Il Fondo Monetario Internazionale è indeciso: dobbiamo prolungare l’agonia di questa nazione e di questo governo o dobbiamo porvi fine una volta per tutte? Sembrerebbe che la si voglia prolungare.

Il Vicepresidente della commissione europea Kristalina Georgiyeva lunedì scorso ha riconosciuto che l’Ucraina avrà bisogno di 40 miliardi di dollari nel corso dei prossimi anni, molto più di quanto i creditori hanno in programma di concedere in prestito. Kiev ha preferito ignorare questa dichiarazione, ma un altro rappresentante della U.E. ha apertamente annunciato che il processo di ricostituzione dell’Ucraina sarà “un lavoro per un intera generazione.”

Poroshenko stesso ha recentemente osservato che il 35% dell’industria ucraina che esisteva nel 2013, ora non è più in funzione. Il 10% di questa industria è stata semplicemente distrutta (in pratica un decimo di ogni fabbrica, miniera o impianto produttivo). Il Gabinetto dei Ministri di Yatsenyuk ha ufficialmente annunciato un’inflazione del 40% per l’il 2015. Se queste sono le stime ufficiali, quale sarà la realtà futura?

Yatsenyuk appare spavaldo, nonostante ci sia poca speranza in una nuova trance di aiuti del FMI. Infatti il Fondo ha dato all’Ucraina solo 4,6 miliardi di dollari dei 7,4 promessi nel 2014. Questo mentre Kiev ha pagato regolarmente per i soldi presi in prestito. In altre parole il FMI sta prestando sufficiente denaro per lasciare un po’ di ossigeno nei polmoni.

Al giorno d’oggi la sintesi di tutta la politica ucraina è questa: il FMI darà una nuova trance di finanziamenti? Quanto consistenti saranno questi finanziamenti? Questo è tutto.

Nessuno sembra essersi accorto delle precedenti parole di Georgieva, nonostante la loro importanza. L’Ucraina non ha più un mercato immobiliare, o un mercato automobilistico, il mercato degli elettrodomestici è al collasso, mentre i prezzi dei generi alimentari sono in aumento.

Questo è quello che si dice dell’Ucraina: è come se avesse subito un ictus. L’economia si trova in uno stato di coma artificiale. Le si stanno somministrando farmaci attraverso una flebo, ma il processo di riabilitazione per imparare a camminare di nuovo, a parlare e a svolgere le ordinarie attività di ogni giorno sarà un processo per cui ci vorranno anni.

Ci vorrà un intera generazione! Un intera generazione dovrà rispondere di quello che è successo a Kiev nel 2013 e 2014, e dovrà riparare le conseguenze di Maidan. Se l’Europa si è già resa conto di questo, quando se ne renderanno conto i miei connazionali?

Commento di J. Hawk: finora tutto sembra puntare all’opzione 2 della mia analisi riportata in seguito. L’Ucraina riceverà sufficienti finanziamenti per evitare un default ma non un centesimo di più. L’Europa non ha davvero idea di cos’altro fare con l’Ucraina. Tutte le loro speranze in questo momento sono nel sostenerne l’esistenza abbastanza a lungo affinché capisca cosa vuole fare con sé stessa: risolvere i propri problemi interni, disintegrarsi, fare la pace con la Russia, qualsiasi cosa che possa sbloccare la situazione attuale.

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Articolo di Vasiliy Muravitskiy apparso su FortRuss l’11 marzo 2015

Sottotitoli e traduzione in italiano a cura di G. Colomasi per Sakeritalia.it

 

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