The Economist ha intervistato i tre leader ucraini che gestiscono la guerra in Ucraina. Li riassume in un testo interpretativo. Lo userò per estrarre i punti importanti.
Volodymyr Zelenskyj e i suoi generali parlano con The Economist (paywall [in inglese])
L’articolo è ovviamente pieno di propaganda, ma si possono ugualmente ricavare alcune informazioni.
La prima intervista (trascrizione [in inglese]) è stata con Volodymyr Zelenskyj, che non ha detto nulla di nuovo:
“La gente non vuole scendere a compromessi sul territorio”, dice, avvertendo che consentire il “congelamento” del conflitto con qualsiasi terra ucraina in mano russa incoraggerebbe semplicemente Putin. “Ed è per questo che è molto importante… Arrivare ai nostri confini del 1991”.
Zelenskyj rivuole la Crimea. Buona fortuna nell’ottenere quell’impossibilità, si potrebbe dire.
La seconda intervista è con il Generale Valerij Zaluzhny, comandante in capo delle Forze Armate dell’Ucraina. La terza intervista [entrambi i link in inglese] è con il Colonnello Generale Oleksandr Syrsky, capo delle forze di terra ucraine.
Tutti e tre hanno sottolineato che l’esito della guerra dipenderà dai prossimi mesi. Sono convinti che la Russia stia preparando un’altra grande offensiva, che inizierà già a gennaio.
L’autore scrive che “l’Ucraina ha goduto di un autunno trionfante”. Viene da chiedersi quante migliaia di soldati ucraini siano morti per quel trionfo, che in realtà è stato una ben controllata ritirata russa per accorciare le sue linee del fronte.
Ma né il Generale Zaluzhny né il Generale Syrsky sembrano trionfanti. Uno dei motivi è l’escalation della guerra aerea. La Russia ha martellato le centrali e la rete elettrica dell’Ucraina con droni e missili quasi ogni settimana da ottobre, causando lunghi e frequenti blackout. Sebbene la Russia sia a corto di missili a guida di precisione, nelle ultime settimane si pensa che abbia offerto all’Iran caccia ed elicotteri in cambio di migliaia di droni e, forse, missili balistici.
Sì, sappiamo dal 2 marzo che la Russia sta esaurendo i missili a guida di precisione [in inglese]. Da allora ne ha utilizzati solo 4.500.
“Mi sembra che siamo al limite”, avverte il Generale Zaluzhny. Attacchi più grandi potrebbero disabilitare completamente la rete. “È allora che le mogli e i figli dei soldati inizieranno a congelare”, dice. “Di che umore saranno i combattenti? Senza acqua, luce e calore, possiamo parlare di preparare riserve per continuare a combattere?”
Quando fa freddo ed è buio il morale diventa davvero un problema. Non è il solo.
Una seconda sfida sono i combattimenti attualmente in corso nel Donbass, in particolare intorno alla città di Bakhmut. Il Generale Syrsky, che arriva all’intervista nell’Ucraina orientale in uniforme da fatica, il viso gonfio per la mancanza di sonno, afferma che le tattiche della Russia sono cambiate sotto il comando di Sergej Surovikin, che ha assunto il comando ad ottobre. Il gruppo Wagner, un gruppo mercenario meglio equipaggiato dell’esercito regolare russo, combatte in prima linea. Le truppe della Repubblica Russa di Cecenia e altri regolari sono nelle retrovie. Ma mentre queste forze una volta combattevano separatamente, oggi cooperano in distaccamenti di 900 o più soldati, muovendosi in gran parte a piedi.
Bakhmut non è un luogo particolarmente strategico. Sebbene si trovi sulla strada per Slavjansk e Kramatorsk, due grandi città, l’Ucraina ha diverse linee difensive su cui ripiegare in quella direzione. Inoltre, alla Russia manca il personale per sfruttare uno sfondamento. Lo scopo del suo implacabile assalto a Bakhmut, secondo i generali, è quello di bloccare o “fissare” le unità ucraine in modo che non possano essere utilizzate per sostenere le offensive nella provincia di Lugansk a nord. “Ora il nemico sta cercando di sottrarci l’iniziativa”, afferma il Generale Syrsky. “Sta cercando di costringerci ad andare completamente sulla difensiva”.
Se Bakhmut non è un luogo strategico, perché l’esercito ucraino vi invia sempre più truppe? La Russia sta usando Bakhmut non solo per “fissare” le unità ucraine. Lo sta usando per eliminarle, con fino a 500 soldati ucraini uccisi o feriti al giorno. La vera operazione di blocco sta avvenendo altrove.
L’Ucraina deve affrontare anche una rinnovata minaccia da parte della Bielorussia, che ha iniziato grandi esercitazioni militari in estate e più recentemente ha aggiornato il suo registro di leva. Il 3 dicembre Sergej Shojgu, ministro della Difesa russo, ha visitato Minsk, la capitale bielorussa, per discutere della cooperazione militare. Funzionari occidentali affermano che la Bielorussia ha probabilmente fornito troppo sostegno materiale alle unità russe per entrare nella mischia stessa, ma lo scopo di questa attività è probabilmente quello di bloccare le forze ucraine nel nord, nel caso in cui Kiev venga nuovamente attaccata, e quindi impedirgli di essere utilizzate in una nuova offensiva.
Il Generale Zaluzhny ha una visione abbastanza realistica di ciò che sta arrivando:
“La mobilitazione russa ha funzionato”, afferma il Generale Zaluzhny. “Uno zar dice loro di andare in guerra, e loro vanno in guerra”. Il Generale Syrsky concorda: “Il nemico non dovrebbe essere dato per scontato. Non sono deboli… E hanno un grande potenziale in termini di personale”. Fornisce l’esempio di come le reclute russe, equipaggiate solo con armi leggere, abbiano rallentato con successo gli attacchi ucraini a Kremennaja e Svatovo nella provincia di Lugansk, anche se il fango autunnale ha aiutato. La mobilitazione ha permesso alla Russia anche di ruotare più frequentemente le sue forze dentro e fuori le linee del fronte, dice, permettendogli di riposare e riprendersi. “A questo proposito, hanno un vantaggio”.
Ma il motivo principale per cui la Russia ha reclutato a forza così tanti giovani, secondo i generali, è tornare all’offensiva per la prima volta da quando il suo tentativo di invadere il Donbass è svanito in estate. “Proprio come nella [Seconda Guerra Mondiale]… Da qualche parte oltre gli Urali stanno preparando nuove risorse”, dice il Generale Zaluzhny, riferendosi alla decisione sovietica di spostare l’industria della difesa ad est, oltre la portata dei bombardieri Nazisti. “Sono in fase di preparazione al 100%”. Un grosso attacco russo potrebbe arrivare “a febbraio, nel migliore dei casi a marzo e nel peggiore alla fine di gennaio”, dice. E potrebbe arrivare ovunque, avverte: nel Donbass, dove Putin è ansioso di catturare il resto della provincia di Donetsk; a sud, verso la città di Dnipro; anche verso la stessa Kiev. In effetti un nuovo assalto alla capitale è inevitabile, calcola: “Non ho dubbi che faranno un altro tentativo su Kiev”.
Il generale sta costruendo e trattenendo riserve, il che è problematico per le linee del fronte:
La tentazione è di inviare riserve. Una strategia più saggia è trattenerle.
…
“Possano i soldati nelle trincee perdonarmi”, dice il Generale Zaluzhny. “In questo momento è più importante concentrarsi sull’accumulo di risorse per le battaglie più lunghe e pesanti che potrebbero iniziare il prossimo anno”.L’Ucraina ha abbastanza uomini sotto le armi – più di 700.000 in uniforme, in una forma o nell’altra, di cui più di 200.000 sono addestrati al combattimento. Ma il materiale scarseggia. Le munizioni sono cruciali, afferma il Generale Syrsky. “L’artiglieria gioca un ruolo decisivo in questa guerra”, osserva. “Pertanto, tutto dipende davvero dalla quantità di rifornimenti, e questo in molti casi determina il successo della battaglia”. Il Generale Zaluzhny, che sta formando un nuovo corpo d’armata, snocciola una lista dei desideri. “So che posso sconfiggere questo nemico”, dice. “Ma ho bisogno di risorse. Ho bisogno di 300 carri armati, 600-700 IFV [veicoli da combattimento per la fanteria], 500 obici”. L’arsenale incrementale che sta cercando è più grande delle forze corazzate totali della maggior parte degli eserciti europei.
Zaluzhny crede davvero di poter ottenere quella forza? Non credo.
The Economist sottolinea che i donatori di armi hanno esaurito praticamente tutto:
Il 6 dicembre il Congresso americano ha concordato in linea di principio di consentire al Pentagono di acquistare 864.000 proiettili di artiglieria da 155 mm, più di 12.000 proiettili Excalibur a guida GPS e 106.000 razzi GMLRS guidati da GPS per HIMARS – teoricamente sufficienti a sostenere il rateo di tiro più intenso dell’Ucraina per cinque mesi senza sosta. Ma questo sarà prodotto nel corso di un certo numero di anni, non in tempo per un’offensiva primaverile.
La Russia ha problemi simili. Esaurirà le munizioni “completamente utilizzabili” all’inizio del prossimo anno, afferma un funzionario americano, e sarà costretta ad utilizzare scorte mal conservate e fornitori come la Corea del Nord. La sua carenza di proiettili è “critica”, ha affermato il 14 settembre l’Ammiraglio Tony Radakin, capo della Difesa britannica.
L’ultima parte è ovviamente valida quanto l’affermazione secondo cui la Russia sta “esaurendo i missili”.
Ma anche se mancano forze corazzate e munizioni, l’Ucraina sogna ancora grandi attacchi:
“Con questo tipo di risorse non posso condurre nuove grandi operazioni, anche se ci stiamo lavorando in questo momento”, afferma il Generale Zaluzhny.
L’autore discute varie opzioni in cui l’Ucraina potrebbe attaccare, ma scopre che in realtà non ne ha una buona. La grande vittoria sulla Russia non arriverà:
In privato, tuttavia, i funzionari ucraini e occidentali ammettono che potrebbero esserci altri risultati. “Possiamo e dobbiamo prendere molto più territorio”, insiste il Generale Zaluzhny. Ma riconosce obliquamente la possibilità che i progressi russi possano rivelarsi più forti del previsto, o quelli ucraini più deboli, dicendo: “Non è ancora il momento di fare appello ai soldati ucraini nel modo in cui Mannerheim ha fatto appello ai soldati finlandesi”. Si riferisce a un discorso che il massimo generale finlandese pronunciò alle truppe nel 1940 dopo un duro accordo di pace che cedeva terra all’Unione Sovietica.
Quindi quanti soldati dovranno ancora morire prima che Zaluzhny sia disposto a tenere il suo discorso di Mannerheim (video)? Non lo dice.
Probabilmente dovrà tenerlo prima di quanto pensa, perché l’economia ucraina è crollata [in inglese]. Il PIL è diminuito del 33% quest’anno e, mentre continuano gli attacchi alla rete elettrica, si ridurrà di un altro 5 o 10% l’anno prossimo. L’inflazione è superiore al 20%, la disoccupazione superiore al 30%. Le grandi industrie metallurgiche e minerarie hanno dovuto chiudere poiché dipendono da forniture elettriche ininterrotte. Nel frattempo i donatori non sono disposti a consegnare all’Ucraina il budget di cui dichiara di aver bisogno.
Sembra possibile che l’imminente fallimento dell’Ucraina possa effettivamente porre fine alla guerra prima di qualsiasi azione militare.
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Pubblicato da Moon of Alabama il 15 dicembre 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Forse l’inizio del lunghissimo percorso verso una negoziazione seria. An un-expected scapegoat biunivoco. Buono come scappatoia per entrambi i Soggetti che stanno agendo contro il neonato multipolarismo. E qui bisogna ricordare chi, vincitore apparente nel 1945, si permise di rendere pubblica la motivazione reale che aveva mosso verso la seconda GM, “meglio ucciderlo (il nuovo Forte e Alternativo Soggetto geopolitico) quando è in fasce” piuttosto che aspettare che cresca e si rafforzi ancora di più. Bisogna riconoscere che Stalin e i suoi uomini furono più intelligenti e riuscirono a salvare il bambino.
E’ incredibile come possano esserci a capo degli eserciti ucraini personaggi come l’attuale Zaluzhny .
Se è vero che l’espressione somatica del volto è in rapporto con le capacità intellettive cognitive, allora è verosimile che tale personaggio sia stato prescelto dalla Nato come mero esecutore delle sue volontà, considerando che Zelenky deve svolgere altri compiti.
L’articolo è ben strutturato ed afferma indirettamente che i Russi non abbiano ben programmato per Tempo le occorrenze militari necessarie d’impiego per compiere l’impresa di liberazione del Donbas, in modo autonomo.
Ora si scopre che la Russia avrebbe ceduto aerei all’Iran in cambio di missili guidati di precisione?
Io non credo che tale ipotesi abbia un fondamento.I Russi (la Russia) non hanno attitudine a dipendere dagli aiuti degli alleati.
Lo conferma l’attuale situazione in cui la Bielorussia non entra sul campo ma si limita a schierare una parte delle sue forze sul confine per impedire alle forze militari ucraine di stanza sui confine di essere prelevata per impieghi più decisivi contro i Russi sul fronte sud-est.
Riguardo al periodo invernale in corso bisognerà che la UE si dibatta con i suoi problemi interni ed internazionali( screditata dalla pratica tangenziale delle sue attività), e penso che non potrà più fare molto per l’Ucraina che si dovrà affidare solo agli aiuti USA e UK.
“Ora si scopre che la Russia avrebbe ceduto aerei all’Iran in cambio di missili guidati di precisione?”
Non c’è alcun dubbio che la Federazione Russa abbia e mantenga la capacità di progettare realizzare in proprio efficaci missili guidati di precisione.
Le capacità produttive di massa, però, potrebbero non essere calibrate ai livelli di consumo necessitati dalle operazioni in corso. Ben venga, dunque, la possibilità di accedere agli stock di pronto impiego di Paesi amici come l’Iran, la Corea, la Cina.
Se, poi, l’amico Iran non accetti di essere pagato in Rubli, né in Riyal, né in Yuan e ancor meno in USDollars, ma in sofisticate macchine aerospaziali da guerra, non è che un vantaggio per la bilancia dei pagamenti russa ed un incentivo alla sua industria aerospaziale.
Obiettivamente è più facile e più utile fidelizzare l’Iran agli armamenti russi che non la Russia a quelli iraniani. Se, poi, i missili iraniani si rivelassero vincenti oltre che sul campo di battaglia anche nei file dei ragionieri per il loro basso costo, nulla vieterebbe alle aziende produttive russe di re-ingenerizzare i propri prodotti traendo spunto dalle soluzioni tecniche iraniane.
Vi sarebbe un altro vantaggio a lungo termine: rafforzare la cooperazione militare con il vicino.
Tale reciprocamente vantaggiosa cooperazione è stata messa in crisi al tempo delle politiche eltsiniane del Presidente Medvedev, quando all’Iran é stata negata una fornitura, già pagata, di missili contraerei S-300. Solo successivamente il contratto è stato onorato, dopo che il prodotto era stato tecnologicamente superato dal successivi modello S-400.
sono assolutamente consapevole che hai colto il senso di una mia osservazione che non è una critica m una constatazione.
Sono peraltro del parere che la Russia debba apprendere che se la produzione bellica e scienza progettuale militare è strutturata secondo finalità privatiste allora la Russia non potrà contare molto sulla tempistica delle consegne come ai tempi di Stalin che faceva trottare l’industria statale.
Bisognerà che Putin trovi un modello di equilibrio fra interessi dello Stato e quelli dell’industria privata o anche solo partecipata. A mio avviso lo Stato russo dovrà o dovrebbe diventare azionista di maggioranza qualora ritenesse che l’industria bellica non possa essere statalizzata per vari motivi.
Molto interessante, ma fuori tempo.
Una energica guerra “uso Serbia” avrebbe dovuto essere condotta a febbraio, appena l’Ucraina avesse mosso contro le Repubbliche Popolari e prima ancora che la Federazione Russa ponesse i propri cingoli sul loro territorio.
Le bombe alla grafite soprattutto al nord, ponti, nodi e linee ferroviarie su tutto il Paese, come nodi stradali e depositi di carburanti/raffinerie. Centri decisionali del massimo livello ed emittenti radiotelevisive.
Non basta avere buone carte in mano. Conta molto la sequenza con cui vengono calate.
Mi pare che il gioco, fino ad ora, sia stato un po’ troppo “eltsiniano” per fare sperare.
Tanta tanta propaganda! Ma forse qualche apertura per una trattativa? Ovviamente non so come stanno le cose per la Russia ma se il 50% di quanto dice la Russia non è solo propaganda e hanno i mezzi devono distruggere L’Ucraina come stato e come forza militare ed economica . Senno tra 2 anni siamo alle solite.
Mi sembra strano che i nazi-ukro abbiano ancora 700.000 armati, forse si intende “sulla carta”?
Basta aspettare ancora un po’ e la realtà potrebbe emergere prepotente, in particolare quando l’assenza di energia, i trasporti difficoltosi, i bombardamneti russi e la scarsità di armi che la nato non potrà consegnare all’infinito produrranno cedimenti sul fronte e diserzioni.
Cari saluti
Quando le armate russe congiunte con i wagner, cececi ,siriani, volontari veri internazionali,avranno perso 50.000 uomini secondo i miei calcoli basati su vari parametri, morti giornaliere, che per gli ucraini va da un minimo di 100 morti giornalieri fino ad oltre 500 vedi bathmut, per non parlare quante vite umane fatte massacrare dai generali ucraini per la vittoria di pirro di khartif dove erano 20 a 1 in attacco e morti 40 a 1, diffenze di numeri negli attacchi e difese almeno di 1 a 12 gli ucraini le milizie private internazionali come blakwater criminali killer,milizie private nazi guidate da oligarchi signori della guerra, milizie nato camuffate vedi legionari francesi, britannici,solo i polacchi anno perso oltre 1.200 soldati,si arrivera’ ad un totale di almeno 700.000 morti per gli ucraini c’e chi puo provare che ne sono caduti gia’ 450.000 non avranno piu’ soldati per combattere, capisco le preoccupazioni dei macellai generali ucraini.
per cortesia qualcuno del blog puo’ rispondere ed esprimere liberamente la sua opinione in merito.
–,senza pretendere di fare l’analista infinitesimale per avere anche solo un parametro significativo, stando alle cifre di carri armati che il gen .russo offre ,Konaschenkov ogni giorno, siamo già ad oltre 7000 carri armati ucraini distrutti e se teniamo conto degli equipaggi di almeno 5 uomini al carro sono già 35000 defunti, poi c’è la fanteria nelle trincee e quelle delle squadre d’assalto che saranno mediamente almeno 250 defunti /giorno per 300 gg.=75.000;
-sommano 110.000 circa ed abbiamo trascurato i defunti conseguenti alle ferite che potrebbero essere almeno altrettanti e se siamo ottimisti e li dimezziamo sono comunque almeno 166.000 defunti .
Naturalmente i morti civili saranno sempre incogniti.
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Riguardo ai defunti russi confidando che i soldati non siano stati mandati al massacro con la incompetenza dei comandanti ucraini/Nato possiamo stimare che siano almeno la metà di quelli ucraini, quindi 80 mila? che è una cifra spaventosa.
Proprio queste cifre ,da ambo le parti ,m’inducono a pensare che non ci sarà alcuna trattativa con l’Ucraina/Nato che li ha causati d’intesa con la UE/USA.
Putin ha le mani legate dal numero dei morti che si sono battuti per il ritorno alla Russia dei territori ancestrali dei loro antenati.
Non ci sarà alcuna Tregua e ci si dovrà rassegnare a vedere :
A) allargamento del conflitto in Asia-in Cina.
B) allargamento del conflitto in Europa dove tutti i Paesi ostili sacrificheranno le vite dei loro abitanti per gli interessi ( che vengono chiamati indecentemente Valori) di una cupola di privati che sono al vertice del sistema economico -finanziario e che tengono in ostaggio tutti, dico tutti i personaggi politici giovani e vecchi che sono stati corrotti e che non si vergognano di ciò che fanno).
li, 19/12/22-lunedì-
Ottimo!
L’opzione B) e’ il mio timore.
Osservo la sceneggiata gallinacea ed oscena esibita per la caduta fortuita (sempre possibile) di un missile antaereo al di qua del confine con un paese in guerra; mi sembra pochino per scatenare un conflitto.
Aggiungo ora anche la distrazione mediatica di massa per uno scandaletto idiota da quattro soldi (ed a fin di bene: elogiare un paio di paesi arabi); ma pure la orrida vicenda del virus e dei vaccini: sono tutte funzionali alla distrazione delle masse (occidentali) per gestire lo scontro ed oscurare infausti disegni.
Messo alle strette (e forse anche con la compiaciuta previsione USA) è Putin che può essere costretto a ribaltare il tavolo mettendo di fronte al fatto compiuto gli imbelli paesi EU occupando paesi baltici, Polonia, Slovacchia ecc.. In tal modo costringerebbe la NATO a decidere per la scelta esiziale. E’ una opzione estrema (senza che siano gli UE/NATO a piantargli per primi altre guerre in casa) , apocalittica e con una limitata finestra temporale prima della conversione industriale europea (in deficit di energia). La situazione diventa incontrollabile.
Gli amìs già testano le tattiche di penetrazione delle difese russe con gli attacchi combinati alle installazioni in russia.
Zaluzhny fa il suo mestiere e stende una cortina fumogena sulle sue reali forze. Infatti in questo modo dichiara misteriose (perchè non si sa se vere o meno) enormi riserve per tamonare un eventuale attacco su altro fronte.
Vero è che poi nessuno la conta giusta. Rappresentano Artemivs’k come una Verdun del III millennio ma oggi da alcune foto vedo che il centro è intatto senza segni di bombardamenti (dopo cinque mesi di feroci battaglie).
I russi forse stan pensando come utilizzare le decine di migliaia di carri armati (arma ormai obsoleta) di cui sono pieni i loro depositi.
la Russia si è accorta di avere contro tutta la NATO ,e lo aveva preventivato, si è accorta che dissanguando gli eserciti della NATO anche le nazioni NATO si dissangueranno, Stati Uniti compresi, per cui non ha fretta di chiudere la partita lasciando intatti i corridoi di entrata, dalla Polonia di materiali e uomini.
a questo proposito, un’altra intervista a MacGregor e
https://www.youtube.com/watch?v=Zcl2oHL3vVs
– L’Ucraina crollerà? – Diretta speciale con Giorgio Bianchi da Donetsk
il rientro della Crimea in Ukraina non rientra nel novero dei mondo possibili!