Kiev ultimamente ha aumentato la pressione affinché vengano emanate sanzioni contro la Russia. La Russia sta rispondendo con un massiccio pacchetto di sanzioni [in inglese] contro centinaia di persone fisiche e giuridiche ucraine, le cui azioni hanno causato danni alla Federazione Russa.

Un recente studio condotto dall’Istituto di Ricerca IHS Markit nel campo della vulnerabilità di 190 economie ha posto l’Ucraina all’ottava posizione, e ha assegnato il primo posto al paese tra i mercati emergenti. L’Ucraina si trova accanto alle economie del Sudan, del Niger, dello Yemen, della Sierra Leone, dell’Etiopia e della Corea del Nord. Il rapporto rileva che le principali fonti di volatilità dell’economia ucraina sono la Russia e la Turchia, che rappresentano il 20% del commercio estero dell’Ucraina.

Secondo IHS Markit, l’Ucraina quest’anno chiederà prestiti più costosi a causa di un aumento della bilancia commerciale e di una diminuzione dei proventi dall’esportazione. Anche il deficit di bilancio crescerà. I prestiti serviranno anche a pagare il debito verso i creditori privati per un importo di 15,5 miliardi di dollari. Il volume dei pagamenti programmati per il prossimo anno è di 6,5 miliardi di dollari, dice il rapporto dell’istituto. Le turbolenze nei mercati emergenti possono rendere il loro pagamento insostenibile per l’Ucraina.

Per quanto riguarda i fattori positivi, IHS Markit sottolinea “la liberalizzazione del mercato del gas”, ma, come possiamo vedere, il problema è stato risolto a causa dell’impoverimento della popolazione: il prezzo del gas è salito del 23% da novembre. Ci si possono aspettare altre riforme impopolari, su cui l’Occidente insiste, come la vendita di terreni agricoli e proprietà statali. Se ciò non accadrà, non ci saranno prestiti dell’FMI per l’Ucraina.

In queste circostanze, le misure economiche speciali della Russia possono aumentare l’influenza destabilizzante sull’economia dell’Ucraina.

Vladimir Zharikhin, vice direttore dell’Istituto dei Paesi della CSI, ha dichiarato a Pravda.ru che queste possono essere misure per creare problemi ai cittadini ucraini quando entrano in Russia. “In secondo luogo, è il momento di imporre alcune restrizioni alle forniture di alcuni beni, mentre continuiamo i nostri scambi con l’Ucraina. Le sanzioni della Russia possono riguardare i paesi che riesportano i prodotti russi in Ucraina. La Russia rimane il principale investitore in Ucraina, il che è anche in qualche modo contraddittorio”, ha osservato l’esperto in un’intervista con Pravda.ru.

Se la Russia imporrà sanzioni significative all’Ucraina, sarà davvero un cambiamento della politica della Russia in relazione all’Ucraina, piuttosto che semplice retorica. “Si dovrebbero tracciare linee rosse in relazione a Kiev più spesso, in quanto sono molto efficaci. La prima linea rossa è stata tracciata quando Putin ha detto che in caso di un attacco a Donetsk o a Lugansk [in inglese] la Russia avrebbe immediatamente riconosciuto le repubbliche con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate”, ha detto Vladimir Zharikhin a Pravda.ru.

Vale la pena notare che durante la prima metà del 2018, i lavoratori migranti ucraini hanno sottratto 692 milioni di dollari dalla Russia all’Ucraina, ha detto il Procuratore Capo dell’Ucraina Anatolii Matios. A fine anno, la cifra ammonterà a circa 1,5 miliardi di dollari, un contributo importante per l’economia del paese. Inoltre, la Russia rimane il principale investitore in Ucraina. Il suo contributo ammonta a 436 milioni di dollari, che rappresentano un terzo del volume totale degli investimenti.

La Russia rimane il principale partner commerciale dell’Ucraina [in inglese]. Il giro d’affari commerciale tra i due paesi ammontava a 10,1 miliardi di dollari, pari al 12% del commercio totale dell’Ucraina. Solo quest’anno, le forniture delle acciaierie ucraine in Russia sono state valutate in 1,2 miliardi di dollari. Le forniture di prodotti chimici hanno raggiunto gli 0,59 miliardi di dollari. Allo stesso tempo, la Russia ha un surplus commerciale con l’Ucraina – 3,3 miliardi l’anno scorso.

Pertanto, le contro-sanzioni della Russia colpiranno il punto più debole di Kiev: la carenza di riserve valutarie per far fronte ai crescenti debiti. Tutto questo significa default e impoverimento della popolazione attraverso la caduta della valuta ucraina, la grivnia. L’Ucraina potrebbe migliorare la situazione riprendendo la cooperazione con la Russia. Dopotutto, la Russia può offrire all’Ucraina prestiti a basso costo, gas e petrolio, per non parlare delle esportazioni garantite di prodotti ucraini.

Ovviamente, tuttavia, Kiev non coglierà questa opportunità. L’Ucraina potrebbe alla fine affrontare un disastro economico, e questo problema divide la società ucraina. Molti ucraini, specialmente nell’est del paese, riconoscono nei sondaggi d’opinione che la loro simpatia nei confronti della Russia è cresciuta.

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Articolo di Ljuba Lulko pubblicato su Pravda Report il 23 ottobre 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore] 

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