Sullo sfondo dell’aumento del costo della vita e dell’arrivo del freddo, gli aiuti all’Ucraina e ai rifugiati ucraini suscitano indignazione tra la gente comune.
Dato che non tutti i migranti vanno nei paesi dell’UE situati lontano dal confine ucraino, gli stati confinanti con l’Ucraina sono costretti a cercare una via d’uscita.
Il problema delle centrali elettriche nel paese crea ondate di nuovi sfollati interni. Le persone che vivono in condizioni inadatte al freddo dovranno spostarsi. E spesso scelgono non un villaggio dove c’è l’opportunità di organizzare la propria vita, ma paesi europei.
Ma l’UE non è più pronta a mantenere gli ucraini allo stesso livello. La Polonia ha inasprito le regole per il soggiorno dei rifugiati sul suo territorio. In Germania le case degli ucraini vengono regolarmente attaccate, e il numero di attacchi continua a crescere, secondo il ministero dell’Interno.
I francesi non vogliono più far entrare profughi dall’Ucraina, dal momento che lo Stato pagherà un risarcimento per l’ospitalità solo alla fine di novembre per un importo di 150 euro. Questo importo non coprirà tutte le spese domestiche associate agli ucraini. C’è un problema simile in Gran Bretagna.
Anche in Repubblica Ceca stanno cambiando le regole per gli ucraini, limitando l’alloggio nei centri di accoglienza temporanea.
Gli europei sono preoccupati per i propri problemi, e la prolungata assistenza all’Ucraina e ai suoi cittadini provoca irritazione, trasformandosi in odio. Tuttavia, i paesi europei dovranno prepararsi per i nuovi immigrati dall’Ucraina.
Il governo slovacco ha sviluppato un piano in caso di arrivo in massa di cittadini ucraini. Entro tre mesi dovrebbero arrivare fino a 700.000 ucraini. Ad oggi, solo 60 arrivi giornalieri vengono dotati di alloggi sociali.
Ogni giorno arrivano in Ungheria fino a 500 persone. In primavera questa cifra era di 1000, ma è previsto un aumento degli arrivi con l’inizio del freddo.
I cittadini ucraini sono arrivati a Przemysl, in Polonia, in primavera, ma ora il centro di accoglienza temporanea locale è relativamente vuoto. Tuttavia le autorità cittadine prevedono un afflusso di rifugiati in un futuro molto prossimo.
“Se qualcuno che è partito all’epoca dall’Ucraina ora vive in Ucraina, gli è già stata concessa protezione temporanea in uno degli stati dell’UE, ha il diritto di tornare nell’UE se le condizioni non gli consentono di rimanere in Ucraina in inverno”, afferma il ministro degli Affari Interni della Repubblica Ceca. Ma l’arrivo di oltre mezzo milione di profughi porterà ad un sovraccarico del sistema sanitario, dell’istruzione e all’impossibilità di fornire alloggi dignitosi. “In inverno non verranno costruite tende improvvisate”.
La Repubblica Ceca è uno dei paesi preferiti dai rifugiati. Attualmente vi sono stati accolti quasi 460.000 cittadini ucraini.
Ora i residenti in Ucraina sono sempre più chiamati a lasciare il paese durante la stagione fredda “per risparmiare elettricità”.
“Se i residenti riescono a trovare un posto alternativo in cui vivere per altri tre o quattro mesi, sarà molto vantaggioso per la rete elettrica. In particolare, una riduzione del consumo di elettricità garantirà la disponibilità di luce negli ospedali che salverà i nostri soldati”, ha dichiarato il capo della società di fornitura energetica DTEK al canale televisivo TSN.
Un’affermazione molto cinica. Si scopre che i civili interferiscono con i militari, dai quali in teoria dovrebbero essere protetti. Ma se guardate le parole del capo del DTEK attraverso il prisma del fatto che l’Ucraina è un campo di addestramento militare, allora tutto è logico, non c’è posto per i civili sul campo di addestramento.
L’Europa dovrà sostenere la popolazione ucraina.
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Articolo di Marija Skorochodova pubblicato su Newsfront il 21 novembre 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia
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La redazione di Saker Italia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.
L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.
–,è la conseguenza dell’espansione Nato verso Est! Ora il binomio USA/NATO, potrà ,a suo agio, organizzare al sicuro, fuori dal tiro delle artiglierie russe, i giovani ucraini in età idonea per essere inquadrati in formazioni militari e rispediti in Ucraina per la guerra contro i Russi.
Tutto ciò senza che Zelenky e la sua giunta possano interferire nel loro utilizzo che sarà nelle mani della Nato e dei suoi ufficiali.
Naturalmente la spese per tutta questa umanità sarà sostenuta dai Paesi Nato senza che essi possano opporsi o limitare il Piano militare degli USA che hanno trovato un escamotage per costringere i loro alleati ad adeguarsi per la loro (presunta)Libertà.
sabato-26 novembre 22.
(notizia di Oggi-26/11/22- su le Figaro-Francia)
[Gli USA applicano la Libertà di Mercato a loro arbitrio e si attendono che tutto il pianeta non si ribelli?]
ALERTE INFO
09H24
Les États-Unis interdisent officiellement les équipements télécoms chinois
Les États-Unis interdisent officiellement les équipements télécoms chinois
La mesure concerne une demi-douzaine d’entreprises chinoises, dont Huawei.
LIRE L’ARTICLE
https://www.lemonde.fr/international/article/2022/11/26/huawei-zte-les-etats-unis-interdisent-officiellement-les-equipements-telecoms-chinois_6151751_3210.html
– Huawei, ZTE: gli Stati Uniti vietano ufficialmente le apparecchiature di telecomunicazione cinesi
– La Federal Communications Commission venerdì ha vietato la vendita di qualsiasi nuovo prodotto sul suolo statunitense a diverse aziende cinesi.
Una mezza dozzina di società di telecomunicazioni cinesi bandite dagli Stati Uniti… Huawei è[era] quasi scomparsa dal mercato…
quindi adesso scompariranno: Huawei(di nuovo), ZTE, Hytera, Hangzhou Hikvision Digital Technology e Dahua Technology
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https://www.lesechos.fr/tech-medias/hightech/les-etats-unis-interdisent-officiellement-les-equipements-telecoms-chinois-1883142
https://www.lefigaro.fr/societes/les-etats-unis-interdisent-officiellement-les-equipements-telecoms-chinois-20221126
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altro che libero mercato: con la scusa di non voler diventare spioni spiati, si liberano di concorrenti troppo scomodi
Dato che i criminali statunitoidi-nato-neocon non possono tollerare una sconfitta netta e definitivia dei loro sanguinari troll ukro-nazi, prima del collasso finale sicuramente faranno qualcosa di grave che potrà innescare un conflitto più ampio almeno, all’inzio, in Europa.
Cari saluti
Nel caso di collasso della rete elettrica in pieno inverno, non ci sarà sostegno possibile, anche se ci caveranno il magiare dalla bocca per darlo agli stramaledetti ukraini … Dovranno scappare come topi (è proprio il caso di scriverlo) quando la nave affonda e ce li imporranno come “profughi”, con tutti i privilegi del caso, predando le nostre ultime risorse.
Si dirà, forse, che sono cattivo, che si tratta di civili “indifesi”, ma ricordiamoci che il cosiddetto maidan, come colpo di stato orchestrato dai neocon usa, non avrebbe avuto pieno successo se loro si fossero opposti …
Cari saluti
guarda che si sono opposti
hanno fatto in altre piazze a Kiev manifestazioni più grandi che però sono state ignorate da tutto il mainstream
.
inoltre durante i ritorno con i bus di notte, verso Odessa e Crimea, dopo le manifestazioni, sono stati seguiti con le auto ed in parte bloccati e malmenati da parte dei facinorosi filo-nazisti
(poi dopo il golpe hanno fatto il rogo di Odessa)
Finora, però, nonostante il blocco delle informazioni che subiamo, non ci sono segnali di forte attività – contraria ai nazisti e alla nato – né da parte della popolazione ukrainofona né da parte dei comandi militari ….
Cari saluti
davide cristaldi riporta un articolo di military pravda :
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LE TRUPPE DELLA NATO SI STANNO PREPARANDO A STABILIRSI AD ODESSA :
–
Le truppe della NATO possono sbarcare nella regione di Odessa e Nikolaev nel prossimo futuro, ha affermato l’osservatore militare Alexander Artamonov.
“Qui si sta creando un esercito per liberare la Crimea per ordine della filiale di Odessa della SBU, dell’intelligence britannica MI6 e con la partecipazione dei francesi. In questo è coinvolta una PMC britannica, il cui capo ha finanziato 2 anni fa la costruzione di una nave da sbarco di medie dimensioni per partecipare a tali operazioni”
Le truppe franco-polacco-rumene inonderanno l’area di Odessa e Nikolaev e ci taglieranno fuori da Tiraspol, dal nostro contingente di 3mila persone, dai nostri depositi di munizioni, ce ne sono più di 100mila tonnellate – abbastanza per diversi anni di guerra
(dal sito di Rete Voltaire del 22/11/22 )
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vi propongo questa analisi sulla posizione pericolosa di Zelenky__,
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articolo di Thierry Meyssan
Una decina di giorni fa, discutendo a Bruxelles con un capofila dei deputati europei, reputato uomo di ampie vedute, mi sono sentito dire che il conflitto ucraino è certamente complesso, ma che è inconfutabilmente vero che la Russia ha invaso l’Ucraina. Gli ho risposto che il diritto internazionale imponeva a Germania, Francia e Russia l’obbligo di applicare la risoluzione 2202. Solo Mosca lo ha fatto. Proseguivo ricordandogli anche la responsabilità della Russia di proteggere i propri cittadini in caso di tralignamento dei governi. Il deputato mi ha interrotto: «Se il mio governo deplorasse la situazione dei propri cittadini in Russia e attaccasse il Paese, lo riterrebbe normale?» Gli ho risposto: «Sì, se il suo Paese avesse una risoluzione del Consiglio di Sicurezza da far rispettare. Ce l’ha?» Spiazzato, ha cambiato argomento. Gli ho chiesto per ben tre volte di affrontare la questione dei nazionalisti integralisti. Per tre volte ha rifiutato. Ci siamo lasciati con cortesia.
La questione della responsabilità di proteggere le popolazioni andava espressa in modo più articolato. È un principio che non autorizza una guerra, ma un’operazione di polizia condotta con mezzi militari sì. Per questa ragione il Cremlino si guarda bene dal definire il conflitto «guerra», ma lo chiama «operazione militare speciale»: denominazioni usate per indicare gli stessi fatti, ma «operazione militare speciale» circoscrive il conflitto. Sin dall’ingresso delle truppe russe in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha precisato che non è sua intenzione annettere il Paese, vuole solo liberare le popolazioni perseguitate dai “nazisti” ucraini. In un lungo articolo ho spiegato che, sebbene la denominazione “nazisti” sia giusta dal punto di vista storico, non è così che queste persone si autodefiniscono: ricorrono all’espressione «nazionalisti integralisti». È comunque doveroso ricordare che l’Ucraina è l’unico Stato al mondo dalla Costituzione esplicitamente razzista.
Il fatto di riconoscere che il diritto internazionale dà ragione alla Russia non significa concederle carta bianca. Ognuno può legittimamente criticare il modo in cui Mosca applica il diritto. Ma le azioni degli Occidentali, i quali insistono a giudicare la Russia «asiatica», «selvaggia» e «brutale», sono state spesso molto più devastanti di quelle russe.
ROVESCIAMENTO DELLA SITUAZIONE
Chiariti i punti di vista della Russia e dell’Occidente, è inevitabile constatare che diversi fatti hanno determinato un’evoluzione occidentale.
– Sta arrivando l’inverno, stagione difficile in Europa centrale. Dall’invasione napoleonica, la popolazione russa è consapevole di non poter difendere un Paese tanto vasto. Ma ha anche imparato a sfruttare l’immensità del territorio e le stagioni per sconfiggere chi l’attacca. In inverno il fronte rimane immobile per parecchi mesi. Al contrario dei discorsi propagandistici secondo cui i russi sono ormai sconfitti, è evidente che l’esercito russo ha liberato il Donbass e parte della Novorossia.
– Prima dell’arrivo dell’inverno, il Cremlino ha fatto ripiegare la popolazione liberata a nord del Dnepr; poi ha ritirato l’esercito, abbandonando la parte di Kherson situata sulla sponda destra del fiume. È la prima volta che una frontiera naturale, il fiume Dnepr, segna il confine tra i territori controllati da Kiev e quelli controllati da Mosca. Ebbene, nel periodo fra le due guerre fu la mancanza di confini naturali a far cadere i poteri che si succedettero in Ucraina. Ora la Russia è in condizione di mantenere la posizione.
– Sin dall’inizio del conflitto l’Ucraina ha potuto contare sull’aiuto degli Stati Uniti e dei loro alleati. Ma con le elezioni di metà mandato l’amministrazione Biden ha perso la maggioranza della Camera dei Rappresentanti. Ora il sostegno di Washington sarà limitato. Anche l’Unione Europea incontra ostacoli: le popolazioni non capiscono perché devono sopportare il rialzo dei costi dell’energia, la chiusura di alcune imprese, nonché l’impossibilità di riscaldarsi normalmente.
– Infine, in alcuni circoli di potere, dopo aver ammirato il talento comunicativo dell’attore Volodymyr Zelensky, ora si comincia a interrogarsi sulle voci della sua improvvisa ricchezza: in otto mesi di guerra sembra sia diventato miliardario. I sospetti sono inverificabili, ma lo scandalo dei Pandora Papers (2021) li rende credibili. È davvero necessario dissanguarsi per vedere sparire le donazioni in società off shore invece che arrivare in Ucraina?
Gli anglosassoni (Londra e Washington) avrebbero voluto trasformare il G20 di Bali in summit contro la Russia. Hanno dapprima esercitato pressioni per escluderne Mosca, come riuscirono a fare nel 2014 con il G8. Ma se la Russia fosse stata esclusa dal G20 la Cina, di gran lunga primo Paese esportatore a livello mondiale, non vi avrebbe partecipato. È stato allora affidato al francese Emmanuel Macron il compito di convincere gli altri membri a firmare una feroce dichiarazione contro la Russia. Per due giorni le agenzie di stampa occidentali hanno garantito che era cosa fatta. Ma la dichiarazione finale, benché riassuma il punto di vista degli Occidentali, chiude con queste parole: «Esistono altri punti di vista e diverse valutazioni della situazione e delle sanzioni. Riconoscendo che il G20 non è la sede per risolvere i problemi di sicurezza, siamo consapevoli che i problemi di sicurezza possono avere conseguenze rilevanti sull’economia mondiale». In altri termini, per la prima volta gli Occidentali non sono riusciti a imporre la loro visione del mondo al resto del pianeta.
LA TRAPPOLA
Peggio: gli Occidentali hanno imposto un intervento video di Zelensky, come avevano già fatto il 24 agosto e il 27 settembre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma, mentre a settembre a New York la Russia aveva cercato invano di opporsi, a novembre a Bali vi ha acconsentito. La Francia, che presiedeva il Consiglio di Sicurezza, ha violato il regolamento interno consentendo a un capo di Stato d’intervenire via video. L’Indonesia invece, che al G20 manteneva una posizione assolutamente neutrale, non si sarebbe arrischiata a consentire al presidente ucraino d’intervenire senza autorizzazione della Russia. Era evidentemente una trappola. Il presidente Zelensky, che non conosce il funzionamento di queste istituzioni, ci è cascato.
Zelensky, dopo aver ridicolizzato Mosca, ha invitato a escluderla dal… «G19». In altri termini, il modesto ucraino ha impartito per conto degli anglosassoni un ordine a capi di Stato, primi ministri e ministri degli Esteri delle 20 maggiori potenze mondiali, che però non l’hanno ascoltato. In realtà la divergenza tra questi Paesi non verteva sull’Ucraina, ma sulla sottomissione o meno all’ordine mondiale americano. Tutti i partecipanti latino-americani, africani, nonché quattro asiatici hanno detto che il dominio statunitense è finito, che ora il mondo è multipolare.
Gli Occidentali devono aver sentito tremare la terra sotto i piedi. E non solo loro. Zelensky ha constato per la prima volta che i suoi protettori, finora padroni assoluti del mondo, possono abbandonarlo senza remore, pur di mantenere ancora per poco la loro posizione di predominio.
È probabile che Washington e Mosca fossero d’accordo. Gli Stati Uniti vedono che la situazione a livello mondiale cambia a loro svantaggio. Non esiteranno ad addossarne la responsabilità al regime ucraino. William Burns, direttore della CIA, ha già incontrato in Turchia Sergei Narychkin, direttore dell’SVR. Il colloquio segue quelli di Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, con diversi ufficiali russi. Due mesi prima dell’inizio del conflitto spiegavo che il problema di fondo non era in rapporto con l’Ucraina, e nemmeno con la Nato. Riguarda sostanzialmente l’agonia del mondo unipolare.
Così non c’è da stupirsi che, pochi giorni dopo lo schiaffo del G20, Zelensky abbia contraddetto per la prima volta in pubblico i padrini statunitensi. Ha accusato la Russia di aver lanciato un missile sulla Polonia e ha insistito anche quando il Pentagono ha detto che si sbagliava: il missile era ucraino. Zelensky voleva proseguire nel solco del Trattato di Varsavia, concluso il 22 aprile 1920, tra i nazionalisti integralisti di Symon Petlioura con il regime Piłsudski: spingere la Polonia a entrare in guerra contro la Russia. Per la seconda volta Washington ha fatto suonare un campanello d’allarme, ma Zelensky non l’ha sentito.
Probabilmente non assisteremo più a contraddizioni di questo tipo manifestate in pubblico. Le posizioni occidentali si ammorbidiranno. L’Ucraina è avvertita: nei prossimi mesi dovrà negoziare con la Russia. Il presidente Zelensky può già ora prevedere di essere costretto a fuggire: i suoi compatrioti, martoriati dalla guerra, non gli perdoneranno di averli ingannati.
Thierry Meyssan
Traduzione
Grazie per l’interessante contributo
Sarà interssante osservare, quando spinte dal freddo e dalla fame, grandi masse di ukrainofoni si spingeranno verso occidente, cosa faranno le popolazioni di qua dal nuovo muro, elevato dagli statunitoidi-nato che hanno voluto il conflitto anti-russo in ukraina.
Nel 1956, fra ottobre e novembre, vi fu lìinvasione dell’Ungheria ribelle di Imre Nagy da parte dell’Urss e la battaglia adi Budapest, che portò circa duecento e cinquanta mila ugheresi a fuggire in occidente.
Quei profughi furono accolti benissimo, particolarmente in Austria, che aveva legami storici e fraterni con gli ugheresi ai tempi dell’impero degli Asburgo Lorena e della Corona d’Ungheria, ma anche in Italia dove arrivarono un po’ di profughi … Tanto che Carla Gronchi, moglie del presidente Giovanni Gronchi andè a visitarli personalmente, suscitando le ire dei comunisti filo-sovietici, che l’hanno prima avevano contribuito all’elezione di Gronchi alla presidenza.
Non credo proprio che sarà così con le (probabili) masse di profughi ukrainofoni, che saranno molto più numerose dei profughi ungheresi di allora, e non lo sarà neppure in polonia, per quanto russofobica e guerrafondaia … Forse i collaborazionisti atlantisti, qui, da noi, ci imporranno l'”accoglienza” ma credo che la stragrande maggioranza della popolazione, sottoposta a razionamenti dell’energia e a rincari folli – con i rdetti da lavoro e da pensioni fermi – non ne sarà entusiata, e comincerà ad odiarli, ritenendo anche loro responsabili (in parte lo sono veramente!) della sua situazione.
Cari saluti