Nell’intervento al Consiglio di Sicurezza della Russia, il Presidente russo Putin dice che la Russia non romperà le relazioni diplomatiche con Kiev. Tuttavia la sicurezza sia in Crimea che nel Donbass viene rinforzata, e l’UE è costernata dal fatto che i Russi stanno mettendo in attesa il processo Minsk II.

Nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza pubblicato oggi Il Presidente russo Putin ha confermato che la Russia non intende tagliare le relazioni diplomatiche con Kiev [in inglese].

Inoltre Putin ha nominato Dmitrij Livanov, ex ministro dell’Istruzione, inviato presidenziale in Ucraina per le relazioni commerciali ed economiche. Questa nomina significa che i Russi non si aspettano che relazioni diplomatiche con Kiev vengano ristabilite presto.

Dal recente incidente in Crimea la tensione tra Russia e Ucraina è alta, con gli Ucraini e i loro alleati dei media occidentali che continuano a parlare della possibilità di un attacco russo in Ucraina.

Un classico esempio del genere è stato fornito da questo articolo del Financial Times [in inglese], pieno di segnalazioni non confermate di movimenti di truppe russe e speculazioni sul perché la Russia potrebbe essere in procinto di lanciare un’invasione dell’Ucraina, che cita mai le ragioni del repentino deterioramento nei rapporti tra Mosca e Kiev – l’incidente in Crimea e il tentato omicidio del capo della Repubblica Popolare di Lugansk Igor Plotnickij.

Questo nonostante il fatto che perfino questo contorto articolo [in inglese] del neo-conservatore e filo-ucraino Atlantic Council ammetta che, alla luce dell’arresto di Evgenij Panov, non vi è dubbio che l’incidente in Crimea abbia davvero avuto luogo.

“A causa dell’arresto di Panov, è stato chiarito che l’incidente di Armjans’k non è stato inventato dall’FSB, come molti online hanno sostenuto, anche se i dettagli forniti sono difficili da verificare”.

Per essere chiari, l’incidente in Crimea è l’unico atto di violenza perpetrato da Ucraina e Russia l’una contro l’altra questa estate, e gli autori sono stati gli Ucraini, non i Russi.

I media occidentali non fanno un buon servizio al pubblico occidentale dando fiato a speculazioni incontrollate circa i possibili motivi di una reazione russa – quando questi sono del tutto ovvi – invece di esaminare le ragioni per le quali gli Ucraini hanno agito in quel modo sconsiderato e pericoloso.

I Russi hanno già detto come intendono reagire a questo incidente, e non c’è nessun segreto al riguardo.

In primo luogo, stanno rinforzando la sicurezza in Crimea, lungo il confine dove anche gli Ucraini hanno messo le truppe in allerta. In secondo luogo, è probabile che le milizie delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk vengano rafforzate. Questo è confermato dai movimenti di truppe riportati dal Financial Times. Visti i combattimenti in corso [in Donbass] e il fatto che l’esercito ucraino è stato messo in allerta nella stessa zona, dopo l’incidente in Crimea e il tentato omicidio di Plotnickij anche questa appare come una precauzione di base.

I Russi hanno chiarito anche la loro risposta politica. Hanno annullato la riunione del Quartetto Normandia, che avrebbe dovuto aver luogo al vertice del G20 di settembre. Inoltre ci sono segnalazioni che siano sul punto di dare alle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk il via libera per tenere elezioni [in inglese], anche se questo non è stato concordato da Kiev.

Questi ultimi due passaggi hanno portato alla luce il bluff ce sta dietro alle sanzioni politiche dell’Occidente.

L’UE ha collegato la revoca delle sanzioni alla piena attuazione dell’accordo di Minsk II. Se i Russi ora si allontanano dal processo degli accordi di Minsk II, l’UE perderà il pretesto che si è data per eliminare le sanzioni. Rimarrà poi bloccata con le sanzioni, nonostante il fatto che abbiano chiaramente fallito, e che i Russi abbiano dimostrato che in ultima analisi non si preoccupano di esse; e questo nonostante la crescente impopolarità delle sanzioni in tutta Europa.

Questa è sicuramente una situazione in cui gli Europei non vogliono trovarsi, anche se è una delle loro stolte azioni che ce li ha fatti finire. In particolare sembra che i Tedeschi stiano usando tutte le risorse disponibili per fare in modo che ciò non accada. Con i Russi ancora molto arrabbiati e Putin che avrebbe detto che i “partner” della Russia (ovvero Stati Uniti e UE) hanno agito per aggravare la situazione in Ucraina, scopriranno che sarà difficile andare avanti.

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Articolo di Alexander Mercouris pubblicato su The Duran il 20 agosto 2016.

Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it

[le note in questo formato sono del traduttore]

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