Dopo più di sei mesi di calma, la situazione nel Donbass si sta riscaldando di nuovo: ci sono più violazioni del cessate il fuoco, Kiev sta trasportando nuove truppe verso la linea di contatto, e c’è una maggiore attività da parte dei droni Bayraktar TB2 assemblati in Turchia e utilizzati dai militari ucraini. Molti esperti ritengono che ci sia un’alta probabilità che riprendano le ostilità fra l’esercito ucraino e le milizie di Lugansk e Donetsk nell’Ucraina orientale, nota come Donbass.
Non c’è dubbio che Kiev ritiene che l’incitamento ad un conflitto possa aiutare ad unire il paese, poiché gli ucraini sono frustrati e indignati dal fatto che i principali problemi interni rimangono irrisolti. Questi problemi includono l’aumento della povertà, un aumento dei prezzi del gas e un sistema sanitario al collasso, tra molti altri. Ma Kiev sembra incoraggiata e crede di poter recuperare il Donbass dal controllo delle milizie. Sembra che il successo dell’Azerbaigian nell’assumere il controllo di sette distretti che circondano l’ex Oblast Autonoma del Nagorno Karabakh dal controllo armeno, in parte grazie ai droni Bayraktar, abbia incoraggiato l’Ucraina a seguire un percorso simile – questo nonostante il fatto che l’esercito ucraino, come a metà del 2010, è destinato alla sconfitta militare.
I droni non solo sono stati ripresi mentre volavano vicino alla linea di contatto nel Donbass e vicino alla Crimea, ma alcuni sono già stati distrutti dalle milizie del Donbass. Questo in aggiunta ai video di militari ucraini che trasferiscono attrezzature più vicino alla linea di contatto. Infatti, almeno due Boeing C-17A Globemaster dell’aeronautica del Qatar domenica hanno consegnato carichi dalla Turchia all’Ucraina. I media turchi affermano che cinque aerei da trasporto dell’aeronautica militare del Qatar hanno volato da Istanbul a Kiev.
Sebbene la Turchia abbia piani ambiziosi per creare un’industria degli armamenti autosufficiente, è stato un fallimento catastrofico. In effetti, anche i cosiddetti droni “indigeni” Bayraktar fanno affidamento su nove società straniere per i componenti, con almeno quattro di queste società che hanno ritirato i loro contratti per protesta contro l’invasione, sponsorizzata dalla Turchia, di territori precedentemente controllati dagli armeni. Con la lotta per la produzione interna, la Turchia si rivolge all’Ucraina.
Domenica è stato annunciato che gli elicotteri ATAK 2 turchi utilizzeranno motori di fabbricazione ucraina. In effetti, l’Ucraina oggi si distingue come il principale partner della Turchia in una serie di tecnologie militari critiche. Queste includono tra l’altro motori a turboelica e diesel, avionica, droni, missili antinave e da crociera, sistemi radar e di sorveglianza, tecnologie spaziali e satellitari, sistemi robotici, sistemi di schermatura attivi e passivi e motori a razzo e sistemi di guida – ci sono circa 50 progetti di difesa comuni [in inglese] tra i due paesi.
Solo il mese scorso, mentre parlava ad un evento speciale sulla Crimea alla 46a sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, il viceministro degli Esteri turco Yavuz Selim Kıran ha denunciato con veemenza la cosiddetta “annessione illegale della Crimea” e ha affermato che la Russia perseguita i tartari di Crimea. Sebbene Russia e Turchia abbiano una partnership che include la vendita del sistema di difesa missilistica S-400, la costruzione della prima centrale nucleare turca, che gli esperti ritengono sia il primo passo verso un’arma nucleare, e la coordinazione in Siria, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov lo scorso ottobre ha affermato che “Non abbiamo mai considerato la Turchia come nostro alleato strategico. La Turchia è un partner stretto, quel partenariato ha una natura strategica in molte aree”.
Sebbene Russia e Turchia si coordinino su una varietà di questioni, Ankara gode di una vera alleanza con Kiev, qualcosa che non ha con Mosca. Secondo una recente ricerca [in inglese], il 57% degli ucraini desidera che il proprio paese aderisca alla NATO. Anche Erdoğan ha dato il suo forte sostegno all’Ucraina perché diventi un membro della NATO, pur sapendo benissimo che l’alleanza atlantica è un’organizzazione obsoleta che esiste solo per fare pressione su Mosca, e in tempi più recenti Pechino.
L’Azerbaigian ha avuto successo nella guerra dello scorso anno in Nagorno Karabakh grazie ai droni assemblati dalla Turchia e a un sostegno più ampio. Sembra che ora che l’Ucraina ha il sostegno turco, sia incoraggiata a rinnovare il conflitto nel Donbass. Ma sarebbe immensamente ingenuo confrontare le capacità militari di Armenia e Russia. Mentre l’Armenia ha permesso alle sue forze armate di diventare obsolete di fronte alla guerra di quinta generazione, la Russia è un paese leader nella produzione di tecnologia militare, motivo per cui sebbene il conflitto nel Donbass non sia già diventata una guerra su vasta scala, le milizie stanno già abbattendo droni.
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto solo il mese scorso che “Non volteremo mai le spalle al Donbass, qualunque cosa accada”. Sebbene gli Stati Uniti, in particolare sotto il presidente Joe Biden, sosterrebbero l’Ucraina contro le milizie del Donbass e i tentativi di invadere la Crimea, sembra che la Turchia sia la principale incoraggiatrice e istigatrice. Il fatto è che la situazione internazionale è favorevole alle ambizioni ucraine, poiché le relazioni di Mosca con l’Occidente sono stagnanti e molti in Europa stanno attivamente e intenzionalmente sfruttando tutte le opportunità per inimicarsi la Russia.
Sebbene gli esperti ritengano che la ripresa delle ostilità sia imminente, l’Ucraina sta attualmente sperimentando la rasputitsa, lo scioglimento della neve. Ciò crea condizioni fangose sfavorevoli per iniziare una guerra, in quanto limita gravemente le linee di rifornimento e il movimento di truppe e attrezzature. Tuttavia, con l’aumento dell’attività dei droni, la mobilitazione delle truppe e il trasferimento delle attrezzature verso la linea di contatto, sembra certamente che l’Ucraina, con il sostegno e l’incoraggiamento turco, si stia preparando per una ripresa delle ostilità contro il Donbass.
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Articolo di Paul Antonopoulos pubblicato su Infobrics il 16 marzo 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Se “Ze” attaccherà, come sembrano indicare diversi analisti, l’unico vantaggio sarà per lo Zio Sam che starnazzerà con i suoi ascari sull’intervento russo. Questo servirà a bloccare il Nord stream 2 con tanti saluti alle ultime velleità europee. Purtroppo è sempre più buio (per noi)