Le crisi isteriche sull’incidente di Kerč’ si sono un po’ calmate, e ora abbiamo abbastanza materiale e dichiarazioni dei protagonisti principali per dare un’occhiata più da vicino a quello che è successo. Non esaminerò i dettagli del tentativo di attacco semi-kamikaze di Kiev attraverso lo Stretto di Kerč’, che è stato ben coperto nonostante le affermazioni.

Quello che ora possiamo vedere chiaramente è che se Poroshenko avesse voluto solo un incidente, avrebbe istruito gli equipaggi delle navi a fermarsi quando gli fosse ordinato dalla Guardia di Frontiera russa, e rendere pubblico il caso. Ma sapeva che non sarebbe stato un evento interessante. Aveva bisogno di più.

Aveva bisogno che le navi venissero affondate per essersi rifiutate di fermarsi, mentre nella precedente escursione di settembre, quando due navi ucraine comunicarono le loro intenzioni e il viaggio andò liscio, non è stato un evento. Perciò cos’è cambiato questa volta?

Beh, prima di tutto, non l’abbiamo scoperto dai media occidentali, il cielo non voglia. Certo, ci è stato detto che le elezioni nazionali ucraine sono a marzo, che Poroshenko è indietro e ha bisogno di rianimare la sua campagna in qualche modo, ma questo è tutto.

L’Ucraina è stata lontana dalle prime pagine per molti mesi. Ho saputo quanto fosse lontano nei sondaggi solo quando Putin si è abbandonato al commento durante la conferenza economica che i sondaggi di Porky erano “a una cifra”.

Ciò significa che sapeva di essere sicuro di perdere, e la sua unica possibilità di capovolgere la situazione era creare un grande incidente per atteggiarsi a difensore del paese. Non poteva far altro se non scatenare una nuova campagna di russofobia attraverso un incidente militare, motivo per cui ha inscenato questa incursione navale.

Ma ci sono strati ulteriori per quello che è successo. Poroshenko ha più di cui preoccuparsi che il perdere il posto di lavoro. Come leader di un governo che ha supervisionato il saccheggio del paese, può aspettarsi che il vincitore lanci una campagna di riforme congelando tutti i beni di Poroshenko in Ucraina, e inizi un’indagine e un processo sulla corruzione di tutta la sua amministrazione per distruggerlo politicamente ed economicamente.

Quindi non aveva nulla da perdere con la sua ultima carta, quando ha mandato un vecchio rimorchiatore e due cannoniere a cercare di attraversare a forza lo Stretto di Kerč’, con a bordo equipaggi sacrificali. Francamente, penso che volesse alcuni marinai morti come martiri; e le motovedette russe, saggiamente, non glieli ha concessi.

Pochi pensano che Poroshenko avrebbe tentato questo da solo. La sua opposizione interna ci ha detto che il suo sostegno era compreso tra il 5% e l’8%, una cifra su cui possiamo contare, come confermano le più gentili “cifre singole” di Putin e le sue osservazioni sui sondaggi presidenziali, che lo danno dietro altri quattro candidati. Porky aveva bisogno di prostrarsi davanti all’Occidente ancora una volta, per assicurarsi di avere una nuova casa in un paese che si rifiuterà di estradarlo per aver saccheggiato il suo stesso paese.

Le prove di questo coordinamento sono diventate evidenti il primo giorno, quando le condanne occidentali si sono riversate quasi totalmente contro la Russia, prima che ci fosse stato persino il tempo per le agenzie di intelligence di ricevere un rapporto accurato sull’evento. Le loro rapide condanne sapevano di preavviso e coordinamento.

Tutte le piattaforme degli odiatori della Russia sono state pronte a far partire l’isteria, chiedendo nuove sanzioni per Mosca il giorno dopo l’incidente. John Bolton ha aperto la strada alla punizione del “cattivo comportamento” da parte della Russia. Stiamo parlando di un uomo che non ha avuto problemi a far abbattere da dei mercenari a colpi di fucile manifestanti innocenti e poliziotti a Piazza Maidan, in modo che la loro morte potesse essere addossata al governo assediato.

I commenti del Segretario alla Difesa James Mattis sono stati imbarazzanti per la sua affermazione che le azioni della Russia erano “una flagrante violazione del diritto internazionale” e “un uso spregiudicato della forza”. Veterans Today non ha visto alcuna relazione solida a sostegno dell’uso eccessivo della forza.

Non è compito del Generale Mattis esagerare una piccola provocazione mal pianificata ed eseguita; e ha riflettuto male sui militari facendo così. Il Pentagono di Mattis non si fa alcun problema con il massacro delle IDF [Esercito Israeliano, Israeli Defence Forces] di civili e bambini disarmati a Gaza.

Anche l’Atlantic Council, la cheerleader dello Stato Profondo per la guerra perpetua, è andato fuori dai binari con il suo articolo “Come mettere Putin al suo posto”, ovviamente preparato. Ha chiesto un “Gruppo navale NATO stabile nel Mar Nero”, individuando anche la sua base a Costanza, in Romania, che è già di fatto una base della NATO a causa della presenza statunitense.

Mentre scrivo, la NATO ha liquidato il parere del Council affermando che le navi della NATO entrano ed escono regolarmente dal Mar Nero e che non prevede ulteriori dispiegamenti. Ha invitato entrambe le parti a fare un passo indietro, un duro colpo per Poroshenko, e cosa che mette in luce una divisione tra il Pentagono e la NATO su quello che era chiaramente un evento architettato.

Pare che l’ammiraglio ucraino Igor Voronchenko volesse un po’ di copertura stampa, quindi ha confessato la truffa dicendo: “Dovevamo far vedere… la nostra faccia nello Stretto di Kerč’ e nel Mar d’Azov, e dimostrare di cosa sono capaci queste cannoniere”. Poi ha cambiato idea e ha chiesto alla comunità internazionale di riconoscere l’aggressione della Russia. È a causa della leadership di questo stupido deviato che l’Ucraina è nella forma orribile in cui si trova.

Per quanto riguarda la richiesta immediata di ulteriori sanzioni, Angela Merkel non ha abboccato. Ha detto: “Non imponiamo sanzioni alla Russia fini a loro stesse”, spingendosi a dire che i paesi che confinano con la Russia hanno diritto al proprio sviluppo.

Questo è stato un commento sbalorditivo, poiché lei è assolutamente consapevole che l’Ucraina è stata economicamente devastata dal colpo di Stato appoggiato dall’Occidente. Per quanto riguarda il diritto al proprio sviluppo, la Crimea è un paradiso ora rispetto all’Ucraina, un fatto mai menzionato nelle capitali o nei media occidentali.

Ci sono stare alcune pubblicazioni più equilibrate, come l’articolo dell’ex comandante della NATO, l’Ammiraglio James Stavridis, su Time Magazine in cui affermava:

“Soprattutto, il presidente dovrebbe sottolineare che non è nell’interesse di nessuno tornare ad una Guerra Fredda in piena regola, per non parlare di una guerra reale in Ucraina. Forse facendo appello al lato pragmatico di Putin, possiamo disinnescare questa crisi prima che si trasformi in qualcosa che non possiamo controllare”.

Non sono d’accordo con l’ammiraglio, perché siamo da tempo in piena Guerra Fredda. Può chiamare Veterans Today per un resoconto se ha un pomeriggio libero a disposizione. Al suo livello di sicurezza, è ben consapevole dell’uso del terrorismo per procura per il rovesciamento dei regimi, e il continuo nascondere questo fatto al pubblico è un attacco alla democrazia stessa.

Come risultato di questa evidente mossa politica per far aumentare i sondaggi presidenziali di Poroshenko, la Russia ha già posizionato i suoi S-400 nel nord della Crimea, e altri missili antinave lungo le sue coste. Donald Tusk ha appena detto che la UE probabilmente rinnoverà le sanzioni russe a dicembre a causa di questo incidente, ma lo avrebbe fatto comunque. Era un altro modo per dire “Nessuna nuova sanzione”.

L’appello dell’Ucraina alla Turchia di chiudere il Bosforo alle navi russe è stato accolto con stupore. Perché la Turchia farebbe una cosa simile, visto che è un alleato chiave della Russia? L’Ucraina ha disperatamente bisogno di tutto l’aiuto che può ottenere per sbarazzarsi del marciume alla sua sommità.

Quando Poroshenko se ne andrà, molti dei suoi avranno già lasciato il paese per andare ovunque abbiano trasferito i loro soldi rubati. Una nuova banda prenderà il loro posto? Forse, ma quella responsabilità sarà del popolo ucraino, e non di manipolatori occidentali esterni.

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Articolo di Jim Dean pubblicato su New Eastern Outlook il 3 dicembre 2018
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

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