L’improvvisa ammissione di Oleksij Arestovych, una delle personalità delle pubbliche relazioni più importanti di Kiev, che la situazione nella zona di scontro nel Donbass è “addio..”, e l’altrettanto inaspettata dichiarazione del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba secondo cui la situazione è “estremamente negativa”, sono state molto discusse, ma nulla di vicino ai segnali che qualcosa si è rotto per la squadra ucraina

Nascondere le sconfitte delle AFU sta diventando ogni giorno più difficile, non è più possibile occultarle con il vecchio gioco informativo del dito da guardare invece della Luna. Questo è un fatto.

Le sconfitte sul campo di battaglia sono accompagnate dall’irritazione dei vertici. Lo conferma il post sprezzante del sindaco di Dnipro, Boris Filatov, riguardo Arestovych e la politica dell’informazione a Kiev, in cui si intravede la parola “stronzo”.

Nel frattempo, un risultato meno visibile, ma forse il più importante dei primi tre mesi dell’Operazione Speciale russa è stato l’inizio della fine della nuova fede neopagana ucraina, che è rimasta scossa nel momento in cui i suoi più ferventi aderenti sono emersi dai sotterranei dell’Azovstal.

Il momento in cui questi eroi invincibili semi-mitici si sono trasformati in uomini a pezzi in mimetica che avevano vinto la loro battaglia e sono stati portati via in una nuova spaventosa realtà, è stato il momento della verità che doveva arrivare.

Dopo aver lottato per l’autocefalia sotto il precedente presidente, Poroshenko, e dopo aver approfondito la divisione della Chiesa con l’ultima decisione del consiglio locale della Chiesa Ortodossa Ucraina sull’indipendenza dalla Chiesa Ortodossa Russa, l’Ucraina è stata a lungo in balia di un’altra fede distruttiva che non ha nulla a che fare con il Cristianesimo.

Se lo slogan della Società Teosofica, creata un secolo e mezzo fa da Helena Blavatsky alla ricerca di una nuova super fede, era “Non c’è religione più alta della verità”, lo slogan dei prigionieri dell’“Azovstal” e di coloro che sono ancora in lotta potrebbe essere “Non c’è religione più alta dell’Ucraina”. Vale a dire “l’Ucraina è al di sopra di tutto”.

Certo, non è la Piccola Russia di Gogol o quell’Ucraina che è raffigurata sui mosaici della Stazione Kievskij della metropolitana di Mosca, eseguita nell’estetica del realismo socialista.

Questa nuova religione, che potrebbe essere chiamata “Svidomismo”, è un miscuglio diabolico di frammenti di religioni, credenze e culti tradizionali e non tradizionali.

Lo “svidomismo” è una sorta di fede postmoderna, in cui la Vergine Maria imbraccia un sistema anticarro americano, che appare ai kievani sul muro di un condominio nelle vesti di Santa Javelina, dove è seguita dal Bafometto, reincarnato come combattente, che punta il suo lanciarazzi verso il nemico, dove la Torah, Dio sa come, si trova lì sul pavimento di cemento dell’Azovstal.

Questo è il tipo di religione in cui un Cristo sballato va insieme a un Anticristo sballato e drogato a caricare l’obice magico M777 (il nuovo numero della bestia invece del 666), dove Caino e Abele, dimenticando il significato del tradimento dell’Antico Testamento, uccidono i fratelli che non collaborano e mangiano lo stufato di lenticchie dalla stessa pentola, mangiandolo con l’emblematico stufato di maiale. È il tipo di religione che ha i suoi falsi profeti, Volyn e Kalyna, uno dei quali scrive una lettera al Papa: “Sua Santità, Papa Francesco!” – gridando aiuto.

Oggi assistiamo alla disintegrazione dell’interminabile circolo Kalyna-Volyn-Javelin e dei suoi adepti, alcuni dei quali hanno già chiuso i cancelli della galera, ma i cancelli dell’inferno non si sono ancora chiusi, perché a parte l’inevitabile tribunale, c’è anche il giudizio celeste.

*****

Articolo di Sergej Strokan pubblicato su Newsfront il 28 maggio 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

__________

La redazione di Saker Italia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.

L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.

Condivisione: