Tra le favole che si raccontano della Maidan di Kiev, c’è questa: battendosi per essere Europa, i cittadini ucraini non potevano aspettare per la loro marcia per la libertà il presidente Viktor Yankovich. Questo discorso fa riferimento alle cosiddette “leggi dittatoriali” del 16 gennaio 2014. E ora il pro-Europa Petro Poroshenko si sta preparando a superarle. Ma per una nuova Maidan, ancora una volta non c’è alcuna possibilità.

Il Parlamento ucraino (la Verkhovna Rada) sta discutendo una nuova legge facile da ricordare, la numero 6688. Qui ci sono le informazioni a riguardo dal sito ufficiale del “Parlamento Europeo”. Da una lista si vede che la legge è stata presentata da “patrioti con referenze”. Sembra che siano la pazza Tetiana Chernovol e Dmytro Tymchuk. Il documento è promosso dalla Commissione sui problemi di Difesa e Sicurezza Nazionale dell’Ucraina, che, tra l’altro, ha portato ad acquisire dal deputato del popolo Pashinsky le armi dei cecchini di Maidan.

Sembrerebbe che i “patrioti” ucraini certificati stiano dando il via a qualcosa che la società potenziata sosterrebbe fortemente. Ma no, non li sosterranno. Se ne è parlato sui social network che la proposta di legge 6688 è di fatto peggiore delle cosiddette “leggi dittatoriali di Yanukovich”.

Ecco un esempio: nei commenti e nel testo del documento si legge che i “patrioti”, avallando la proposta di legge, distruggerebbero la privacy sul web dei cittadini ucraini. La stessa opinione dagli analisti politici ucraini. Sentite che cosa dice uno di loro, Vladimir Makarovsky.

“E’ tristemente noto che questa cosiddetta proposta di legge 6688 è una legge per limitare lo spazio dell’informazione in Ucraina. Questo è sicuro. Sotto l’apparenza di cose interessanti, fatte per la difesa della sicurezza dello Stato e altre cose meravigliose, in realtà si nascondono metodi draconiani, che stanno prendendo forma. Cose che, in paragone, le leggi dittatoriali di Yanukovich sono complessivamente chiacchiere da bambini. Perdonatemi l’espressione. Voglio anche sottolineare che questa legge è per così dire la versione presidenziale in grande della ‘Rocca della Corona di Ghiaccio’, cioè un’unica catena. E’ una preparazione per mettere ordine nel campo dell’informazione legale e avere un campo ideale per tenere le elezioni parlamentari e presidenziali”.

Per ora, i deputati della Verkhovna Rada hanno resistito, e si sono rifiutati di portare in esame il progetto di legge al comitato di competenza. Ma il livello di gradimento di Poroshenko sta ai minimi livelli, e non sa dove ritirarsi. Quindi, o si schianta o si compra i voti. Soprattutto da quando la SBU [i servizi della sicurezza statale ucraini] sta dando la caccia e limitando ogni libertà di parola su internet.

“La SBU ritiene che la modifica dell’attuale legislazione sulla sicurezza delle informazioni e la cybersecurity, porterà a un legittimo meccanismo di blocco dei diritti delle fonti di informazione, sulla base delle ragioni del giudice e del tribunale nei procedimenti penali. Il blocco è possibile con le motivazioni del Consiglio Nazionale della Difesa e della Sicurezza Ucraino, allineato alla legge ucraina “sulle sanzioni”. La riconciliazione della Russia nel contesto della guerra ibrida, la nuova tecnologia contro l’Ucraina, ha trasformato la sfera dell’informazione e il cyberspazio in una delle arene principali di confronto con l’aggressore”.

Conveniente, vero? La lotta contro la Russia è un’eccellente ragione per chiudere la bocca a chi osa parlare. Chiunque non voglia volontariamente installare chiavi di crittografia, fornendo tutto il controllo del traffico alla Gestapo ucraina, allora è un Moskal (spregiativo per “russo”) e un agente di Putin.

Collegato a tutto questo, c’è la domanda: “Dov’è Maidan?”. Gli stessi, che ci avevano promesso in merito alla più alta auto-organizzazione “E’ Europa”, avrebbero rovesciato ogni “cattiva autorità”, come quella di Yanukovych, se avesse anche minimamente intaccato i loro diritti e libertà. Cosa e quando? Perché nessuno sta portando the, birra, buon umore, ombrellini per il sole e mettendo le tende vicino all’amministrazione del presidente ucraino? Dove sono tutte quelle persone che parlano tre lingue, hanno il massimo livello di istruzione e sette aziende ciascuno?

Dopotutto, il blocco dei siti internet specificato nel disegno di legge 6688 su decisione del Consiglio Nazionale della Difesa e della Sicurezza o su una indagine ordinaria, è più “simpatico” delle “leggi dittatoriali” di Yanukovich. Nei casi senza la decisione del tribunale, l’accesso alle fonti di internet che hanno diffuso informazioni “illegali” o svolto attività di agenzia stampa senza registrazione è permesso solo alla Commissione per la Regolamentazione statale della Comunicazione e Informazione.

E’ un peccato ammettere che non c’è stata alcuna “protesta popolare” tra il 2013 il 2014, o no? Che i “piccoli ucraini” correvano come pecore dietro ai caproni-provocatori e facevano solo ciò che gli veniva ordinato da coloro che sedevano nella Verkhovna Rada di Pashinsky?

Come dice il proverbio ucraino: “Dato che i tuoi occhi hanno visto quello che hai comprato, devi morire ma mangiati tutto”. Ora mangiate, “patrioti” ucraini, avete colto al volo Maidan esattamente per questo.

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Articolo di Russlan Ostashko pubblicato su Thesaker.is il 23 luglio 2018
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it

[le note in questo formato sono del traduttore]

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