Osservatori locali fanno notare che Poroshenko sembra destinato a ricevere il sostegno dell’Occidente, e questo aumenta le sue possibilità di vincere le elezioni, anche se si verificherà qualche alterazione del voto.

In Ucraina, la campagna elettorale che precede le elezioni presidenziali programmate per il 31 marzo 2019, ha preso ufficialmente il via il 31 dicembre 2018. Nel frattempo, la Legge Marziale imposta a 10 delle regioni del paese (con più della metà della popolazione ucraina che vive in esse) è terminata qualche giorno prima dell’inizio della campagna – il 26 dicembre. La Legge Marziale, che è durata un mese, ha concesso poteri dittatoriali all’impopolare Presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko. Poteva chiudere tutti i media, cancellare e rinviare qualsiasi elezione, arrestare qualsiasi persona sospettata di “collaborazionismo” con la Russia per un periodo indefinito di tempo. Anche le manifestazioni di protesta e le attività politiche, come le convention di partito e le indagini parlamentari, sono state sospese.

La domanda è: possono le elezioni, che si terranno 3 mesi dopo la fine della Legge Marziale, essere considerate libere ed eque? E il Presidente Poroshenko può essere tentato di imporre nuovamente la Legge Marziale prima delle elezioni? In qualsiasi paese democratico, Poroshenko avrebbe probabilità piuttosto scarse, con il suo basso indice di gradimento tra gli elettori dell’11,6% (dati dell’ultimo sondaggio condotto dall’Istituto Internazionale di Sociologia [in ucraino] di Kiev). Il candidato più forte, l’ex Primo Ministro Yulia Tymoshenko ha 10 punti di vantaggio su di lui col 21,6%.

Poroshenko ha imposto la Legge Marziale il 26 novembre, a causa del sequestro di tre navi militari ucraine vicino allo Stretto di Kerch, nel Mar Nero, dove sia l’Ucraina che la Russia hanno grandi porti e basi militari. La parte russa ha affermato che le navi ucraine sono entrate illegalmente nelle acque territoriali russe prima di tentare (senza successo) di entrare nello Stretto di Kerch – uno stretto passaggio d’acqua che collega il Mar Nero con il Mare d’Azov. Quel mare è un bacino idrico poco profondo, la maggior parte di esso è inadatto anche per navi militari di medie dimensioni. Solo pochi anni fa nessuno poteva immaginare che il Mar d’Azov fosse poco importante, dal momento che la Russia controllava Azov dal 17° secolo, e quasi tutta la popolazione che viveva sulle sue rive era di lingua russa. Il più grande porto ucraino sul Mar d’Azov, Mariupol, con la sua popolazione russa, ha partecipato alla ribellione anti-Maidan nell’est dell’Ucraina di lingua russa nel 2014. La città ha anche preso parte al referendum non riconosciuto sulla federalizzazione dell’Ucraina quello stesso anno, ma in poche settimane, nel maggio 2014, Mariupol è stata conquistata dall’esercito ucraino, che stava già avanzando contro la ribellione a Donetsk e Lugansk, usando carri armati, aviazione e artiglieria.

Ora il Mare d’Azov è diventato improvvisamente estremamente importante agli occhi sia dell’UE che degli Stati Uniti. Dopo che le due piccole navi della marina ucraina e un rimorchiatore (con 24 persone a bordo) sono state sequestrate dai russi per essere entrate in acque che anche prima della riunificazione della Crimea con la Russia venivano considerate acque russe, sia gli USA che l’UE hanno improvvisamente iniziato a prendere a cuore i problemi dello Stretto di Kerch. Il Presidente Trump ha cancellato il suo incontro programmato con il Presidente Putin in Argentina alla fine del 2018, dicendo che i due leader si sarebbero incontrati quando i marinai e le navi ucraine sarebbero tornati in Ucraina. Emmanuel Macron e Angela Merkel, leader della Francia e della Germania, alla vigilia del nuovo anno hanno improvvisamente sviluppato un forte desiderio “di vedere i marinai ucraini festeggiare le vacanze con le loro famiglie”, formulando una dichiarazione particolarmente energica contro la Russia sull’argomento.

“È interessante notare che, quando le guardie di frontiera ucraine nel marzo 2018 hanno arrestato 10 marinai a bordo del peschereccio Nord nel Mare d’Azov, la Merkel e Macron non hanno fatto dichiarazioni di protesta”, commenta Bogdan Bezpalko, il capo del Centro per gli Studi Ucraini e Bielorussi presso l’Università Statale di Mosca. “Quel peschereccio stava operando dalla Crimea, i marinai erano residenti di un villaggio di pescatori lì. Quindi, formalmente, erano cittadini ucraini per le autorità ucraine. (L’Ucraina considera ancora la Crimea suo territorio, nonostante il voto della regione per la riunificazione con la Russia nel 2014 – n.d.a.). Ma i pescatori sono stati arrestati per aver esercitato attività economica dalla Crimea, che è “un territorio occupato” agli occhi di Kiev. I marinai hanno trascorso diversi mesi in Ucraina contro la loro volontà, e il capitano è ancora detenuto lì. E queste persone non erano militari, non hanno cercato di passare sotto lo strategicamente importante Ponte di Crimea con le armi e senza permesso. Situazioni simili si sono verificate con altre navi russe, ma l’UE non ha reagito. Adesso lo fa”.

L’ipocrisia dei leader americani ed europei con le loro numerose “preoccupazioni sullo stato della democrazia” sono diventate particolarmente evidenti quando nessuno negli Stati Uniti e nell’Unione Europea ha protestato contro la decisione di Poroshenko di imporre la Legge Marziale dopo l’incidente vicino allo Stretto di Kerch, che non ha nessuna corrispondenza con il tragico picco della guerra civile nel 2014-2015. Secondo i sondaggi d’opinione ucraini, non meno del 60% degli ucraini non ha approvato la decisione di Poroshenko , vedendo in essa solo un tentativo di rimanere al potere che non aveva nulla a che fare con la difesa del paese.

“Se Poroshenko avesse bisogno di ulteriori poteri per usare le armi contro un’eventuale aggressione russa, non avrebbe dovuto imporre la Legge Marziale”, ha detto Michail Pogrebinskij, capo del Centre for Conflict Studies di Kiev. “Nel 2014 Poroshenko ha usato aviazione, artiglieria e carri armati contro la ribellione nel Donbass, senza alcuna Legge Marziale. L’ha definita un’“operazione anti-terrorismo” e ha usato le armi più distruttive, senza conseguenze dall’Occidente. Quindi, le persone in Ucraina ora non si fidano del presidente, vedono nella Legge Marziale solo un altro trucco per cancellare le elezioni o vincerle in modo disonesto”.

Anche la richiesta di Macron e della Merkel alla Russia di “fornire un passaggio sicuro, veloce e senza ostacoli” a tutte le navi internazionali attraverso lo Stretto di Kerch (qualcosa che la Russia non ha mai rifiutato) sa di ipocrisia. Il Ministero degli Esteri russo ha sottolineato il fatto che navi militari ucraine sono passate attraverso lo Stretto di Kerch alcune settimane prima dell’incidente del 25 novembre. Tuttavia, il capo negoziatore del Dipartimento di Stato americano sulle questioni del conflitto russo-ucraino, Kurt Volker, ha minacciato la Russia di ulteriori sanzioni sia degli Stati Uniti che dell’Europa per “aver ostacolato la navigazione internazionale”.

“Siamo abituati alle sanzioni e non ci aspettiamo giustizia dall’Occidente”, ha spiegato Vladimir Zharikhin, capo del dipartimento ucraino dell’Istituto per gli Studi della CIS, con sede a Mosca. “Ciò che è triste sono le conseguenze dello scontro per le elezioni ucraine. Si è persa la possibilità di cambiare la linea politica disastrosa dell’Ucraina”.

Il 28 dicembre Poroshenko ha convocato uno speciale incontro a porte chiuse dei principali generali e funzionari della sicurezza del paese per discutere l’esito della Legge Marziale. Poroshenko ha detto che in realtà avrebbe preferito mantenere la Legge Marziale, ma il requisito di avere una campagna elettorale di tre mesi ha reso impossibile questa possibilità. Tuttavia, le probabilità di vittoria di Poroshenko sono aumentate – anche senza un aumento dei suoi sondaggi, ha visto i suoi nemici demoralizzati. Nonostante Yulia Tymoshenko abbia messo in guardia contro i piani di Poroshenko di cancellare le elezioni con l’imposizione della Legge Marziale già a luglio di quest’anno, la sua fazione non ha opposto molta resistenza all’idea di Poroshenko (il voto nella Rada è stato 270 contro 60 a favore della Legge Marziale). La fazione della Tymoshenko ha evitato di combattere. E un combattente che non combatte – ha già perso.

Osservatori locali fanno notare che Poroshenko sembra destinato a ricevere il sostegno dell’Occidente, e questo aumenta le sue possibilità di vincere le elezioni, anche se si verificherà qualche alterazione del voto. Per quanto riguarda una nuova “tornata” di Legge Marziale, ci sono molti entusiasti per questo tipo di soluzione in Ucraina.

Ad esempio, un deputato della Rada di nome Vitaly Kupryi ha registrato nel Parlamento ucraino un progetto di legge, che richiede che il Presidente dichiari l’Ucraina “in stato di guerra con la Federazione russa”, tagliando tutto il transito di petrolio e del gas russo attraverso l’Ucraina (un’idea che probabilmente non riceverà assistenza dall’UE).

Quindi, il risultato più probabile sarà uno stato di tensione, “né di pace né di guerra”, che consentirebbe alle persone di non vedere un drammatico peggioramento della loro situazione, permettendo a Poroshenko di rimanere al potere.

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Articolo di Dmitrij Babich pubblicato su Strategic Culture il 3 gennaio 2019
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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