Il cambiamento di stemma non viene fatto per correggere un’errata percezione, ma per oscurarne una corretta.

La bandiera del Partito Patriota d’Ucraina, i cui membri hanno formato il nucleo dell’Azov nel 2014. Il simbolo della wolfsangel (?) dovrebbe rappresentare le parole “Idea Nazionale” (in ucraino: Ideja Nacyj, ed è stato utilizzato fin dal 1991 dal Partito Social-Nazionale d’Ucraina).

Problema risolto.

Il giornale dell’impero britannico The Times ha pubblicato un articolo intitolato “Il Battaglione Azov abbandona il simbolo neonazista sfruttato dai propagandisti russi[in inglese], che deve essere il titolo più esilarante del 2022 finora (e sto includendo The Onion e altre testate in corso di stampa volutamente umoristiche).

“Il Battaglione Azov ha rimosso dalle sue insegne un simbolo neonazista che ha contribuito a perpetuare la propaganda russa su un’Ucraina nella morsa del nazionalismo di estrema destra”, ci informa The Times. “All’inaugurazione di una nuova unità delle forze speciali a Kharkov, le toppe consegnate ai soldati non presentavano il wolfsangel, un simbolo tedesco medievale adottato dai nazisti e che è stato utilizzato dal Battaglione dal 2014. Al contrario, presentavano un tridente d’oro, il simbolo nazionale ucraino indossato da altri reggimenti”.

Sì, è così che si risolve il problema nazista dell’Ucraina. Un cambio di logo.

Affermare che è “propaganda russa” dire che il Battaglione Azov usa insegne neonaziste, ed è ideologicamente neonazista, è di per sé propaganda. Un mese fa Moon of Alabama ha pubblicato un elenco incompleto [in inglese] dei principali organi di stampa occidentali che hanno descritto varie forze paramilitari ucraine come tali, quindi se sono solo i “propagandisti russi” a dire che il Battaglione Azov è neonazista, allora i social media della Silicon Valley dovrebbero immediatamente bandire fonti come NBC News, BBC, The Guardian e Reuters [tutti e quattro i link in inglese].

Prima che questa guerra iniziasse lo scorso febbraio, non era seriamente controverso affermare che l’Ucraina avesse un problema nazista, tranne che nelle regie dei più virulenti spin doctors. Anche nei primi giorni del conflitto accadeva ancora con le pubblicazioni mainstream che non avevano ancora ricevuto il promemoria che la storia era stata riscritta, come questo articolo di NBC News di marzo intitolato “Il problema Nazista dell’Ucraina è reale, anche se la pretesa “denazificazione” di Putin non lo è”.

Un estratto:

Altrettanto inquietante, i neonazisti fanno parte di [in inglese] alcuni dei ranghi dei battaglioni volontari dell’Ucraina. Sono temprati dalla battaglia dopo aver condotto alcuni dei più duri combattimenti di strada contro i separatisti sostenuti da Mosca nell’Ucraina orientale, dopo l’invasione di Putin in Crimea nel 2014. Uno è il Battaglione Azov, fondato da un suprematista bianco dichiarato, che sosteneva che lo scopo nazionale dell’Ucraina fosse liberare il paese degli ebrei e da altre razze inferiori. Nel 2018, il Congresso degli Stati Uniti ha stabilito che i suoi aiuti all’Ucraina non potevano essere utilizzati “per fornire armi, addestramento o altra assistenza al Battaglione Azov”. Anche così, l’Azov è ora un membro ufficiale [tutti e quattro i link in inglese] della Guardia Nazionale ucraina.

Quindi chiaramente non è “propaganda russa” evidenziare il fatto assodato che ci sono paramilitari neonazisti in Ucraina che stanno ricevendo armi dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Il cambiamento dello stemma non viene fatto per correggere un’errata percezione, ma per oscurarne una corretta.

Il cambio di stemma è un rebranding con un logo più adatto al mainstream, molto simile al rebranding della Aunt Jemima in Pearl Milling Company a causa del razzismo alla Jim Crow [entrambi i link in inglese] evocato dal marchio precedente. La differenza principale è che i dirigenti aziendali della Pearl Milling probabilmente non sono ancora interessati a riportare l’America in uno stato di apartheid.

Come ha notato il giornalista Alex Rubenstein su Twitter, Al-Qaida in Siria ha subito un simile rebranding non molto tempo fa per le stesse identiche ragioni:

In effetti è molto normale che gli Stati Uniti e i loro alleati forniscano sostegno agli estremisti fascisti al fine di portare avanti i loro programmi imperiali, perché quelli tendono ad essere le fazioni armate in una determinata area che sono disposte ad infliggere ai loro connazionali gli atti brutali di violenza necessari per facilitare tali ordini del giorno.

Dalle milizie di estrema destra in America Latina ai tirannici jihadisti in Medio Oriente, questo modello di sostegno dei fascisti assassini e il dover poi gestire la percezione pubblica della loro depravazione è andato avanti per molto tempo.

Dopo che l’alleanza degli Stati Uniti ha iniziato a lavorare con le fazioni allineate ad Al-Qaida per spingere il cambio di regime in Siria, alla fine è diventato necessario che si cambiassero il marchio per placare le preoccupazioni del pubblico sulla loro immagine. Quando i Contras sostenuti dagli Stati Uniti iniziarono a commettere atrocità contro i diritti umani in Nicaragua per spodestare i Sandinisti di sinistra, l’amministrazione Reagan lanciò una massiccia campagna di gestione della percezione [tutti e quattro i link in inglese] per manipolare il modo in cui le persone vedevano la situazione.

In Ucraina, i paramilitari neonazisti erano semplicemente dei teppisti armati, abbastanza depravati da fare ciò di cui l’impero aveva bisogno sul campo. Come ha spiegato l’attivista pacifista ucraino-americano Yuliy Dubovyk a Multipolarista [in inglese], erano quelli che erano disposti a sparare sui propri connazionali nella parte orientale della nazione.

“Le persone a Donetsk e Lugansk sono state meno fortunate. Il governo golpista ha inviato i militari a reprimere le loro insurrezioni.

All’inizio molti soldati ucraini si rifiutarono di sparare ai propri connazionali, in questa guerra civile iniziata dal loro governo appoggiato dagli Stati Uniti.

Vedendo l’esitazione dell’esercito ucraino, i gruppi di estrema destra (e gli oligarchi che li sostenevano) formarono i cosiddetti “battaglioni di difesa territoriale”, con nomi come Azov, Aidar, Dnipro, Tornado, ecc.

Proprio come in America Latina, dove gli squadroni della morte sostenuti dagli Stati Uniti uccidono politici di sinistra, socialisti e sindacalisti, questi battaglioni fascisti ucraini furono schierati per guidare l’offensiva contro le milizie di Donetsk e Lugansk, uccidendo gli ucraini di lingua russa”.

Il fatto che fazioni come il Battaglione Azov siano state quelle disposte a sporcarsi le mani in Ucraina è stato un fattore importante nella loro capacità di esercitare un’influenza sugli affari della nazione di gran lunga superiore al loro numero, una dinamica descritta in dettaglio [in inglese] da Max Blumenthal e Alex Rubenstein di The Grayzone.

Come notato dal giornalista Aaron Maté [in inglese], quando Volodymyr Zelenskyj è stato eletto Presidente dell’Ucraina, questi estremisti hanno apertamente minacciato di linciarlo se avesse lavorato per fare la pace con la Russia come aveva promesso.

E riguardo a questo, va ricordato il fatto che gli Stati Uniti avrebbero potuto facilmente prevenire l’intera guerra [in inglese] semplicemente dando a Zelenskyj protezione da quelle fazioni, in modo che potesse mettere in atto il mandato di pace per cui era stato eletto. Ma ovviamente gli Stati Uniti non farebbero mai una cosa del genere, perché gli Stati Uniti hanno sempre voluto questa guerra, perché gli Stati Uniti in realtà non credono nei mandati democratici e perché gli Stati Uniti in realtà non si oppongono al nazismo.

Ecco perché quando sono state sollevate preoccupazioni sull’armare le milizie neonaziste in Ucraina, l’unica offerta sul tavolo era un cambio di logo.

*****

Articolo di Caitlin Johnstone pubblicato su Consortium News il 2 giugno 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

__________

La redazione di Saker Italia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.

L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.

Condivisione: