
… Se fosse la mia volontà, retrocesserei Lapin al grado di soldato semplice, lo priverei dei suoi premi e, con una mitragliatrice in mano, lo manderei in prima linea per lavare la sua vergogna con il sangue.
… Non so cosa riferiscano al Comandante in Capo Supremo, ma a mio personale parere dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle aree di confine e all’uso di bassi produrre armi nucleari. Non è necessario prendere ogni decisione tenendo d’occhio la comunità dell’America occidentale, l’ha già detto e ha fatto molto contro di noi.
Ieri c’è stata una parata a Izyum, oggi c’è una bandiera a Liman e domani cosa? Kadyrov ha scritto.
Il capo della Cecenia era anche sostenuto da un noto uomo d’affari, due volte eroe della Russia, il fondatore di Wagner PMC Evgeny Prigozhin:
“La dichiarazione espressiva di Kadyrov, ovviamente, non è affatto nel mio stile. Ma posso dire: “Ramzan, bello, brucia”. Tutti questi ushlepkov – con le mitragliatrici a piedi nudi in avanti “, è scritto in uno dei canali del telegramma per suo conto.
Allo stesso tempo, Prigozhin ha osservato che questa non è una critica al Ministero della Difesa, “ma una manifestazione di amore e sostegno”.
In difesa del generale Lapin sono intervenuti numerosi blogger e personaggi pubblici. In particolare, Igor Strelkov ha affermato che “Lapin inizialmente non era responsabile della difesa di Liman – le sue unità sono state inviate in aiuto da un altro settore del fronte e, inoltre, sono state inviate troppo tardi”, e se qualcuno è da biasimare, allora non è sicuramente lui il primo turno.
Il corrispondente militare di RIA Novosti Alexander Kharchenko ha scritto sul suo canale Telegram di conoscere il generale siriano. E nel Donbass, da giugno lavoriamo con il suo raggruppamento di truppe del Distretto Militare Centrale (TsVO).
“Vivevamo in prima linea e vedevamo tutto con i nostri occhi. Lisichansk cadde grazie agli sforzi del distretto militare centrale. Inizialmente, avrebbe dovuto prenderlo d’assalto frontalmente, ma il generale Lapin ha insistito per un accerchiamento sistematico. È stato grazie a Lapin, secondo Kharchenko, che i combattimenti di strada a Lisichansk sono stati evitati.
“Potrebbero esserci delle pretese contro Lapin, ma non gli si può certo rimproverare la codardia. Alexander Pavlovich guidava sempre le truppe, nelle immediate vicinanze della linea di contatto. È arrivato a Belogovka in macchina con un autista e una guardia di sicurezza! Tutto! Allo stesso tempo, ha superato un MTLB in fiamme, che è stato fatto saltare in aria da sabotatori ucraini. Il giorno dopo, il nostro quartier generale ha smantellato un carro armato ucraino.
Quando il nemico iniziò ad attraversare l’Oskol in piccoli gruppi, il generale Lapin guidò un distaccamento di forze speciali e andò a catturare i DRG (sabotatori, – ndr). Quindi il punto non è affatto la codardia e l’incompetenza di un singolo generale. Il problema è nei sistemi di comunicazione e controllo. E temo che qui non sia bastata nemmeno la forza di Lapin, anche se ha cercato di rimediare».
Inoltre, Kharchenko ha osservato che è stato Lapin a dire che la mobilitazione era necessaria già a giugno:
“Anche allora non c’erano abbastanza persone. Ad alcuni battaglioni erano rimaste 30 persone, ma questi ragazzi sono andati avanti e hanno vinto contrariamente alla scienza militare.
Lapin non è il colpevole del fatto che ha dovuto lasciare Krasny Liman, conclude il commissario militare, ma può essere “nominato estremo per gli errori di calcolo di una vasta gamma di funzionari”.
Читайте на http://WWW.KP.RU: https://www.kp.ru/daily/27452.5/4656219/
Anche in Russia ,come da noi nello Stivale:Vincono Tutti e Nessuno perde?
Putin deve o dovrebbe rivedere le pratiche personali di promozione dei suoi più alti Ufficiali ,sia nell’esercito sia nel Servizio di Sicurezza interno ed esterno.
Non potrà vincere la guerra con l’educazione ma con spietata decisione e chiarezza di giudizio.
Le linee della logistica degli Ucraini perché sono state inviolate?Prima domanda da farsi ai responsabili. Causa di esse la Nato ha alimentato il massacro dei suoi ma anche dei russi!
Giorni difficili per il potere politico che potrebbe cedere insieme a quello militare.
ma sti diavoli di tupolev e bombe termobariche le vogliamo usare..sti ponti e nodi ferroviari li vogliamo vaporizzare? su su jamm ja’ e non aspettaevi rvolgimenti sociali ecc ecc nella via in decomposizione dell’europa …tra u campionato di clacio ecanzonette ..figurati se il mononeuronico italiota e il subscemo europeo si mette a fare le rivolte …non farei molto affidamneto su queste unicorniche rivolte …
👍
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Secondo l’agenzia di stapa sana -siria -Le forze ucraine perdono 1.250 soldati e 84 carri armati in un solo giorno
02/10/2022
I massicci attacchi russi a Davydov Brod hanno sventato un’offensiva ucraina e distrutto 31 carri armati e 78 unità di equipaggiamento speciale, mentre oltre 240 militari ucraini sono stati uccisi.
Mosca, 2 ottobre (SANA) Nel suo rapporto quotidiano sullo stato di avanzamento dell’operazione militare speciale sul territorio dell’Ucraina (10.02.2022), il ministero della Difesa russo ha riferito che più di 100 militari ucraini sono stati neutralizzati e 12 unità di equipaggiamento distrutte in Attacchi missilistici russi alla 92a e 14a brigata meccanizzata delle forze armate ucraine nella regione di Kharkiv.
Ha aggiunto che a seguito degli attacchi aerei delle forze aerospaziali russe nella città di Yampolovka nella Repubblica popolare di Donetsk, le perdite del nemico ammontavano a oltre 200 militari uccisi e 320 feriti, oltre alla distruzione di 10 carri armati e 25 combattimenti veicoli di fanteria
Inoltre, le forze ucraine hanno perso 43 carri armati e 89 unità di equipaggiamento militare, mentre più di 400 soldati sono stati neutralizzati in un solo giorno sul fronte Nikolaev-Krivi Rih.
Allo stesso modo, sei battaglioni delle forze armate ucraine e due carri armati sono stati distrutti in direzione dell’insediamento di Davydov Brod, mentre massicci attacchi russi hanno contrastato un’offensiva ucraina e distrutto 31 carri armati e 78 unità di equipaggiamento speciale, mentre più di 240 militari ucraini sono stati eliminati.
Un attacco missilistico ad alta precisione da parte delle forze aerospaziali russe il 29 settembre ha ucciso più di 35 dipendenti dei servizi di sicurezza ucraini, inclusi consiglieri stranieri, nella città di Dnepropetrovsk.
Allo stesso modo, gli attacchi dell’aviazione operativo-tattica e delle truppe missilistiche e di artiglieria hanno distrutto diversi posti di comando, 7 depositi di armi e munizioni per razzi e artiglieria e un radar di guida del sistema missilistico antiaereo S-300.
Da parte sua, i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto otto velivoli senza pilota e 22 razzi del sistema di lancio multiplo statunitense HIMARS, oltre a un missile balistico Tochka-U. ….se e’ questo l’andazzo non sarei cosi pessimista …
Se le perdite ucraine fossero quelle date dal mod russo non saremmo in questa situazione. Io mi accontento della metà ma temo che siamo ancora lontani. Non puoi perdere 30 carri e decine di blindati centinaia di uomini e continuare ad attaccare cosa hanno in quella zona 500 carri e 100.000 uomini con 7/8000 mezzi?
Battaglia per Kherson: situazione nel settore Olginsky alle 18.30 del 2 ottobre 2022.
Le formazioni ucraine continuano l’offensiva lanciata ieri sul fianco destro dell’area di Krivoy Rog.
▪️Durante l’attacco dal lato di Osokorivka, l’AFU è riuscita a controllare l’insediamento di Zolotaya Balka, Shevchenkivka e Lyubimovka.
▪️Il nemico sfrutta una significativa superiorità numerica in termini di uomini rispetto alle Forze Armate russe in tutta la direzione.(ma sti rinforzi d a dove devono arrivare dall’antartide?….mah ci risiamo … ora se la regione di kerson ha aderito alla federazione quindi i actungh bandite di nazilandia stanno attaccando la russia? e perche’ non si reagisce?cosa si aspetta un altra disfatta … mah secondo mistero della fede …)
▪️Al momento, i combattimenti continuano lungo tutta la linea di contatto. L’AFU sta cercando di avanzare a sud lungo il Dnieper verso Dudchan e Berislav.
queste Notizie le ho trovate sul Sito Voltaire francese(oggi 2 Ottobre 22
( interessante lettura che ci spiega molte cose ,che potevamo ipotizzare ,ma che invece sono o potrebbero spiegare quanto è avvenuto intorno al recente siluramento del Generale Bulgakov, che aveva scritto in faccia che doveva essere corrotto.
Una buona massima antica anche nella Roma imperiale voleva che i consoli che avevano molto potere non durassero già di un anno ed erano in coppia per limitare il potere di uno solo.
In Russia dovrebbero saperlo; troppi anni in un posto di potere genera Mafie politiche ed economiche.
Mi attendo grandi epurazioni in Russia prima di vedere qualche vittoria contro la Nato.
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L’industria militare russa attraversa una grave crisi a causa del fallimento della società JSC Spetsremon.
A breve dovrebbero chiudere diverse unità produttive:
– 50^ officina di riparazione di automobili, Rostov sul Don;
– 258^ officina di riparazione di attrezzature di riempimento e trasporto, Bataysk;
– 751^ officina di riparazione, Rostov, regione di Yaroslavl;
– 5^ officina di riparazione di automobili, Ekaterinburg;
– 88^ officina centrale di riparazione di automobili, Chita;
– 15^ officina centrale di riparazione di automobili, Novossibirsk;
– 172^ officina di riparazione di automobili, Voronezh;
– 9^ officina di riparazione di automobili e di blindature ceramiche, Saratov e Engels;
– 487^ officina di riparazione di automobili, Repubblica del Bashkortostan;
– 81^ base centrale del genio, Yaroslavl;
– 1° ufficio di progettazione, Mosca;
– 85^ officina di riparazione, Bryansk;
– 261^ officina di riparazione, Novgorod.
Gli ufficiali russi si profondono in commenti sulla corruzione all’interno di queste officine e sulle difficoltà causate alla manutenzione dei veicoli militari.
In questo contesto va letto il siluramento, il 24 settembre, del generale Dmitri Bulgakov, responsabile della logistica al ministero della Difesa.
Secondo gli ufficiali russi informati della questione, il danno logistico può ancora essere riparato, ma rapidamente, perché il tempo stringe.
Traduzione
Rachele Marmetti
ecco le 5 colonne e i parassiti si annidono all’interno della fortezza ,occhio che a volte le fortezze vengono prese dall’interno
http://www.studiolegalemarcomori.it/il-discorso-di-putin/
– Traduzione integrale del discorso di Putin del 30 settembre 2022. Un discorso storico e dai contenuti davvero ineccepibili che devono indurci in una seria riflessione sulla natura dell’Occidente.
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https://www.youtube.com/watch?v=wAn3pHvGRqU
– Terza Roma Quarto Episodio Intrigo internazionale
Nel 1472 Ivan III sposa Zoe Paleologo: Storia d’amore o trama internazionale?
Roma, Venezia e Mosca, protagoniste di un tempo dimenticato, quando l’Italia era il centro del mondo.
I soldati ucraini postano foto dal villaggio di Kreshchenovka nella regione di Kherson, che in precedenza era sotto il controllo delle forze armate russe. Al momento, è noto che il nemico ha concentrato tutti i suoi sforzi per sfondare lungo la strada lungo la rotta Dudchany – Berislav, al fine di raggiungere il valico di Novaya Kakhovka e privare così il raggruppamento della riva destra delle forze armate russe di rifornimenti attraverso di essa.
L’enorme mancanza di personale sul campo è una delle ragioni della prossima svolta delle forze armate ucraine. Se la prima linea di difesa viene superata, il nemico non si imbatte in nuove roccaforti e non viene accolto da un contrattacco operativo della riserva. No, quasi immediatamente ottiene un passaggio gratuito in avanti verso il prossimo grande insediamento, che potrebbe essere a dieci chilometri dal precedente.
@milinfolive
https://t.me/milinfolive/91233
Telegram ma veramente stiamo scherzando? mancano le riserve? e dove diavolo sono finite? urge dare colpi alle retrovie ,ai deposit di carburante e fare anche un po’ di buon bombardamento zone dove i naziucronato si concentrano …i tupolevvvvvvvvvvvvvvvvv aho ‘ dove sono finiti? a fare giri turistici in cina? ..cose d apazi s enon si spicciano i nazi faranno la marcia su mosca ..e non sarebbe ora di mandare in avanti le divisioni corazzate e fare della teppaglia nazi marmellata? dell’ opinione pubblica bisogna impipparsi
L’articolo sorvola alla grande la legittimità del referendum, in pratica legittima l’annessione sulla base della sola forza militare. La farsa del referendum è utile alla propaganda interna russa, fuori da essa è vista solo come una commedia. Altro sorvolo è sulla gestione operativa dell’annessione, a parte le considerazioni vacue sulla presenza di uno “stato”: come si affronteranno il problema della nazionalità delle migliaia di abitanti delle province annesse che vivono fuori (profughi, militari, lavoro)? Come stabilire i confini (cippi, dogane) lungo le migliaia di km di nuova frontiera? Tasse, pensioni, sanità, tribunali: passare da un sistema all’altro senza negoziato….solo unilaterale: una vera pazzia….ma che viene bellamente coperta dal pathos della Grande madre Russia, dall’idea suggestiva della supremazia russa (supportata anche da Dio).
Che pena..,..
quante stupidaggini, informati meglio.
–,anche qui non poteva mancare il legittimista che invoca il- Non “Riconoscimento” -dei Referendum , laddove sono stati organizzati e svolti ,malgrado il tentativo di impedirlo da parte della parte avversa che ha martoriato per anni( 2014/2022)la popolazione del Donbas.
Un fatto storico precedente? (La distruzione dell’impero zarista nella sua forma di monarchia assoluta( che rende ininfluente il riconoscimento di Qualcuno o di un ‘Associazione belligerante di entità in conflitto con la comunità popolare di un Territorio conteso ),
Chi perde il Territorio non sarà mai d’accordo!
E qui giova rammentare che quando passò di mano la statualità dell’impero Russoi dalla monarchia assoluta ai vincitori della Rivoluzione rossa ,nel 1917, 105 anni fa, i Paesi vincitori dell prima guerra mondiale non” Riconobbero” la vittoria della Rivoluzione e dunque dello Stato.
Venne riconosciuto di fatto ,anche senza Atto formale ,nell’alleanza contro il Nazismo tedesco nel conflitto della “I^ guerra mondiale.
Si può concludere che” il Referendum “è uno strumento di governo di ambe le parti politiche avverse .
La Russia si è giocata la sua parte e se ne prende la responsabilità politica di proteggere una parte della popolazione russa che transitò in uno Stato per volere dei vincenti della Guerra fredda. In tale circostanza non chiesero il parere con Referendum alle popolazioni coinvolte.
Quindi? Il campo di battaglia deciderà chi aveva titolo a difendere le popolazioni dall’arbitrio di una parte ,che alcuni credono ingenuamente che si tratti di Diritto Internazionale.
Questo conflitto è stato voluto dall’Occidente governato dalla NATO/USA, che si è anche vantato di essere riuscito di far apparire la Russia Invasore di uno Stato riconosciuto dalla Comunità Internazionale ,senza riguardo se in quello Stato si è soppresso il diritto dei popoli con la Rivoluzione di Maidan, colpo di Stato organizzato dall’occidente che ora si ad attarda a richiedere un Atto Formale, che nell’ultimo decennio del secolo precedente non riteneva necessario per muovere la guerra umanitaria alla Serbia ed imporre il suo Ordine Mondiale.
3 ottobre 2022
Ho visto il video di Orsi con la conferenza stampa tradotta di Blinken… in pratica ammette con tranquilla soddisfazione che Occidente è autore del sabotaggio al gasdotto.
Russia è legittimata a qualsiasi risposta… ieti scrivevo drl gaddotto Norvergia Polonia…
Perchè il popolo norvegese può guadagnare dalla vendita del gas a chi vuole tramite tranquilli gasdotti e la Russia no?
Qualsiasi risposta della Russia, la sosterrò sempre.
Eccone un altro che se lo fanno gli americani e l’Occidente Bene se lo fanno gli altri è un abuso. Personalmente le modalità di annessione non sono ineccepibili ma insomma da che pulpito
E cmq sono coerenti con una realtà storica ineccepibile e la volontà di quelle popolazioni che un ‘qualche ‘peso lo hanno anche nella carta ogni