Notizie interessanti oggi. In primo luogo, il Servizio di Intelligence Estero (SVR) russo, attraverso la dichiarazione di un colonnello generale, ha rilasciato la seguente dichiarazione (tradotta [in inglese] dal mio amico Andrei Martyanov sul suo blog):  (sottolineato aggiunto)

Traduzione: MOSCA, 16 agosto – RIA Novosti. I curatori occidentali hanno in pratica cancellato il regime di Kiev e stanno già pianificando la spartizione dell’Ucraina, ha affermato il portavoce del Servizio di Intelligence Estero, il colonnello generale Volodymyr Matveev, alla Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale. “Ovviamente, l’Occidente non è preoccupato per il destino del regime di Kiev. Come si può vedere dalle informazioni ricevute dall’SVR, i curatori occidentali l’hanno quasi cancellato, e stanno sviluppando piani per la divisione e l’occupazione di almeno una parte delle terre ucraine”, ha affermato. Tuttavia, secondo il generale, la posta in gioco è molto più alta dell’Ucraina: per Washington e i suoi alleati, si tratta del destino del sistema coloniale di dominio mondiale.

Giusto per chiarire, l’SVR fa raramente dichiarazioni pubbliche e quando lo fa puoi portarle in banca, poiché l’SVR non è nel business delle “fughe di notizie” da “fonti informate” e tutto il resto delle sciocchezze da pubbliche relazioni prodotte dalle cosiddette agenzie di “intelligence” occidentali (che ora sono state convertite in organi di propaganda altamente politicizzati).

Lo stesso giorno vedo questo articolo sul sito web di RT: “I paesi occidentali aspettano la ‘caduta dell’Ucraina’ – Kiev[in inglese] in cui viene menzionata un’interessante dichiarazione del Ministro degli Esteri ucronazista:

Diversi paesi occidentali stanno aspettando che Kiev si arrenda e pensano che i loro problemi si risolveranno immediatamente da soli, ha affermato il Ministro degli Esteri ucraino Dimitri Kuleba in un’intervista pubblicata martedì. “Mi chiedono spesso nelle interviste e mentre parlo con altri Ministri degli Esteri: quanto durerete? Questo ci chiedono, invece di chiederci cos’altro si potrebbe fare per aiutarci a sconfiggere Putin nel più breve tempo possibile, ha detto Kuleba, osservando che tali domande suggeriscono che tutti “stanno aspettando che cadiamo e che i loro problemi scompaiano da soli”.

Infine, qualche tempo fa, Dimitri Medvedev ha pubblicato questa “mappa futura dell’Ucraina dopo la guerra” sul suo account Telegram. Questa mappa mostra un’Ucraina divisa tra i suoi vicini e un minuscolo resto di Ucraina lasciato al centro.

Ora, comunicazione informativa, sono da tempo un sostenitore della disgregazione dell’Ucraina in diversi stati successori: ne ho spiegato le ragioni nel mio articolo [in italiano] “Le motivazioni per uno smembramento dell’Ucraina” scritto nel lontano 2016.

Adesso, sei anni dopo, quali sono le possibilità che ciò accada?

Senza fare previsioni, cosa quasi impossibile in questo momento poiché ci sono troppe variabili che possono influenzare drammaticamente il risultato, voglio elencare alcuni argomenti a favore e contro la probabilità (altra cosa della desiderabilità) di un tale risultato.

Argomenti che aumentano la probabilità di questo risultato:

  • In primo luogo, la maggior parte dei vicini dell’Ucraina trarrebbe vantaggio da un simile risultato. La Polonia non otterrebbe l’ “Intermarium[in italiano] che ha sempre sognato, ma recupererebbe terre, popolate da molti polacchi, che storicamente appartengono alla Polonia. Nella mappa qui sopra, anche la Romania farebbe un buon affare, anche se la Moldavia finirebbe per perdere la Transnistria che, comunque, non ha alcuna possibilità reale di controllare veramente. La Romania potrebbe, quindi, assorbire anche tutta la Moldavia. È vero, su questa mappa l’Ungheria non ottiene nulla, ma questo è un problema che l’Ungheria deve affrontare con Polonia e Romania, non con la Russia.
  • La Russia potrebbe anche non opporsi a un simile sviluppo, semplicemente perché renderebbe il suo problema ucronazista un problema di qualcun altro. Purché l’attuale Ucraina sia completamente smilitarizzata e denazificata, alla Russia un risultato del genere andrebbe bene.
  • Il rimasuglio dell’ex Banderastan sarebbe così ridotto in termini di dimensioni, popolazione e risorse da rappresentare una minaccia minima o nulla per nessuno. Fondamentalmente, i russi non permetteranno mai che abbia nient’altro che una minima forza di polizia e di sicurezza interna (almeno fino a quando rimarranno anche *tracce* dell’ideologia banderista ucronazista in qualsiasi luogo vicino alla Russia). Le reali possibilità che questo rimasuglio del Banderastan diventi una minaccia per qualcuno sarebbero vicine allo zero. Per non parlare del fatto che anche se quel resto del Banderastan potesse diventare una sorta di minaccia, sarebbe molto più facile affrontarla rispetto alla minaccia che la Russia ha dovuto affrontare all’inizio del 2022.
  • Obiettivamente, i paesi europei otterrebbero la migliore “uscita” possibile, poiché trovarsi in un costante stato di guerra totale per procura è assolutamente insostenibile per i paesi europei.
  • Quanto a “Biden”, ammesso che sia ancora vivo e al potere (?), consentirebbe a “lui” di togliere dai titoli dei giornali il tema di quest’ultima guerra persa (di nuovo!) dagli Stati Uniti e di affrontare altri questioni.
  • L’Ucraina è stata un tale spreco di denaro, miliardi e miliardi, che è essenzialmente un buco nero con un orizzonte di eventi che non lascia uscire nulla e oltre il quale qualsiasi cosa, denaro, equipaggiamento o uomini, semplicemente scompare. Questo è chiaramente un drenaggio insostenibile per le economie occidentali.
  • Inoltre, in teoria, se viene raggiunto un accordo e tutte le parti sono d’accordo, allora l’Unione Europea potrebbe rimuovere, forse non tutte, ma almeno le peggiori sanzioni autolesionistiche che ha attuato così stupidamente e che stanno distruggendo l’economia dell’Unione Europea.
  • Per gli Stati Uniti il più grande vantaggio di un simile risultato potrebbe essere, in teoria, che “chiuderebbe” il “fronte russo” e permetterebbe agli Stati Uniti di concentrare il loro odio e la loro aggressione contro la Cina.

Ci sono, tuttavia, anche molte argomentazioni contro un simile esito.

  • In primo luogo, le classi dirigenti occidentali, piene fino all’orlo di totale russofobia, dovrebbero accettare la vittoria (di nuovo) della Russia e la sconfitta (di nuovo) delle potenze combinate dell’Occidente. Ciò significherebbe un’immensa perdita di faccia e di credibilità politica per tutti coloro che sono coinvolti nella guerra politica contro la Russia.
  • In secondo luogo, per la NATO sarebbe un disastro. Ricordiamoci che il vero obiettivo della NATO è “tenere fuori i russi, dentro gli americani e giù i tedeschi”. In questo caso, una NATO perfino più larga come potrebbe accettare di non poter fare assolutamente nulla per impedire ai russi di raggiungere tutti i loro obiettivi?
  • Poi, mentre i popoli dell’Unione Europea stanno soffrendo per le devastanti politiche economiche dei loro governanti, le élite al potere (l’1% dell’Unione Europea) stanno bene, grazie, e non gliene frega niente delle persone su cui governano.
  • Un tale risultato sfiderebbe anche direttamente il desiderio degli Stati Uniti per un mondo unipolare gestito, come egemone mondiale, dallo zio Shmuel. Il rischio qui è un effetto domino politico in cui sempre più paesi lottano per raggiungere la vera sovranità, una minaccia diretta al modello economico statunitense.
  • Un tale risultato è quasi certamente irraggiungibile mentre i neoconservatori gestiscono gli Stati Uniti. E poiché NON ci sono segni dell’indebolimento della presa di ferro dei neocon su tutte le leve dei poteri politici negli Stati Uniti, un tale esito potrebbe accadere solo se quei pazzi di neocon fossero rimandati nel seminterrato, luogo da cui sono strisciati fuori e a cui appartengono. Non è probabile nel futuro prossimo.
  • Quest’attenzione sulla spartizione dell’Ucraina trascura il fatto che l’Ucraina non è il vero nemico della Russia. In effetti, l’Ucraina ha perso la guerra contro la Russia nei primi 7-10 giorni dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale. Da allora, non è l’Ucraina per sé che la Russia ha combattuto, ma l’Occidente collettivo. Se il vero nemico è l’Occidente collettivo, si potrebbe sostenere che *qualsiasi* risultato limitato all’Ucraina non aggiusterebbe né risolverebbe nulla. Nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere una fase intermedia di una guerra molto più ampia e più lunga, in cui la Russia dovrebbe smilitarizzare e denazificare non solo il Banderastan ma, per lo meno, tutti i paesi dell’Unione Europea/NATO.
  • Mentre la guerra in Ucraina è stata un disastro economico per alcuni, è stata una fantastica manna per il MIC (irrecuperabilmente corrotto) degli Stati Uniti. E non entrerò nemmeno negli ovvi legami di corruzione che la famiglia Biden ha a Kiev. Se questa “soluzione Medvedev” si realizzasse, allora tutto quel denaro facile scomparirebbe.
  • Inoltre, mentre tra le argomentazioni a favore di un simile esito ho elencato la capacità degli Stati Uniti di “chiudere il fronte russo” e di puntare sulla Cina, in realtà tali argomentazioni presuppongono qualcosa di molto inverosimile: che sia ancora possibile separare la Russia e la Cina, e che la Russia permetterebbe agli Stati Uniti di colpire la Cina. In poche parole, la Russia non può permettere che la Cina sia sconfitta più di quanto la Cina possa permettere una sconfitta russa. Quindi l’intera nozione di “chiudere il fronte russo” è illusoria, in realtà le cose sono andate troppo oltre, e né la Russia né la Cina permetteranno agli Stati Uniti di abbatterli uno alla volta.
  • L’Unione Europea è gestita da una classe dirigente compradora totalmente asservita agli interessi dei neocon statunitensi. Ci sono già molte tensioni interne all’Unione Europea, e un tale esito sarebbe un disastro per tutti quei politici che si sono chiusi nell’angolo di una guerra totale contro la Russia. E anche se, ad esempio, i polacchi, i rumeni o addirittura gli ungheresi traessero un qualche vantaggio da tale risultato, sarebbe comunque inaccettabile per i delinquenti che attualmente gestiscono la Germania, il Regno Unito o persino la Francia.

Gli argomenti a favore e contro un tale risultato che ho elencato sono solo alcuni esempi, in realtà ce ne sono molti di più su entrambi i lati di questo problema. Inoltre, ciò che aveva senso sei anni fa potrebbe non avere senso oggi.

Ad esempio, questa discussione si concentra sul “cosa” ma non sul “come”. Lasciatemi spiegare.

Penso di essere stata la prima persona in Occidente a notare e tradurre un’espressione russa chiave: “incapace di accordo” (недоговороспособны). Questa espressione è stata sempre più utilizzata da molti russi, decisori, politici, commentatori politici o altri russi. Alla fine, anche la gente in Occidente se n’è accorta. Perciò riesaminiamo nuovamente questo problema, tenendo presente che ora i russi sono pienamente convinti che l’Occidente sia semplicemente “incapace di accordo”. Direi che fino all’ultimatum russo agli Stati Uniti e alla NATO, i russi hanno comunque lasciato la porta aperta ad una sorta di negoziato. Tuttavia, e come avevo previsto PRIMA dell’ultimatum russo, la Russia ha tratto l’unica conclusione possibile dalla posizione dell’Occidente: se i nostri “partner” (sarcasmo) non sono in grado di accordarsi, allora è giunto il momento per l’unilateralismo russo.

È vero, sin dal 2013, o addirittura dal 2008, c’erano già segnali che il processo decisionale russo si stesse gradualmente spostando verso l’unilateralismo. Ma l’ultimatum e l’Operazione Militare Speciale russi sono ormai i segni “puri” dell’adozione da parte della Russia dell’unilateralismo, almeno verso l’Occidente collettivo.

Se ciò è corretto, suggerirei che la maggior parte degli argomenti di cui sopra, su entrambi i lati della questione, sia sostanzialmente diventata obsoleta e irrilevante.

Inoltre, vorrei aggiungere qui un piccolo promemoria: la maggior parte delle operazioni di combattimento in Ucraina non sono nemmeno condotte dalle forze russe, ma dalle forze LDNR sostenute dal C4ISR e dalla potenza di fuoco russi. Ma in termini del suo reale potenziale militare, la Russia ha utilizzato meno del 10% del suo esercito, e Putin è stato abbastanza sincero quando ha detto “non abbiamo nemmeno iniziato ad agire sul serio”.

Come pensate che sarà questa guerra se la Russia decidesse di scatenare davvero il suo pieno potenziale militare, ovvero il 90% delle sue forze, quelle che attualmente non partecipano all’Operazione Militare Speciale?

Ecco una semplice verità che la maggior parte della gente in Occidente non può nemmeno immaginare: la Russia non teme affatto la NATO.

Semmai, i russi hanno già capito di avere i mezzi per imporre qualsiasi risultato abbiano deciso di imporre unilateralmente ai loro nemici. L’idea di un attacco Stati Uniti/NATO alla Russia è semplicemente ridicola. Sì, gli Stati Uniti hanno una forza sottomarina molto potente che può sparare molti missili Tomahawk e Harpoon contro obiettivi russi. E sì, gli Stati Uniti hanno una triade nucleare ancora solida. Ma niente del genere aiuterebbe gli Stati Uniti a vincere una guerra di terra contro le forze armate russe.

E no, inviare alcune migliaia di soldati statunitensi in questo o quel paese della NATO per “rafforzare il fianco orientale della NATO” sono pure pubbliche relazioni, militarmente, non è nemmeno irrilevante, è ridicolo. Non commenterò nemmeno l’invio di F-35, che è così assolutamente ridicolo e inutile contro le forze aerospaziali russe e le difese aeree che non mi preoccuperò nemmeno di litigare con chi non capisce quanto siano davvero pessimi entrambi i modelli di F-35 (e anche gli F-22!).

Non nobiliterò le capacità militari dell’Unione Europea con nessun commento diverso da questo: i paesi che ora sostengono seriamente di fare docce meno frequenti per “farla vedere a Putin!” sono scesi ad un tale livello d’irrilevanza e degenerazione che non possono essere presi sul serio, sicuramente non in Russia.

Allora dove andiamo da qui?

Come ho detto, non lo so, ci sono troppe variabili. Ma alcune cose mi sembrano chiare:

  • La Russia ha deciso per il pieno unilateralismo nelle sue politiche nei confronti dell’Ucraina e dell’Occidente. Oh certo, se e quando necessario, i russi accetteranno comunque di parlare con i loro “partner” occidentali, ma ciò è dovuto alla politica russa di lunga data di parlare sempre con tutti e con chiunque, anche con i peggiori nemici della Russia. Perché? Perché né la guerra né l’unilateralismo politico sono fini a se stessi, sono solo mezzi per raggiungere uno specifico obiettivo politico. Perciò è sempre bene sedersi con il tuo nemico, soprattutto se per alcuni mesi hai aumentato delicatamente ma costantemente il quadrante del dolore su di lui! Gli europei, essendo “grandi gelatine invertebrate protoplasmatiche supine” (per citare BoJo), potrebbero cedere rapidamente e improvvisamente o, per lo meno, cercheranno di migliorare la loro sorte provando ad aggirare le proprie sanzioni (Zio Shmuel permettendo, e comunque a malincuore).
  • L’unica parte con una vera autonomia residua con cui la Russia potrebbe negoziare seriamente, sono ovviamente gli Stati Uniti. Tuttavia, fintanto che gli Stati Uniti siano sotto il controllo totale dei neoconservatori, questo è un esercizio inutile.
  • Se mai ci fosse un qualsiasi tipo di accordo, dovrebbe essere completamente e totalmente verificabile. Contrariamente alle credenze popolari, moltissimi trattati e accordi possono essere elaborati in modo da essere completamente verificabili, questo non è un problema tecnico di per sé. Tuttavia, con le attuali classi dirigenti occidentali, è probabile che nessun accordo del genere sia concluso e concordato da tutte le parti coinvolte.

Allora cosa resta?

C’è un detto russo che mia nonna mi ha insegnato da bambino: “i confini della Russia si trovano alla fine della lancia di un cosacco”. Questo detto, nato da mille anni di guerra esistenziale senza confini naturali, esprime semplicemente una realtà di base: le forze armate russe sono quelle che decidono dove finisce la Russia. Oppure potete capovolgerlo in questo modo: “gli unici confini naturali della Russia sono le capacità delle forze armate russe”. Potete pensarlo come un unilateralismo russo precedente al 1917 🙂

Tuttavia, questo pone la questione del fondamento morale ed etico di tale posizione. Dopotutto, non suggerisce che la Russia si conceda il diritto di invadere qualsiasi paese possibile, solo perché può?

Affatto!

Anche se ci sono state guerre imperialiste ed espansionistiche nella storia russa, rispetto ai mille anni di imperialismo da muro contro muro dell’Occidente, la Russia non è che un mite e gentile agnello! Non che questo scusi qualcosa, è semplicemente un dato di fatto. Il resto delle guerre russe furono, quasi tutte, guerre esistenziali, per la sopravvivenza e la libertà della nazione russa. Non riesco a pensare ad una “guerra più giusta” di quella che 1) ti è stata imposta e 2) in cui il tuo unico obiettivo è sopravvivere come nazione libera e sovrana, specialmente una nazione multietnica e multi-religiosa com’è sempre stata quella russa, in netto contrasto con i nemici della Russia, che sono sempre stati guidati da fervore religioso, nazionalista e persino apertamente razzista (che è ciò che tutti possiamo osservare ancora oggi, molto tempo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale).

È solo propaganda? Se la pensate così, allora studiate la storia russa o, meglio, studiate l’attuale dottrina militare della Russia, e vedrete che la pianificazione delle forze russe è del tutto difensiva, soprattutto a livello strategico. La migliore prova di ciò è che la Russia ha sopportato per decenni tutte le pessime politiche razziste e russofobe dell’Ucraina o dei tre staterelli baltici senza intraprendere alcuna azione. Ma quando l’Ucraina è diventata un rappresentante de facto della NATO e ha minacciato direttamente non solo il Donbass, ma la stessa Russia (qualcuno ricorda ancora che giorni prima dell’Operazione Militare Speciale, “Ze” ha dichiarato che l’Ucraina avrebbe dovuto dotarsi di armi nucleari?), allora la Russia è entrata in azione. Si deve esser ciechi o straordinariamente disonesti per non ammettere questo fatto evidente.

[Nota a margine: tra l’altro, i tre staterelli baltici, che per la Russia non hanno alcuna utilità, cercano costantemente di diventare una minaccia militare per la Russia, non solo ospitando le forze della NATO, ma anche con piani davvero idioti per “bloccare” il Baltico con la Finlandia. Combinate queste con le politiche naziste anti-russe di segregazione nei confronti delle minoranze russe e sareste perdonati se pensate che i baltici vogliano davvero essere i prossimi ad essere denazificati e smilitarizzati. Ma… ma… – direte voi – “poiché sono membri della NATO, non possono essere attaccati!”. Bene, se credete che 1) qualcuno nella NATO combatterà contro la Russia per questi staterelli o 2) che la NATO abbia i mezzi militari per proteggerli, allora ho un sacco di ottimi ponti da vendervi. Tuttavia, il modo più efficace per affrontare i baltici è lasciare che commettano un suicidio economico, cosa che in pratica hanno già fatto, e poi promettere loro alcune “carote economiche” per indirizzarli verso un atteggiamento più civile. Un detto russo dice che “il frigorifero vince contro la TV” (победа холодильника над телевизором), il che significa che quando il tuo frigorifero è vuoto, la propaganda in TV perde il suo potere. Penso che il futuro dei tre staterelli baltici sarà definito da quell’aforisma]

Allora l’Ucraina sarà divisa?

Sì, assolutamente, ha già perso enormi parti del suo territorio e ne perderà altri.

I vicini occidentali potrebbero decidere di dare un morso all’Ucraina occidentale? Sicuro! Questa è una possibilità reale.

Ma queste saranno tutte o azioni unilaterali o intese coordinate in modo molto ufficioso avvolte da una negabilità plausibile (come il dispiegamento dei “mantenitori della pace” polacchi per “proteggere” l’Ucraina occidentale). Ma per lo più prevedo che accadranno due cose: 1) la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi unilateralmente, senza fare accordi con nessuno e 2) la Russia permetterà ai vicini occidentali dell’Ucraina di mordere alcuni pezzi dell’Ucraina solo se, e solo se, quei pezzi non rappresenteranno alcuna minaccia militare per la Russia.

Ricordate cos’ha detto Putin sulla Svezia e la Finlandia che hanno aderito alla NATO? Ha detto che di per sé, questo non è un problema per la Russia. Ma ha avvertito che se dovessero ospitare forze degli Stati Uniti/NATO e sistemi d’arma che minacciano la Russia, la Russia dovrà prendere contromisure. Penso che questa sia anche la posizione del Cremlino sul futuro di qualsiasi Banderastan superstite e qualsiasi mossa dei paesi della NATO (tra cui Polonia, Romania e Ungheria) per riacquisire territori che storicamente appartenevano loro o che hanno sostanziali minoranze polacche, romene e ungheresi.

In questo momento, siamo solo nella seconda fase dell’Operazione Militare Speciale (che è incentrata sul Donbass) e la Russia non ha nemmeno avviato alcuna operazione per spostarsi più in profondità in Ucraina. Per quanto riguarda la vera guerra, la guerra tra la Russia e l’Occidente collettivo, va avanti da non meno di un decennio, o anche più, e questa guerra durerà molto più a lungo dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina. Infine, l’esito di questa guerra vedrà cambiamenti tettonici e profondi almeno tanto drammatici quanto i cambiamenti risultanti dagli esiti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.

I russi capiscono che quello che ora devono davvero fare è finire veramente la Seconda Guerra Mondiale, e che la fine formale della Seconda Guerra Mondiale nel 1945 segnò solo il passaggio ad un diverso tipo di guerra, sempre imposto da un Occidente unito e collettivo, ma stavolta non dai nazisti tedeschi ma da (principalmente) neoconservatori statunitensi (che, ovviamente, sono tipici nazisti razzisti, tranne per il fatto che il loro razzismo è anglosassone e giudaico/sionista).

Concludo con una breve citazione di Bertold Brecht che, credo, sia oggi profondamente compresa dalla Russia:

Impara dunque a vedere e a non restare a bocca aperta.
Agire invece di parlare tutto il giorno.
Il mondo è stato quasi vinto da una simile scimmia!
Le nazioni lo collocano al posto della sua specie.
Ma non rallegrarti troppo presto per la tua fuga –
L’utero da cui è strisciato si sta ancora rafforzando.

― Bertolt Brecht, La Resistibile Ascesa di Arturo Ui

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La Russia ha massacrato molte scimmie occidentali nella sua storia, ora è il momento di affrontare finalmente l’utero da cui sono strisciate fuori.

Il Saker

PS: Per vostra informazione – l’inchiesta russa ha dichiarato che le esplosioni nell’aeroporto in Crimea sono state un atto di sabotaggio/diversione. Il che era la spiegazione più probabile.

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 Articolo del Saker pubblicato su The Saker il 16 agosto 2022
Traduzione in italiano di Raffaele Ucci e Fabio_san per SakerItalia

[le note in questo formato sono dei traduttori]

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