Abbiamo l’onore di presentarvi alcuni tra gli articoli passati del Saker, tradotti dall’ottimo
sito www.ortodossiatorino.net,
vi invitiamo a visitarlo per meglio comprendere la Russia.
Questo articolo è comparso sul blog The Vineyard of the Saker il 29 Agosto 2014
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Invidio i russi, invidio questi “katsapi” e “moskali”!
Invidio le loro Olimpiadi e il loro esercito. Ho molti amici e parenti in Russia. Vedo come cambiano e crescono. Credono al loro presidente. Credono nel loro esercito. Sono fieri della loro grande storia, delle loro conquiste e vittorie.
Un tempo era la nostra storia comune … conquiste e vittorie. Non molto tempo fa. Loro hanno trovato il proprio terreno. Non si curano dell’Occidente che noi adoriamo. Vanno avanti e crescono, nonostante ciò che ci viene detto dalle nostre TV e da vari social forum. So che siamo noi che stiamo perdendo, e non loro. Noi siamo diventati più deboli, e loro più forti.
Non importa con quanta forza continuiamo a gridare “Gloria all’Ucraina!”, non siamo in grado di arrestare il processo.
Non molto tempo fa ci mettevamo a gongolare quando sentivamo della Cecenia.
Oggi, i ceceni sono non meno russi degli stessi russi. Sono pronti a lottare per il loro grande e rianimato paese, di cui sono parte. Oggi siamo noi ad aver paura dei battaglioni ceceni. Com’è potuto accadere???
Si stavano uccidendo l’un l’altro proprio ieri. Ma il motivo è semplice: i ceceni sono stati in grado di ricordarsi che erano russi, ed erano parte di un grande paese e di un grande popolo.
Abbiamo gongolato quando hanno subito attacchi terroristici e disastri.
Tuttavia, li hanno superati più e più volte e sono diventati più forti! Anche se il mondo intero è contro di loro!
Cadono e si risollevano. Stanno in piedi e sorridono. E si limitano a sputare sangue attraverso i loro denti.
Noi stiamo urlando che sono degli schiavi. Che presto cadranno a pezzi, il petrolio finirà, la NATO attaccherà, e saranno colpiti da altre punizioni. Ma loro siamo noi! Noi sputiamo sul nostro stesso riflesso. Su noi stessi.
Dobbiamo ricordare che siamo un tutt’unico. E una volta che inizieremo a capirlo e a rendercene conto, solo allora verrà la sensazione che avevano una volta i nostri antenati. Un senso di forza interiore, la speranza, la fede, e l’orgoglio che anche noi siamo russi.
Non importa chi fossero i nostri antenati: ucraini, tartari, ebrei, buriati o uzbeki. Non importa chi siamo di fede: cattolici, ortodossi, musulmani o ebrei. Questo non è importante. Quello che è importante è che siamo russi! Che siamo una parte del grande popolo e del grande paese.
Sì, il nostro grande paese e il nostro grande popolo hanno ancora molti problemi. Ma se ci ricordiamo che siamo russi, cambieremo tutto per sempre! Tutti ne hanno paura.
Hanno paura che noi ci ricordiamo e che saremo di nuovo insieme.
Ecco perché stanno costruendo ragnatele di menzogne e inganni. Questa menzogna e quest’odio sono mantenuti sia da noi sia in Russia.
Non ci permettono di svegliarci. E se non ci ricordiamo chi siamo, non ci sveglieremo mai.
Non comprenderemo la situazione, l’occupazione e altre cose.
Chi è che grida più forte che dobbiamo proteggere “la nostra” indipendenza, l’unità e la libertà? Gli stessi funzionari, oligarchi e parlamentari. Sono terrorizzati dal dover rispondere di tutto ciò che è accaduto alla nostra Patria nel corso degli anni.
Forse questa non è un’occupazione? Forse, questa è la liberazione? Ed è arrivato il nostro popolo, quando avevamo perso tutta la nostra speranza, quando ci eravamo quasi arresi.
Forse, abbiamo bisogno di stare insieme e di distruggere tutte questi bugiardi, politici, oligarchi, sindaci e funzionari, che urlano con la schiuma alla bocca che abbiamo bisogno di andare a morire! Morire per le loro ville, i loro panfili e castelli, per i loro conti in banca, per la loro libertà di derubarci, e per la loro libertà di non rispondere per le loro azioni.
Capisco che questo Manifesto sarà tagliato fuori dal web. Ci saranno migliaia di commenti arrabbiati, urla che sono un traditore, che mi sono venduto a Putin, mi chiameranno katsap e moskal. Non mi interessa. So che la verità è con me.
Io sono un patriota dell’Ucraina, un vero patriota, e ora si sta decidendo il destino del mio popolo e della mia Ucraina.
O ci ricordiamo chi siamo, o periremo. Io amo il mio popolo ucraino, i nostri antenati e la nostra cultura.
Sono ucraino, ma ancor di più io sono russo!
Andrej Avramenko, Kharkov
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