Ieri stavo guardando una TV russa, e vi riporto (grossolanamente) lo scambio avvenuto fra il conduttore e un ospite. Ecco su cosa sembravano entrambi d’accordo:

—- inizio della sciocchezza —-

La Russia ha un grosso problema, non può davvero scoraggiare gli Stati Uniti. Perché? Per due ragioni:

  • La Russia si è ritirata fin dove poteva, mentre gli Stati Uniti hanno uno spazio di manovra praticamente senza limiti. Gli Stati Uniti possono aspettare, la Russia no. Se questo stallo non si risolve o viene in qualche modo congelato, gli Stati Uniti non soffriranno, la Russia sì.
  • Le armi strategiche di deterrenza sono inutili. Se, facciamo il caso, gli inglesi costruiscono una base militare in Ucraina, cosa farà la Russia? Attaccherà il Regno Unito dando il via alla Terza Guerra Mondiale che distruggerà l’umanità? Quindi anche la piccola (e molto debole) Britannia non ha nulla da temere dalla Russia. Per non parlare degli Stati Uniti.

—- fine della sciocchezza —-

Sì, la Russia è PIENA di Integrazionisti Atlantici, piena…

Va bene, risponderò a queste due idiozie:

  • Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono in un tale caos totale che stanno letteralmente combattendo sia internamente che l’un l’altro. L’economia occidentale è insostenibile e presto collasserà. La società e la cultura occidentali stanno suicidandosi. La popolarità di Putin è molto più grande di quella di qualsiasi leader occidentale, e la società russa è unita intorno all’idea che “quando è troppo, è troppo, ora reagiamo”. L’Occidente non ha alcuna carta in mano, né militare né economica. Da cui il totale dare di matto dei politici occidentali! Dall’ultimatum russo, tutti, si stanno contraddicendo fra loro e perfino da sé stessi (Psaki). Confrontateli con il sorriso “godurioso” dei funzionari russi da quando hanno emesso il loro ultimatum.
  • Va bene, scolari, ripetete per favore con me: la Russia ha sia la capacità nucleare di deterrenza strategica che quella non-nucleare (ripetetelo tre volte e scrivetelo sul quaderno!). Questo per iniziare. Poi, nell’ipotetico caso di cui sopra, quel che la Russia può fare è semplice: usare i suoi missili convenzionali per distruggere la base inglese in Ucraina e poi sfidare gli inglesi a reagire. La Russia non ha alcun bisogno di annientare Londra con un bombardamento atomico, le basta umiliare i britannici e forse versare un po’ di sangue, non nel Regno Unito ma in Ucraina. Lo stesso vale per gli Stati Uniti.

 

Fra l’altro, lo stesso accadrà ad ogni fabbrica di Bayraktar costruita in Ucraina: in caso di guerra, ognuna di tali fabbriche sarà vaporizzata in pochi minuti, e né l’Ucraina né la Turchia ci potranno fare niente (i turchi, fra l’altro, si offriranno semplicemente di ricostruire la fabbrica, facendoci ulteriori guadagni, anche per i parenti stretti e gli amici di Erdogan).

Va beh, per me, oggi, basta così.

Perché vi voglio lasciare con una delle mie canzoni preferite: “So are you to me[“Lo sei anche tu per me”] di Peter Bradley Adams. Questa canzone rappresenta bene la VERA CULTURA STATUNITENSE, questi sono gli Stati Uniti che amo, e questi sono gli Stati Uniti d’America che, lo credo fermamente, la maggior parte della gente sulla Terra apprezza e, perfino, ama. Le armonie di questo brano sono super semplici, una progressione di pochi accordi base e una punteggiatura elegante del basso, la melodia è primitiva al massimo (la fondamentale scala maggiore, o la modalità ionica se preferite) e le parole sono semplici com’è giusto. Eppure, in termini di “carico emozionale” questo è uno scoppio nucleare lirico, almeno per me. Quell’abilità di usare forme musicali molto semplici per suscitare una risposta emozionale molto potente nell’ascoltatore è il vero genio musicale (mi ricorda Roger Water, sebbene in uno stile diverso). Peter Bradley Adams è veramente uno dei migliori compositori e interpreti statunitensi. Butto là altri due nomi, ma dovrete cercarveli da soli: John Moreland e Walter Parks. Ascoltate la loro musica e vedrete, c’è ancora una bell’anima negli Appalachi, nelle Grandi Pianure, nel Nord-Ovest del Pacifico e in molte altre parti di questo bellissimo paese.

Il rap non rappresenta affatto gli Stati Uniti d’America. Gente come questi tre, sì.

Godetevi la canzone!

 

The Saker

 

 

*****

 Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 3 febbraio 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia

  __________

 La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.

 L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.

 

Condivisione: